I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazioneall’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso o al relatore
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Appunti di Filosofia della mente

Appunti di filosofia della mente basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni del prof. Gozzano dell’università degli Studi de L'Aquila - Univaq, facoltà di psicologia, Corso di laurea in scienze psicologiche applicate. Scarica il file in formato PDF!
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Riassunto per l'esame di filosofia teoretica, basato su appunti personali e studio autonomo del testo consigliato dal docente Lanfredini: Vedere le cose come sono, Searle. Gli argomenti trattati sono i seguenti: intenzionalità, coscienza, critiche al disgiuntivismo.
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Riassunto per l'esame di filosofia teoretica, basato su appunti personali e studio autonomo del testo consigliato dal docente Lanfredini: Perché i colori non suonano, J. Kevin O' Regan. Gli argomenti trattati sono i seguenti: percezione, coscienza, teoria della coscienza sensorimotoria.
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Rielaborazione sotto forma di riassunto delle prime Meditazioni metafisiche di Cartesio basata su appunti personali del publisher presi alle lezioni della prof. Lanfredini dell’università degli Studi di Firenze - Unifi, facoltà di Lettere e filosofia. Scarica il file in formato PDF!
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Riassunto per l'esame di filosofia teoretica, basato su appunti personali e studio autonomo del testo consigliato dal docente Lanfredini: Fenomeno Mentali, Tim Crane. Gli argomenti trattati sono i seguenti: intenzionalità, coscienza, teoria della mente
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Esame Filosofia della mente

Facoltà Psicologia

Dal corso del Prof. D. Steila

Università Università degli studi di Torino

Tesi
3 / 5
Tesi di laurea triennale in filosofia della mente (psicologia) sulle critiche del filosofo John R. Searle all'Intelligenza Artificiale nella sua visione estrema. Lavoro visionato dal relatore Daniela Steila. Università degli Studi di Torino - Unito.Scarica il file in formato PDF!
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Riassunto per l'esame di filosofia della mente, basato su appunti personali e studio autonomo del testo consigliato dal docente Pietro Perconti: Come funziona la mente? di S. Pinker(cap 1-2-3-6). Gli argomenti trattati sono: funzionamento robot, funzionamento mente, psicologia evoluzionistica, MSSS, macchina di Turing, connettoplasma, coscienza, selezione naturale, emozioni, autoinganni.
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Esame Filosofia della mente

Facoltà Scienze della formazione

Dal corso del Prof. L. Pastore

Università Università degli Studi di Bari

Appunto
4,5 / 5
Appunti di Filosofia della mente basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni del prof. Pastore dell’università degli Studi di Bari - Uniba, Facoltà di Scienze della formazione, Corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche. Scarica il file in formato PDF!
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Riassunto per l'esame di Filosofia della scienza, basato su rielaborazione di appunti personali e studio del libro adottato dal docente, L'Autocoscienza, Perconti. Gli argomenti trattati sono: nella fattoria abbandonata, la mente automatica, la visione cieca e altri ossimori.
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Appunti di Filosofia della mente per l'esame del professor Iorio Giannoli su: idealismo:Hegel ( il processo dialettico e la filosofia politica),Shelling ( il ruolo dell'artista con la natura e lo spirito pietrificato),Fichte.La filosofia romantica: Kierkegaard( Aut-aut e la scelta religiosa) ,Schopenauer(.La sinistra Hegeliana :Marx,Feuerbach.Il positivismo di Saint-Simon.Il positivismo di Comte (la legge dei tre stadi e la classificazione delle scienze).L'evoluzionismo di Darwin e lo scontro con il creazionismo.Il deicidio di Nietszche e il legame del filosofo con la cultura nazista.La psicanalisi di Freud(l'interpretazione dei sogni,Totem e tabù, il ruolo della libido e lo studio della nevrosi nell'età adulta attraverso l'analisi dell'infanzia),Gramsci,Croce, Heidegger e l'esistenzialismo,Dewey e il pragmatismo americano,Dilthey e l'oggettività della storia.
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Esame Filosofia della mente

