I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazioneall’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso o al relatore
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Appunti di Lingua latina

Appunti di Lingua latina su Cicerone, Tuscolanae Disputationes, libro II - Traduzione basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni della prof.ssa Moretti dell’università degli Studi di Milano - Unimi, Facoltà di lettere e filosofia. Scarica il file in formato PDF!
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Dal corso del Prof. S. Laconi

Università Università degli Studi di Cagliari

Appunto
Testi e traduzioni LETTERALI per l'esame di Lingua latina con Sonia Laconi. Sono quelle che lei richiede per l'esame. Cicerone primo libro De republica: 2.2 (dal 77 al 126) 5[9],6 [10],(dall'89/90, dall'83 all'86) dalle Tusculanarum disputationum V : 4,5,6,7,8. Seneca epistole 4 e 37.
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Traduzioni, appunti di carattere morfologico, sintattico e grammaticale su alcuni passi del "De Tranquillitate Animi" senechiano basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni della prof.ssa Riboldi dell’università Cattolica del Sacro Cuore - Milano Unicatt. Scarica il file in formato PDF!
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Traduzioni e appunti su grammatica, sintassi e morfologia di alcuni passi del "De Tranquillitate Animi". Lezioni di Chiara Riboldi basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni della prof.ssa Riboldi dell’università Cattolica del Sacro Cuore - Milano Unicatt. Scarica il file in formato PDF!
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Publio (o Gaio) Cornelio Tacito (in latino Publius (o Gaius) Cornelius Tacitus; 56 – 120) è stato uno storico, oratore e senatore romano. È uno degli storici più importanti dell'antichità. Le sue opere maggiori, gli Annales e le Historiae, illustrano la storia dell'Impero romano del I secolo, dalla morte dell'imperatore Augusto, avvenuta nel 14, fino alla guerra giudaica dell'imperatore Tito (anno 70). Riassunto completo
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Aulo Persio Flacco (Volterra, 4 dicembre 34 – Roma, 24 novembre 62) è stato un poeta satirico romano di età imperiale aderente allo stoicismo. Del suo ampio corpus poco ci è giunto: scrisse sei satire su vari argomenti tra cui la vera religione, il conosci te stesso, ripresa dal greco Γνῶϑι σεαυτόν, l'avarizia, la libertà del sapiente, la funzione della poesia, la presunzione dei potenti. Riassunto completo.
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Il documento contiene gli appunti personali presi durante TUTTE le lezioni del corso avanzato di Storia della lingua latina tenuto dal Prof. Nosarti; esso si prefigge di descrivere la storia e l'evoluzione del latino a partire dai primissimi documenti di origine epigrafica sino alle testimonianze di VI secolo d.C.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Dal corso del Prof. C. Riboldi

Università Università Cattolica del "Sacro Cuore"

Appunto
3 / 5
Appunti completi delle lezioni di lingua latina B. Analisi e traduzione di tutti i brani del "De brevitate vitae", analizzati, a lezione, dalla docente basati u appunti personali del publisher presi alle lezioni del prof. dell’università Cattolica del Sacro Cuore - Milano Unicatt. Scarica il file in formato PDF!
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Dal corso del Prof. C. Riboldi

Università Università Cattolica del "Sacro Cuore"

Appunto
3 / 5
Appunti di Lingua latina sulla favola di Amore e Psiche basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni della prof. Riboldi dell’università degli Studi Università Cattolica del Sacro Cuore sede di Milano, Facoltà di Lettere e filosofia. Scarica il file in formato PDF!
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Tutta la grammatica (VERBI, SOSTANTIVI, AGGETTIVI E PRONOMI, COMPLEMENTI E PROPOSIZIONI) necessari da sapere per l'esame di LINGUA LATINA con la professoressa Riboldi. Sono compresi appunti di grammatica storica dove presente. Scarica il file in formato PDF!
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Sunto per l'esame di lingua e letteratura latina e della prof.ssa Facchini, basato su appunti personali e studio autonomo del testo consigliato dalla docente, Manuale di grammatica latina, Flocchini. I principali argomenti trattati sono i seguenti: grammatica latina (fonetica, morfologia, sintassi).
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Sunto per l'esame di lingua e letteratura latina e della prof.ssa Facchini, basato su appunti personali e studio autonomo del testo consigliato dalla docente Propedeutica al latino universitario, Traina. I principali argomenti trattati sono i seguenti: storia della lingua latina, fonetica, morfologia, metrica.
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Esame Lingua latina

