I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazioneall’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso o al relatore
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Appunti di Psicologia clinica

L'elaborato approfondisce il disturbo dissociativo dell’identità (DDI oppure DID, dall’inglese Dissociative Identity Disorder), una volta noto come “disturbo di personalità multipla”, prendendo come riferimento la storia reale di William Stanley Milligan, un ragazzo di poco più di 20 anni che alla fine degli anni '70 venne arrestato perché accusato di aver rapito, derubato e stuprato 3 ragazze. Milligan divenne famoso perché fu il primo uomo, in tutta la storia della giustizia americana, ad essere scagionato in quanto ritenuto non colpevole, per ragioni di infermità mentale.
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La morte è un evento inevitabile nell'esperienza umana, ma affrontarla rappresenta una sfida significativa a causa del dolore che essa inevitabilmente comporta. Il lutto obbliga ciascuno di noi a confrontarsi con la sofferenza, la vulnerabilità e la debolezza interiore. Per approfondire la comprensione di come le persone reagiscono alla morte, ho intrapreso un'analisi dettagliata di questo fenomeno, con l'obiettivo di offrire nuove conoscenze e strumenti per gestire questa esperienza dolorosa. Ho esaminato le principali teorie psicologiche sul lutto, a partire dalle riflessioni di Lewis e Lindemann, che hanno identificato le fasi del lutto e dalla teoria dell'attaccamento di Bowlby, che descrive quattro fasi nel processo di lutto: incredulità, ricerca e angoscia, disorganizzazione e riorganizzazione. Si prende in considerazione il concetto di coping, ovvero le diverse strategie per affrontare il dolore derivante dalla perdita, presentando i modelli di Weiss, Parkes e Worden, che definiscono i compiti chiave per una sana elaborazione del lutto. Mi sono concentrata sugli effetti psicologici della perdita, esplorando i disturbi patologici legati al lutto, come il disturbo da lutto complicato, analizzando le diverse modalità terapeutiche per trattare il lutto, tra cui la terapia EMDR, che può contribuire a ridurre i rischi psicologici e fisici associati a una gestione inadeguata del dolore. Ho approfondito, le terapie destinate ad adulti, adolescenti e bambini che affrontano un lutto, esaminando le reazioni dei più giovani alla perdita di un genitore e le relative strategie di supporto. Inoltre, ho affrontato tematiche attuali, come il lutto durante la pandemia di Covid-19 e l'uso di Internet come strumento di comunicazione e supporto sociale. Questa ricerca esplora la complessità del concetto di morte, un tema universale e profondamente significativo per l'umanità. L'intento è quello di fornire informazioni pratiche per affrontare il lutto in modo consapevole, considerandolo non come un vicolo cieco, ma come un'opportunità di crescita. La morte di una persona cara lascia un segno profondo e, poiché ogni individuo vive il lutto in modo unico, ciascuno sperimenta emozioni nuove e intense.
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La seguente tesi compilativa esplora l’applicazione dell’EMDR nella depressione post-partum (DPP), una problematica molto diffusa ma poco trattata. La prima parte analizza il trauma psichico, il PTSD e i disturbi del puerperio legati al parto (maternity blues, DPP, psicosi puerperale e PTSD post partum) per discriminare tra i possibili quadri clinici e applicare interventi finalizzati. La seconda parte tratta la prevenzione del disturbo da stress post-traumatico (DSPT), evidenziando l’importanza del supporto sanitario e della lotta alla violenza ostetrica. La terza parte approfondisce le metodologie di trattamento e la specifica applicazione dell'EMDR, una tecnica basata sulla stimolazione bilaterale, alla DPP. L’obiettivo è sensibilizzare sulla DPP, promuovendo diagnosi e cure adeguate.
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La dipendenza affettiva: una malsana e falsa idea dell'amore. La tesi parla di questa dipendenza: la definizione, cause, sintomi. Si focalizza poi sulla terapia cognitivo comportamentale e sulla prevenzione, nell'ottica dell'educazione.
