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Il teatro della restaurazione prosa e poesia: Davenant, Killygrew, Tate, Dryden, Lee, Etherege, Congreve, Collier Vanbrugh, D'Urfrey, Butler Wilmot Wycherley Pag. 1 Il teatro della restaurazione prosa e poesia: Davenant, Killygrew, Tate, Dryden, Lee, Etherege, Congreve, Collier Vanbrugh, D'Urfrey, Butler Wilmot Wycherley Pag. 2
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DRYDEN

La poesia dell'età della Restaurazione è dominata da una figura in particolare: John Dryden (1631-1700). Dryden, che fu autore di composizioni celebrative e satiriche, traduttore e critico oltre che drammaturgo, racchiude in sé al meglio le tendenze poetiche dominanti di questa età. L'equilibrio, il decoro, la disciplina artistica furono gli ideali che Dryden perseguì, realizzò e tramandò. Dryden fu un appassionato lettore degli autori antichi e, in particolare, dei latini, ma non fu fautore di un classicismo nostalgico. Piuttosto, rivitalizzò la lezione dei classici, prendendoli a modello di quella correttezza e proprietà di linguaggio che sentiva indispensabili all'arte di un poeta moderno. Centrale, nella visione così come nella pratica poetica di Dryden, è il concetto di refinement, la costruzione rifinita e ordinata. Non meno importante fu per Dryden il principio del restraint, il controllo.

la misura, invocato fra l'altro in difesa dell'heroiccouplet, il decasillabo a rima baciata che arrivò a padroneggiare magistralmente racchiudendo nel distico una frase di senso compiuto. Gli anni '60 videro Dryden impegnato nella produzione di una poesia d'occasione densa di figure nobilitanti, tesa a celebrare la restaurazione della monarchia e i mutamenti storici e culturali favoriti dal ritorno della legalità. Nonostante l'omaggio che, con Heroique Stanzas to the Glorious Memory of Oliver Cromwell (1659), rese al defunto Cromwell, Dryden fu infatti profondamente devoto alla dinastia degli Stuart e a Carlo II, da poeta, intervenne, oltre che per solennizzare gli eventi, anche per interpretare la contemporaneità politica in funzione monarchica, tessendo abili paralleli fra essa e la storia sia pagana che biblica. Infatti in Astrea Redux (1660), Carlo II è il "great Augustus" il quale è destinato a promuovere la

Rinascita delle arti e la crescita del sapere. In Annus Mirabilis (1667) – lungo poema in quartine sulla seconda guerra contro l’Olanda (1665-1667) e l'incendio che nel 1666 devastò Londra – il Great Fire è biblicamente letto come il giusto castigo inflitto da Dio a un popolo macchiatosi di ribellione contro l’autorità sovrana: una prospettiva che, polemicamente, si richiama a quella della parte avversa, che vedeva, invece, la punizione divina diretta contro la Corte immorale. Il poema si schiude quindi alla visione gloriosa del sorgere imminente di «a City of more precious mold», una città di granapiù preziosa, destinata a divenire il superbo epicentro del commercio mondiale. Nominato Poeta Laureato nel 1668, John Dryden, nel decennio successivo, si dedicherà soprattutto al teatro, per tornare alla poesia negli anni 6’80, periodo che vede la realizzazione dei suoi capolavori, i componimenti satirici.

Absalom and Achitophel (1681), Mac Flecknoe (1682), e la meno riuscita The Medal (1682). Dryden dedicherà alla poesia altri contributi di rilievo: in primo luogo, i due componimenti di argomento religioso: Religio Laici; or, A Layman's Faith (1682) e l'assaipiù complessa, ma forse meno riuscita, favola allegorica The Hind and the Panther (1687). Entrambe, in uno "stile medio" che rasenta l'asciuttezza della prosa, sono una difesa pubblica dell'autorità della Chiesa. Nell'ultimodecennio della sua vita, Dryden si dedicherà alle traduzioni. Pubblica innanzi tutto le sue versioni dell'intera opera di Virgilio (uscite in volume nel 1697). Raccoglie poi in un libro intitolato Fables, poesie originali, traduzioni di Omero, Ovidio, Boccaccio e Chaucer. In quest'opera Dryden vuole che venga ricordato il tradimento perpetrato dal figlio illegittimo di Carlo II, il duca di Monmouth, e dal suo complice, il conte di

Shaftesbury: vale a dire il tentativo da loro messo in atto di escludere dalla successione il legittimo, ma cattolico, erede al trono, il duca di York (il futuro James II o Giacomo II). Il poema si basa sull'episodio biblico della ribellione di Assalonne contro il padre David ed è, a un tempo, un racconto a chiave e una ironica presa in giro dell'abitudine dei protestanti di citare precedenti biblici a sostegno delle proprie posizioni. Forte in questo poema è anche l'influenza esercitata dal Paradise Lost. Tramite inconfondibili allusioni, Achitophel/Shaftesbury viene identificato col Satana miltoniano, rappresentato come il diabolico tentatore che porta alla rovina l'ingenuo Monmouth/Absalom, inducendolo a un atto di ribellione equiparato alla rivolta degli angeli celesti. Il poema si chiude con una ponderata dichiarazione d'intenti da parte di David, una sorta di addolorata denuncia, di accorata difesa delle prerogative monarchiche e di.

Riaffermazione della necessità di un equilibrio fra i poteri costituzionali. Il testo si apre con una immagine a effetto, quella della ragione umana nelle vesti di una luna che con la sua luce fioca rischiara l'anima ottenebrata.

