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Accoglienza e inserimento degli alunni stranieri

Il documento esprime i punti fondamentali che riguardano l'accoglienza e l'inserimento, i quali coinvolgono l'approfondimento della storia personale del minore, il percorso scolastico effettuato nel paese d'origine nonché le competenze che riguardano la lingua e la sfera personale e gli obiettivi della persona; è inoltre importante adempiere alle procedure amministrative che riguardano la valutazione e che portano all'inserimento nella classe più adatta, favorire la relazione scuola-famiglia e il buon inserimento dell'alunno all'interno del gruppo classe pre-costituito. All'interno di tale cornice assume grande importanza il coordinamento con i servizi di mediazione linguistica e culturale e con i servizi sociali e socio-sanitari. Importanza cruciale ai fini di un inserimento positivo è il sostegno alle famiglie, le quali si trovano, dal canto loro, in una difficile situazione di destrutturazione e ristrutturazione culturale.nella quale non è raro che vi siano conflitti generazionali. Altro elemento chiave ai fini dell'inclusione e per lo sviluppo di una cittadinanza attiva è la programmazione del tempo extra-scolastico, il quale si pone come spazio di vita che favorisce l'inserimento nel tessuto sociale, l'aggregazione attraverso lo sport, la partecipazione ad attività ludiche e la socialità, per poter far sentire la persona straniera parte di un tessuto sociale che divenga una "nuova casa": un esempio di questi luoghi di socialità sono i centri educativi, i centri estivi, le associazioni che si attivano per i "doposcuola". Differenza fra integrazione e inclusione L'integrazione è un concetto che riguarda l'inserimento di una persona in un ambiente in modo tale che ne diventi parte, in un approccio che si concentra sulle differenze dalla "norma" considerate come condizioni deficitarie di colui che

noncorrisponde al modello ideale; ne consegue che l'obiettivo prioritario sia di natura compensativa al fine di ridurre il più possibile le lacune che lo portano a discostarsi dalla "normalità". Tale concezione nasce da un modello biomedico, che si focalizza sui deficit anziché sul funzionamento complessivo della persona. Questo tipo di approccio non considera inoltre l'aspetto contestuale e neppure la capacità intenzionale del singolo individuo.

L'inclusione, a differenza dell'integrazione, riconosce e valorizza le diversità, intese come differenze di ogni singolo individuo, in una prospettiva di uguaglianza nelle opportunità concesse a ciascuna persona di avere un trattamento equo. Un ambiente inclusivo di apprendimento vede nella diversità una risorsa e non un deficit da superare. L'inclusione si propone di promuovere la partecipazione di tutti i membri della comunità scolastica ad

attività comuni e la realizzazione di ciascuna persona in base alle proprie abilità. Occorre sottolineare che un efficace riscontro alle istanze individuali deve tenere conto sia delle situazioni problematiche della vita quotidiana legate al contesto socio-economico e culturale, sia dei modi in cui i soggetti hanno la possibilità di cambiare la loro situazione, dando loro gli strumenti adeguati.

Quest'ultima riflessione riconduce al concetto di "empowerment", un termine che nasce nell'ambito della psicologia della comunità indicando la promozione della capacità di appropriarsi della propria vita, ponendo al centro l'individuo e la capacità di agire sui contesti per modificarli. Tale azione può avvenire nel singolo così come nel gruppo, a tal proposito, infatti, viene messa in atto anche nei gruppi di lavoro e nelle comunità. Il modello inclusivo supera il modello precedente di integrazione, focalizzandosi

Sull'interazione tra uomo e ambiente e operando un cambiamento terminologico: in luogo di "diversità", in tale approccio si parla di "differenze", che riguardano tutto il genere umano, indipendentemente da condizioni fisiche, sociali o etniche. In questo senso la legge 170 del 2010 e la C.M. del 2013 sui Bes introducono un importante cambiamento nel sistema scolastico, laddove con Bisogni Educativi Speciali si intendono tutte quelle situazioni di disabilità, disturbi specifici dell'apprendimento, tutte le forme di disagio culturale, economico, linguistico, emotivo e sociale che vanno considerate nel percorso scolastico. Il cambiamento terminologico da "diversità" a "differenze" implica un cambiamento concettuale, in quanto non si tratta più di mancanze ma di modalità individuali, di conseguenza le barriere non sono più considerate come ostacolo alla partecipazione bensì ne diventano causa.