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Lo scopo del presente lavoro di tesi è quello di far luce su una tematica ancora molto controversa come: il Disturbo dello Spettro Autistico. L'homo sapiens, in quanto animale sociale di intelletto superiore, ha teso sempre verso l'inclusione, l'omologazione e la socializzazione all'interno di un gruppo ristretto definito branco. Gli organismi che fuoriescono da questo contesto di “normalità” hanno sempre spaventato e successivamente, con l'avvento della scienza, incuriosito. Tra le diverse motivazioni per il quale un individuo difficilmente riesce, in parte o totalmente, ad integrarsi all'interno di un contesto sociale, ritroviamo gli effetti di tantissime patologie e disturbi. All'interno di questo studio, condotto tramite l’analisi di tre articoli scientifici, vengono analizzati i soggetti con sindrome di Autismo e come questo disturbo possa impattare non solo sulla vita sociale del singolo, ma sulla comunità che lo circonda.
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Il presente lavoro prende in esame diversi contributi sulla psicopatologia genitoriale e le competenze di parentig e, in particolar modo, approfondisce come la presenza di una diagnosi materna di disturbo borderline di personalità, di dipendenza o di disturbo del comportamento alimentare possano incidere sulla rappresentazione di sé come genitore, del figlio e della relazione. La letteratura ritiene che il funzionamento mentale dei genitori con psicopatologia abbia un impatto negativo sulla salute e il benessere dei figli, i quali corrono il rischio di sviluppare un disturbo psichico durante l’infanzia. Va sottolineato, tuttavia, che la presenza di una diagnosi psichiatrica non compromette inevitabilmente le capacità genitoriali; ma è piuttosto il comportamento del caregiver, a costituire un fattore di rischio determinante, influenzato dall’interazione con altri fattori, come l’isolamento, l’assenza di reti di supporto e i rapporti affettivi conflittuali. A modulare l’effetto della patologia di cui soffre il genitore sull’equilibrio familiare contribuiscono anche il vissuto e la rappresentazione del bambino riguardo la malattia del caregiver, nonché le strategie che egli è in grado di mettere in atto per farvi fronte. Inoltre, diversi contributi sostengono che i genitori che soffrono di una psicopatologia mentale richiedono frequentemente un aiuto per le proprie capacità di parentig e che questo campo di intervento preventivo possa costituire una forte motivazione per il trattamento. L’elaborato si divide in tre parti: la prima mette in risalto l’importanza del legame di attaccamento, in quanto può favorire l’insorgenza di problematiche. In particolare, la letteratura mostra come un legame disfunzionale tra caregiver e bambino rappresenti uno dei maggiori fattori di rischio per l’insorgenza di disturbi mentali, dell’abuso e della dipendenza da sostanze. Sono state prese in considerazione alcune teorie relative all’attaccamento e, in modo particolare, la teoria dell’attaccamento di John Bowbly, il quale ha affermato quanto sia molto importante che il legame di attaccamento si sviluppi in maniera congrua in quanto da questo dipende lo sviluppo dell’individuo: l’angoscia e la depressione che vivono gli adulti sono riconducibili a episodi infantili in cui il soggetto ha sperimentato disperazione, sofferenza e abbandono. Ed infine, è stato sottolineato come il disagio vissuto dall’infante e dall’adolescente, che impattano negativamente sullo sviluppo emotivo, comportamentale e cognitivo talvolta, sia anche il risultato della presenza di genitori devianti e antisociali. La seconda parte prende in esame i diversi contributi sulla psicopatologia genitoriale e sulle competenze di parentig, indagando su come la presenza di un disturbo psichico possa incidere sul legame primario tra genitore e figli, nonché sullo sviluppo e sul benessere dei bambini. Si sottolinea il fatto che, i bambini possano risentire sia dei sintomi primari legati alla psicopatologia dei genitori come l’aggressività, il