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Estratto del documento

Anche i docenti favoriranno attività inclusive che possono essere utilizzate come

mezzo e come stimolo per la crescita personale e lo sviluppo a tutti i livelli: fisico,

L’enogastronomia

intellettuale, emotivo, sociale. è emozione. Essa può facilitare

l’autostima e

la socializzazione e la comunicazione, accrescere la considerazione

l’apprendimento.

di sé, far provare soddisfazione e benessere, facilitare

all’interno

Come ho già scritto, della scuola vi sono dei laboratori ; sono già stati

presentati progetti per ottenere il finanziamento per attività extracurriculari, ma si

mira ad attivare un laboratori innovativi stabili.

dell’Istituto,

Molti progetti da diversi anni, sono orientati allo sviluppo di un

curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi. Tra

questi vi è l’Orientamento che si propone di prendere contatto con gli alunni e le

loro famiglie per iniziare un proficuo rapporto di comunicazione reciproca,

all’integrazione, promuovere

educare una partecipazione responsabile alla vita.

6

Progetti di educazione interculturale e di educazione alla diversità, tesi ad elaborare

all’interno

strategie contro razzismo, antisemitismo, antiziganismo, xenofobia,

di un quadro globale di incontro tra persone di culture diverse che si conoscono, si

UDA9

accettano, convivono e collaborano in armonia. Le sono finalizzate ad

individuare nuove strategie, strumenti di orientamento e di interpretazione in un

mondo sempre più complesso.

dell’alunno

1.4 Descrizione

L’alunno che ho seguito durante il tirocinio, che chiamerò Claudio, primogenito di

due figli, è un ragazzo di 16 anni e frequenta la classe prima con indirizzo di

studio:Enogastronomia. La situazione socio economica e culturale della famiglia è

media. I rapporti scuola famiglia sono istaurati sulla collaborazione, con confronto

dell’alunno

continuo sulle esigenze e sulle problematiche.

dall’ASL

Come risulta dalla diagnosi medica rilasciata di Caserta (ICF 93.8)

l’alunno ha la Sindrome di William con ritardo psicomotorio e cognitivo di grado

medio e segue un piano didattico individualizzato con prove non equipollenti.

Da una prima conoscenza spiccano prontamente i punti di forza del ragazzo come la

capacità di socializzare, la vivace curiosità, esuberante e molto affettuoso, ha

un’ottima nell’identificare

memoria per i volti e questa abilità le espressioni

emozionali altrui predispongono Claudio a simpatizzare per altri ed essere

empatico con loro. Purtroppo la motricità fine risulta compromessa e la sua

l’attività

deambulazione è goffa, osservandola durante didattica si nota quanto sia

complicato per lui utilizzare materiale scolastico come penna, gomme, temperino

l’intervento

etc., infatti, da solo non riesce a scrivere parole corrette, didattico è

quello di farle acquisire la padronanza nella lettura/scrittura , anche in forma di

l’italiano

prima alfabetizzazione, sia per quanto riguarda che la matematica,

Claudio deve essere continuamente stimolato e aiutato dal docente di sostegno,

un’insegnante

con la quale ha istaurato un bellissimo rapporto essendo

9 Unità Didattica di Apprendimento (UDA) si configura come uno strumento importante da

mettere in atto in funzione della personalizzazione dei percorsi di apprendimento.

7

inclusiva ed empatica, svolge il proprio lavoro con passione riuscendo, così, a

incoraggiarlo e stimolarlo, coinvolgendolo in modo attivo nelle attività

didattiche, facendo sì che Claudio possa sentirsi parte di un gruppo in cui è

riconosciuto e apprezzato.

La classe in cui è inserito lo studente è di 21 alunni provenienti da Caserta e paesi

limitrofi della provincia di varie estrazioni sociali. La classe ha creato un clima

favorevole alla piena inclusione, pur dovendo assistere spesso ad atteggiamenti

autolesionisti che talvolta lo stesso assume nei momenti di frustrazione.

L’alunno ha istaurato un ottimo rapporto con tutti gli operatori scolastici, con i

docenti della classe e non. All’interno dell’Istituto si muove con sicurezza anche

l’intervallo

se sempre accompagnata da qualcuno, durante socializza con gli

all’esterno dell’ambiente

amici, mantenendo i rapporti amicali anche scolastico.

8

Capitolo 2. Gli aspetti teorici dell’alunno

2.1 Aspetti teorici connessi alla disabilità

La Sindrome di Williams è una sindrome genetica che conosce una diffusione

un’incidenza

relativamente rara, con di circa un caso ogni 10.000 nascite. È una

delle sindromi più studiata a livello internazionale, nonostante la sua scarsa

diffusione.

dell’interesse

I motivi e della comunità scientifica su una sindrome relativamente

rara sono individuabili nelle peculiarità del suo fenotipo cognitivo, caratterizzato

da un caratteristico profilo a picchi e valli con aree conservate e altre

estremamente compromesse. Le competenze linguistiche sono avanzate in rapporto

alla disabilità intellettiva, assimilabile a un moderato deficit cognitivo. Tale dato, non

rilevabile in altre sindromi a base genetica, ha generato un animato dibattito

sull’indipendenza o meno del linguaggio dalle altre funzioni cognitive,

riconducibile alla controversia tra le ipotesi modulari e quelle connessioniste.