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia della mente tenuto dal professor Rocco Pititto. La convergenza conclamata tra attività della mente e attività della "macchina intelligente" pone il problema dell'unicità dell'attività della mente umana. Una risposta a favore dell'unicità dell'attività della mente umana non è tanto sicura, dopo che il cognitivismo nella forma più recente ha sostenuto l'idea che l'attività mentale possa essere descritta in termini di operazioni logiche complesse e di rappresentazioni logico-formali. Sarebbe possibile, secondo questo assunto, costruire computer digitali capaci di "esibire la stessa intelligenza dell'uomo" (H.L. Dreyfus). Dennett, su questa linea non ha esitato a contestare la falsa illusione della supremazia del cervello sul resto dell'organismo umano e ha ipotizzato la possibilità di una convergenza tra comportamento animale e intelligenza artificiale.
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Esame Filosofia della mente

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia della mente tenuto dal professor Rocco Pititto. Il dibattito sull'intelligenza artificiale mette in primo piano il problema della mente umana e del suo funzionamento. L'assimilare l'attività di una intelligenza artificiale all'attività della mente implica ridurre l'ambito dell'attività della mente umana. Due testi significativi mettono in risalto due differenti punti di vista: Nella posizione tematizzata da Herder non c'è spazio per una intelligenza artificiale. «Che cosa - si chiede Herder - significa pensare? Parlare interiormente, cioè esprimere per sé i segni acquisiti. Parlare significa pensare ad alta voce. Nel flusso di questi pensieri, molto può essere per noi solo supposto e opinato; se però penso realmente un oggetto, ciò non accade mai senza un segno. Nel pensare, l'anima crea continuamente un'unità del suo molteplice» (J. G. Herder, Metacritica). Diversa è la posizione di Dennett «Bene, allora come può il cervello estrarre determinati significati dalle cose? In quale momento possiamo parlare di coscienza? Queste sono le domande alle quali le scienze cognitive stanno cercando di dare una risposta, cercando di ridurre la rappresentazione interna e coloro che sperimentano la suddetta rappresentazione a delle macchine. Un computer può farlo. La grande intuizione di Turing fu proprio questa: ridurre la macchina semantica a macchina sintattica. I nostri cervelli non sono nulla di più che macchine sintattiche, che tuttavia estraggono significati dal mondo circostante, ovvero lavorano come macchine semantiche. Siamo in presenza di un paradosso, ma non di un mistero, come molti vorrebbero farci credere. Non credo nei misteri, sono soltanto problemi che non sappiamo ancora come avvicinare. Se pensiamo di aver trovato un mistero, probabilmente abbiamo soltanto frainteso il problema. Quel che è certo è che la coscienza è meno misteriosa di quanto si pensi: essa si sviluppa da ciò che fa il cervello - ovvero come macchina sintattica - e non da ciò di cui è fatta» (D.Dennett, Dove nascono le idee, p.42).
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia della mente tenuto dal professor Rocco Pititto. L'uomo dotato di un cervello "maturo" raggiunge una forma di coscienza superiore e diventa realmente uomo, capace di costruire mondi reali e mondi possibili. «Con l'evoluzione del linguaggio e dei simboli, degli scambi culturali, all'uomo si è aperta una capacità di generalizzazione e di riflessione in modo da permettergli il raggiungimento della coscienza di sé, di essere un io nel mondo. La coscienza superiore ci libera dalla schiavitù del qui e ora, permettendoci di riflettere, di analizzare i nostri sentimenti, di attingere alla cultura e alla storia, di raggiungere un nuovo ordine evolutivo e morale» (R. Levi Montalcini). I processi cognitivi e linguistici, che avvengono nell'individuo con lo sviluppo del cervello non si danno nell'individuo come essere singolo, quanto nell'individuo come essere plurale, facente parte di una comunità: è nella relazione con l'altro che l'individuo raggiunge la sua identità; la relazione di alterità precede l'identità; lo sguardo del Tu che si posa sull'individuo e lo chiama per nome crea l'Io.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia della mente tenuto dal professor Rocco Pititto. La scoperta dei "neuroni specchio" consente di affermare come un meccanismo di natura involontaria, quale può essere un repertorio motorio, situato nell'area F5, di cui dispone il soggetto nel compiere un'azione, può diventare linguaggio, quando l'emittente e il ricevente capiscono che la loro azione può influenzare i loro reciproci comportamenti. Secondo Rizzolatti, la capacità di organizzare la produzione e l'emissione di suoni o il compimento di una serie di gesti a scopo comunicativo si sarebbe sviluppata a partire dal contesto in cui i simboli utilizzati dovevano essere collegati a operazioni del campo manuale. La comunicazione presupporrebbe, in altre parole, la gesticolazione e, fatto ancora più importante, l'impulso ad imitare le concatenazioni di operazioni dei propri simili, con la possibilità di inibire l'azione motoria e trasferire l'imitazione sul piano dei simboli espressivi. Lo stesso sviluppo del linguaggio infantile segue in sequenza le stesse modalità.
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Esame Filosofia della mente