SAMUEL BUTLER

Tra i poeti della Restaurazione, merita menzione anche Samuel Butler (1612-1680) che si dedicò alla satira. Con Hudibras (pubblicata in 3 parti nel 1663, 1664, 1678), stravolge i codici del romanzo cavalleresco alla maniera del Don Chisciotte di Cervantes, per attaccare l'etica puritana incarnata dal pedante e ipocrita cavaliere presbiteriano Hudibras e dal suo scudiero, l'entusiasta Indipendente Ralpho. Le prime due parti di Hudibras riscossero un immediato e meritato successo ed esercitarono grande influenza.

JOHN WILMOT, CONTE DI ROCHESTER

Altro poeta della Restaurazione, merita menzione anche John Wilmot, conte di Rochester (1647-1680). Anch'egli si dedicò alla satira. Poeta, cortigiano e notissimo libertino.

Tipica figura di rake brillante, colto, dissoluto edissacratore, Rochester è autore di una quarantina di liriche amorose, per lo più comiche e oscene, apparentate alla poesia dei Cavalier, e di una ventina di satire alimentate dal senso della totale futilità della vita (come in Satire against Mankind; On Nothing). Rochester condivide e accentua il pessimismo di Hobbes, scorgendo nella ragione ciò che entra in conflitto con la natura istintuale dell'uomo, col risultato di renderla ancora più perversa. Mai pubblicata in vita, l'opera di Rochester vide le stampe nell'anno della sua morte.

GEORGE ETHEREGE

I drammi di Sir George Etherege (1634-1691) sono l'espressione tipica della commedia cittadina, a sfondo sessuale, in voga sotto Carlo II. Etherege scrisse solo tre commedie, ma tutte di grande rilievo. Rappresentata per la prima volta nel marzo del 1664, The Comical Revenge; or, Love in a Tub è una sorta di repertorio di motivi

le sue frequentazioni con i servi e i truffatori. La commedia si svolge principalmente nella casa di Sir Frederick Frollick, dove si intrecciano intrighi amorosi, inganni e tradimenti. I personaggi si muovono in un ambiente frivolo e superficiale, in cui l'apparenza e il divertimento sono più importanti della moralità e della sincerità. Etherege utilizza un linguaggio vivace e ironico, ricco di giochi di parole e doppi sensi, per creare situazioni comiche e ridicolizzare i vizi e le ipocrisie della società dell'epoca. La commedia si conclude con un lieto fine, in cui i personaggi riescono a risolvere i loro problemi e a trovare la felicità.

La frequentazione di prostitute e furfanti. Utilizzando tecniche shakespeariane, Etherege si muove tra i vari livelli dell'intreccio intersecando e duplicando situazioni, addirittura triplicandole nel finale con le tre distinte maspeculari unioni matrimoniali: le due coppie onorevoli sono replicate dalla coppia concreta e carnale del libertino e della vedova, e a un livello più basso dalle unioni di servi e mantenute. L'intreccio multiplo è organizzato su una opposizione di ordine socio-culturale, quella fra Londra e la campagna (da dove provengono bifolchi e puritani). Con She Would if she Could, messa in scena e pubblicata nel 1668, vi è, invece, una sola classe sociale. Ad accomunare personaggi maschili e femminili è la ricerca del piacere, da perseguire però facendo salva una ipocrita rispettabilità di facciata. I due "gentiluomini di città", Courtal e Freeman, che nell'opera incarnano

rispettivamente, l'arguzia maschile e l'affettazione, si esprimono in una prosa che risalta per equilibrio ed eleganza, mentre le due giovani donne, Ariana e Gatty, nipoti di Sir Josley Jollin, che con loro si trovano impegnate nel tipico conflitto della Commedia della Restaurazione fra sensualità e diffidenza, sono delineate con freschezza e vivacità. Ritroviamo il contrasto fra la città e la campagna (rappresentata dai due signorotti Sir Oliver Cockwood e dal citato Sir Josley Jollin), ma la prospettiva è leggermente mutata, nel senso che la campagna non è più luogo di origine di puritani e sciocchi, ma identifica una realtà composita, che genera gruppi eterogenei, bonariamente presi in giro da alcuni personaggi di città. L'intreccio consente a Etherege di mettere a contatto i personaggi in situazioni in grado di fare emergere e mettere a nudo il temperamento e la mentalità di ciascuno, in cui a risaltare,accanto alla caricatura bonaria, sono l'intelligenza e l'acume, le vere virtù da perseguire.
The Man of Mode; or, Sir Fopling Flutter (1676), il vero capolavoro di Etherege, segna il definitivo abbandono di ogni interesse per l'intreccio. L'attenzione si sposta tutta sul piano linguistico, sulla pratica della conversazione, acuta e brillante. La commedia pone al centro della vicenda narrata e della sua morale due tipi di personaggio, fondamentali, come si è già accennato, per la commedia della Restaurazione: il fop, il damerino; e il rake, illibertino. Il protagonista assoluto della commedia è Dorimant, il rake. Dorimant è un libertino affascinante e volubile, che esibisce un erotismo in cui il piacere di conquistare una fanciulla è pari a quello che gli procural'abbandonarla. Dorimant è un conversatore witty, arguto, il quale nasconde, dietro la maschera del perbenismo sociale, un volto cinico, persino crudele.Dorimant si contrappone il fop, Sir Fopling Flutter, uno sciocco succube delle mode francesi, che fallisce lì dove gli altri riescono, divenendo il principale oggetto di derisione da parte di Dorimant e dei suoi amici. Le sue maniere mancano di misura, rappresentano una sorta di esagerazione comica di atteggiamenti che anche gli altri adottano;
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
10 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dario_kat di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Persico Gemma.