mentre le risorse non sono più semplici sostegni all'integrazione ma richiedono un cambiamento dei contesti che generi un mondo in cui le differenze siano un valore fondante. L'inclusione riguarda sia l'ambito economico e sociale che quello socio-relazionale (Rawls, 2001). In base a questo principio, l'inclusione interculturale coinvolge sia aspetti pratici come ad esempio un'abitazione, che elementi culturali, che includono partecipazione sociale e creazioni di legami e relazioni che andranno a far parte della nuova identità dell'individuo inserito nella comunità. Secondo Catarci (2014), l'inclusione interculturale coinvolge diversi aspetti e ambiti. Per quanto concerne gli aspetti, l'inclusione si declina in tre modalità: quella "sociale" che riguarda le strutture nevralgiche della società, quella delle "strutture sociali" che richiama l'attenzione sulla riduzione delle diseguaglianze culturali,einfine quella degli "aspetti societari" che si manifesta nella coesione tra i gruppi sociali e in una diminuzione degli aspetti conflittuali relativi. Per quanto concerne gli ambiti, sono emersi quattro fondamenti quali l'"acculturazione" ossia l'opportunità di acquisire le competenze per agire in una modalità adeguata all'interno della società ospitante; "collocazione" ossia la possibilità di ricoprire posizioni rilevanti all'interno della società; "interazione" che si riferisce alla formazione di relazioni e sociali; "identificazione" che indica il sentimento di appartenenza alla collettività (Esser, 2001; Catarci, 2014). Le istituzioni educative sono, in riferimento al quadro sopra descritto, chiamate a porre in atto strategie didattiche inclusive, che coinvolgano tematiche interculturali da integrare nel curricolo scolastico, interfacciandosi con le istituzioni per.

integrare contenuti extra-curricolari con attività interculturali, ponendo attenzione al dialogo e all'apertura, e adottando una riflessione interculturale sull'insegnamento, sugli stili di apprendimento e comunicativi, in un'ottica di accoglienza di tutti i bisogni formativi (Favaro, 2002, pp 46-47; Catarci, 2006, p. 188).

Ambiti e interventi

La scuola è l'ambito privilegiato della didattica, per questo motivo occorre mettere in atto strategie che siano efficaci al fine della realizzazione dell'intercultura proprio nel contesto scolastico. Sono stati progettati molti interventi negli anni, tuttavia vi è evidenza del fatto che molti interventi effettuati siano carenti in numerosi elementi, e questo li ha portati ad una scarsa efficacia. Occorre tenere conto del fatto che spesso i progetti interculturali siano presi in considerazione soltanto nei contesti ad alta presenza di stranieri; questo significa non considerare in prospettiva di evoluzione.

La nostra società: infatti, come evidenziano i dati Istat e del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, la popolazione residente di origine straniera è in aumento, così come lo sono i ricongiungimenti familiari i quali determinano un aumento di minori che andranno a frequentare la scuola. Per questo motivo un intervento che valorizzi e promuova l'interculturalità deve essere pensato come continuativo e si auspica che copra tutto il territorio e non soltanto le zone ad alto tasso di immigrazione. Affinché la didattica interculturale abbia un'efficacia occorre progettare interventi che abbiano caratteristiche di continuità, intenzionalità, progettualità e preparazione professionale degli insegnanti (Armani, 2018). Occorre un lavoro costante da parte degli insegnanti, interventi di pochi incontri sono poco incisivi; la progettazione deve essere a lungo termine, e occorre prevedere obiettivi che vengano

perseguitisuddividendoli in piccoli sotto-obiettivi. Inoltre è importante considerare la trasversalità dell'intercultura, che deve coinvolgere tutto il panorama curricolare, diventando una sorta di lente attraverso la quale si affrontano le esperienze didattiche. Occorre inoltre considerare l'età dei bambini; infatti, agire nella scuola dell'infanzia e nei primi anni di scuola primaria significa mettere in atto proposte di prevenzione, perché di fatto in questa fascia di età non si è costituito ancora il pregiudizio etnico, cosicché il dialogo e il confronto possono essere messi in atto senza dover decostruire il pregiudizio. Altri tipi di lavoro possono essere svolti con studenti più grandi, integrando l'approccio all'interculturalità con l'ambito dell'educazione alla cittadinanza attiva. L'insegnante, nella prospettiva interculturale, deve avere competenze che vanno aldilà di

quelle classiche, quali la coscienza dei propri pregiudizi, la predisposizione all'ascolto e un atteggiamento curioso nei confronti della diversità.

Per quanto concerne la formazione di docenti e dirigenti scolastici, si può citare il Master che fa capo al Programma Nazionale Fami (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) 2014-2020, un progetto cofinanziato dall'Unione Europea e dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, che mira alla formazione integrandola con laboratori in aula in cui è possibile mettere in pratica nuove metodologie didattiche che si possono applicare nelle classi.

Per quanto concerne la realtà ligure, si può citare il Centro Risorse Alunni Stranieri (C.R.A.S.), promosso dall'Ufficio Scolastico Regionale (U.S.R.) ligure del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (M.I.U.R.). Lo scopo della struttura è quello di promuovere l'integrazione.

degli alunni stranieri. E’ inserito all’interno del Centro Scuole e Nuove Culture che si propone di seguire il percorso scolastico degli alunni

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Viviana._ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Educazione Interculturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Armani Samantha.