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James Joyce
Viene considerato il massimo romanziere sperimentalista del Modernismo. Nato a Dublino (nello stesso anno di V. Woolf), silaurea in lingue nel 1902. Successivamente si reca a Parigi per studiare medicina. Torna a Dublino nel 1903 per assistere la madremorente e nel 1904 lascia la città con il suo dogmatismo religioso e immobilismo sociale potando con sé la moglie. Sostenne lacausa dell’indipendenza dell’Irlanda con la Home Rule for Ireland. Subentrerà successivamente una sorta di disillusione per larealtà, condizione che lo porterà a convincersi che l’uomo non è fatto per i grandi idealismi e le grandi battaglie (portando nellesue opere il cosiddetto anti-heroe. Ciò che conta non è più la realtà esteriore, ma la realtà interiore e psicologica deipersonaggi). Fu un grande stimatore dell’estetismo e di Pater durante l’eta della giovinezza, fin quando non cambieràprospettiva, credendo che ormai l'artista abbia perso il suo ruolo fondamentale nell'arte e che quindi non ha più il compito né di insegnare né di convincere qualcuno, ma semplicemente il compito di fornire un quadro della realtà e rendere così le persone più consapevoli della realtà stessa. Per far ciò l'artista non deve fornire un quadro di insieme e la sua opinione, ma semplicemente inserire una serie di elementi che devono essere colti dal lettore e arrivare ad una sua propria consapevolezza. Ne consegue una narrazione in terza persona singolare, senza alcuna opinione o commento da parte dell'autore, che cerca invece di fornire una realtà oggettiva e la soggettività dei personaggi. Vivrà da esule volontario a Trieste fino al 1915, poi a Zurigo durante la I Guerra Mondiale, poi a Parigi e poi nuovamente a Zurigo. Nonostante le ristrettezze economiche, fu fedele alla sua arte, alla qualenon attribuì né valenze religiose né politiche come invece fecero Eliot e Pound. Rimarrà legato alla tradizione, quella irlandese, cercando di farla interagire con il presente. Dublino sarà la città principale in tutti i suoi scritti. Si dedicò alla poesia pubblicando due raccolte: Chamber Music (1907) e Pomes Penyeach (1927). Scrisse anche un'opera teatrale, Exiles (1918), (la quale ebbe uno scarso successo) ispirata a Ibsen denunciando l'ipocrisia della società borghese. Nella sua prosa si possono rintracciare gli elementi fondamentali della sua poetica: - Realismo - Astrazione - Impersonalità - Epifania - Metodo mitico - Stream of consciousness o flusso di coscienza (il susseguirsi dei pensieri, anche disordinati, e le associazioni) - Free association - Monologo interiore - Parodia e ironia The Dubliners. Raccolta di 15 storie pubblicata nel 1914. L'opera fu molto apprezzata da Yeats, Eliot e Pound.ma venne considerata da molti editori immorale per come Dublino veniva dipinta. Dublino veniva considerata il "centro della paralisi" a causa anche del provincialismo e del nazionalismo reazionario. A livello tematico, il filo conduttore dell'opera è quello dell'asoffocante immobilità culturale, politica e religiosa di Dublino. I 15 racconti sono divisi in quattro fasi, dando così compattezza tematica: infanzia, adolescenza, maturità e sfera pubblica. Dal primo racconto (The Sisters) all'ultimo (The Dead) si assiste ad uno sviluppo che passa dal senso di stagnazione e fallimento individuale a quello universale, con un passaggio dalla prima alla terza persona. A livello stilistico la denuncia della stagnazione è resa grazie ad un connubio tra realismo e simbolismo. I personaggi sono resi con accuratezza introspettiva e con realismo psicologico e anche i fatti sono descritto con un realismo dettagliato e sintetico. A prima vista, sembraprevalga uno stile naturalistico, ma la presenza di epifanie, le simmetrie interne fra temi e immagini e le valenze simboliche contribuiscono a rendere l'opera in maniera unitaria e allo stesso tempo connetterla fra i vari racconti. Il simbolo dominante è quello della stagnazione, intesa sia a livello letterale che metaforico.The Sisters introduce da subito la parola chiave "paralisi", enunciando così il tema dell'intera raccolta: il narratore, l'anti-heroe, è Evelyn, che dopo la morte della madre, guarda dalla finestra il mondo esterno, vede scorrere la vita al di fuori. Frank, l'uomo di cui è innamorata, un marinaio, le propone di partire, di scappare con lui verso Buenos Aires per riuscire a uscire da questa paralisi. Lei rifiuta, non riesce a partire, proprio a causa della sua paralisi che la tiene immobilizzata lì dove si trova. Afferma di non poter partire perché suo padre ha bisogno di lei come scusa. Lei
Continua a guardare dalla finestra e guarda verso l'abitazione del prete che, potrebbe essere morto. Afferma, infine, che ogni notte, stando dinanzi alla finestra, ella ripete a sé stessa la parola paralisi.
The Dead rappresenta una sorta di epilogo che riprende i temi dei racconti antecedenti e il senso della paralisi nel fallimento della vita. I protagonisti sono una coppia che va ad una festa dove tutto ciò che conta è l'apparire. La moglie, sentendo una melodia durante la festa, ricorda un suo vecchio amore come vivo e reale, sebbene la persona in questione sia morta. Tornano a casa, e a letto la moglie racconta di questo suo pensiero al marito. Quando lei si addormenta, il marito (Gabriel Conroy) inizia a pensare: è morto davvero quel vecchio amore della moglie o è più morto lui che sopravvive (e non vive) alla vita? (momento epifanico). Il racconto si chiude in maniera circolare, come l'immagine in The Sisters, alla finestra.