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia della mente tenuto dal professor Rocco Pititto. Lo studio di una classe di neuroni, detti "neuroni specchio" (mirror neurons, detti anche monkey-see monkey-do), localizzati nella superficie esterna dei lobi frontali e di quelli parietali, e più precisamente, nel settore ventrale della corteccia premotoria della scimmia, e ritrovati poi nell'uomo, ha consentito a Giacomo Rizzolatti, insieme al suo gruppo di ricerca dell'Università di Parma, di dare alla conoscenza della mente un fondamento di tipo neurobiologico. Scoperti "casualmente" agli inizi degli anni Novanta del Novecento in una esperienza di laboratorio, i neuroni specchio sono cellule che diventano attive quando un'azione compiuta da un altro fa "risuonare" nell'interno di chi osserva l'azione come se fosse lui stesso ad agire (da cui il loro nome). Proprietà principale di questi neuroni è di rispondere, attivandosi, sia quando è l'agente ad eseguire un'azione, sia quando l'agente osserva le stesse azioni compiute da altri. Si tratta, dunque, di neuroni che hanno funzioni sia sensoriali che motorie e che fanno pensare, se riferite all'uomo, ad un rapporto più diretto tra attività motoria e attività linguistica, fino a ritenere che l'attività linguistica sia legata all'attività motoria.
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Esame Filosofia della mente

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia della mente tenuto dal professor Rocco Pititto. Le scienze cognitive devono molto a Francisco J. Varela (1946-2001), una singolare figura di scienziato e di filosofo del secondo Novecento, che ha affidato il successo delle sue concezioni ad una nuova scienza, - la neurofenomenologia -, da lui stesso delineata a grandi linee, allo scopo di rispondere meglio ai tanti problemi sollevati da certi esiti delle ricerche sul mondo della coscienza. Già negli anni della sua collaborazione con Humberto Maturana, Varela aveva elaborato insieme al suo maestro un paradigma concettuale per la comprensione delle scienze biologiche, a partire da caratteristiche irrinunciabili degli esseri viventi, intesi per la prima volta come meccanismi autopoietici. Secondo i due studiosi cileni l'autopoiesi è la caratteristica dell'essere vivente, che tende a realizzare un equilibrio dinamico di tipo omeostatico all'interno del rapporto che si costituisce tra la totalità e le singole parti dell'organismo. Sotto questo aspetto viene superata la visione dualistica, rappresentazionalistica e costruzionistica, dei processi cognitivi.
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Esame Filosofia della mente