Facoltà Interfacoltà

Appunto
4,5 / 5
Appunti di Lingua latina. Gli argomenti trattati sono i seguenti: i vari casi latini, le declinazioni, gli aggettivi della prima classe, gli aggettivi pronominali, la declinazione del sostantivo uter, la terza declinazione latina, gli imparasillabi con due consonanti.
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Tesi - Traduzione ed esame linguistico di alcuni testi agiografici per la cattedra di Lingua latina della professoressa Moretti. La mia tesi prende in esame alcune passiones di santi (redatte in latino) sottoponendole a traduzione e a commento, sia dal punto di vista critico-letterario che linguistico.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Dal corso del Prof. M. Pace Pieri

Università Università degli Studi di Firenze

Appunto
4 / 5
Appunti di Lingua latina per l'esame della professoressa Pace Pieri. Gli argomenti trattati sono i seguenti: spiegazione: testimonianza di un padre di famiglia, l'autoepitafio di Ennio, l'atoepitafio di Virgilio, l'atoepitafio di Plauto, Catullo: Carme 12.
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Il documento costituisce una preziosa risorsa per la traduzione e lo studio del primo libro delle «Metamorfosi» di Ovidio. Il mio lavoro infatti non si limita a tradurre meccanicamente il testo, ma propone tra parentesi la traduzione delle parole meno conosciute al fine di facilitare lo studio: in altri termini, solleva quasi del tutto lo studente dal compito gravoso di cercare ogni singola parola sul vocabolario, perché questo lavoro è quasi sempre già stato fatto. Il lavoro, oltre alla traduzione, è interessante soprattutto per un ricco e puntuale commento dei versi del poeta, seguendo le pieghe della narrazione e prestando attenzione ai miti e ai significati riposti e non subito intuibili a una prima lettura. Il file non affronta traduzione e commento di tutto il primo libro; ne contiene tuttavia la maggior parte, con particolare riguardo a quelle più pregnanti dal punto di vista letterario. Di seguito propongo la traduzione dei vv. 128-131, corrispondente alla narrazione dell’avvento dell’età del ferro (si tenga presente che la formattazione nella seguente presentazione viene inevitabilmente perduta): protinus ìnrupìt venaè peiòris in aèvum omne nefàs: fugère pudòr verùmque fidèsque; 130 in quorùm subière locùm fraudèsque dolùsque insidiaèque et vìs et amòr sceleràtus habèndi. all’improvviso irruppe nell’età del peggior metallo[=in quell’età della peggior vena] ogni peccato: fuggirono il pudore, la verità e la lealtà; al posto di queste sopraggiunsero la slealtà, l’inganno e il tradimento, e la violenza e lo scellerato amore del possesso.
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Il documento costituisce una preziosa risorsa per la traduzione del libro III delle «Metamorfosi» di Apuleio. Il mio lavoro infatti non si limita a tradurre meccanicamente il testo, ma propone tra parentesi la traduzione delle parole meno conosciute al fine di facilitare lo studio: in altri termini, solleva quasi del tutto lo studente dal compito gravoso di cercare ogni singola parola sul vocabolario, perché questo lavoro è quasi sempre già stato fatto. La prima parte del documento, oltre alla traduzione, presenta anche un utile commento letterario, che cerca di inquadrare il testo alla luce dell’intero romanzo e di analizzare il singolare stile dell’autore. Nella seconda parte (parr. 21-25), si trova la sola traduzione: il testo latino e quello italiano sono collocati in modo da rendere il più agevoli possibile lo studio e la consultazione. Su Apuleio ho pubblicato anche traduzione e commento del «De magia» e dei «Florida». Di seguito propongo la traduzione di una parte del par. 19 (si tenga presente che la formattazione nella seguente presentazione viene inevitabilmente perduta): Exarsi lepido sermoni Photidis et in vicem cavillatus: 'Ergo igitur iam et ipse possum' inquam 'mihi primam istam virtutis adoriam ad exemplum duodeni laboris Herculei numerare vel trigemino corpori Geryonis vel triplici formae Cerberi totidem peremptos utres coaequando. Io risi al racconto piacevole di Fotide e scherzando (cavillatus) a mia volta dissi: “Dunque ormai anch’io posso contare questa prima prova di valore (virtutis adoriam) sull’esempio delle dodici fatiche di Ercole, paragonando (coaequando) al corpo triforme di Gerione o alla triplice forma di Cerbero gli altrettanti (totidem) otri che ho ucciso (peremptos).
