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Appunti di Economia degli intermediari finanziari

Esame Economia degli intermediari finanziari

Facoltà Economia

Tesi
3,5 / 5
Tesi di laurea in Economia degli intermediari finanziari. Gli intermediari finanziari, e le banche in particolare, sono soggetti intrinsecamente destinati ad assumere rischi. Per rischio si intende la possibilità che un’azione o un’attività porti ad una perdita o ad un evento indesiderabile. Se una banca investisse i fondi raccolti presso i depositanti esclusivamente in titoli di Stato a breve termine (cioè in attività sostanzialmente esenti da rischi) tradirebbe la propria funzione di supporto e stimolo alle imprese e all’economia, e produrrebbe un volume di utili insoddisfacente per i suoi azionisti.
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Lo scopo di questa tesi è quello di analizzare l'origine, la cause, lo sviluppo e gli effetti della crisi dei mutui subprime sul sistema economico-finanziario. Com'è noto, la crisi dei mutui subprime è stata una particolare crisi di natura finanziaria scoppiata nel mercato statunitense, a partire della seconda metà del 2006. Tale crisi affonda le sue radici nel mercato immobiliare americano, in particolare nel settore dei mutui subprime, e nell'operazione di cartolarizzazione di questi titoli. L'analisi svolta in questo elaborato comincia con l'esaminare il sistema finanziario americano, ovvero il più grande e sviluppato mercato dei capitali al mondo, con piazze borsistiche con i più grandi volumi di scambi al mondo, e istituzioni finanaziarie operanti a livello globale. Uno dei mercati più importanti, collegati al sistema finanziario, è certamento quello immobiliare, ovvero quello legato alla compravendita degli immobili, sia a scopo residenziale, che commerciale. Il mercato immobiliare americano, grazie all'abbondante liquidità immessa dalla Fed, che aveva sensibilmente abbassato i tassi di riferimento per i mutui, ha vissuto tra gli anni 90 e i primi 2000 un periodo di crescita sostenuta. Sempre in riferimento al sistema finanziario, nella tesi viene messo in evidenza come nel corso del tempo sia cambiato lo stesso modello di intermediazione finanziaria: dal modello originate and hold, in cui i titoli erano creati e detenuti in portafoglio, si è passati al modello originate and distribute, in cui si origina per poi distribuire, ed infine al modello originate to distribute, in cui si originano titoli, allo scopo di distribuirli sul mercato. Il secondo capitolo dell'elaborato si concentra invece sulle operazioni di trasferimento del rischio di credito (TRC). Si distinguono gli strumenti di TRC frutto della cartolarizzazione da quelli costituiti dai derivati sul credito. Con la cartolarizzazione, il rischio viene trasferito assieme al credito, nel senso che si realizza a tutti gli effetti una cessione del credito; mentre con i secondi si trasferisce il rischio di insolvenza ma non si cede il credito. Ricollegandosi al mercato dei prestiti subprime, l'operazione di cartolarizzazione permette alla banca commerciale che emette un mutuo, di rimuoverlo dal proprio portafoglio, in modo da aggirare le norme relative alla dotazione minima di capitale e liberando nuove risorse per emettere altri prestiti. Il portafoglio di presiti ceduti poi dalla banca, finiscono nelle mani di un soggetto terzo, definito SPV (Special Purpose Vehicle), che emette un prestito obbligaziorio garantito dall'esistenza di tali prestiti. I bond emessi prendono il nome di MBS ( Mortgage Backed Securities) In altre parole le entrate generate dai titoli originariamente emessi dalla banca servono a pagare gli intessi dei Bond emessi. A loro volta gli MBS possono essere utilizzati per l'emissione di un'ulteriore emissione obbligazionaria, e questa volta il titolo prende il nome di CDO (Collateralized Debt Obbligations) Tale sistema è stato utilizzato in modo massiccio dal sistema finanziario americano, diffondendo tali titoli nei portafogli di investitori di mezzo mondo. Sempre tra le operazioni di traferimento del rischio del credito nel testo prendiamo in considerazione anche i derivati sul credito, ed i modo particolare i CDS (Credit Default Swaps). Lo schema di un CDS è molto semplice: vi è un investitore che vanta un certo credito nei confronti di un debitore, e vuole tutelarsi dal rischio che quest'ultimo si renda insolvente. Si accorda allora con una terza parte, che generalmente è una compagnia di assicurazione, configurando questo tipo di titolo. Il creditore si impegna al versamento di un premio periodico in favore del soggetto terzo, e quest'ultimo si impegna nel caso di insolvenza del debitore a risarcirlo con il valore nominale del credito, o per la parte di debito che il debitore non ha restituito. In questo sistema il ruolo delle Agenzie di Rating diviene fondamentale. Esse, occupandosi di valutare il merito creditizio dei soggetti emittenti di titoli sul mercato finanziario, offrono degli elementi importanti nella scelta d'investimento. Una errata o tardiva valutazione di queste rispetto ai titoli di cui abbiamo appena