I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazioneall’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso o al relatore
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Appunti di Ingegneria - Università degli Studi di Palermo

Esame Chimica e tecnologia dei materiali

Facoltà Ingegneria

Dal corso del Prof. V. Fiore

Università Università degli Studi di Palermo

Esercitazione
4,7 / 5
Esercizi di chimica e tecnologia dei materiali elaborati dal publisher sulla base di appunti personali e frequenza delle lezioni del professore Fiore, dell'università degli Studi di Palermo - Unipa. Scarica il file con le esercitazioni in formato PDF!
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Esercizi di chimica e tecnologia dei materiali sulla porosità elaborati dal publisher sulla base di appunti personali e frequenza delle lezioni del professore Fiore, dell'università degli Studi di Palermo - Unipa. Scarica il file con le esercitazioni in formato PDF!
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Esame Topografia

Facoltà Ingegneria

Dal corso del Prof. G. Dardanelli

Università Università degli Studi di Palermo

Appunto
In questo file trovi diversi esercizi argomento d’esame. Tra questi troverai: -poligonale aperta -poligonale chiusa -intersezione in avanti semplice -intersezione in avanti multipla -irragiamento -intersezione inversa di Pothenot con indeterminazione
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Esercizi di chimica e tecnologia dei materiali elaborati dal publisher sulla base di appunti personali e frequenza delle lezioni del professore Fiore, dell'università degli Studi di Palermo - Unipa. Scarica il file con le esercitazioni in formato PDF!
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Esame Ecologia

Facoltà Ingegneria

Dal corso del Prof. L. Cobello

Università Università degli Studi di Palermo

Appunto
In questo file trovi i riassunti di tutti gli argomenti trattati nel corso di Statistica per l’analisi dei dati. I capitoli sono i seguenti: -Strategia energetica nazionale e protocollo di Kyoto -Valutazione Impatto Ambientale -Studio di impatto ambientale -Valutazione Ambientale Strategica -Green economy -Natura 2000 e VINCA -BIOMI: definizioni
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Esame Fonti rinnovabili

Facoltà Ingegneria

Dal corso del Prof. M. Beccali

Università Università degli Studi di Palermo

Appunto
3 / 5
In questo file trovi tutti gli argomenti del corso di fonti rinnovabili riassunti in poche pagine per una preparazione veloce e completa. In particolare, gli argomenti presenti sono: -Energia eolica -Energia solare -Impianti fotovoltaici -Idroelettrico -Tipologie turbine -Usi diretti ingegneria geotermica -Biomasse
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Esame Progetto di strade

Facoltà Ingegneria

Dal corso del Prof. O. Giuffrè

Università Università degli Studi di Palermo

Appunto
4 / 5
In questo file trovi tutti gli argomenti trattati nel corso di Progetto di strade. Tutti i capitoli sono riassunti in poche pagine per uno studio rapido e completo della materia. Nelle ultime pagine trovi anche gli argomenti “traffico stradale” e ”circolazione stradale” trattati nel corso ma assenti nel libro di testo.
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Esame Geotecnica

