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CAPITOLO I
Il dualismo cartesiano è la tesi per cui mente e corpo sono due tipi di enti o sostanze
radicalmente diversi, tesi alla quale si oppone il materialismo o fiscalismo, per il quale
esiste una sola sostanza, quella corporea, gli stati mentali sono stati del corpo.
Sono state date tre risposte materialistiche al problema mente-corpo:
- Teoria dell’identità (riduzionismo)
- Eliminativismo
- Comportamentismo
Per il riduzionismo la mente è identica al cervello, gli stati mentali sono uguali agli stati
cerebrali, si basa sulla teoria dell’identità psicofisica, per la quale: la mente è solo il
prodotto dell’attività cerebrale.
I riduzionisti ipotizzano un sistema di leggi ponte che connetterebbero psicologia e
neuroscienza.
Critiche:
Le più aspre sono state avanzate da Putnam, dichiarando che due animali che si trovano
nello stesso stato mentale devono trovarsi nello stesso stato cerebrale.
Inoltre l’identità deve soddisfare il principio di Leibniz, dell’indiscernibilità degli identici: se
due cose sono identiche devono condividere tutte le proprietà.
Kripke sostiene che le identità su cui ricalca la teoria, se sono vere, sono vere per
necessità, quindi l’identità in questione non può essere vera perché non è necessaria.
Per l’eliminativismo o materialismo eliminativo, la mente non esiste, è egato ai nomi di
Patricia e Paul Churchland, per i quali gli stati mentali sono costrutti teorici postulati da una
teoria sbagliata, la Folk Psychology (psicologia popolare).
La Folk Psychology afferma che il comportamento è guidato da ciò che crediamo o
desideriamo, analogamente attribuiamo ad altri stati mentali per spiegare e prevedere il
loro comportamento, teoria modulare (o TOM), per gli eliminativisti questa proiezione è
dettata dall’ignoranza sui reali processi cerebrali.
Per l’eliminativismo l’unico obiettivo è lo studio del sistema nervoso, che porterà alla
scomparsa della psicologia del senso comune e mostrerà l’inconsistenza del vocabolaruo
mentalistico.
Per i Churchland:
- La psicologia del senso comune è inadeguata, non offre spiegazioni causali del
nesso tra mente e comportamento.
- La psicologia del senso comune è una teoria stagnante che non ha mai fatto
progressi, è una proto-teoria ingenua.
Critiche all’eliminativismo:
- Non è in grado di spiegare il successo predittivo della psicologia del senso comune.
- Gli eliminativisti si autoconfutano, concedono di possedere stati mentali, ma ne
negano l’esistenza.
Quando si parla di comportamentismo si fa riferimento a due teorie distinte in psicologia e
in filosofia:
- Comportamentismo logico, versione filosofica, tra gli esponenti troviamo: Hempel,
Wittengestein, Kenny, Malcom.
- Comportamentismo psicologico, visione materialistica di Skinner e Watson.
Nel comportamentismo psicologico si ha un’esclusione degli stati mentali dalla ricerca
psicologica, perché non osservabili, nella pratica scientifica si opera come se la mente non
esistesse.
Nel comportamentismo logico o filosofico, si hanno due tesi opposte con esiti convergenti:
- Tesi naturalistica, si deve ad Hempel, per la quale, gli enunciati contenenti termini
psicologici sono traducibili in enunciati che fanno riferimento al comportamento e la
psicologia deve essere inquadrata nel dominio delle scienze della natura.
- Tesi anti-naturalistica, si deve a Ryle, per la quale, i termini psicologici ordinari
devono essere analizzati come denotanti disposizioni del comportamento, quello
che si intende con la parola mente non è una cosa.
Per Wittengestein il comportamento è un criterio in base al quale attribuiamo stati mentali.
Critiche al comportamentismo: L’incoerenza, non fornisce analisi dei concetti di stati
mentali, se non reintroducendo termini mentalistici.
CAPITOLO II
L’idea fondamentale del funzionalismo è che gli stati mentali sono funzionali, l’attività
mentale è vista come un insieme di complesse catene causali di stati.
Le relazioni causali sono di tre tipi principali:
- Tra ambiente e stati interni
- Tra stati interni e stati interni
- Tra stati interni e comportamento
Gli stati mentali sono individuati nei termini del ruolo causale che svolgono.
Funzionalismo:
- Tesi metafisica: stati mentali sono ruoli causali.
- Tipo di spiegazione: per descrivere il comportamento di un sistema complesso devo
individuare i sottosistemi funzionali.
Dal momento che gli stati mentali possono essere definiti in base al loro ruolo funzionale,
possono manifestarsi in vari sistemi, anche artificiali, se il sistema computa le funzioni
adatte.
Emblema della teoria funzionalista della mente è l’analogia mente-computer, dove:
- L’hardware è il cervello
- Il software è la mente
Ogni funzione è descrivibile con l’analisi di input ed output, il funzionalismo è una certa
forma di materialismo.
Le computazioni sono state esplicate grazie a Touring, la macchina di Touring è composta
da un nastro suddiviso in caselle e una testina di lettura/scrittura che si trova in un
determinato stato interno.
