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ATOMI DI ESPERIENZA
Gli scienziati hanno il diritto di postulare l’esistenza di unità fondamentali della
coscienza se queste sono necessarie a spiegare i misteri di quel ce si prova quando
si sente qualcosa. Rispetto ai colori potrebbe darsi che due nt determinino la
tonalità percepita lungo gli assi opponenti rosso/verde e blu/giallo e questo sarebbe
solo un fatto riguardante la natura (come il tempo, spazio in fisica), potrebbero
essere gli atomi della sensazione. Ma se pensiamo alle sensazioni diverse degli altri
animali, di fatto ci sarebbero troppi tipi di sensatomi per definire una buona teoria.
LE POSIZIONI DI NED BLOCK E DANIEL DENNET
Per Block non è impossibile che le pure sensazioni siano generate da qualche
meccanismo neuronale e che la scienza troverà un modo.
Per Dennet l’approccio alla coscienza comporta l’abbandono dell’intera questione
dei qualia , ma accetta il fatto che le persone trovino utile parlane e procede
tentando di spiegare in modo scientifico cosa dicano a tal proposito arrivando per
ultimo all’impossibilità della loro descrizione.
QUATTRO MISTERI DELLA PURA SENSAZIONE
Gli aspetti essenziali della pura sensazione che ci impediscono di ipotizzare che la
pura sensazione possa essere generata da meccanismi fisici e biologici.
Mistero 1: Nella pura sensazione si sente qualcosa
Avere una pura sensazione significa avere una sensazione di qualcosa che gli altri
processi cerebrali come i processi automatici o il pensiero non possiedono. Nessuno
di questi si impone a noi o possiede la fenomenicità sensibile che lo fa sembrare
realmente presente. Tale differenza diventa operativa quando distinguiamo avere
una sensazione piuttosto che non averne alcuna. E’ l’esistenza di questa differenza
che costituisce il primo mistero circa la pura sensazione.
Mistero 2: La pura sensazione possiede qualità diverse
Qualunque cosa si provi è diverso da quello che si prova quando si ha una pura
sensazione diversa. Qualsiasi spiegazione di tali differenze conduce a un problema
logico.
Mistero 3: C’è struttura nelle differenze
Una volta escluse tutte le componenti extra della sensazione, ovvero quelle che
comportano stati cognitivi, reazioni o disposizioni corporee, e una volta che tutto
quello che rimane sono le qualità di un insieme di pure sensazioni, allora queste
qualità potranno in alcuni casi essere confrontate e contrapposte e in alcuni casi
no. Il modo esatto in cui i possibili confronti sono strutturati può essere più o meno
complesso.
Mistero 4: La pura sensazione è ineffabile
Le pure sensazioni sono dette ineffabili perché è impossibile comunicare a qualcun
altro che cosa si prova quando si ha una sensazione siffatta.
9. Strizzare una spugna, guidare una porsche
UN APPROCCIO SENSOMOTORIO ALLA SENSAZIONE
Nei casi della spugna strizzata e del guidare una porsche appare chiaro che le
sensazioni che li accompagnano sono qualità di ciò che facciamo quando strizziamo
la spugna e guidiamo la porsche. Non sono localizzate o generate da nessuna
parte.
Le sensazioni dovrebbero piuttosto essere concepite come qualità del nostro modo
di interagire con il mondo. Assumendo questa prospettiva avremo un modo per
superare i quattro misteri della sensazione.
MISTERO 1: NELLA PURA SENSAZIONE SI SENTE QUALCOSA
L’interazione ha qualcosa di speciale rispetto al pensiero e al funzionamento
automatico. Elencando quel che si esperisce nella presenza della visione,
cercheremo di vedere se questi aspetti si applicano ad altre modalità sensoriali.
Ricchezza
La ricchezza fornita dal mondo esterno ha un forte peso su ciò che la mente può
concepire, ma tuttavia non è un’esclusiva delle esperienze sensibili, in quanto
condivisa con altre funzioni corporee.
Corporeità
La suscettibilità al movimento corporeo degli input sensoriali provenienti dalla
visione, dal tatto, dal gusto, dall’udito e dall’olfatto non è condivisa né dai
meccanismo automatici nel sistema nervoso né dai pensieri. Il movimento del
corpo ha solo un effetto indiretto sui parametri corporei automatici come i livelli di
ossigeno, anidride carbonica e di zucchero nel sangue. Il movimento del corpo non
ha nessun effetto sistematico sul pensiero e sull’immaginazione, pertanto è un
modo per controllare se l’attività neuronale deriva dal mondo esterno. In altre
parole la corporeità è caratteristica distintiva dell’attività neuronale che deriva
dalla stimolazione del mondo esterno.
(Parziale) insubordinatezza
Ciò che caratterizza le interazioni con il mondo reale è che esse possiedono uno
status intermedio: sono subordinate ai movimenti volontari del nostro corpo, ma
non lo sono completamente, poiché possono causare cambiamenti nell’input
sensoriale senza che ci muoviamo (cosa che li distingue nel caso
dell’immaginazione).
Attrattività
Per tutte le capacità sensoriali esiste il potere di deviare le nostre risorse cognitive
e attrarle in modo incontrovertibile, ma questo non vale per le funzioni
automatiche e per i pensieri. L’attrattività spiega perché sentiamo la nostra
esperienza sensibile, ma non sentiamo in modo altrettanto vivo i nostri pensieri e le
nostre immaginazioni o le nostre funzioni vitali interne.