discusso, ha fatto si che alcuni investitori considerassero poco o quasi per nulla rischiosi titoli che invece lo erano. Infine nel terzo capitolo viene affrontata la vera e propria crisi, sia sotto l'aspetto finanziario, che economico. In primo luogo viene affrontata la bolla immobiliare, che si è venuta a creare, e come essa sia poi scoppiata causando il crollo del prezzo degli immobili. Come sappiamo dalle cronache dei mass media ciò ha causato il pignoramento di milioni di immobili, il congelamento del mercato immobiliare, e di riflesso nel sistema finanziario il crollo del valore dei titoli legati ai mutui. Osserviamo poi come la crisi si è allargata all'intero sistema finanziario, causando il crollo della fiducia degli investitori, il fallimento di alcune istitituzioni finanziarie pesantemente esposte con questi titoli, e la stretta creditizia. Il passaggio successivo è il contagio della crisi verso l'economia reale: il 2009 ed il 2011 furono anni di recessione per quasi tutte le economie industrializzate. Uno degli aspetti più duri di questa crisi è stato la disoccupazione, in modo particolare quella giovanile, che è aumentata a tassi che non si registravano da decennio in Europa. I Governi e le Banche Centrali si videro quindi costrette ad intervenire nelle economia: nell'elaborato ci concentreremo sulle mosse attuate sia dal Governo americano e la Fed, sia dall'Unione Europea, la BCE ed i Governi Nazionali europei. I piani elaborati negli States e in Europa mostrano alcune caratteristiche comuni, quali: – il salvataggio o la nazionalizzazioni di alcune importanti istituzioni finanziarie, considerate too big to fail. – l'acquisto da parte delle banche centrali di quei titoli ritenuti tossici, in modo da ripulire i bilanci delle banche, in modo da far ripartire il sistema del credito – l'emissione di nuova base monetaria, in modo da stimolare una ripresa dell'economia Un caso particolare è rappresentato dall'Islanda, un piccolo paese nel nord dell'Atlantico, che ha attuato alcune strategie di fuoriuscita dalla crisi non-convenzionali: in modo particolare ha deciso di lasciar fallire alcune banche in difficoltà, ed ha deciso di non accollarsi i debiti di queste che avevano nei confronti di risparmiatori stranieri. Essa però ha potuto sfruttare il fatto che è un'economia di piccole dimensioni, e le prospettive di applicare lo stesso modello ad economie più importanti mostra elevato rischi di contagio sistemico. Infine viene esaminata la crisi dei deibiti sovrani europea: essa è strettamente collegata alla crisi americana, in quanto il periodo di recessione affrontato è stato capace di rivelare tutti i difetti strutturali del percorso di intergrazione europeo. L'Europa è infatti un sistema molto complesso che si basa su un'unione monetaria, accompagnata da un'unione economico-politica lungi dall'essere compiuta. Nel testo verrà analizzato uno per uno tutti i paesi europei che hanno affrontato il pericolo di un default: la Grecia in primis, ma anche l'Irlanda, la Spagna, il Portogallo, l'Italia e Cipro. Le conclusioni alle quali giungiamo sono sostanzialente le medesime che sono trattate dalla stampa specializzata, e buona parte del mondo accademico. In particolare possiamo affermare che il processo di deregulation operato in America, e l'abbondante liquidità sono sicuramente i due fattori scatenanti della bolla immobiliare. Un ruolo importante è stato svolto dalle società di rating, che hanno un evidente conflitto d'interesse nei confronti delle stesse società che vanno a valutare. La crisi si è estesa all'intero sistema finanziario, invece, per 2 motivi: il primo è l'uso eccessivo della leva finanziaria da parte di molte istituzioni finanziarie, che le hanno pesantemente esposte nei confronti dei titoli frutto di cartolarizzazione. Sappiamo infatti che la leva finanziaria, cosi come può generare guadagni importanti, può anche amplificare le perdite, causando effetti devastanti sui bilanci. Il secondo è la globalizzazione dei mercati dei capitali. Ormai esso è globale, e ciò che succede da una parte , è inevitabile che influenzi qualcos'altro dall'altra parte del mondo. Infine per quanto riguarda la questione europea occorre che venga finalmente ultimato il percorso di integrazione, o come alcuni paventano verso il ritorno alle moneta nazionali. L'Ue e la BCE, per come è la situazione attuale, non riescono ad intervenire come potrebbero, per limiti legislativi comunitari, e gli Stati Nazionali non hanno più la sovranità monetaria, che un tempo avrebbe portato quasi sicuramente a svalutazioni competitive della moneta nazionale, in modo da far ripartire l'export.
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Tesi per Economia, Università Parthenope - Uniparthenope elaborata dall’autore nell’ambito del corso di Economia degli intermediari finanziari tenuto dal professore Sampagnaro dal titolo Gli strumenti dell’intermediazione creditizia: il factoring e il suo ruolo nell’economia italiana. Scarica il file in formato PDF!
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Esame Economia monetaria e dei mercati finanziari

