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INDICE
Introduzione pag.
1. Capitolo: La rivoluzione digitale
1.1 La società della conoscenza e della formazione pag.
1.2 Il web e i nuovi strumenti per comunicare pag.
1.3 Digital divide e nuova alfabetizzazione pag.
Capitolo: Nuovi ambienti digitali per l’apprendimento-insegnamento
2.
2.1 Ruolo delle TIC nei processi di apprendimento pag.
2.2 Apprendimento individualizzato pag.
2.3 Apprendimento collaborativo pag.
3. Capitolo: Progettazione didattica con le tecnologie digitali
3.1 Project Based Learning pag.
3.2 Problem Based Learning pag.
Conclusioni pag.
Bibliografia pag.
Sitografia pag.
Capitolo 1: La rivoluzione digitale
1.1 La società della conoscenza e della formazione
La società attuale è definita una società della conoscenza, ossia una realtà nella quale il
sapere è al centro della vita sociale, economica, politica. Esso ricopre un ruolo base nello
sviluppo cognitivo e, di conseguenza, tocca anche la sfera dell’apprendimento nel
processo di crescita.
Siamo di fronte a un mondo del tutto nuovo, in costante mutamento: il processo di
globalizzazione ha travolto ogni aspetto dell’esistenza umana, mettendo la popolazione
planetaria di fronte alla necessità di stare al passo con il progresso tecnologico e
conoscere, per l’appunto, possedere le
scientifico. Perché ciò avvenga è fondamentale
1
giuste competenze .
Nei tempi passati il sapere era un tratto distintivo della posizione sociale occupata. Oggi
conoscere deve essere di tutti, in quanto elemento essenziale perché si abbia
un’occupazione lavorativa.
È, dunque, compito della scuola formare adeguatamente il fanciullo perché questi possa
giungere al traguardo, al termine del percorso didattico, non come un adulto che si è
acculturato di un sapere fine a se stesso, ma come uomo in grado di mettere al servizio
della società cui appartiene le sue competenze.
Lo studente appartenente al sistema scolastico tradizionale, debitamente indottrinato, si
ritrovava a fare ingresso nella vita reale senza alcuna esperienza di essa, costretto a
imbattersi in svariati ostacoli quotidiani e, soprattutto, in un ambito lavorativo
sconosciuto.
Il fatto di non riuscire a collegare la didattica alla vita reale è stato da sempre considerato
un limite dell’istituzione scolastica. Oggi ci si aspetta che essa debba essere in grado di
preparare futuri cittadini del mondo.
È per questa ragione che, ormai da anni, la nostra scuola si sta impegnando ad attuare un
radicale cambiamento, come dimostrano le nuove metodologie di apprendimento, diffuse
soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado, finalizzate a offrire una
preparazione multiculturale allo studente: il CLIL ne è una dimostrazione. Si tratta di un
1
Simoneschi, G., Educare nella società della conoscenza: competenze e conoscenze per il mondo di
domani, in Minori giustizia: rivista interdisciplinare di studi giuridici, psicologici, pedagogici e sociali
sulla relazione fra minorenni e giustizia, 3, 2012, Milano, Franco Angeli, pag. 67
innovativo metodo di insegnamento che utilizza una lingua straniera, detta veicolare, per
2
trasferire contenuti di una materia non linguistica
Sono sempre numericamente maggiori le scuole che intraprendono percorsi innovativi,
come quello cui si è appena fatto cenno, grazie ai quali lo studente si trova coinvolto in
un processo di apprendimento lontano da quello tradizionale. Durante i laboratori, infatti,
gli studenti sono impegnati personalmente e direttamente nelle attività che svolgono come
fossero essi stessi docenti, attraverso un sistema che riesce a coinvolgerli in maniera totale
e maggiormente costruttiva.
I nativi digitali, ossia gli studenti appartenenti alla società attuale, nella quale progresso
e tecnologia fanno da protagonisti, non sono più propensi a ricoprire il ruolo di passivi
spettatori. Non intendono accomodarsi al banco in attesa che la lezione giunga al termine.
Il loro atteggiamento è cambiato: la loro volontà è quella di iniziare a vivere già mentre
si formano e crescono. Pretendono inconsapevolmente di essere parte attiva del loro
stesso processo di apprendimento, attraverso l’uso diretto di strumenti innovativi che
impongono loro un intervento diretto e, nello stesso tempo, di condivisione con gli altri.
Sentono il bisogno di esprimere le loro opinioni, di confrontarsi con adulti e coetanei.
Richiedono che la formazione cui sono sottoposti sia inerente alla realtà che si troveranno
ad affrontare domani. É per questa ragione che la scuola deve impegnarsi ad attuare un
importante cambiamento nella didattica, affinché essa possa rispondere alle nuove
richieste.
1.2 Il web e i nuovi strumenti per comunicare
Che cos’è il Si tratta di un’abbreviazione che corrisponde al significato “ragnatela,
web?
tela”, come da traduzione letterale del Collins Dictionary.
La sua storia nasce nel 1991 da un informatico che svolgeva l’attività di ricercatore al
CERN di Ginevra: il suo nome era Tim Berners-Lee. Il suo sogno era quello di rendere
possibile lo scambio e il trasferimento di documenti da un pc ad un altro, attraverso la
3
rete centrale, cui tutti i dispositivi erano collegati .