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Il documento costituisce una preziosa risorsa per la traduzione del libro IV delle «Georgiche» di Virgilio. Il mio lavoro infatti non si limita a tradurre meccanicamente il testo, ma propone tra parentesi la traduzione delle parole meno conosciute al fine di facilitare lo studio: in altri termini, solleva quasi del tutto lo studente dal compito gravoso di cercare ogni singola parola sul vocabolario, perché questo lavoro è quasi sempre già stato fatto. Fino al v. 450 il testo è commentato; successivamente c’è la sola traduzione. Per questa seconda parte, il lavoro è organizzato in una tabella a due colonne, con testo latino sulla sinistra e traduzione sulla destra, in modo da porre in parallelo i versi del testo latino con la corrispondente traduzione italiana, così da rendere il più agevole possibile lo studio e la consultazione. Ho pubblicato anche un file contenente la sola traduzione del libro IV delle «Georgiche», meno completa ma di più agile consultazione a livello di mera traduzione. Su Virgilio ho pubblicato inoltre la traduzione del libro VI dell’«Eneide». Di seguito propongo la traduzione dei vv. 415-422 (si tenga presente che la formattazione della tabella nella seguente presentazione viene inevitabilmente perduta): 415 Haec ait èt liquid(um) àmbrosiaè defùndit odòrem, quo totùm natì corpùs perdùxit; at ìlli dulcis còmpositìs spiràuit crìnibus àura atqu(e) hàbilìs membrìs uenìt uigor. èst specus ìngens exesì later(e) ìn montìs, quo plùrima uènto 420 cogitur ìnque sinùs scindìt sese ùnda redùctos, deprensìs olìm staziò tutìssima nàutas; intus sè uastì Proteùs tegit òbice sàxi. Disse queste cose, e sparse un liquido profumato di ambrosia, con il quale spalma tutto il corpo del figlio; a quello dolce profumo spirò dai capelli ben pettinati e nelle sue membra si manifestò una grande forza. C’è una grandissima grotta sul fianco di una montagna corrosa (exesi), dove molte onde (“un’onda plurima”) sono spinte dal vento e si frangono contro le insenature (in sinus), talvolta riparo sicurissimo per i marinai sorpresi (dalla una tempesta): dentro Proteo si nasconde al riparo di un ampio scoglio.
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Il documento costituisce una preziosa risorsa per la traduzione del «De magia» e dei «Florida» di Apuleio. Il mio lavoro infatti non si limita a tradurre meccanicamente il testo, ma propone tra parentesi la traduzione delle parole meno conosciute al fine di facilitare lo studio: in altri termini, solleva quasi del tutto lo studente dal compito gravoso di cercare ogni singola parola sul vocabolario, perché questo lavoro è quasi sempre già stato fatto. Inoltre, il lavoro offre anche una panoramica sulla tradizione oratoria della Roma del tempo di Apuleio, con incursioni anche nella cultura greca; ogni paragrafo del «De magia» è inoltre corredato da un sintetico commento, assente invece nei «Florida». Il testo risulta dunque utile tanto a chi voglia solamente tradurre l’opera quanto a chi necessiti anche di un suo commento letterario. Il documento che pubblico misura pp. 136 senza interlinea, ed è organizzato in modo da porre in parallelo il testo latino con quello italiano, in modo da rendere il più agevole possibile lo studio e la consultazione. I 103 paragrafi del «De magia» non sono stati tutti tradotti ma, come si evince dalla mole del lavoro, comunque la maggior parte. Il presente lavoro su Apuleio l’ho pubblicato anche separatamente, vale a dire in due documenti separati contenenti il «De magia» e i «Florida», per chi necessitasse di una sola di queste opere. Su Apuleio ho inoltre pubblicato anche il libro III delle «Metamorfosi». Di seguito propongo due estratti di traduzione, tratti dal par. 4 del «De magia» e dal lib. XVIII dei «Florida»: Capillus ipse, quem isti aperto mendacio ad lenocinium decoris promissum dixere, vides quam sit amoenus ac delicatus, horrore implexus atque impeditus, stuppeo tomento adsimilis et inaequaliter hirtus et globosus et congestus, prorsum inenodabilis diutina incuria non modo comendi, sed saltem expediendi et discriminandi: satis ut puto crinium crimen, quod illi quasi capitale intenderunt, refutatur. La (mia) stessa