I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazioneall’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso o al relatore
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Appunti di Pedagogia generale e sociale

Tesi già discussa e conclusa con relativi riferimenti bibliografici e controllo antiplagio superato. Abstract: L’educazione ai media ha acquisito un ruolo centrale nei processi educativi moderni, specialmente nella fascia prescolare. Questa tesi esplora la relazione tra educazione e media, analizzando il concetto di Media Education e il suo impatto sui contesti educativi, sulle famiglie e sulle dinamiche generazionali. L’attenzione è posta sui nativi digitali e sulla necessità di sviluppare competenze critiche per un uso consapevole delle tecnologie. Il lavoro si suddivide in tre parti: il primo esamina le agenzie educative e la loro interazione con le tecnologie, evidenziando il ruolo della famiglia e della scuola. Il secondo approfondisce la distinzione tra nativi digitali e immigranti digitali, discutendo le barriere e le opportunità offerte dalle ICT. Il terzo analizza l’applicazione pratica della New Media Education nella fascia prescolare, con particolare riferimento a strumenti come touchscreen, storytelling digitale e ambienti immersivi. L'obiettivo della ricerca è dimostrare come un approccio pedagogico adeguato possa trasformare i media in strumenti di apprendimento attivo, promuovendo una partecipazione critica e creativa nei bambini sin dalla prima infanzia.
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La sindrome di Asperger è un disturbo del neurosviluppo che rientra nello spettro autistico e si caratterizza per difficoltà nelle interazioni sociali, schemi di comportamento ripetitivi e interessi ristretti, spesso accompagnati da un’intelligenza nella norma o superiore. Questa tesi esplora il ruolo dello sport e dell’arte come strumenti di supporto per bambini e ragazzi con Asperger, evidenziandone gli effetti benefici sullo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo. L’attività sportiva favorisce la coordinazione, l’autoregolazione e il lavoro di squadra, migliorando le abilità sociali e la fiducia in sé stessi. L’arte, invece, offre un canale espressivo che aiuta a comunicare emozioni e pensieri in modo non verbale, riducendo lo stress e aumentando il benessere psicologico. Attraverso una revisione della letteratura e casi studio, la ricerca dimostra come sport e arte possano favorire una migliore inclusione e qualità di vita per le persone con sindrome di Asperger.
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Esperienza di tirocinio indiretto con una studentessa con disabilità svolto presso un istituto professionale di stato per esame di specializzazione per conseguire il Tfa IX ciclo, descrizione minuziosa della scuola e del caso seguito.
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Lo scopo di questo elaborato è di dimostrare come la musica e l’educazione musicale siano fenomeni che presentano una valenza estremamente importante per un’educazione globale della persona e siano quindi fondamentali per una corretta crescita personale, culturale ed emotiva dei discenti. Il punto di partenza è un’analisi di quanto l’arte e la musica siano sempre state al centro del lavoro filosofico dei grandi pensatori, partendo da quelli greci per arrivare ai moderni pedagogisti. Particolare attenzione viene rivolta al pensiero e alle opere di Johann Heinrich Pestalozzi, di Jean-Jacques Rousseau, di Friedrich Fröbel, di John Dewey, di Ferrante Aporti e di Maria Montessori. Nel dettaglio, viene analizzato il lavoro dei pedagogisti (e musicisti) Émile Jacques-Dalcroze, Edgar Willems, Carl Orff e Zoltán Kodály. L’analisi successiva è dedicata allo studio delle funzioni della musica in campo pedagogico in termini di “insegnamento” o di “educazione”, dei processi (personale, relazionale, culturale e situazionale) che risiedono alla base dell’educazione, il processo di insegnamento/apprendimento, la relazione educativa (intenzionalità e asimmetria). Sono stati studiati anche i processi con i quali la musica influenza lo sviluppo dell’individuo e del bambino dal punto di vista cognitivo, sociale, affettivo, culturale e di sviluppo delle potenzialità sensoriali, percettive e ricettive della realtà acustica, delle potenzialità e capacità estetiche ottenibili dall’incontro/ascolto di brani e performance musicali e la funzione educativa e formativa della musica in risposta ai bisogni degli allievi, anche sulla base delle Linee guida emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione. Un ulteriore passo avanti è stato fatto considerando la funzione dell’esperienza musicale nell’educazione sensoriale analizzando, in particolare, la pedagogia del corpo e il lavoro di Lorena Milani (secondo cui l’educazione alla corporeità prevede un’azione promozionale articolata su: educazione del corpo, con il corpo e per il corpo, per ridare allo stesso corpo valore e dignità che gli sono stati a lungo negati), di Rudolf Laban e del suo, Laban Movement Analysis. Il lavoro di ricerca si conclude con l’analisi dell’esperienza musicale come ricerca del “saper essere”, con lo studio sia del valore delle emozioni nel campo dell’educazione musicale sia del potere della musica come fattore di integrazione sociale e culturale dell’individuo tanto da sviluppare, nei soggetti, il concetto di cittadinanza attiva.