2 Cardona, M., (2008), Apprendere le lingue in ambiente CLIL, in Aspetti teorici e percorsi applicativi,
Cacucci: Bari
3 Richero, R., World Wide Web, nascita della rete che ha cambiato il mondo,
https://www.tomshw.it/culturapop/la-nascita-del-world-wide-web/visionato il 4 Maggio 2022
Questo momento segna un punto di svolta decisivo nell’ambito dei sistemi di
comunicazione fino ad allora utilizzati e conosciuti.
Attraverso un crescendo che ha visto il progresso propagarsi in qualsiasi settore
immaginabile, si è giunti a un radicale cambiamento anche della comunicazione.
ossia l’insieme delle attività che
Oggi, infatti, si parla di comunicazione digitale,
permettono il trasferimento e la creazione di contenuti attraverso mezzi quali il computer,
il telefono cellulare, il tablet.
I tradizionali strumenti di comunicazioni, quelli appartenenti alla precedente generazione,
sono unilaterali: la televisione, secondo la concezione classica, non consente
un’interazione attiva 4 .
I nuovi strumenti di comunicazione, invece, sono bilaterali e inclusivi: essi premettono
una partecipazione reale ed immediata, attraverso la possibilità, per esempio, di esprimere
opinioni e pareri, attraverso le cosiddette recensioni. È un sistema che consente un tipo di
comunicazione multimediale: mentre si guarda un video, è possibile chattare con un
amico, ascoltare il brano preferito. L’intermedialità, inoltre, permette che da un
dispositivo si possa leggere la posta elettronica, inviare un’immagine, scaricare un film 5 .
Anche la caratteristica della portabilità informatica ha aperto orizzonti ancora più vasti,
permettendo all’utente di utilizzare il proprio dispositivo cellulare più come un pc in
miniatura, che come un telefono per mantenere i contatti vocali.
È, dunque, il concetto stesso di comunicazione che viene ad essere radicalmente
modificato: adesso l’utente è colui il quale sceglie il servizio di cui avvalersi e lo fa
esattamente nel momento in cui ha necessità di un determinato servizio.
Prima si era spettatori, adesso ci si è trasformati in produttori: “I media digitali non sono
più media di massa ma personal media” 6 .
Per lungo tempo la famiglia si è trovata a confrontarsi con un dispositivo centrale: il
televisore. Esso era un punto di riferimento per l’intero nucleo e, di conseguenza, lo era
anche per bambini e adolescenti, per i quali diventava il passatempo preferito e, spesso,
prolungato. Questa situazione aveva creato la necessità di stabilire precise regole, affinché
Rivoltella, P. C., La comunicazione nell’era digitale. Prospettive di intervento formativo, 2008
4
lacomunicazionedigitale.pdf, visitato il 15 marzo 2022
5 Ibidem
6
Ibidem
la prole venisse educata ai media, che avrebbero potuto passare informazioni pericolose
o ambigue.
Oggi la televisione è stata sostituita da altri dispositivi altrettanto potenzialmente dannosi
(non occupa più quel posto centrale nella vita quotidiana, né degli adulti, né dei bambini),
la cui attenzione di adulti e bambini è incentrata sui nuovi strumenti digitali, come tablet,
video giochi e altro, come detto.
Bisogna ammettere che i nuovi strumenti di comunicazione permettono al giovane di
stimolare più capacità cognitive contemporaneamente, ma questo significa anche avere
un livello di attenzione specifico limitato e, anche, limitante: il fatto di poter svolgere più
attività in uno stesso momento, non consente all’attore di concentrarsi davvero su una di
7
esse in particolare . Questo tipo di atteggiamento non è di certo positivo per la riflessione,
per approfondire determinate nozioni o concetti nuovi.
Scrivere, saper scrivere, è un ricordo per la maggioranza dei nativi digitali: un tempo si
i segreti dell’adolescente. Ogni istante era
acquistavano i diari che custodivano tutti
cristallizzato in una pagina, attraverso una dedica, un biglietto profumato, un petalo di un
fiore ricevuto in regalo. Oggi è il cellulare che ricopre questo ruolo.
Ma non si può negare che questo nuovo strumento di comunicazione abbia svariati aspetti
positivi: molte informazioni, proprio in un momento storico come quello attuale, non
sarebbero arrivate a destinazione, senza il suo ausilio.
Il protagonista indiscusso, tra i nuovi dispositivi di comunicazione digitale, è proprio il
telefonino, considerato ormai alla stessa stregua di un accessorio cui non si riesce a fare
a meno: attivo ventiquattro ore su ventiquattro. Una buona parte della giornata di ogni
ragazzo è impegnata nell’invio di sms e non perché, di fatto, vi sia una reale necessità di
comunicare qualcosa a qualcuno, ma semplicemente per assicurare la propria presenza in
etere.
1.3 Digital divide e nuova alfabetizzazione
Digital divide. Da oltre un ventennio si usa questa espressione in lingua inglese per
indicare, genericamente, la differenza tra chi ha e chi non ha, chi possiede e chi no.
Rivoltella, P. C., La comunicazione nell’era digitale. Prospettive
7 di intervento formativo,
lacomunicazionedigitale.pdf, visitato il 15 marzo 2022
Nel ’90 il Presidente Clinton utilizza l’espressione “digital nel fare riferimento
divide” 8
alla diseguaglianza del popolo americano nel poter disporre dei servizi digitali .
Tale argomento si diffonde in ogni parte del mondo, anche nel nostro Paese, soprattutto
in un momento come qu