Le peculiarità comportamentali di uno studente con Sindrome di Williams

determinano necessità educative speciali. La relazione educativa che deve essere

l’alunno,

sviluppata con potrebbe rappresentare un modello di intervento

educativo prototipico per le disabilità evolutive complesse, e in particolare per

L’intervento

quelle associate alle sindromi a base genetica. educativo rivolto allo

studente con Sindrome di Williams, in altri termini, potrebbe rappresentare sia una

sfida educativa, sia un modello esportabile ad altre disabilità con peculiari

necessità educative e comunicative.

Le prime descrizioni della Sindrome di Williams sono riconducibili agli anni

Sessanta, grazie al contributo del cardiologo John C. P. Williams, medico presso il

Green Lane Hospital di AuKland che, con i collaboratori Barratt-Boyes e Lowe,

pubblicò sulla rivista Circulation il primo articolo nel quale erano indicate le

caratteristiche comportamentali e fisiche della sindrome. Il contributo di Williams

descriveva la stenosi aortica supravalvulare (Supravalvular Aortic Stenosis, SVAS), una

restrizione aortica che determina modificazioni cardiovascolari con diminuzione del

flusso ematico, alla quale erano associati peculiari alterazioni della disabilità

cognitiva e facciali. 9

l’obiettivo

Negli anni principale è stato quello di far conoscere la Sindrome di

Williams, il risultato più importante è stato ottenuto nel marzo 2019, allorché alle

persone con Sindrome di Williams è stata riconosciuta la connotazione di gravità

prevista dall’art. 3, comma 3 della Legge 104/1992, Legge-quadro per l'assistenza,

10,

l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate con relativo stop alla revisione

annuale per invalidità civile e Legge 104. Contestualmente, il Coordinamento

dell’INPS

Generale Medico Legale ha diffuso a tutti i propri medici la

d’invalidità

Comunicazione Tecnico Scientifica per la valutazione civile e handicap.

dell’osservazione

Il sospetto di malattia viene formulato sulla base clinica; la

conferma diagnostica viene ottenuta con differenti tecniche, per esempio la

FISH (Fluorescent in situ hybridization), un esame citogenetico che permette di

evidenziare la microdelezione. Negli ultimi anni sono state sviluppate nuove

tecniche, più veloci e meno costose per diagnosticare la Sindrome di Williams, quali

la MLPA, la PCR quantitativa e gli array CGH.

Chi ha la Sindrome di Williams presenta alterazioni sui lineamenti del viso e degli

occhi. I dismorfismi facciali sono tipici e si accentuano con l'età, hanno per lo più

la testa piccola, la fronte ampia e gli zigomi poco evidenti. Solitamente gli occhi sono

più distanti tra loro, ipertelorismo, il naso è corto e con la radice infossata, le narici

sono rivolte verso l'alto e le orecchie sono impiantate verso il basso. La bocca è

larga e con labbra grosse. I bambini hanno frequentemente gli occhi azzurri.

Tipica l'iride stellata.

Propria dei bambini con Sindrome di Williams e l'ipersensibilità ai rumori acuti

e forti, questa caratteristica, chiamata iperacusia, è presente nel 70-90% dei casi. È

consigliabile pertanto favorire la loro permanenza in ambienti tranquilli.

L'ipersensibilità, inoltre, è presente anche a livello tattile, cinestesico e gustativo,

ovvero rispetto a tutti i canali sensoriali.

Sono di solito affettuosi e socievoli, cercano il contatto con gli adulti sia conosciuti,

sia sconosciuti. Riescono a stabilire rapporti migliori e si sentono più a loro agio con

L’articolo

10 3 comma 3 della Legge 104/1992 disciplina i casi in cui la disabilità è connotata

da gravità tale da provocare impedimenti nello svolgimento delle normali attività quotidiane in ogni

conte- sto di vita. Tale articolo garantisce il godimento di specifici diritti per la persona con

disabilità e i suoi familiari (es. congedi, agevolazioni fiscali, spese detraibili e deducibili).

10

bambini più piccoli. Sono molto sensibili e capaci di immedesimarsi nei

problemi degli altri e tendono, quindi, a preoccuparsi per la salute e il benessere

delle persone con cui interagiscono. Sono soggetti a forti emozioni e manifestano

facilmente agitazione e paura.

Presentano una disabilità intellettiva di grado variabile, compreso nel range tipico

della disabilità mentale di grado lieve o moderato.

Sono presenti delle compromissioni nell'acquisizione delle tappe fondamentali

dello sviluppo motorio. Rispetto alla motricità fine, essi hanno spesso difficoltà ad

abbottonarsi, usare le forbici e le posate, impugnare correttamente la matita.

Si riscontra un disturbo nello sviluppo del linguaggio. Le prime espressioni

verbali compaiono infatti solo dopo i due anni. Per ciò che concerne l'espressione

un’esplosione

verbale, manifestando soprattutto del vocabolario. Questi bambini

infatti imparano parole nuove a un ritmo molto veloce. Sono dei gran parlatori, si

“cocktail party”,

parla infatti di atteggiamento anche se nel loro linguaggio

compaiono frasi di convenienza, frasi fatte, imparate come etichette verbali, e

parole di cui non conoscono il significato.

sull&rsqu

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
27 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher demian75 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Relazione finale di tirocinio tfa sostegno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale o del prof Maffucci Antonio.