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Il titolo della tesi Il viaggio come dispositivo di crescita interiore nasce dall’idea di voler indagare il fenomeno del viaggio, oggi molto diffuso, nella sua dimensione reale e in quella simbolica, da un punto di vista pedagogico/esistenziale. Il viaggio, in tutte le sue dimensioni, educa e porta il viaggiatore a una maggiore consapevolezza di sé, del proprio mondo interiore e della realtà circostante. Il viaggio è fautore di cambiamento in quanto in grado di mutare la stessa identità del viaggiatore. L’idea di questo argomento nasce dal desiderio di comunicare la mia passione per il viaggio: viaggio inteso non solo in senso realistico/concreto ma anche simbolico/metaforico. Il viaggio può, infatti, essere inteso in senso reale e concreto come uno spostamento nello spazio e nel tempo ovvero il visitare posti nuovi, entrare in contatto con culture diverse, relazionarsi con persone di altre lingue, colori ed abitudini, oppure in senso simbolico metaforico ovvero come cammino della vita, itinerario verso la conoscenza di se stessi addentrandosi nella profondità della propria essenza e scoprire chi siamo e a quale vocazione siamo chiamati per essere veramente felici. L’itinerario percorso in questa tesi vuole, così, essere un invito ad intraprendere la strada che porta alla piena realizzazione di sé e, quindi, alla vera felicità, superando ogni barriera umana che provoca egoismo, solitudine, indifferenza, intolleranza… Il viaggio, in tutte le sue dimensioni, è un invito a perdersi per ritrovarsi. E’ così che il viaggio assume un’importante valenza educativa, di crescita interiore, favorendo l’inizio di un nuovo cammino verso la piena maturazione e realizzazione del vero sé. Nel primo capitolo ho voluto realizzare un viaggio nel viaggio nel quale ho pensato di mettere in luce le fondamentali dimensioni che lo caratterizzano quali l’incontro con la diversità, il dono come nutrimento della relazione autentica e il dialogo come mezzo per creare la relazione. Ed è solo attraverso un rinnovamento di prospettiva adottando pertanto una prospettiva interculturale che genera mutuo rispetto anziché reciproca esclusione che è possibile far fronte alla grande sfida educativa del nostro tempo. L’educazione interculturale ha come obiettivo il confronto tra persone diverse e la coesione sociale: la costruzione di identità culturali complesse. Nel secondo capitolo ho voluto parlare di un viaggio un po’ particolare, un viaggio che, se vissuto in pienezza, ha il potere di cambiare la vita di coloro che lo realizzano. Questo viaggio è l’esperienza di volontariato in terra di missione, un’esperienza che ho avuto la fortuna di vivere direttamente in prima persona e che ha dato una forte scossa alla mia vita. Ed è per questo ho che voluto riportare la mia esperienza e quella di Silvia (mia carissima amica) per testimonia tale cambiamento. L’esperienza di volontariato, in tutte le sue forme, ha anche un’importante valore pedagogico. Oggi, a causa dell’affievolirsi di rassicuranti comunità d’appartenenza entro le quali poter condividere situazioni e trovare attendibili modelli di riferimento, si sta sempre più diffondendo un disorientamento sociale e morale che causa nell’individuo incertezza e la conseguente perdita di precisi riferimenti valoriali. A tal proposito il volontariato si propone come scuola di solidarietà da valorizzare e promuovere poiché in grado di plasmare l’identità personale dell’individuo ed educarlo ai valori fondamentali della vita quali la gratuità, l’accoglienza, l’amore reciproco. Come sappiamo certe esperienze, se vissute in pienezza, hanno il potere di introdurci nel viaggio più importante: quello della vita. Il terzo capitolo ha così come tema principale il viaggio come metafora della vita: un itinerario di comprensione del senso ultimo dell’esistenza umana che porta a scoprire la verità di sé, senza la quale ciascun essere umano è portato a compiere scelte alla cieca, che non portano alla vera felicità. In tale prospettiva un particolare contributo verrà dato dalla mistica, intesa come via di ricerca della Verità. La metafora della vita è inseparabile dalla metafora del processo educativo poiché entrambi hanno come meta la realizzazione personale. In entrambi i casi si tratta di un cammino tortuoso, in cui è continuamente possibile smarrirsi o anche ritornare sui propri passi, ma in cui sempre e comunque il viaggio opera una trasformazione interna del viandante. Il quarto capitolo ha, così, come tema principale il viaggio come metafora pedagogica, un viaggio che pone la creatura umana al centro di un grande e meraviglioso progetto di vita che presuppone di insegnare a vivere la vita nella libertà e nell’autenticità di essere pienamente se stessi, al servizio della verità, la quale risiede nell’Amore.
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Tesi Master I livello : Metodologie didattiche e strumenti innovativi per alunni con bisogni educativi speciali (BES) Introduzione. Cap.1: La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 Cap. 2: I bisogni educativi speciali 2.1 I Bisogni Educativi Speciali nella scuola 2.2 Le sette categorie di BES 2.3 La macrocategoria dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) Cap. 3: L’inclusione scolastica 3.1 Il Sistema Educativo Italiano 3.2 La scuola inclusiva 3.3 Gli strumenti per l’inclusione 3.4 Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) 3.5 Il rapporto scuola-famiglia Conclusione Bibliografia
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La tesi esplora i disturbi della comunicazione e la CAA, analizzando strategie, strumenti e inclusione scolastica, con focus su interventi, legislazione e tecnologie assistive per l'integrazione educativa.
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Corso di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno per la scuola secondaria di primo grado. - UNIFG Tesina Tfa sostegno I grado ADHD: Caratteristiche del disturbo e strategie di intervento.
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Esame Didattica dell’insegnamento con la metodologia clil