Facoltà Economia

Tesi
3,5 / 5
Tesi per Laurea Magistrale. Argomento: l'Evoluzione dei Sistemi di Pagamento per la Facoltà di Economia, Università degli Studi di Politecnico delle Marche - Univpm elaborata dall’autore nell’ambito del corso di Economia monetaria e dei mercati finanziari tenuto dalla professoressa Lucarelli.
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Esame Economia del mercato mobiliare

Facoltà Economia

Dal corso del Prof. M. Damilano

Università Università degli studi di Torino

Tesi
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Tesi per la Facoltà di Economia, Università degli Studi di Torino - Unito elaborata dall’autore nell’ambito del corso di economia del mercato mobiliare tenuto dal professore Damilano dal titolo La cartolarizzazione dei crediti. Scarica il file in formato PDF!
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Esame Corporate finance

Facoltà Economia

Dal corso del Prof. E. Rossi

Università Università degli Studi di Milano - Bicocca

Tesi
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Tesi per la facoltà di Economia, dell'università degli Studi di Milano Bicocca - Unimib elaborata dall’autore nell’ambito del corso di {esmae} tenuto dal professore Rossi dal titolo Case Study Adidas Reebok, Corso di laurea magistrale in economia . Scarica il file in formato PDF!
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Esame Economia delle assicurazioni

Facoltà Economia richard goodwin

Dal corso del Prof. M. Pompella

Università Università degli Studi di Siena

Tesi
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Tesi per la facoltà di economia, dell'università degli Studi di Siena - Unisi, elaborata dall’autore nell’ambito del corso di economia delle assicurazioni tenuto dal professore Pompella dal titolo La rassicurazione finanziaria. Scarica il file in formato PDF!
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Esame Economia e gestione degli intermediari finanziari

Facoltà Economia

Dal corso del Prof. E. Scannella

Università Università degli Studi di Palermo

Tesi
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Tesi sul Bitcoin e sui profili evolutivi che lo interesseranno. Ben valutata dalla commissione di laurea. L'elaborato si compone di 3 capitoli fondamentali: 1) La tecnologia del bitcoin nei pagamenti. In cui si tratta tutta la parte tecnica e tecnologica del bitcoin. 2) Una moneta non all'altezza della tecnologia. In cui si delineerà le criticità e i punti di forza del Bitcoin come moneta. 3) Proiezioni future di un'annunciata rivoluzione. In cui si tratterà degli utilizzi alternativi del bitcoin, delle sue possibilità future, e delle problematiche non ancora visibili oggi.
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Esame Economia e gestione della banca: modelli operativi e gestionali

Facoltà Economia

Tesi
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la tesi è finalizzata alla ricerca dei cambiamenti a seguito dell'entrata in vigore della PSD2, prima vengono definiti in generale i diversi strumenti di pagamento, successivamente viene affrontato il tema della prima direttiva sui sistemi di pagamento e come da essa si è arrivati alla nuova Psd2 spiegando i diversi obiettivi e cambiamenti apportati, infine come caso pratico si è fatto riferimento alla banca Intesa Sanpaolo spiegando come essa abbia affrontato le nuove tecnologie e come si sia evolute con esse.
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Esame Economia e gestione delle aziende di assicurazione

Facoltà Scienze bancarie, finanziarie e assicurative

Dal corso del Prof. A. Floreani

Università Università Cattolica del "Sacro Cuore"

Tesi
Questo PDF contiene: report laurea triennale, Prof. Floreani, economia e gestione delle aziende di assicurazioni. Primo capitolo teorico Solvency II e i Solvency Ratios. Secondo capitolo: analisi della relazione tra Solvency Ratio e la leva finanziaria nelle imprese di assicurazione, con spiegazione e passaggi dello svolgimento dell'analisi eseguita su excel.
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Esame Economia degli intermediari finanziari