Riassumendo
Fare esperienza di una pura sensazione comporta essere coinvolti con il mondo
reale. Questo ci fornisce la ricchezza dell’input sensoriale che non otteniamo
all’interno delle nostre menti, ma non è interessato, ma altri tre concetti forniscono
una sufficiente caratterizzazione della stimolazione sensoriale e tali concetti
riguardano il grado di controllo: la corporeità, la parziale insubordinazione del
mondo reale e l’attrattività. Questi attributi dell’interazione senso motoria con
l’ambiente forniscono la qualità della “presenza” sensibile o “fenomenicità”
posseduta dagli input sensoriali e fanno sì che si provi qualcosa. Tale presenza non
è posseduta dalle attività mentali come i pensieri e l’immaginazione, dove il
controllo è completo, né dai sistemi di controllo automatico.
MISTERO 2: LA PURA SENSAZIONE POSSIEDE QUALITA’ DIVERSE
Il fatto che le pure sensazioni possano avere qualità diverse è una conseguenza
naturale della definizione di sensazione nei termini d’interazione sensori motoria.
La nuova concezione ci libera dal fardello di spiegare cosa permetta a questi
meccanismi di generare quelle particolari sensazioni piuttosto che altre e la ragione
è che questo punto di vista consente di considerare le sensazioni come costituite
da diversi modi di interazione le cui differenze oggettive determinano a loro volta,
secondo la loro natura, differenze oggettive nelle sensazioni.
MISTERO 3: C’E’ STRUTTURA NELLE DIFFERENZE
Non abbiamo più bisogno di tentare una descrizione delle somiglianze e delle
differenze tra le sensazioni nei termini delle differenze e tra le sensazioni neuronali,
le somiglianze e le differenze nelle sensazioni sono descritte nei termini della
metrica o delle classificazioni che gli esseri umani usano ogni giorno per descrivere
il modo in cui interagiscono con il mondo.
MISTERO 4: LE PURE SENSAZIONI SONO INEFFABILI
Le sensazioni sono le qualità dell’interazioni senso motorie in cui siamo
attualmente coinvolti, non abbiamo accesso cognitivo a ciascun aspetto di queste
interazioni. L’ineffabilità di queste ultime è una conseguenza naturale del pensare
in termini di modalità di interazione.
RIEPILOGO: PERCHE’ IL NUOVO APPROCCIO VIENE A CAPO DEI QUATTROMISTERI
I quattro misteri svaniscono e si spiega il perché le sensazioni possiedano queste
caratteristiche misteriose, abbandonando l’idea che le sensazioni siano generate e
assumendo invece la concezione che esse sono costituite da modalità pratiche
d’interazione con l’ambiente.
Se manteniamo invece la concezione per cui le sensazioni sono generate da certi
meccanismi cerebrali, dobbiamo trovare modi di connettere la fisica e la chimica
dell’attivazione neuronale, ma saremmo condotti in un regresso infinito, perché
potremmo sempre chiederci che cosa li renda speciali. L’intento di colmare questo
vuoto esplicativo lo farà così cadere inevitabilmente in un regresso infinito.
10. Fare esperienza cosciente di una sensazione
Non è che interagire con il mondo, sia pure in un modo speciale che comprenda
ricchezza, corporeità, insubordinatezza e attrattività, dia automaticamente
l’impressione di sentire conscientemente. Dobbiamo quindi trovare una
spiegazione del fatto che solo certi organismi che interagiscono con il mondo e in
particolare gli esseri umani, fanno esperienza di queste interazioni in modo
cosciente.
LA COSCIENZA D’ACCESSO RIVISITATA
La qualità esperita dalla sensazione deriva da un’interazione senso motoria che
coinvolge quei particolari aspetti del “provare qualcosa”, come la ricchezza, la
corporeità, l’insubordinatezza e l’attrattività. La misura per cui un agente è
cosciente di tale esperienza è determinata dal grado di accesso che è in grado di
possedere quella qualità. Se l’agente possiede solo un accesso cognitivo di
prim’ordine (es. pronto a far uso della qualità della rossezza nel suo effettivo
comportamento razionale) allora non si può dire che stia avendo un’esperienza
cosciente della sensazione. Se egli possiede un accesso cognitivo all’accesso
cognitivo, con un certo numero di opzioni disponibili, allora si sta avvicinando
all’esperienza cosciente. Infine, se l’agente possiede una qualche porzione della
nozione di Sé, inizia ad avere senso dire che sta avendo realmente un’esperienza
cosciente.
GLI ANIMALI NON UMANI E I BAMBINI POSSONO FARE ESPERIENZA COSCIENTE
DELLE SENSAZIONI?
Secondo la definizione proposta, finché non c’è Io strutturato che conosce e utilizza
cognitivamente il fatto che stanno accadendo certe cose nel suo corpo, non
possiamo dire che l’animale o il bambino piccolo abbia la sensazione di qualcosa,
poiché le loro capacità cognitive e il loro senso del Sé sono molto limitati.
Dovrebbero avere sensazioni coscienti solo in modo limitato, e forse in alcuni casi
non averne affatto.
Un tipo di sensazione inconscia basata sull’organismo
Dovremmo probabilmente accettare che possa esservi un tipo di sensazione
inconscia che si presenta negli organismi che non hanno un Sé, un tipo di
sensazione basata sull’organ