Facoltà Scienze della formazione

Tesi
Il Content and Language Integrated Learning (CLIL) è un approccio in cui gli alunni studiano una materia e una seconda lingua allo stesso tempo. Un corso di scienze, ad esempio, può essere insegnato agli studenti in inglese che non solo impareranno la scienza, ma acquisiranno anche un vocabolario e abilità linguistiche pertinenti. Nel presente elaborato, dopo una breve panoramica delle caratteristiche del percorso CLIL, si illustrerà una unità didattica che ha per oggetto di studio il cibo e l’alimentazione.
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Nel presente lavoro si illustrerà una proposta di unità didattica pensata per alunni frequentanti la classe terza della scuola secondaria di I grado. Adottando la metodologia CLIL, un brano letterario tratto dall’opera Oliver Twist di Charles Dickens diventerà lo spunto per riflettere sulle violazioni dei diritti umani e dei diritti del fanciullo che possono essere riscontrate tanto nel brano quanto in altre situazioni della contemporaneità.
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Esame Tfa sostegno test di ammissione infanzia

Facoltà Scienze della formazione

Dal corso del Prof. A. Nicolini

Università Università degli Studi di Perugia

Tesi
Presentazione slide relazione finale di tirocinio TFA sostegno scuola secondaria di primo grado. Il documento contiene tutte le informazioni dell’UDA, la descrizione del caso Bes ( autismo), la descrizione del contesto classe, la descrizione delle metodologie utilizzante e la descrizione dettagliata delle fasi del progetto. Titolo del progetto di matematica ( valido per una seconda o una terza media): “Esploriamo la geometria”
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Esame Relazione finale di tirocinio tfa sostegno

Facoltà Lettere e filosofia

Tesi
4,5 / 5
Corso di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico. Scuola secondaria di secondo grado. Relazione finale di tirocinio. Tfa sostegno. Anno accademico 2020/2021.
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Esame Pedagogia sociale