Facoltà Ingegneria

Dal corso del Prof. C. Valore

Università Università degli Studi di Palermo

Esercitazione
3,5 / 5
In questo documento trovi diversi esercizi svolti dei più recenti temi d’esame di Geotecnica I; in prima pagina è presente una tabella con i dati dei principali terreni indispensabili per iniziare qualsiasi esercizio! Scarica il file con le esercitazioni in formato PDF!
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Riassunti di tutte le domande fatte dal professore, c'è scritto tutto quello che vuole sapere all'esame con esercizi e loro risoluzione basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni del prof. Linguerri. Scarica il file con le esercitazioni in formato PDF!
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La presente relazione è stata redata in seguito allo studio della regolazione dei deflussi di un impianto a serbatoio per lo sfruttamento della risorsa idrica. Gli elementi che entrano in gioco nell'impianto sono: intercettati dall'opera di sbarramento. Questi valori di deflusso sono stati ottenuti in seguito ad un'indagine statistica volta alla determinazione della risorsa idrica disponibile. E = E(t) indica i volumi d'acqua richiesti, mese per mese, anno per anno, dall'utenza da servire (irrigua, potabile o industriale). Ev = Ev(t) indica i volumi d'acqua che evaporano dallo specchio liquido del lago artificiale che si viene a creare a monte della diga. D.M.V. infine sta ad indicare il deflusso minimo vitale che si deve lasciare defluire a valle dello sbarramento per mantenere quell'habitat necessario a garantire la vita alla flora ed alla fauna che abitava il tratto di fiume a valle della diga prima della costruzione di questa. Ecc...
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La presente relazione è stata redatta in seguito allo studio idrologico finalizzato alla determinazione dell’idrogramma di piena del Fiume Morello. Per la stima dell’onda di piena si è utilizzato un metodo indiretto che permette la stima dell’idrogramma utilizzando un modello di trasformazione piogge-portate che prevede, come input, la definizione di un particolare evento di pioggia. Il primo passo dello studio è stato l’individuazione del bacino idrografico situato a monte della sezione scelta. Sono state individuate le stazioni pluviografiche all’interno o nelle immediate vicinanze del bacino idrografico e, tramite un’operazione di ragguaglio, è stato assegnato a ciascuna stazione il relativo topoieto. Attraverso i dati di pioggia di ciascuna stazione, ottenuti dalla consultazione degli annali (Osservatorio delle Acque), si sono ricavate le curve di probabilità pluviometrica di dato tempo di ritorno T. A partire da queste curve si sono costruiti gli ietogrammi di dato tempo di ritorno T. Si è applicato poi un modello di pioggia netta ottenendo così gli ietogrammi di progetto, cioè relativi alla pioggia che produce il deflusso. Infine, attraverso il metodo della corrivazione (modello di trasferimento) si è ricavato l’idrogramma di piena di dato tempo di ritorno T.
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Relazione Tecnica "Esercitazione sul dimensionamento delle pavimentazioni stradali". Esercitazione svolta con Prof. Clara Celauro nel corso di laurea magistrale Ingegneria Civile UNIPA. Per il dimensionamento della pavimentazione è stato utilizzato il metodo di dimensionamento semi-empirico messo a punto dalla AASHTO, denominata AASHTO Road Test 1986/1993. Esso consiste nella definizione di prestazione (Performance) di una pavimentazione come attitudine al mantenimento nel tempo della sua adeguatezza al servizio (Serviceability). Poiché la funzione di una pavimentazione consiste nel garantire una marcia confortevole e sicura, l’adeguatezza fu definita sulla base di un giudizio soggettivo attraverso il PSR (Present Serviceability Rating); esso può variare tra 0 (corrisponde a una strada in cui il transito risulta impossibile) e 5 (corrisponde a una strada in condizioni ideali). Il PSR può essere stimato tramite misure oggettive delle caratteristiche della pavimentazione (regolarità superficiale e degradi presenti sulla infrastruttura ecc.) introducendo l’indice PSI (Present Serviceability Index), generalmente si considera un valore di partenza (PSIini) non coincidente con quello ideale ma ridotto a 4,2. Sfruttando l’indice PSI è possibile dare una definizione operativa di vita utile, come quel numero di ripetizioni di carico che producono una riduzione del PSI dal suo valore iniziale a un valore finale a cui corrisponde la necessità di un intervento di rispristino. L’obiettivo di tale esercitazione è quello di dimensionare una pavimentazione stradale di tipo flessibile con il metodo dell’AASTHO GUIDE e servendosi delle schede del Catalogo delle pavimentazioni stradali CNR 1993. Il dimensionamento della pavimentazione stradale, secondo il metodo dell’ASSTHO Guide, prevede una fase iniziale in cui si fissano i parametri di progetto e una seconda fase di verifica della pavimentazione dimensionata. Noti i valori di input relativi al