Facoltà Economia

Tesi
E' la tesina di fine percorso guidato nella materia Economia degli intermediari finanziari sostenuto con la Prof.ssa Cristiana Cardi presso la Facoltà di Economia della Unicusano in Roma basata su appunti personali del publisher presi alle lezioni della prof.
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Esame titoli derivati e gestione del rischio

Facoltà Economia

Tesi
Tesi di titoli derivati e gestione del rischio su titoli derivati e gestione del rischio, su B&S, e sulle greche, si sintetizza in 70 pagine divise in 5 capitoli in cui l'ultimo è composto da un esercizio dimostrativo della tesi. Scarica il file della tesi seguente in formato PDF!
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Esame Politiche pubbliche nei mercati finanziari e assicurativi

Facoltà Economia

Dal corso del Prof. F. Russo

Università Università del Salento

Tesi
Tesi di laurea in Politiche pubbliche nei mercati finanziari e assicurativi. Lo studio, corredato da un esame della relativa letteratura economica ed alcuni dati empirici, si pone, pertanto, l’obiettivo di valutare il generico ruolo del policy-maker in ambito educativo, per poi considerare il contesto italiano nello specifico.
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Metto a disposizione la mia tesi di laurea magistrale intitolata: Investire nel fashion luxury - focus su Brunello Cucinelli SPA. Relatore: professoressa Caterina Lucarelli. L'elaborato ha il focus sull'investitore retail che desidera comprendere il funzionamento del settore del lusso e in particolare il fashion luxury, con l'obiettivo finale di conoscere quali sono i potenziali vantaggi e tutti i rischi che derivano dall'investimento azionario in questo settore, e in particolar modo comprendere qual è il valore intrinseco dell'azienda Brunello Cucinelli (ticker symbol BC). La struttura è divisa in tre parti, la prima va a spiegare il funzionamento del settore, la seconda invece è dedicata all'azienda, e l'ultima, più tecnica, analizza il valore, per poi trarre le dovute conclusioni finali.
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La storia di Mediobanca è oggetto di analisi della presente tesi e parallelamente verrà richiamata la vita e l’attività professionale di Enrico Cuccia, a partire dal secondo dopoguerra, sino ad arrivare alla realtà odierna. Il presente lavoro di tesi è suddiviso in tre parti: 1°- è dedicato ad esporre la genesi di Mediobanca ed i riflessi che essa ha avuto nel settore economico finanziario, fino ad entrare nel tema del mercato finanziario verso le imprese; il 2° introduce la panoramica delle imprese italiane e la ristrutturazione di quest’ultime; il terzo ed ultimo relazionerà l’economia globale, il nuovo contesto economico e della situazione odierna di Mediobanca.
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Nel più ampio genus dei fondi immobiliari, la species dei fondi ad apporto ha fatto registrare negli ultimi anni un crescente interesse da parte sia degli operatori specializzati sia degli investitori istituzionali e retail, tanto da far sì che nel 2011 circa l’85% dei fondi immobiliari presenti sul mercato italiano rientrassero nella categoria dei fondi ad apporto medesimi1. Le ragioni di tale attenzione rivolta a questo veicolo di investimento sono da ricondurre non solo alla sua specificità e funzione economica, già evidenti nel meccanismo sotteso alla costituzione di questa tipologia di fondi, ma anche alle implicazioni di carattere fiscale che lo hanno reso uno strumento particolarmente appetibile, nonostante gli ultimi interventi normativi abbiano limitato la possibilità di utilizzare i fondi ad apporto con finalità elusive2. Nel presente lavoro si delineeranno i tratti distintivi che contraddistinguono i fondi immobiliari ad apporto, con riguardo sia alle loro caratteristiche strutturali e civilistiche sia agli importanti aspetti che concernono il trattamento fiscale degli apporti di beni nei confronti dei fondi e dei proventi derivanti dai fondi stessi, per poi accennare agli sviluppi delle performance conseguite da tali strumenti finanziari in epoche più recenti.
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Negli ultimi anni i progressi tecnologici sono diventati sempre più dilaganti e sempre di più investono l’economia nel suo insieme. In particolare, il settore finanziario ha assistito a una trasformazione radicale, guidata dall’avvento delle nuove tecnologie digitali. Tra queste, la decentralized finance (DeFi) e le criptovalute hanno assunto un ruolo di rilievo sfidando i paradigmi tradizionali del denaro e della finanza, proponendo un sistema decentralizzato che opera al di fuori del controllo delle istituzioni finanziarie e delle banche centrali. Queste innovazioni hanno destato non poche preoccupazioni in tema di privacy, sicurezza, sovranità monetaria degli Stati e ruolo delle banche centrali nel futuro della moneta. In risposta a queste sfide, molte banche centrali in tutto il mondo hanno iniziato a esplorare la possibilità di emettere una propria valuta digitale, le cosiddette Central Bank Digital Currencies (CBDC), le quali rappresentano il tentativo di combinare l’innovazione digitale con la stabilità e la fiducia associata alla valuta emessa dallo Stato. Oltre a questi fattori che possono essere considerati comuni a diversi paesi, esistono altri elementi, specifici di ciascun paese, che hanno spinto le diverse banche a ipotizzare l’introduzione di CBDC, con esiti a volte molto distanti tra di loro, come emergerà dalla trattazione. L’obiettivo principale della trattazione è quello di fornire un’analisi approfondita delle Central Bank Digital Currencies, indagando sia il loro potenziale che le loro criticità all’interno del sistema economico globale. In particolare, questo elaborato si propone di esaminare come le CBDC possano influenzare la stabilità finanziaria e la trasmissione della politica monetaria, la sovranità monetaria degli Stati e l’efficienza nel sistema dei pagamenti. La prima sezione fornisce una base teorica e concettuale delle CBDC. Partendo dal concetto di finanza decentralizzata viene illustrato come questo abbia favorito l’ascesa delle criptovalute e successivamente delle stablecoin, evidenziando le preoccupazioni a queste associate che hanno portato all’idea di una valuta digitale emessa dalla banca centrale, soffermandosi infine sulle caratteristiche e sui vantaggi e svantaggi associati implementazione di queste ultime. La sezione successiva è dedicato allo studio del dollaro digitale. Viene analizzato il ruolo centrale della Federal Reserve nell’economia statunitense, e più in particolare nel sistema dei pagamenti. Vengono poi approfondite le caratteristiche del dollaro digitale, analizzando gli elementi a favore e contro la sua introduzione, con una breve disamina sui vari progetti che ruotano attorno alla CBDC statunitense. Infine, l’ultima sezione tratta i diversi progetti CBDC nel mondo. Gli Stati vengono idealmente divisi in tre categorie: quelli in fase di ricerca, quelli in fase di verifica e i paesi che hanno già preso una decisione. Per ogni tipologia viene discusso un progetto CBDC, rispettivamente quello che sta accadendo in Europa, in Australia e la visione contrastante emersa in Kenya e Nigeria.
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Esame Economia degli intermediari finanziari