Negli anni ’50 i processi di pensiero vengono visti come le computazioni della macchina di
Touring, ovvero sequenza di passi elementari consistenti in manipolazioni di simboli,
l’intelligenza artificiale avvicinava la mente al computer.
Per Putnam uno stato mentale è identico ad uno stato della macchina di Touring. Quindi la
mente poteva essere studiata indipendentemente dal substrato neurologico.
Due sono le tesi:
- Neurofisiologica che pone dei limiti alla struttura delle computazioni.
- I processi cognitivi non possono essere manipolazioni perché il cervello non
manipola i simboli.
La teoria computal-rappresentazionale della mente TCRM di Fodor:
I processi cognitivi sono computazioni su rappresentazioni mentali, gli stati mentali
veicolano informazioni sul mondo, ovvero ce lo presentano in un certo modo.
Nella TCRM il sistema delle rappresentazioni è simile al linguaggio naturale, detto
linguaggio del pensiero o mentalese, le rappresentazioni della TCRM hanno natura
linguistica perché:
- Hanno parti costituenti che si combinano tra loro in base alle regole di una sintassi.
- Le loro parti atomiche (costituenti semplici) hanno un significato.
- Sono composizionali, il loro significato è dato dai significati dei costituenti e della
sintassi.
- Hanno un valore di verità e possono implicarsi reciprocamente.
I processi mentali caratterizzati dalla TCRM sono sensibili solo alle proprietà fisiche dei
simboli che manipolano.
Le espressioni del linguaggio del pensiero, sono per i processi cognitivi pure iscrizioni
materiali.
Le computazioni con cui la TCRM identifica i processi mentali consistono nella
generazione di una successione di simboli, tale che la scelta del simbolo da generare ad
un certo livello dipende solo dal simbolo generato al livello precedente e dalle regole
sintattiche.
La computazione consiste in una successione logica di stati di credenza che consente ad
un agente di arrivare a certe conclusioni partendo da certe premesse o di produrre un
output comportamentale.
Quindi, per la TCRM, ogni volta che un agente si trova in un certo stato di credenza
intrattiene una relazione con un simbolo del linguaggio del pensiero.
Nella TCRM troviamo due cassetti mentali:
- Belief box, credenze
- Desire box, desideri
Gli stati mentali sono analoghi agli stati di una macchina di Touring, i nessi causali tra stati
mentali (ruoli funzionali) sono spiegati da relazioni sintattiche tra simboli del linguaggio e
del pensiero.
Critiche al funzionalismo:
- Non è in gradi di dare conto degli stati qualitativi.
- Attribuisce la natura di mente a stati che non sono mente.
Per Block il funzionalismo classifica come mente sistemi che non lo sono, è troppo
liberale.
Per Searle, un sistema artificiale non può produrre e decodificare significati, perché anche
se dà risposte corrette, le dà solo se programmato per eseguirle e non nel modo
intenzionale umano, solo una macchina biologica è dotata di intenzionalità.
CAPITOLO III
Il funzionalismo si accompagna alla tesi della realizzabilità secondo cui ogni tipo di stato
mentale può essere realizzato da molteplici stati cerebrali di tipo diverso, come anche,
avere una carta credenza sembra essere compatibile con diversi stati fisici.
La tesi della realizzabilità multipla lascia aperta l’ipotesi di un’identità mente-cervello,
ovvero, ogni evento mentale è identico ad uno cerebrale, tesi nota come: teoria
dell’identità di occorrenza, contrapposta alla teoria dell’identità standard, che prevede
identità tra tipi di stati mentali.
La teoria dell’identità di occorrenza è il modo in cui i funzionalisti concepiscono la
relazione stati mentali/stati cerebrali, quindi: se un organismo si trova in due istanti diversi,
in due stati cerebrali diversi, anche i corrispettivi stati mentali saranno identici
(sopravvivenza psicofisica).
La tesi della realizzabilità multipla è una tesi negativa, perché afferma che: l’identità di
stato mentale non implica l’identità di stato fisico.
La tesi della sopravvenienza è una tesi positiva, perché afferma che: l’identità di stato
fisico implica l’identità di stato mentale.
Entrambe le teorie mettono in relazione tipi di stati o proprietà mentali.
Le teoria dell’identità di occorrenza è un tipo particolare di sopravvenienza in cui la
relazione tra uno stato mentale particolare e lo stato fisico particolare che lo realizza è
un’identità.
Nella sopravvenienza trovano sintesi 3 intuizioni:
- Covarianza, qualunque differenza mentale deve avere riscontro in qualche
differenza fisica.
- Dipendenza, gli stati sopravvenienti dipendono dagli stati fisici sottostanti.
- Irriducibilità, nonostante covarianza e dipendenza il mentale conserva una sua
autonomia esplicativa, perché un tipo di stato o proprietà mentale non è riducibile.
Il materialismo non riduzionistico è basato su:
- Realizzabilità multipla
- Sopravvenienza
La soluzione che propone il materialismo non riduzionistico si espone a:
- Epifenomenismo, tesi dell’irrilevanza causale degli stati mentali
- Causalità verso il basso, che porta alla sovradeterminazione causale
- Il paradosso della causalità mentale, il cui cuore è la questione mente/corpo
Per il paradosso della causalità mentale è impossibile che le tre affermazioni:
- St