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L'intervento pubblico per l'istruzione italiana mediante il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

3.1 L'esigenza di un cambiamento: ratio e Missione 4 del PNRR

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è parte del più ampio programma Next Generation EU (NGEU), promosso dalla Commissione Europea a seguito della crisi pandemica e finalizzato a rilanciare l'economia dell'Eurozona, verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale (PNRR, 2021, p. 9). I fondi disponibili al finanziamento di investimenti e riforme sono stati allocati secondo un principio di proporzionalità, ovvero sulla base delle caratteristiche economiche dei singoli Paesi membri, così da incrementarne la resilienza e ridurre i divari a livello europeo. Pertanto, aver considerato il fragile tessuto produttivo italiano ha fatto sì che l'Italia risultasse per la Commissione la prima beneficiaria delle risorse in valore assoluto. In particolare,

Nella Premessa del Piano, Mario Draghi descrive alcuni aspetti che ci agevolano nel valutare la vulnerabilità dell'economia italiana. Essi sono legati perlopiù al calo della Produttività Totale dei Fattori (PTF), che nello stesso periodo ha subito un generale incremento negli altri Paesi europei (PNRR, 2021, p. 2). La lenta crescita, infatti, ha reso difficile avviare processi di incremento della produttività e riduzione della povertà: dal 1999 al 2019, il Pil procapite in Italia è cresciuto del 4,2 per cento a fronte di più del 20 in Francia e Il solo Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF), previsto dal NGEU, garantisce risorse per 1191,5 miliardi di euro, dei quali quasi il 36 per cento è rappresentato da sovvenzioni a fondo perduto. Tali risorse dovranno essere spese nel periodo 2021-2026, previo raggiungimento di determinati obiettivi, al fine di riformare strutturalmente il Paese Italia mediante il PNRR (PNRR, 2021, p.

  1. La PTF, anche definita "residuo" da Solow (1957), è un indicatore del grado di efficienza dell'economia, poiché misurata dal rapporto tra l'indice di volume del valore aggiunto e quello dei fattori primari, capitale e lavoro, utilizzati nella produzione (Istat, 2021b, p. 5).
  2. La Multi-Factor Productivity è un indice composito, in quanto dato dalla sommatoria di elementi eterogenei tra loro, le cui variazioni determinano la sua variazione complessiva. In particolare, l'eterogeneità si definisce in base ai costi sostenuti per ciascun input considerato nell'analisi (Istat, 2021b, pp. 11-12).
  3. In Germania, tra il 2005 e il 2019, il numero di persone assolutamente povere è aumentato dal 3,3 al 7,7 per cento (PNRR, 2021, p. 2).
  4. Tali dati, in aggiunta a quelli esposti nei Capitoli precedenti, denotano inefficienze consolidate ed ulteriormente potenziate dalla pandemia.
  5. Dunque, il PNRR prevede, attraverso le sei Missioni, una

Serie di azioni strutturali per rafforzare quegli ambiti importanti tanto per la produttività nazionale quanto per la competitività internazionale. Tra essi figura il settore dell'istruzione, nel quale si intende agire a largo raggio, al fine di rispettare la quarta Missione, denominata "Istruzione e Ricerca". In merito ad essa, il Piano enuncia: La Missione 4 mira a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza, partendo dal riconoscimento delle criticità del nostro sistema di istruzione, formazione e ricerca. (PNRR, 2021, p. 175).

Da queste parole si può notare la volontà di ripartire dall'istruzione, basando su essa i processi di lungo termine di crescita e produttività, in linea con i teorici dell'Economia della Crescita. Nello specifico, il programma della Missione è suddiviso in due parti (ivi, p. 177):

“Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido all’Università”; la sub-missione ha la finalità di incrementare la qualità del sistema, l’equità tra gli studenti e la coerenza della didattica con la rivoluzione digitale.

• “Dalla ricerca all’impresa”; la componente prevede di creare un filo conduttore tra gli investimenti in innovazione e R&S e quelli legati al mondo.

In questo caso si fa riferimento alla soglia di povertà assoluta data dal valore monetario, a prezzi correnti del paniere di beni e servizi di prima necessità per la famiglia, definita in base a determinate caratteristiche. Un nucleo familiare si dice assolutamente povero se la sua spesa mensile risulta inferiore a tale valore monetario (Dal sito web dell’Istat, https://www.istat.it/it/dati-analisi-e-prodotti/contenuti-interattivi/soglia-di-poverta, consultato il 26 settembre 2022).

Le Missioni del

Piano sono: (1) digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; (2) rivoluzione verde e transizione ecologica; (3) infrastrutture per una mobilità sostenibile; (4) istruzione e ricerca; (5) inclusione e coesione; (6) salute.

32imprenditoriale, per innalzare il potenziale di crescita del sistema ed incrementare la produttività del Paese.

I paragrafi del presente Capitolo approfondiranno i tratti salienti della Missione 4, descrivendone obiettivi e strumenti, al fine di fornire una valutazione dello strumento di policy alla luce delle teorie economiche.