capigliatura, che costoro con aperta menzogna dissero essere tenuti lunghi (promissum) per essere seducente con la bellezza (“per lenocinio della bellezza”), vedi (giudice) quanto sia bello ed elegante, aggrovigliato ed impedito per il suo stato ispido (horrore), simile ad un’imbottitura di stoppa e irto in modo ineguale e tutto annodato e gonfio, quasi del tutto impossibile da pettinare (inenodabilis) per la lunga trascuratezza (diutina incuria) non solo nell’acconciarli (comendi), ma addirittura nello spartirli: è stata confutata a sufficienza, mi sembra, l’accusa riguardante i capelli (crinium crimen) che loro mi hanno intentato come se fosse capitale (quasi capitale). Quapropter, ut poetae solent hic ibidem varias civitates substituere, ut ille tragicus, qui in theatro dici facit: Liber, qui augusta haec loca Cithaeronis colis, item ille comicus: perparvam partim postulat Plautus loci de vostris magnis atque amoenis moenibus, Athenas quo sine architectis conferat, non secus et mihi liceat nullam longinquam et transmarinam civitatem hic, sed enim ipsius Karthaginis vel curiam vel bybliothecam substituere. Pertanto, come gli autori di drammi sono soliti, proprio qui, ambientare la scena in varie città, come il famoso tragico che fa dire in teatro: “Libero, che abiti questi augusti luoghi del Citerone”, o il celebre comico che similmente (item) (scrive): “Plauto vi chiede una parte minuscola della vostra grande e bella città (loci moenibus), in cui portare Atene senza bisogno di architetti”, non diversamente (non secus) mi sia lecito ambientare (substituere) la scena non in una città lontana (longinquam) e transmarina, ma nella curia o nella biblioteca della stessa Cartagine.
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Il documento costituisce una preziosa risorsa per la traduzione del «De magia» di Apuleio. Il mio lavoro infatti non si limita a tradurre meccanicamente il testo, ma propone tra parentesi la traduzione delle parole meno conosciute al fine di facilitare lo studio: in altri termini, solleva quasi del tutto lo studente dal compito gravoso di cercare ogni singola parola sul vocabolario, perché questo lavoro è quasi sempre già stato fatto. Inoltre, il lavoro offre anche una panoramica sulla tradizione oratoria della Roma del tempo di Apuleio, con incursioni anche nella cultura greca: il testo è dunque utile tanto a chi voglia solamente tradurre l’opera quanto a chi necessiti anche di un suo commento letterario. Il documento che pubblico misura pp. 123 senza interlinea, ed è organizzato in modo da porre in parallelo il testo latino con quello italiano, in modo da rendere il più agevole possibile lo studio e la consultazione. I 103 paragrafi del «De magia» non sono stati tutti tradotti ma, come si evince dalla mole del lavoro, comunque la maggior parte. Su Apuleio ho pubblicato a parte anche una traduzione dei libri IX, XVIII e XX dei «Florida». Per chi inoltre avesse bisogno di entrambi i lavori, ho pubblicato anche un documento unico che li comprende tutti e due. Su Apuleio ho infine pubblicato anche il libro III delle «Metamorfosi». Di seguito propongo un estratto di traduzione, tratto dal par. 4 del «De magia»: Capillus ipse, quem isti aperto mendacio ad lenocinium decoris promissum dixere, vides quam sit amoenus ac delicatus, horrore implexus atque impeditus, stuppeo tomento adsimilis et inaequaliter hirtus et globosus et congestus, prorsum inenodabilis diutina incuria non modo comendi, sed saltem expediendi et discriminandi: satis ut puto crinium crimen, quod illi quasi capitale intenderunt, refutatur. La (mia) stessa capigliatura, che costoro con aperta menzogna dissero essere tenuti lunghi (promissum) per essere seducente con la bellezza (“per lenocinio della bellezza”), vedi (giudice) quanto sia bello ed elegante, aggrovigliato ed impedito per il suo stato ispido (horrore), simile ad un’imbottitura di stoppa e irto in modo ineguale e tutto annodato e gonfio, quasi del tutto impossibile da pettinare (inenodabilis) per la lunga trascuratezza (diutina incuria) non solo nell’acconciarli (comendi), ma addirittura nello spartirli: è stata confutata a sufficienza, mi sembra, l’accusa riguardante i capelli (crinium crimen) che loro mi hanno intentato come se fosse capitale (quasi capitale).
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