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Iniziative per l'innovazione digitale nella scuola

Come anticipato, nella seconda sezione del documento viene fatto riferimento alle diverse iniziative, condotte dal 2008 al 2014 (prima della formulazione ufficiale del Piano Nazionale Scuola Digitale, sul quale si è cominciato a riflettere dal 2007), le quali avevano come obiettivo quello di adeguare il sistema scolastico al nuovo panorama tecnologico, promuovendo innovazione digitale e modificando gli ambienti di apprendimento.

Nel 2008 è stata condotta l'iniziativa Azione LIM, che intendeva promuovere la diffusione della Lavagna interattiva nella didattica, pensando anche ad un investimento per la formazione dei docenti. L'anno successivo vede protagonista l'Azione Cl@ssi 2.0, la cui finalità era quella di rendere la classe stessa un laboratorio, ampliando la visione della tecnologia come disciplina da svolgersi non solo per alcune ore in un'aula dedicata, ma realizzando così innovativi ambienti di apprendimento.

apprendimento.Azione Scuol@ 2.0 che ha permesso a 14 istituti scolastici, attraverso un finanziamento,di procedere verso un’avanzata innovazione della didattica attraverso le tecnologie e connuovi modelli di organizzazione delle risorse, umane e strutturali. Sono inoltre stati fattidegli accordi, sottoscritti il 18 settembre 2012, tra il MIUR e le Regioni per promuoverequesto processo innovativo in campo digitale in modo maggiormente capillare, perUn’altraarrivare ad una più stretta collaborazione tra livello centrale e regionale.iniziativa del 2012 (Azione Centri Scolastici Digitali) ha riguardato le scuole appartenentia territori geograficamente svantaggiati (come isole o zone di montagna), per le qualisono state implementate infrastrutture tecnologiche con collegamento alle scuole deicentri urbani.Le ultime due iniziative prima dell’avvento del Piano Nazionale Scuola Digitale sonostate nel 2013, l’introduzione a livello nazionale della connessione

Wi-Fi secondo la legge n. 104 del 2013, e nel 2014 la scelta di istituti scolastici che avrebbero svolto la funzione di Poli Formativi, ovvero scuole che presentando i migliori progetti formativi sono state selezionate come centri di formazione per docenti. L'Osservatorio ha rilevato nell'anno scolastico 2014-tecnologico, gestito dal MIUR, 2015 i seguenti dati: su un campione di oltre 33.000 plessi scolastici "attivi", vi sono 326.000 aule di cui il 70% connessa in modalità cablata o wireless in Rete (se pur poco funzionale a una didattica digitale), il 41,9% con LIM e il 6,1% con un proiettore interattivo; i laboratori sono invece in totale 65.650, per una media di 7,8 per istituto. Sulla base di questi dati si nota un discreto risultato nella digitalizzazione degli istituti scolastici, anche se in ambito amministrativo questo processo risulta più complesso e per questo risulta necessario un piano che promuova un'azione sistematica e capillare.PNSD procede poi, nel terzo e quarto capitolo, con la presentazione dei quattro passaggi su cui si articola il documento stesso, ovvero gli strumenti, le competenze e contenuti, l'accompagnamento/formazione e infine Per ognuna di queste 4 direzioni, il Piano ha individuato degli obiettivi e le relative azioni per raggiungerli, per un totale di 35 (obiettivi e relative azioni). L'uso di strumenti, riferiti alle condizioni per attivare le possibilità della società dell'informazione all'interno della scuola, e praticarle non risulta comunque sufficiente da solo, ma rimangono di primaria importanza una buona didattica, contenuti e competenze adeguati. Gli strumenti che il Piano individua sono i seguenti: 1. l'accesso, come punto di partenza per poter avanzare un processo di digitalizzazione della scuola, poiché le carenze strutturali e infrastrutturali delle scuole in termini di tecnologie rappresentano il primo vero limite per le risorse e gli

1. Accesso: Il primo aspetto riguarda l'accesso alle tecnologie digitali. Le azioni individuate sono: la fornitura della Fibra per banda ultra-larga ad ogni scuola, il cablaggio (LAN/W-Lan) di tutti gli spazi della scuola, e dare la possibilità alle scuole di connettersi alla Rete e alle sue risorse.

2. Ambienti di apprendimento: Le tecnologie fungono da ambienti e da supporto ai processi di insegnamento e apprendimento, e promuovono una pedagogia dell'inclusione, grazie alla loro funzione di risorse abilitanti rispetto alle disabilità e ai diversi stili cognitivi dei bambini. Pensare gli spazi e le sue possibili configurazioni risulta uno step fondamentale in questa visione di scuola digitale, passando da una configurazione didattica ad un'altra, in cui la flessibilità è una caratteristica importante.