ritiro, l’ideazione e il comportamento bizzarri, l’irritabilità, sia di quelli correlati come la difficoltà di pianificazione e l’incoerenza nei comportamenti messi in atto, sia degli effetti negativi secondari connessi al conflitto coniugale e al deterioramento complessivo dello stile di vita. Ed infine, la terza parte riporta la descrizione di alcuni disturbi tipici nei genitori con psicopatologia e che tendono ad essere poco presenti, poco responsivi e attenti ai bisogni dei loro figli. Quest'ultimi tendono ad essere più indipendenti rispetto all’età, a crescere più in fretta e a sviluppare in età adolescenziale dei disturbi molto simili a quelli manifestati dai genitori. Tra i disturbi presi in considerazioni, di cui sono stati elencati i criteri diagnostici previsti da DMS-5 e le principali caratteristiche, troviamo: il disturbo borderline di personalità, le dipendenze patologiche, includendo in questa categoria sia i disturbi correlate a sostanze che i disordini alimentari. Si tratta di condizioni sindromiche caratterizzate dalla ricerca reiterata e ricorrente del piacere derivante da un determinato comportamento di dipendenza associato al craving. Ed infine, quest’ultima parte prende in considerazione tre costrutti fondamentali, quali: la disregolazione affettiva, l’alessitimia e la dissociazione.
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La mia tesi tratta due tematiche principali all'interno della malattia oncogica: il ruolo delle emozioni e l'importanza delle strategie di intervento per il paziente e per la famiglia, al fine di poter alleggerire il carico emotivo che si presenta in questo viaggio tumultuoso.
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La tesi analizza l'intolleranza verso il silenzio nel contesto di un mondo iper-connesso e saturo di informazioni. Si esplorano le sue implicazioni culturali e sociali, evidenziando come questa avversione si sia sviluppata nel tempo. Inoltre, il silenzio viene proposto come strumento educativo per promuovere introspezione e rieducazione emotiva. Infine, rappresenta una forma di resistenza alla frenesia dell'informazione, offrendo l'opportunità di riscoprire una dimensione più autentica dell'esistenza umana.
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Panoramica dell'agorafobia integrando Psicologia clinica, Neuroscienze e le tecnologie, per offrire una comprensione delle cause del disturbo, dei sintomi e delle implicazioni sulla vita dei pazienti.
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La seguente tesi si pone come obiettivo quello di esplorare il punto di vista di un campione di utenti di Instagram, su una serie di argomenti relativi all’utilizzo dei social media durante la pandemia e sulle emozioni provate in relazione al lockdown. Questa piattaforma permette di sentirsi meno soli, ma anche di informarsi al meglio su quanto accade, tramite i post di pagine di divulgazione. Infatti, Instagram non è solamente un'applicazione in cui condividere foto o video sulla propria vita ma sta diventando sempre di più un mezzo con il quale rimanere aggiornati su attualità, politica, medicina e molte altre discipline. Il campione di riferimento è costituito da 142 soggetti (81 maschi, 60 femmine e 1 transgender), di età compresa tra i 18 e i 40 anni, provenienti dall’Italia e in particolar modo dalla Calabria e dalla Sicilia, la maggior parte dei quali sono studenti o lavoratori che vivono in famiglia (92) o soli/ con coinquilini (42). Gli argomenti trattati riguardano i social network e l’impatto sulla vita delle persone, in particolare nel periodo del lockdown; le emozioni provate durante il lockdown e la differenza con le emozioni provate prima della pandemia; la creatività e come sia cambiata durante il lockdown. Questo lavoro è diviso in tre parti: nella prima si parla di società e social network, in particolare della società moderna e dei vari problemi a essa connessi; successivamente, la seconda si concentra sullo studio delle emozioni e della creatività e, infine, verrà presentata la ricerca svolta.