traffico, alle condizioni del sottofondo nei diversi periodi dell’anno, si effettua un pre-dimensionamento con l’ausilio del Catalogo CNR 1993; tale pavimentazione verrà poi verificata ed eventualmente affinata, entro i limiti di funzionalità definiti, confrontando il numero di passaggi di assi equivalenti ammessi dalla struttura con quelli di progetto previsti nel periodo di vita utile per la strada in questione. Il metodo empirico dell’AASTHO prevede il calcolo del numero di passaggi di assi standard equivalenti da 8,2t (80KN=18 Kips). Il numero di ESAL (Equivalent Single Axle Load) che la pavimentazione è in grado di sopportare (N80 KN Ammesso) dovrà risultare maggiore o uguale al traffico di progetto anch’esso espresso in ESAL (N80 KN Progetto). N80 KN Ammesso ≥ N80 KN Progetto
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Relazione tecnica "Classificazione delle terre-costipamento Proctor e studio CBR". Esercitazione svolta con Prof. Clara Celauro nel corso di laurea magistrale Ingegneria Civile UNIPA. L'esercitazione è svolta in funzione dei seguenti punti: classificare le seguenti terre secondo la classificazione CNR 10006 (AASHTO)  costruire le curve di costipamento Proctor Mod. e determinare i valori ottimali di densità secca e umidità;  costruire le curve CBR-w e determinare: o il valore minimo dell’indice CBR nel campo di umidità wOPM ±2%, o il valore minimo del CBR in corrispondenza di ϒd = 0,95 ϒOPM,  costruire le curve del rigonfiamento CBR in funzione dell’umidità di costipamento e determinare il rigonfiamento massimo nel campo wOPM ±2%;  riportare nel piano di Proctor le curve a saturazione costante (S= 100- 90- 80- 70%) e le curve a percentuale dei vuoti costante (v= 0- 20- 40%);  riportare nel piano di Proctor i punti rappresentativi delle umidità dei campioni dopo immersione in acqua (4 giorni);  valutare l’indice CBR attraverso le correlazioni consigliate dal MEPDG (2008);  indicare le possibili destinazioni d’uso nei lavori di Movimento di Terra.
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Relazione tecnica "Proprietà indici delle terre: Granulometria, Plasticità". Esercitazione svolta con Prof. Clara Celauro nel corso di laurea magistrale Ingegneria Civile UNIPA. L'esercitazione è svolta in funzione dei seguenti punti: 1. Curva granulometrica 2. Diametri e Coefficienti granulometrici notevoli (D10, D30, D60, CU, CC) 3. Frazioni granulometriche 4. Denominazione geotecnica (AGI) 5. Indice di Plasticità (IP) 6. Classificazione CNR-HRB 7. Indice di gruppo IG = 0.2a+0.005ac+0.01bd 8. Classificazione secondo USCS 9. Probabile classificazione secondo SETRA/LCPC
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Relazione "Progetto di una scala con trave a ginocchio e gradini a sbalzo". La seguente relazione è stata eseguita nell'anno accademico 2014-2015 e adeguatamente corretta dalla prof. Lidia La Mendola. Scarica il file con le esercitazioni in formato PDF!
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I telai sono sistemi strutturali costituiti da aste connesse tra loro in corrispondenza delle sezioni di estremità; ogni asta è collegata con l’altra adiacente mediante dei nodi. Generalmente questi sistemi strutturali costituiscono delle strutture spaziali; tuttavia, attraverso opportune schematizzazioni, criteri relativi alla distribuzione dei carichi ed ipotesi semplificative sul comportamento delle aste, nella maggior parte dei casi è possibile ricondurre l’analisi allo studio di telai piani, intesi come componenti dell’intero complesso strutturale. Analizzare e risolvere un telaio piano, soggetto a carichi di qualsiasi natura, significa determinare le sollecitazioni a cui è soggetto e studiare come esso si deforma sotto la particolare condizione di carico; questa è la finalità dell’elaborato. Un telaio dicesi speciale nel momento in cui almeno due aste che lo costituiscono non presentano mutua ortogonalità. Oltretutto, è necessario definire, per questa tipologia di telai e col fine preciso di computare alcune grandezze che definiremo, due categorie di sistemi di riferimento. Il sistema di riferimento globale, valido per l’intero telaio, e quello locale, riferito quindi alla singola asta j-esima, dove con j indicheremo il contatore delle aste. Allora si avranno tanti sistemi di riferimento locali quante sono le aste del telaio che ci apprestiamo ad esaminare. Il metodo di risoluzione del telaio è quello del metodo matriciale (metodo delle deformazioni) in cui esprimiamo l’equazioni di equilibrio sotto forma di matrice. Attraverso opportuni passaggi è possibile definire una matrice in un preciso riferimento e può essere trasferita da un sistema di riferimento locale, riferito all’asta j-esima, all’unico sistema di riferimento globale. Il fine ultimo della risoluzione del telaio è quello di calcolare gli spostamenti di ogni singolo punto del telaio, quindi individuare come il telaio, soggetto a una serie di carichi sia di natura meccanica che termica, si deformi. Il file caricato è in formato PDF. Per avere il file excel dopo l'acquisto basta inviare un email, cosi procedo all'invio del file.