Il marito si affaccia e vede la notte, il buio e la neve che, posandosi su ogni cosa, eguaglia tutto: vita e morte, paralizzando ogni cosa su cui si poggia.
A Portrait of the Artist as a Young Man. Pubblicato nel 1916. È un romanzo di formazione artistica. Stephen Dedalus, il protagonista, ricorda Joyce. Studia in un collegio di gesuiti, ma dopo aver rinunciato alla vita religiosa scopre la sua vocazione per l'arte, lo sviluppo della sua estetica e raffinate argomentazioni su cosa sia la bellezza. Come Joyce, anche Stephen denuncia il suo rifiuto per i valori istituzionali (famiglia, stato e chiesa) che considera come delle catene dalle quali liberarsi attraverso l'arte e l'esilio. In un certo senso, il Portrait implica il tema autobiografico, ma trattandolo con distacco ironico attraverso uno stile impersonale. Questo emerge grazie anche alla teoria estetica di Stephen in riferimento alle forme che l'immagine estetica assume in letteratura, passando da forme
che vanno da meno a più impersonali partendo da quella lirica (l'immagine è vicina all'artista), a quella epico-narrativa (è equidistante tra sé stesso e gli altri) a quella infine drammatica (è impersonale). Un'altra forma di impersonalità è rappresentata dal concetto di epifania, cioè una manifestazione in cui il senso di condensa. È impersonale in quanto la rivelazione appare al singolo, ma non gli appartiene in quanto è del mondo. Il singolo, l'artista, può solo coglierla e darne un'immagine scritta. A differenza dell'immagine poundiana che è un artefatto dell'artista, quella joyciana è data dalla realtà. Ad esempio, in un passo, il momento epifanico si rivela alla vista di una ragazza che guarda il mare, facendo sentire a Stephen un richiamo alla vita e alla vita artistica, divenendo una forma di verità profonda e immutabile. Il romanzoÈ intessuto di richiami reciproci, dando dunque un senso di totalità. Ulysses. Fu pubblicato nel 1922 a Parigi perché censurato in Inghilterra perché ritenuto osceno. Verrà pubblicato in Inghilterra nel 1936. La sua stesura durò ben sette anni. Grazie al supporto economico di Pound e di altri estimatori la pubblicazione fu possibile. Ambientato a Dublino, gli eventi accadono in un'unica giornata, il 16 giugno 1904. I protagonisti sono l'aspirante artista Stephen Dedalus, l'ebreo Leopold Bloom e la sua infedele moglie Molly. La trama narra gli eventi assai banali della giornata di Bloom: si alza, esce, va al funerale di un amico, si reca alla redazione di un giornale, pranza, vaga, va in una biblioteca, fa acquisti, incontra conoscenti, va in un pub, passeggia in spiaggia, va in ospedale e infine in un bordello in cui incontra Stephen con il quale torna a casa. Nella stessa giornata si svolge anche la vita di Stephen che, dopo averLasciato la sua abitazione precedente, è alla ricerca di casa, di un padre e della sua realizzazione personale. Molly invece rimane a casa con il suo amante e poi, nel suo letto, verrà descritta attraverso un lungo monologo interiore.
Sebbene la trama possa sembrare semplice, in realtà è estremamente complicata e strutturata su più livelli. L'Ulysses è un controcanto moderno dell'Odissea di Omero in quanto ne rappresenta la versione anti-eroica. Bloom è il corrispettivo antieroico di Ulisse (entrambi erranti), ma vive una quotidianità banale, è un uomo mediocre e poco amato dagli amici e dalla famiglia.
Gli anni del vagare di Ulisse si concentrano nel romanzo in un solo giorno. Come Ulisse, Bloom è un uomo spaesato (dalla sua patria originaria e dalla religione che ha rinnegato), ma riuscirà a trovare la sua - mediocre - Itaca quando tornerà a casa trovandola sua infedele moglie Molly.
personaggio opposto alla figura di Penelope. Alla triade omerica del mito classico Telemaco-Ulisse-Penelope corrisponde quella moderna di Stephen-Bloom-Molly. Le 24 ore in cui si svolge il romanzo richiamano i 24 libri dell'Odissea. L'opera è divisa in 3 macro sezioni ed è suddivisa in 18 episodi che si rifanno ai 18 eventi omerici. Ognuno dei 18 episodi ha una propria modalità espressiva (vengono infatti usati vari stili: letterario, giornalistico, quotidiano) e vengono usati effetti grafici-visivi della carta stampata (giornale, volantino o scritta pubblicitaria). Dettagli e psicologia dei personaggi sono resi in modo preciso da Joyce. Il metodo mitico funge da interpretazione del reale e dà ad un singolo evento, ad un luogo o ad una vita una valenza di pluralità di eventi, luoghi e vite. L'innovazione linguistica all'interno del romanzo è data dalla tecnica narrativa dello stream of consciousness, che cerca di faraffiorare in superficie i pensieri più profondi. Lo stile è sia diretto che indiretto e personaggi parlano sia in prima che in terza persona. In tutto il testo si trovano forme e stili diversi e riferimenti alla cultura sia alta che a quella popolare (pubblicità, manuali di cucina, giornali, libretti d'opera, manuali, filosofia, letteratura) e dunque