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Esame Psicologia clinica

Facoltà Psicologia

Tesi
Tesi di Psicologia clinica: 3.1. Definizione del termine violenza 3.2. Breve excursus sulle teorie criminologiche 3.3 Aggressività e violenza sono sinonimi? 3.3.1 Tra aggressività sana e patologica 3.4. Reati violenti 3.5. Varie forme di violenza 3.6. Statistiche generali sui reati violenti
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Esame Psicologia clinica

Facoltà Psicologia

Tesi
Questa tesi di Psicologia clinica si focalizzerà sul tema dell’imputabilità: verrà presentato un breve excursus sull’evoluzione storica del concetto attraverso l’analisi delle diverse scuole del passato, che hanno contribuito a chiarire il significato di tale termine. Successivamente saranno esaminate le principali norme dell’attuale Codice penale riguardo all’imputabilità, dando particolare rilievo ai concetti di capacità di intendere e di volere. Nell’ultima parte saranno evidenziate le cause di esclusione dell’imputabilità: questa sezione permetterà di comprendere meglio il quadro giuridico in cui si colloca il tema dell’imputabilità e preparerà il terreno per gli approfondimenti successivi.
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Aspetti generali di psiconcologia 1.1 Definizione 1.2 La psiconcologia dal punto di vista storico 1.3 Obiettivi e aree d’intervento 1.4 L’attività clinica in psiconcologia Diagnosi di cancro: reazioni psicologiche e processi di adattamento 2.1 La comunicazione di una diagnosi infausta 2.2 Processo di adattamento alla malattia 2.3 Stili di coping Cura e qualità della vita del paziente oncologico Premessa 3.1 Interventi psicologici durante le fasi della malattia 3.2 I principali campi d’intervento dello psiconcologo 3.3 Il ruolo dell’équipe multidisciplinare in oncologica Il cancro come evento traumatico nel sistema familiare 4.1 La famiglia: Reazioni emozionali 4.2 Quando ad ammalarsi è un bambino 4.3 La famiglia di fronte alla morte Umanizzazione delle cure in oncologia: Il Progetto Hucare Conclusioni
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L’elaborato, dal Titolo: “Aspetti giuridici connessi al fenomenodell’omicidio seriale con particolare riferimento alla donna serial killer”, è stato realizzato dal laureando Giuseppe Pellegrino, Matricola numero 247085/2020. L’argomento relativo ai serial killer è stato sviluppato in 3 parti ognuna finalizzata a chiarire aspetti specifici del fenomeno sia dal punto di vista giuridico che da quello psicopatologico con particolare riguardo al fenomeno dei serial killer donne. Nella prima parte si è data la classificazione dei serial killer sia tassonomica che eziologica. Nella parte centrale si è approfondito l’assetto giuridico del nostro ordinamento in relazione al reato continuato, alla funzione rieducativa della pena, alla umanizzazione della stessa ed alla funzione intimidativa. La parte finale approfondisce gli aspetti psicopatologici legati al fenomeno del serial killer declinato al femminile con la relativa classificazione. In tutto lo svolgimento ci si è preoccupati di ricercare una definizione di serial killer, di evidenziare le differenze tra le diverse tipologie e che, infine, potesse assumere un tono univoco che ricomprendesse in sé le definizioni date dagli studiosi a cui ci si è riferiti nel corso della stesura.
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Tesi per l'interfacoltà dell'università degli Studi di Padova - Unipd elaborata dall’autore nell’ambito del corso di Attività in psicologia clinica della salute tenuto dal professore De Simone dal titolo Metodologie e tecniche del gioco e dell'animazione e Didattica dei media. Tecnologie didattiche: a scuola con la LIM. Scarica il file in formato PDF!
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Tesi completa ADHD suddivisa in 4 capitoli 1-Disturbo del deficit e dell'attenz. 2-Diagnosi e trattamenti 3-Utilizzo dei giochi inter. 4-La metologia Tesi di Disturbi ADHD elaborata dall’autore nell’ambito del corso di {esame} tenuto dal professore Russo dal titolo Disturbi del deficit dell'attenzione e dell'iperattività ADHD. Scarica il file in formato PDF!