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I telai sono sistemi strutturali costituiti da aste connesse tra loro in corrispondenza delle sezioni di estremità; ogni asta è collegata con l’altra adiacente mediante dei nodi. Generalmente questi sistemi strutturali costituiscono delle strutture spaziali; tuttavia, attraverso opportune schematizzazioni, criteri relativi alla distribuzione dei carichi ed ipotesi semplificative sul comportamento delle aste, nella maggior parte dei casi è possibile ricondurre l’analisi allo studio di telai piani, intesi come componenti dell’intero complesso strutturale. Analizzare e risolvere un telaio piano, soggetto a carichi di qualsiasi natura, significa determinare le sollecitazioni a cui è soggetto e studiare come esso si deforma sotto la particolare condizione di carico; questa è la finalità dell’elaborato. Un telaio dicesi speciale nel momento in cui almeno due aste che lo costituiscono non presentano mutua ortogonalità. Oltretutto, è necessario definire, per questa tipologia di telai e col fine preciso di computare alcune grandezze che definiremo, due categorie di sistemi di riferimento. Il sistema di riferimento globale, valido per l’intero telaio, e quello locale, riferito quindi alla singola asta j-esima, dove con j indicheremo il contatore delle aste. Allora si avranno tanti sistemi di riferimento locali quante sono le aste del telaio che ci apprestiamo ad esaminare. Il metodo di risoluzione del telaio è quello del metodo matriciale (metodo delle deformazioni) in cui esprimiamo l’equazioni di equilibrio sotto forma di matrice. Attraverso opportuni passaggi è possibile definire una matrice in un preciso riferimento e può essere trasferita da un sistema di riferimento locale, riferito all’asta j-esima, all’unico sistema di riferimento globale. Il fine ultimo della risoluzione del telaio è quello di calcolare gli spostamenti di ogni singolo punto del telaio, quindi individuare come il telaio, soggetto a una serie di carichi sia di natura meccanica che termica, si deformi.
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L’obbiettivo è quello di calcolare la quantità di armatura e il diametro dei ferri, in maniera tale da disporli nei travetti ai fini di sostenere e sopportare i carichi derivanti dal piano di calpestio. Oltre a valutare l’armatura As dei travetti, in genere dovremmo disporre anche un armatura di ripartizione bidirezionale cioè comunemente detta “griglia elettrosaldata” e questa la inglobiamo nella soletta di cls. La normativa di riferimento per il progetto e verifica del solaio è la N.T.C. del 2008 che individua una serie di prescrizioni e le modalità di esecuzione appunto del progetto e della verifica. Il calcolo del solaio va quindi effettuato tenendo presente che il solaio ha un comportamento mono-dimensionale, e progettando le armature superiori di ogni singolo travetto. La sezione resistente di ogni singolo travetto è una sezione a T. Il modello di calcolo del solaio è quello di una trave appoggiata in corrispondenza delle travi intermedie; mentre nelle travi perimetrali dato che il comportamento reale è intermedio tra incastro perfetto e appoggio effettueremo i calcoli con entrambe le ipotesi.
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Obiettivo dell’esercitazione è quello di progettare e verificare, per fini prettamente didattici, un balcone a sezione variabile. Inizialmente facciamo un dimensionamento di massima eun analisi dei carichi, in seguito procediamo con il progetto dell’armatura e conseguente verifica.
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Lo scopo delle fondazioni è quello di distribuire sul terreno l’effetto puntuale dei carichi trasmessi dai pilastri: si considera una fondazione diretta costituita da una trave rovescia. La scelta della fondazione è legata al tipo di terreno che abbiamo e dipende anche dal tipo di costruzione che vogliamo realizzare. La fondazione è un elemento strutturale che si interpone tra struttura in elevazione e terreno di sedime; in generale un pilastro che arriva in fondazione ha un certo sforzo normale N, e quindi trasmette alle fondazioni una tensione σ=N/A, per questo motivo aumentiamo la superficie di fondazione A, in questo modo al terreno verranno trasmesse delle tensioni σ più piccole. La trave rovescia di fondazione è la soluzione che si adotta qualora il plinto dovrebbe avere un estensione talmente grande, a causa del momento flettente, da risultare più conveniente fare una trave rovescia continua. Nello studio di questo tipo di fondazione è stata fatta l’ipotesi del terreno alla Winkler, cioè supponiamo che la trave rovescia sia appoggiata su un letto di molle, che reagiscono all’abbassamento, caricandola dal basso verso l’alto, per questo è detta rovescia. La fondazione a causa dei carichi subirà degli abbassamenti w e per risposta il terreno reagirà con delle tensioni σ=Kw; con K indichiamo la costante di sottofondo che si esprime in N/mm3.
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