3.2 Valorizzare il capitale umano tramite qualità ed equità

Il set di strategie racchiuso nella quarta Missione del PNRR ha in generale l'obiettivo di sviluppare servizi di qualità in ogni ambito dell'architettura dell'istruzione, dall'offerta formativa alle infrastrutture. Il rafforzamento dell'offerta scolastica e la fornitura di maggiori sussidi sono in grado

di produrre uno shift verso l'alto del rendimento marginale privato dell'istruzione, il quale può fungere da incentivo nell'investire in capitale umano (si veda il par. 2.1.1). Si tratta di "rendere agibile a tutti il diritto alla formazione" mediante le politiche pubbliche (INAPP, 2021, p. 205).

In primo luogo, coerentemente alle trasformazioni socioeconomiche, si intende formare gli istituti tecnici e professionali e gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), sulla base della domanda di competenze direttamente spendibili nel contesto imprenditoriale (PNRR, 2021, pp. 184-185). In particolare, per gli ITS, si mira ad integrare il percorso formativo con il sistema universitario delle lauree professionalizzanti, creando un network tra aziende, università, enti locali e sistemi formativi (ivi, p. 185). Tali misure sono finalizzate a rafforzare ed innovare le competenze acquisite in questi istituti, tipicamente pratiche e strettamente legate alle

attività lavorative. L'adeguamento dei programmi scolastici e la ricerca di nuovi strumenti tecnologici per rafforzare la didattica, tuttavia, non riguardano solo gli istituti professionali, bensì corrispondono a obiettivi che abbracciano l'intera Missione 4, in quanto ogni curriculum scolastico o universitario è collegato al mondo del lavoro. Data la complessità dell'argomento, esso verrà trattato in modo più approfondito nel paragrafo 3.4.

Un'ulteriore riforma riguarda il sistema di orientamento in uscita per le classi quarte e quinte della scuola superiore (PNRR, 2021, p. 186), in quanto dai dati OCSE si evince come la transizione scuola-lavoro sia particolarmente difficile per i giovani italiani (si veda il par. 2.3) ed una delle ragioni di base potrebbe essere lo scarso impegno delle scuole nell'effettuare attività di orientamento in uscita nelle strutture scolastiche. Tali inefficienze hanno effetti di breve periodo,

poiché generano insuccessi scolastici, ma anche di medio-lungo, in quanto sorgono ostacoli nel comprendere quale scelta compiere per il proprio futuro (Think tank Tortuga, 2021, p. 26). Il programma proposto dal PNRR prevede un percorso di orientamento attivo dalla durata di 30 ore annue da spendere su una piattaforma digitale relativa ad Università ed ITS (PNRR, 2021, p. 186). Interessante è inoltre la formazione di 1 milione di studenti attraverso 50.000 brevi corsi erogati da docenti universitari: ciò agevolerebbe in modo più efficace la comprensione dell'offerta formativa (ibid.). Tale mission permette di passare da un "approccio individuale all'orientamento con attività collettive" (Think tank Tortuga, 2021, p.9), il che sembra essere la soluzione per accompagnare gli studenti nello scegliere in modo consapevole ed informato il percorso da effettuare in futuro, sulla base delle loro aspirazioni personali. Informare igiovani di tutte le opportunità, che, ormai, la modernità offre, non può che incrementare la loro motivazione nel proseguire gli studi o nell'optare per una formazione professionalizzante, al fine di valorizzare il loro capitale umano ed evitare che, al termine della scuola dell'obbligo, esso si disperda o diventi obsoleto per il mondo lavorativo. Tuttavia, nel Piano mancano indicazioni circa i soggetti che si faranno carico dell'orientamento degli studenti oppure se essi coincideranno con i docenti delle scuole secondarie, a seguito di un'adeguata formazione, trattandosi di un compito che tipicamente non appartiene all'insegnamento (ivi, p. 24). L'Italia è caratterizzata da scarsa domanda di istruzione terziaria: il 14,5 percento, a fronte della media europea del 10, di giovani compresi tra 18 e 24 anni hanno un livello di istruzione non superiore a quello secondario di primo grado (PNRR, 2021, p. 175). Per comprendere la ragione

Dell'elevata percentuale è possibile far riferimento all'andamento del tasso di abbandono scolastico ed ai fattori di contesto che lo determinano: esso aumenta considerevolmente nei cicli di istruzione successiva alla classe secondaria di primo grado, in corrispondenza della quale si identifica in un tasso del 3,9 per cento (ibid.). Inoltre, i dati del Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) dicono che vi è una forte correlazione tra dispersione scolastica e diseguaglianze reddituali, tasso di povertà e deprivazione materiale (ibid.). Quindi, è ragionevole pensare che gran parte della perdita di laureati e laureate sia legata alla situazione economica familiare dei giovani italiani, la cui motivazione nel proseguire gli studi tende a diminuire nel tempo. Per generare un incremento del numero di laureati e laureate e, in sincronia, facilitare l'accesso all'università, garantendo il diritto allo studio, si prevedono

iniziative basate sull'uso dello strumento della borsa di
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A.A. 2021-2022
60 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara_licciardi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politiche pubbliche nei mercati finanziari e assicurativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Russo Felice.