Per questo secondo aspetto dell'accesso, il PNSD ha individuato degli obiettivi, da cui le rispettive azioni per poterli raggiungere:

sviluppare ambienti per la didattica digitale integrata;

trasformare i laboratori scolastici in luoghi per l'incontro attraverso dei "Premi Incentivo" tra sapere e saper fare, per la scuola da didattica unicamente "trasmissiva" a didattica attiva, digitale;

passare a promuovere politiche attive di BYOD (Bring Your Own Device);

allineare l'edilizia scolastica con l'evoluzione della didattica, secondo un piano per l'apprendimento pratico (Piano Laboratori);

ripensare la scuola come interfaccia educativa aperta al territorio, all'interno e oltre gli edifici scolastici, innovando nell'edilizia scolastica;

l'identità digitale, dal momento che il profilo digitale è espressamente richiesto nella costruzione del curriculum dello studente. Per realizzare gli obiettivi di questo terzo aspetto dell'accesso, il Piano Nazionale Scuola Digitale ha previsto tre azioni, ovvero fornire un Sistema di Autenticazione unica (Single-Sign-On),

un profilo digitale per ogni studente e un profilo digitale per ogni docente. L'amministrazione digitale, dal momento che su questo ambito, come precedentemente detto, il processo di digitalizzazione incontra ancora delle difficoltà e il cartaceo rimane nella maggior parte dei casi ancora preponderante. Su questo versante gli obiettivi e le azioni proposte sono tre, ovvero: completare la digitalizzazione dell'amministrazione scolastica e della didattica e diminuire i processi che utilizzano solo carta, potenziare i servizi digitali scuola-famiglia-studente, attraverso il registro elettronico; aprire i dati e servizi della scuola a cittadini e imprese, attraverso la pubblicazione dei dati da parte della pubblica amministrazione. L'area competenze e contenuti costituisce il secondo dei quattro passaggi del Piano Nazionale Scuola Digitale; infatti, risulta di grande importanza lo

sviluppo di adeguate competenze (logiche, computazionali, argomentative, semantiche, ecc..), supportate dalle relative conoscenze. Il laboratorio risulta essere lain un’ottica di apprendimento costruttivista, forma più adatta per questo scopo, orientato nel quale il digitale si declina in diverse direzioni (in linea con i principi della Media Education): da strumento, a linguaggio, a vero e proprio ambiente di apprendimento.

Questa seconda area comprende al suo interno tre ambiti:

  • Competenze degli studenti, sviluppabili attraverso la condivisione di un framework comune per le competenze digitali degli studenti;
  • la costituzione di scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali applicate;
  • la ricerca da parte di una research unit sulle “Competenze l’introduzione del del 21mo secolo”; pensiero21 Argomento approfondito nel paragrafo dedicato (1.4.3) 49e l’aggiornamento del computazionale alla scuola primaria curricolo della

disciplina "Tecnologia" nella scuola secondaria di primo grado.- Digitale, imprenditorialità e lavoro; con questa voce il Piano intende creare un'interazione tra le scuole, gli studenti e il digitale con l'ambiente lavorativo, dal momento che anche in questo campo le tecnologie rivestono un ruolo importante. Per questa ragione il Piano ha formulato diverse azioni per promuovere politiche attive sul rapporto scuola-carriere digitali, ovvero carriere in cui il digitale costituisce una competenza chiave, al di là del tipo di specializzazione lavorativa.

Contenuti digitali; il Piano evidenzia come circa il 65% delle scuole utilizzi materiali digitali, seppure in maniera puramente integrativa e parziale; si sta tuttavia assistendo a un progressivo ampliamento di questi contenuti mediali nella didattica in classe e nello studio individuale a casa. Su questo aspetto il Piano ha individuato diverse azioni per favorire un maggiore utilizzo dei materiali disponibili online,

ponendoparticolare attenzione alle Risorse Educative Aperte (OER, Open Educational Resources), ossia a quei materiali educativi prodotti e condivisi online, liberamente accessibili; agli standard minimi e degli ambienti on line per la didattica; all'incentivo di biblioteche scolastiche come ambienti di alfabetizzazione all'uso delle risorse informative digitali. Il terzo passaggio del PNSD si concentra sulla formazione. La formazione che si vuole promuovere riguarda tutte le figure del sistema scolastico e in particolar modo i docenti, dei quali si intende rafforzare la preparazione in ambito digitale. Si tratta di sviluppare degli standard che siano sostenibili e continuativi nel tempo in ottica di formazione all'innovazione. Per questo scopo il Piano offre una formazione sull'innovazione iniziale didattica, assistenza tecnica per le scuole del primo ciclo e una nuova formazione per i neoassunti in campo tecnologico. L'ultimo

Il passaggio si concentra sull'accompagnamento della scuola verso l'innovazione; ciò che viene sottolineato di tale accompagnamento è il fatto che esso non riguardi unicamente l'aspetto tecnologico, ma anche tutti gli altri campi coinvolti, come quello organizzativo, didattico, sociale e culturale. Il Piano infatti promuove un rinnovamento che coinvolge tutto l'ambiente scolastico, e in questo cambiamento la scuola non può essere lasciata sola. La sfida primaria sarà quella culturale: occorre prima di tutto sostenere la crescita professionale di tutti i soggetti coinvolti per poter poi operare un rinnovamento organizzativo e tecnologico. Molte sono le azioni pensate dal PNSD per quest'ultimo passaggio: un animatore digitale per ogni scuola, la stipulazione di accordi territoriali, un comitato Scientifico per allineare il Piano alle pratiche internazionali, l'Osservatorio (per misurare l'innovazione digitale), l'i

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A.A. 2017-2018
118 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mzzlne di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologie per la didattica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Garavaglia Andrea.