Facoltà Lettere e filosofia

Dal corso del Prof. L. Borrelli

Università Universita telematica "Pegaso" di Napoli

Tesi
Tesi di Pedagogia sociale dal titolo Devianza minorile. Ho deciso di argomentare sulla devianza minorile perché è da sempre per me un argomento interessante. Mi sono spesso chiesta perché si possa arrivare a certe condotte, cosa spinga una persona a fare certe scelte, perché alcuni scelgano di delinquere ed altri invece no, in che modo il contesto in cui vive un ragazzo possa influenzare o meno il suo sviluppo e il suo successivo comportamento. La devianza e la criminalità minorile sono temi attuali in quanto sempre più spesso in televisione e sui quotidiani, si sente parlare di aggressività, bullismo, devianza e mancanza di valori delle nuove generazioni, dando un quadro dei ragazzi di oggi come sbandati e senza valori. Il concetto di disagio è l’aspetto che meglio esprime le problematiche legate alla condizione giovanile. Il periodo adolescenziale è il più concreto poichè l’adolescente sviluppando una sua nuova identità, decide chi vuole diventare e con quali caratteristiche, scegliendo a chi vuole assomigliare, con una propria morale. L’obiettivo del mio elaborato è analizzare i fattori di rischio, i fattori preventivi ed i programmi di intervento e prevenzione. Inoltre, ho preso in esame anche ciò che riguarda i programmi di rieducazione all’interno degli Istituti per Minori.
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Tesi Triennale del corso di laurea in Scienze dell'educazione e della formazione. Materia del prof. e relatore Mancini Riccardo (Pedagogia generale e sociale), dell'Università telematica Ecampus di Novedrate.
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Nell’arco degli ultimi settant’anni, la nostra società ha affrontato importanti mutamenti; dalla fine della seconda guerra mondiale vi sono state notevoli trasformazioni dal punto di vista economico, sociale e politico. La società si è evoluta da un sistema agricolo ad un sistema industrializzato avanzato, e così anche la popolazione ha cambiato la propria configurazione, comportamenti e abitudini. Uno dei fattori principali che negli ultimi decenni ha influenzato soprattutto le nostre abitudini è stato la crescente diffusione e il sempre maggiore utilizzo della tecnologia. Dalla metà degli anni Novanta, l’uso della rete globale Internet ha provocato un terremoto socio-culturale di ampia portata e soprattutto nei Paesi più evoluti è impiegata costantemente. Il diffondersi dei computer e dei device che consentono di accedere alla connessione ha determinato un costante e giornaliero utilizzo del web e dei social, per raccogliere informazioni, per guardare programmi televisivi, per tenersi in contatto con la propria rete di conoscenze, per fare acquisti online. La società appare sempre più caratterizzata dall’uso di internet e delle nuove tecnologie mobili. Questa dinamica ha influenzato tutto, anche l’educazione e la formazione. Le trasformazioni della società hanno cambiato le modalità dell’apprendimento, che non dura più per una porzione della vita, ma si estende lungo tutto l’arco della vita e abbraccia tutti i contesti, non soltanto formali, ma anche informali. In questa tesi analizzeremo non soltanto i nuovi contesti di apprendimento, ma anche lo sviluppo dell’educazione nelle nuove piattaforme che si affiancano a quelle classiche. Nella prima parte rappresenteremo il quadro teorico di riferimento, analizzando i contesti di apprendimento formale, non formale e informale. L’apprendimento formale è quell’acquisizione di conoscenze che avviene presso ambienti organizzati e preparati, veri e propri istituti di formazione ed educazione, quali scuole, università, luoghi di specializzazione professionale, e che, al conseguimento di determinati obiettivi, si conclude con il rilascio di una valida attestazione. L’apprendimento non formale avviene per mezzo di attività prestabilite, organizzate in ambienti al di fuori del sistema formale: nelle associazioni, nel posto di lavoro, nelle chiese, nelle organizzazioni, che non prevedono il raggiungimento di precisi obiettivi di apprendimento o il rilascio di alcuna qualifica, se non un attestato di frequentazione. L’apprendimento informale ha luogo durante la quotidianità della vita, attraverso attività collegate alla famiglia, agli amici, al tempo libero o al lavoro e, al contrario dell’apprendimento formale e non informale, non è obbligatoriamente intenzionale dal punto di vista di colui che apprende. Il periodo successivo al Web 1.0, durante il quale si vengono creati i primi siti e servizi in rete, è caratterizzato dalla nascita del nuovo e discutibile termine Web 2.0. Nel 2004 è stata data una prima spiegazione di questo concetto da Tim O’Reilly, editore americano, che ha evidenziato l’influenza delle nuove tecnologie sul mondo del commercio. Il Web 2.0 è contraddistinto dall’idea di un nuovo modello di collaborazione e di azione degli utenti e non punta a dominare e rivoluzionare unicamente l’ambito tecnologico ed informatico, ma tutto il sistema sociale e culturale. La rete rappresenta uno spazio attivo e in continua crescita, supportato dalla cultura, dagli eventi, dall’espressione, dai contenuti degli utenti ed aperta a nuove forme di cooperazione e interconnessione, eliminando i limiti spazio-temporali stabiliti dai canali tradizionali. La nuova idea di utilizzo del web stabilisce, quindi, l’inizio di un nuovo periodo attinente anche ai processi di formazione in rete. In tal modo anche l’apprendimento online cresce e si rinnova, partendo dal forte collegamento con gli spazi virtuali di cooperazione e condivisione di contenuti tra i partecipanti.
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Diversi sono stati negli ultimi anni i casi di cronaca legati ad un uso improprio dei mezzi digitali, inclusi i social network; risulta quindi fondamentale un’educazione che miri a rendere i soggetti più critici e consapevoli, in grado di proteggersi autonomamente e capaci di riflettere sulle proprie azioni online prima di postare qualsiasi forma di contenuto, specialmente per quanto riguarda i soggetti più a rischio, ossia i più giovani. La tesi presenta un percorso educativo rispetto alla rappresentazione del sé online e alle problematiche a questa connesse, per rendere i soggetti più autonomi nella fruizione dei contenuti della Rete.
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Esame Pedagogia generale e sociale

