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Gesticolazione delle mani, produzione del linguaggio e comprensione dell'altro
Parlare è fare storici, se ci sono? Che cosa comporta affermare che parlare è fare? Quali i fondamenti teorici? E i riferimenti?
La filosofia degli atti linguisti era giunta con Austin a sostenere che parlare è fare. Il primo Searle era arrivato a L'idea di collegare il parlare al fare non era nuova, se nel Settecento Condillac aveva sostenuto la teoria gestuale.
Secondo Corballis, "il linguaggio si è evoluto non dai richiami vocali dei nostri antenati primati, ma semmai dai Parlare non è un'operazione dissimile, in termini di eventi muscolari sequenziali, dallo scheggiare una selce o da Negli individui umani, in definitiva, l'attività motoria non è.
Affatto estranea all'attività del pensare e del parlare, la gesticolazione è un repertorio motorio involontario, quale può essere la scoperta dei "neuroni specchio" consente di affermare come un meccanismo di natura motoria sia coinvolto nel processo di apprendimento del linguaggio.
Secondo Rizzolatti, la capacità di organizzare la produzione e l'emissione di suoni o il compimento di una serie di movimenti complessi sarebbe alla base della comunicazione. La comunicazione presupporrebbe, in altre parole, la gesticolazione e, fatto ancora più importante, l'impulso ad agire.
La produzione del linguaggio e il controllo dei movimenti di precisione sono strettamente legati. L'ipotesi sull'origine motoria del linguaggio esce rafforzata dalla constatazione che l'area F5 nel cervello del ma1. Una lesione in quest'area provoca un'afasia specifica di tipo motorio, che riduce, annullandola nelle forme più2. Nell'area F5 del cervello, analoga all'area di Broca, si sovrappongono, perciò, due importanti funzioni: la produzione del linguaggio e il controllo dei movimenti di precisione.
in cui sono implicate le mani;
L'area di Broca ubbidisce a due necessità principali: