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COMPORTAMENTISMO LOGICO

Il comportamentismo logico sostiene che tutti gli enunciati psicologici sono traducibili in enunciati

fisicalistici. Infatti esso viene identificato anche come fisicalismo semantico. Il suo obiettivo

principale, è quello di far applicare alla psicologia il principio empirico di verificazione.

COMPOTAMENISMO ANALITICO

Il comportamentismo analitico sostiene che i termini psicologici descrivono non stati interni privati e

accessibili solo introspettivamente, bensì disposizioni a comportarsi in modi pubblicamente

osservabili.

GIUOCO LINGUISTICO

Secondo Quine la scienza è solo un giuoco linguistico tra gli altri, le cui regole sono variabili e non

gode di nessun privilegio rispetto ad altre forme di pensiero nella ricerca della verità.

QUALIA

I qualia (dal latino di quale cioè qualità, attributo, modo) sono, nella filosofia della mente, gli aspetti

qualitativi delle esperienze coscienti. Ogni esperienza cosciente ha una sensazione qualitativa diversa

da un’altra. I qualia sono estremamente specifici e caratterizzano essenzialmente le singole esperienze

coscienti.

ELIMINATIVISMO

Durante il novecento, la dottrina del materialismo si presenta sotto tre distinte forme ovverro :

fisicalismo, teoria dell’identità e l’ eliminativismo. Quest’ ultimo imputa l’assenza di correlazione tra

il mentale e il fisico non a una loro diversa natura ma al fatto che i concetti psicologici attinti dal

linguaggio ordinario presuppongono erroneamente l’esistenza di entità mentali, implicando quindi

un’errata ontologia dualistica. Per tanto devono essere abbandonati e sostituiti con un vocabolario

strettamente neurobiologico. Lo psicologo per definitiva deve parlare solo di stati neurofisiologici e

solo in base a essi deve spiegare il comportamento umano.

FUNZIONALISMO

Il funzionalismo, crede, come il materialismo, che i processi mentali si possano ridurre a processi

fisici, ma considera che tutti gli aspetti critici della mente siano riconducibili ad un livello definito

come substrato-neutrale "funzionale". In questo modo non è necessario coinvolgere le funzionalità

dei neuroni nella produzione di stati mentali.

Argomenti :

DUALISMO INTERAZIONISTA CARTESIANO

Il dualismo fu introdotto nella storia della filosofia moderna da Cartesio, ma effettivamente è un

concetto molto più antico, esso compare infatti già nelle opere di Platone. Il problema mente-corpo

come viene considerato oggi, viene però ricondotto alla formulazione di Cartesio.Uno degli

argomenti addotti da Cartesio è che se posso immaginare un sistema meccanico (usando solo

materia e movimento) per descrivere il comportamento di un fenomeno, con ciò ho anche dato una

spiegazione meccanica ed il fenomeno può (e dovrebbe) essere studiato dalla meccanica

(effettivamente ad un livello fondamentale della fisica). Solo due fenomeni, secondo Cartesio,

sfuggono alla capacità esplicativa della meccanica: la mente e il linguaggio. Perciò per questi due

fenomeni si doveva introdurre una spiegazione al di fuori dal dominio della meccanica e quindi in

un dominio ontologicamente separato dalla materia. Cartesio chiamava la materia, riferendosi alla

sua proprietà più elementare, res extensa e di conseguenza la mente res cogitans, attribuendo sia

alla mente che al corpo due attributi considerati incompatibili: alla mente l’attributo del pensare, al

corpo quello dell’estensione.Queste erano le due sostanze ontologicamente separate tra cui non

poteva esistere alcuna influenza di tipo causale. Alla fine della sua vita Cartesio modificò alcuni

aspetti della sua teoria nello scritto Le passioni dell'anima. Qui sostenne che mente (o anima) e

corpo non sono separati come capitano e nave, ma che sono intimamente legati e addirittura

mischiati. Esisterebbe un punto privilegiato dove mente e corpo interagiscono: la ghiandola

pineale. Attraverso il nostro corpo, lungo i nostri nervi correrebbero certi "spiriti animali" che

funzionano da messaggeri per i nostri sensi, mediando l'interazione mente-corpo. In effetti con

questa mossa, Cartesio cambiò posizione, diventando a tutti gli effetti interazionista. In conclusione

esiste una interazione tra stati ed eventi mentali e stati ed eventi cerebrali, ma senza che ci sia una

correlazione, infatti i due piani, fisiologia e psicologia sono del tutto indipendenti.

CONCEZIONE CARTESIANA DELL’IO COME SOSTANZA PENSANTE

René Descartes italianizzato in Renato Cartesio è stato un filosofo ritenuto fondatore della

matematica e della filosofia moderna. Cartesio ha cercato di individuare i principi fondamentali che

possono essere conosciuti con assoluta certezza. Per farlo si è servito di un metodo

chiamato scetticismo metodologico: rifiutare come falsa ogni idea che può essere revocata in

dubbio. Cartesio sostiene che nemmeno le scienze matematiche, apparentemente certe, possono

sottrarsi a tale scetticismo metodologico: non avendo una conoscenza precisa e sicura della nostra

origine e del mondo che ci circonda, si può ipotizzare l'esistenza di un "genio maligno" che

continuamente ci inganni su tutto, anche su di esse. Si giunge così al dubbio metodico. A prima

vista, quindi, per l'uomo non c'è alcuna certezza. Eppure, quand'anche il "genio maligno"

ingannasse l'uomo su tutto, non può impedire che, per essere ingannato, l'uomo deve esistere in

qualche modo. L'uomo è sicuro di esistere in quanto è un soggetto che dubita, e quindi

pensa. Cogitare in latino significa infatti «pensare»: l'uomo perciò esiste perlomeno come sostanza

pensante o res cogitans.Cartesio perviene a questa certezza perché, pur provando a dubitare di tutti i

suoi pensieri, si accorge che il dubitare di pensare è ancora un pensare, c'è quindi una perfetta identità

tra conoscente e conosciuto. Poiché il dubbio scettico dubitava che all' idea corrispondesse la realtà,

cioè l'oggetto pensato, ora questo dubbio non ha più motivo di esistere, perché Cartesio ritiene di aver

dimostrato una volta per tutte che quando si ha un'idea evidente questa corrisponderà

necessariamente alla realtà.

TEORIA DEL FASCIO DI PERCEZIONE Hume

La teoria del fascio di percezione è stata fondata da Hume, il quale nello stesso modo di Locke

sostiene che possiamo conoscere solo le percezioni che sono nella nostra mente, la teoria si basa

sulla concezione che ogni “mente” ha un supporto spirituale al quale ineriscono tutte le proprio

percezioni, in realtà esso (il supporto spirituale) è sola la collezione di tutte le percezioni che si

hanno, una collezione identificata con un unico nome, per tanto afferma Hume che “la mia mente,

come sostanza unica, non esiste, ma esistono solo i miei stati mentali”. Grazie a questa teoria,

Hume non si chiede più cosa siano le menti o quale sia la loro essenza ma come si associno gli

stati di coscienza. Hume definisce l’uomo no come una sostanza, ma bensì un fascio o collezione

di differenti percezioni che si susseguono con una inconcepibile rapidità, in un perpetuo flusso e

moviemento.

DUALISMO PLATONICO ANIMA-CORPO

Il dualismo platonico riguarda la fondamentale frattura tra il mondo delle idee, eterno, incorruttibile

e perfetto e il mondo materiale, imperfetto e corruttibile. Platone riteneva che la conoscenza che

deriva dal mondo è priva di qualsiasi certezza, mentre la vera conoscenza è quella derivante

esclusivamente dall'intelletto ed in realtà non è neanche una vera e propria conoscenza, bensì una

reminiscenza (ricordo) che l'anima ha del mondo delle idee. Secondo Platone l’ anima non solo è

distinta dal corpo ma se ne separa anche effettivamente al momento della morte ed è immortale.

Inoltre lui vede nella filosofia l’ arte di educare l’anima, cioè di formare intellettualmente e

moralmente le persone, attraverso la libera discussione in comune.

TEORIA DELL’ANIMA COME FORMA Aristotele

Aristotele è il fondatore della “teoria dell’anima come forma”. L'anima per Aristotele rappresenta la

capacità di realizzare le potenzialità vitali del corpo, e dunque non è da questo separabile; materia

e forma fanno tutt'uno nel corpo vivente. Parla dell’anima con un intento scientifico affermando che

un vero fisico tiene conto della materia e della forma insieme. Tutti gli oggetti sensibile, artificiali e

naturali sono composti da una materia particolare e una forma universale. La teoria di Aristotele si

basa sul fatto che ogni cosa (eccetto Dio) è composta di una materia e di una forma, in sintesi il

rapporto anima- corpo è equivalente in quello atto- potenza, perché la forma è l’anima (entelechia

: atto ) mentre il corpo è la potenza ( possibilità). La coppia atto-potenza per Aristotele può essere

applicata a ogni cosa.” L’anima sta al corpo proprio come la vista sta all’occhio”.. un occhio senza

vista non può essere ritenuto occhio. Aristotele inoltre concepisce il concetto di anima in tre

differenti modi:

anima vegetativa: che governa le funzioni fisiologiche istintive (quelle che noi chiamiamo "animali",

appunto: nutrizione, crescita, riproduzione);

anima sensitiva: che presiede al movimento e all'attività sensitiva;

anima intellettiva: che è la fonte del pensiero razionale e governa la conoscenza, la volontà e la

scelta.

ATOMISMO

Accanto al dualismo platonico e all’ilomorfismo di Aristotele, ci sono delle concezioni del

materialismo : Atomismo e Stoicismo. Gli atomisti sono dei meccanicisti, per loro esistono solo gli

atomi e il vuoto, ogni fenomeno naturale riducibile a un insieme di movimenti e di urti fra atomi di

varie forme e grandezze, (l’anima non fa eccezioni, essa tiene in vita il corpo perché è a sua volta

corporea). Come massimi esponenti possiamo ricordare Epicurio e Lucrezio. Epicurio sottolinea il

concetto dell’anima, dicendo che essa è un insieme di atomi sottili e leggeri che muovendosi

all’interno del corpo,composto da atomi più pesanti, urtando tra di loro, mettendolo in moti e

generando perciò la vita, la sensibilità e il pensiero. Secondo Epicurio l’anima è mortale, al

contrario di ciò che pensava Socrate. Lucrezio invece si focalizza sostanzialmente sull’argomento

dell’identità dell’anima con il corpo (precisamente col cervello).

STOICISMO

È diverso dell’atomismo, in quanto si definisce materialismo storico perché è vitalistico e prevede

la presenza unica del divino nel mondo. Secondo gli stoicismi esiste un&rsquo

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
13 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vanna live di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia della mente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Pastore Luigi.