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Appunti di Educazione interculturale

Questa tesi nasce dall’idea che in una società qual è la nostra, tutti i soggetti e soprattutto la scuola, debbano impegnarsi pienamente nella formazione e accettazione delle nuove generazioni, creando un nuovo tipo di pensiero che cerchi di eclissare atteggiamenti di chiusura e isolamento e che si arricchisca per il rispetto della diversità, delle pari opportunità e del senso di giustizia. L’obiettivo sarebbe di costruire una società futura in cui i bambini, i futuri individui, sapranno guardare gli occhi della diversità, riconoscendo in questa la ricchezza di quel che vuol dire crescere, quel che vuol dire conoscere. Gli argomenti sui quali mi sono focalizzata maggiormente sono costituiti dall’approfondimento sul tema della scuola rapportata alle difficoltà riguardanti l’immigrazione e all’integrazione, all’inserimento e all’accoglienza dei bambini immigrati nelle istituzioni scolastiche. L’immigrazione nel nostro paese, la presenza crescente di cittadini stranieri appartenenti a culture diverse, pone in primo piano la problematicità del riconoscimento delle differenze. Il fenomeno migratorio ha colpito l’Italia intorno agli anni settanta, dapprima lentamente e poi in proporzione sempre più consapevole. Si è assistito a un’inversione di tendenza nella quale molti stranieri si riversavano sul territorio italiano in conseguenza alla messa in atto di politiche restrittive e conseguente chiusura di frontiere di paesi tradizionali d’immigrazione. Tra gli anni ottanta e novanta l’Italia diventa un Paese di facile accesso per esuli, profughi e rifugiati politici, poiché i fattori di attrazione erano notevolmente forti e riguardavano le trasformazioni economiche e culturali. Negli ultimi anni l’evoluzione del fenomeno migratorio rispecchia una società sempre più multiculturale. Nel 2011 l’Italia era il quarto Paese europeo per numero assoluto di stranieri residenti, con 4,2 milioni ovverosia con il 7% della popolazione costituita da stranieri. Per quanto concerne l’aspetto normativo, è mancata per anni una legge vera e propria sull’immigrazione che riconoscesse i diritti degli immigrati, ne determinasse i doveri e li tutelasse nella loro dignità di persone. Dalla fine degli anni novanta fino al 2010 sono state emanate varie legge e decreti, ma quella più importante è stata Legge Turco - Napolitano n.40 del 6/3/1998 che garantiva alcuni diritti fondamentali, tra cui la possibilità di lavoro e soprattutto il diritto allo studio e l’accesso alla scuola per i bambini stranieri. Questi soggetti apparsi sulla scena sociale hanno bisogno di ridefinire i concetti d’identità e cultura, di uguaglianza e differenza. L’identità personale e culturale si costruisce e si trasforma durante tutta l’esperienza, grazie alla relazione con il mondo e con gli altri, grazie alla dialogicità che caratterizza la vita umana e dalla quale dipende la possibilità di essere riconosciuta.
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