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia della mente tenuto dal professor Rocco Pititto. La costruzione di una Filosofia della Mente è ancora agli inizi. Non mancano i problemi legati al modo di considerare l'intelligenza artificiale, con la riproposta del mito della macchina. Prioritario è il superamento della contrapposizione tra Searle e Dennett, per i quali l'espressione "avere una mente" ha un significato diverso: se per Searle "avere una mente" significa avere una coscienza e cioè stati mentali soggettivi, I cosiddetti "qualia", fenomeni non quantificabili oggettivamente e non riducibili ai processi neurofisiologici del cervello; per Dennett, invece, non si danno i "qualia" e la coscienza è solo "una serie di programmi per computer implementati nel cervello". Secondo Dennett il problema della coscienza si ridurrebbe agli aspetti meccanici e tecnologici del cervello e della mente.
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Esame Filosofia della mente

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia della mente tenuto dal professor Rocco Pititto. Gli autori - scienziati e filosofi - che attualmente si interessano al problema della coscienza e degli stati mentali sono moltissimi, ed estremamente variegata è la gamma delle loro posizioni: David Chalmers: filosofo australiano, ha messo a fuoco il problema della coscienza, la natura del rapporto tra i processi nervosi e l'esperienza soggettiva; Paul Churchland: uno dei principali sostenitori del materialismo eliminativo, che riconduce gli stati mentali alla sfera dei fenomeni fisici; John Eccles: rappresentante moderno del dualismo mente-corpo, rivisitato alla luce della meccanica quantistica. Jerry Fodor: opponendosi all'analogia mente-computer, propone un modello modulare della mente, secondo cui la mente sarebbe formata da moduli che agiscono in modo sostanzialmente autonomo, senza essere influenzati dallo stato generale del sistema; Marvin Minsky: propone un modello di mente costituito da un gran numero di "agenti" specializzati che cooperano tra loro; Thomas Nagel: critica le pretese riduzionistiche di ricondurre gli stati mentali ai processi oggettivamente rilevabili all'interno del cervello.
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Esame Filosofia della mente

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia della mente tenuto dal professor Rocco Pititto. La coscienza occupa oggi un posto centrale nell'ambito delle scienze cognitive, dopo essere stata marginalizzata dall'influenza del comportamentismo, nato contro ogni forma di introspezione prevalente nella psicologia di fine Ottocento. Il modello comportamentista privilegiava un metodo di ricerca rivolto al comportamento manifesto dei soggetti osservati nelle loro azioni, senza considerare i processi mentali che stanno dietro il comportamento dell'individuo, perché non ritenuti oggetto di osservazione. La mente era come una scatola nera, conoscibile solo attraverso le sue espressioni esterne. Presupposto del comportamentismo era di considerare l'individuo per quello che appariva. Il modello cognitivista considera non tanto il comportamento manifesto dell'individuo, quanto l'attività dell'organismo regolata dal funzionamento dei processi mentali. Comune denominatore dei modelli cognitivisti è l'ipotesi che la mente possa essere indagata attraverso lo studio dei processi elaborativi delle unità o componenti che ne regolano il funzionamento.
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Esame Filosofia della mente

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia della mente tenuto dal professor Rocco Pititto. Il funzionamento del sistema nervoso e del cervello dell'essere umano è oggetto di studio delle neuroscienze cognitive, un ambito del sapere nel quale sono confluite una serie di discipline, quali la neurologia clinica, la neurofisiologia, la neurologia, la psicologia e certi settori della filosofia e della linguistica. Dalla massa di informazioni date da queste discipline l'interrogativo sull'uomo può ricevere più di una risposta. Nello studio del cervello e del sistema nervoso assumono particolare importanza le tecniche d'indagine: la brain imaging, la visualizzazione dell'attività cerebrale mediante l'uso di macchine, quali la Tomografia a emissione di positroni (PET), la Tomografia assiale computerizzata (TAC), e la Risonanza magnetica nucleare e funzionale (RMN e RMF).
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