Facoltà Scienze della formazione

Dal corso del Prof. S. Colazzo

Università Università del Salento

Tesi
La lettura di questo trattato potrebbe essere di grande utilità per comprendere le possibilità di sviluppo ed azione entro cui effettuare scelte che possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi di contrasto ed eliminazione della povertà educativa.
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Tesina d'esame che si articola nel seguente argomento: Accoglienza e altri principi chiave per l'educazione inclusiva: -accoglienza, ascolto e confronto per i migranti -differenza fra integrazione e inclusione -ambiti e interventi Scarica il file in formato PDF!
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Esame pedagogia generale e applicata alle scienze motorie

Facoltà Scienze motorie

Tesi
Tesi per la facoltà di scienze motorie, dell'università degli Studi Foro Italico - Iusm elaborata dall’autore nell’ambito del corso di pedagogia generale e applicata alle scienze motorie tenuto dal professore Di Russo dal titolo Il ruolo sociale del calcio. Scarica il file in formato PDF
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Nelle numerose critiche rivolte al metodo Montessori, una di queste è la poca socializzazione. È molto strano scoprire che uno dei punti di forza del Montessori, la socializzazione, possa essere fraintesa come debolezza. Questa percezione sbagliata parte da un altro punto di forza del metodo Montessori: l’individualizzazione. Il dibattito parte dalla premessa corretta dell’individualizzazione nell’educazione e termina con una conclusione errata e cioè che ai bambini non viene data alcuna opportunità di socializzazione. Eppure è proprio la Montessori che sottolinea l’importanza dell’emulazione: i bambini si “sollecitano” e “stimolano” le prestazioni dei compagni. L’ambiente preparato promuove il rispetto delle regole ed il conseguimento del risultato individuale ma favorisce anche l’attività di collaborazione. Inoltre la socializzazione sorge su una solida base di rispetto. L’importanza della compostezza e della cortesia è un principio fondamentale dell’educazione Montessoriana. Senza le buone maniere si compromette l’efficacia dell’educazione e della socializzazione. Esse sono alla base della socializzazione nell’asilo montessoriano e si intersecano in tutti i momenti della giornata. In questo piccolo testo, tratterò della centralità nel metodo Montessori della socializzazione e di come le critiche mosse siano vane e senza base.
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