Facoltà Economia

Dal corso del Prof. F. Colombini

Università Università degli Studi di Pisa

Tesi
La tesi esamina l'impatto dell'innovazione tecnologica nel settore finanziario, con particolare attenzione a Fintech e Blockchain, che hanno portato alla nascita delle criptovalute. Analizza i servizi legati alle criptovalute, come exchange e wallet, e approfondisce l'Initial Coin Offering (ICO) come nuova forma di raccolta fondi. Viene inoltre esplorata la regolamentazione delle ICO, i rischi associati e i divieti imposti in alcuni Paesi, con uno sguardo ai successi e ai fallimenti concreti. Infine, si discutono le evoluzioni delle offerte di token, tra cui DAICO, IEO e STO.
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Esame Economia degli Intermediari Finanziari

Facoltà Economia federico caffè

Dal corso del Prof. F. Stentella Lopes

Università Università degli Studi Roma Tre

Tesi
L'avvento del Buy Now Pay Later ha portato notevoli cambiamenti e novità all'interno del panorama degli acquisti e delle transazioni finanziarie, introducendo numerosi benefici per coloro che ne fanno buon uso e agiscono con cautela offrendo maggiori opportunità di accesso finanziario, allo stesso tempo celando rischi ed effetti negativi associati a questa pratica.
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La tesi analizza la complessità della regolamentazione bancaria e dei requisiti patrimoniali minimi, con un focus sul rischio di mercato e sulla gestione del rischio da parte delle banche. Esamina l’evoluzione normativa da Basilea II a Basilea III, e presenta un’analisi empirica delle relazioni tra requisiti patrimoniali, rischio di mercato e performance finanziaria. Argomenti trattati: Gestione del rischio nel sistema bancario Evoluzione della regolamentazione bancaria Accordi di Basilea II, III e prospettive per Basilea IV Prociclicità e impatti sui cicli economici Tipologie di rischio bancario (credito, mercato, operativo, ecc.) Metodologie per la misurazione del rischio Equilibrio tra stabilità bancaria e redditività Analisi empirica: Domande di ricerca e ipotesi Dataset e variabili considerate Risultati e implicazioni
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