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Tesi personale, corso triennale di psicologia. Lavoro di 6 mesi, frutto di elaborazione e consultazione testi originali e articoli, come da bibliografia. Relatore prof M.Nucci. Tesi elaborata dall’autore nell’ambito del corso di Psicologia e criminalità tenuto dal professore Nucci dal titolo "Fattori di protezione e fattori di rischio per il comportamento criminale".
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Tesi per la facoltà di Scienze della formazione, dell'università degli Studi di Bergamo - Unibg elaborata dall’autore nell’ambito del corso di Psicologia clinica e sociale tenuto dal professore Barbetta dal titolo Trauma PTSD e disturbi psicologici in migranti rifugiati e richiedenti asilo. Scarica il file in formato PDF!
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Introduzione: Jacques Lacan, sotto il segno di un ritorno a Freud, cerca di sovvertire e riorientare la direzione che stava prendendo l’insegnamento freudiano dopo essere sopravvissuto al fascismo. Se inaugura il suo insegnamento con una disgiunzione radicale tra Io (Moi) e soggetto dell’inconscio (Je), è per muove-re una critica accanita alle correnti dominanti del post-freudismo che, postulando l’esistenza di “una sfera dell’io libera da conflitti” (Hartmann, 1958/1978, p. 24), riducevano la pratica psicoanalitica ad un’ortopedia dell’ego. Ogni tentativo di porre l’io come soggetto autonomo autosufficiente, come padrone in casa propria, finisce inevitabilmente per tradire il senso più intimo della rivoluzione freudiana, che, ribaltando l’equivalenza cartesiana tra pensiero dell’io ed essere, mira a liberare il soggetto dal giogo del Cogito. L’opera di Lacan chiama in causa la filosofia ponendola a confronto con la psicoanalisi. Dopo l’incontro con l’epopea surrealista, fu infatti la frequentazione di Kojeve, Corbin e Bataille a consentirgli di avvicinarsi alla filosofia contemporanea, attraverso la lettura di Nietzsche e i maestri delle generazioni delle tre H (Hegel, Husserl, Heidegger). Senza questa iniziazione l’opera dello psicoanalista francese sarebbe rimasta per sempre intrappolata nel sapere psichiatrico o in una ricezione meramente scolastica dei concetti freudiani. Benché si parli spesso di un Lacan filosofo, linguistica o matematico, egli fu in primis uno psicoanalista. La sua riflessione non è solo il risultato del suo genio teoretico, ma soprattutto della sua pratica quotidiana di analista, a stretto contatto con le sofferenze dei pazienti. Se si segue la lezione freudiana si nota come il soggetto dell’inconscio non sia l’istintuale, l’oscuro, il pre-linguistico, bensì il suo opposto: il soggetto dell’inconscio è una nuova ragione, è un soggetto strutturato come un linguaggio. Alcuni potrebbero obbiettare che Freud non ha mai fatto tale affermazione, ma già nella trilogia freudiana: L’interpretazione dei sogni, Psicopatologia della vita quotidiana e Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio, è implicito l’isomorfismo della struttura dell’inconscio freudiano con il linguaggio. Sarà l’incontro con la linguistica strutturalista, l’antropologia di Levi-Strauss, Jakobson, ma soprattutto lo studio meticoloso del Corso di linguistica generale di De Saussure, a permettere a Lacan di organizzare rigorosamente, in modo strutturale, l’ipotesi dell’inconscio linguistico. L’interrogativo centrale di Lacan è centrato sul problema del desiderio e del suo rapporto con il godimento. Sebbene a un lettore affrettato questi due temi possano sembrare inconciliabili, destinati...
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Esame Elementi di psicoterapia

Facoltà Psicologia

Tesi
Power Point che riassume l'argomento di una tesi interessante, acquistabile a parte basato su appunti personali del publisher presi alle lezioni del prof. Casonato dell’università degli Studi di Milano Bicocca - Unimib. Scarica il file in formato PDF!
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