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"De Tranquillitate Animi", Seneca (Appunti, Traduzioni) Pag. 1
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Verbo volo:

verbo anomalo la cui radice è apofonica cioè presenta un mutamento: vol, vel

la vocale O interna è breve → in alcuni casi subisce mutamento in U.

⁃ O normalmente si trova quando è davanti a vocale, volo → volumus

⁃ U si trova quando il tema è davanti a consonante → vult vultis

⁃ E si trova quando il tema è seguito da una consonante L o una vocale I → velle, velim

Vis è una forma anomala, anche se aveva a che fare con la stessa radice di volo: es. invitus

(vi) → chi non vuole fare qualcosa, fa qualcosa involontariamente.

È un verbo anomalo perchè presenta forme atematiche: vult (solo relative al tema del

presente); è anomale anche perchè non presenta il tema del supino.

Volo è un vernum voluntatis e presenta due composti:

⁃ magìs + volo > malo (= voglio di più)

⁃ nè + volo > nolo (= non voglio)

come verbi di volontà sono verbi servili e sono accompagnati dall'infinito. La volontà che il

soggetto esprime è legato all'azione che deve essere svolta; quando la volontà si riversa su

un'azione che altri devono fare, è accompagnata da una volitiva (“voglio che tu faccia”, un

espressione che indica la volontà del soggetto relativamente a un'azione che dev'essere

svolta da altri).

I verba voluntatis possono in alcuni casi essere accompagnati dal semplice congiuntivo privo

della congiunzione ut.

Traduzione:

“e nuovamente, quando l'animo si è elevato in virtù della grandezza dei suoi pensieri

(magnitudine cogitationum), è ambizioso anche nelle parole, e cerca (gestit) come di

respirare così anche di parlare con maggior profondità e il discorso fuoriesce conforme alla

dignità dei contenuti. Allora dimentico della norma e del criterio di maggior moderazione

(iudicii presioris) sono trasportato più in alto e parlo con una bocca che ormai non è più la

mia.”

Siamo al terzo punto della trattazione di Sereno: rapporto con gli studi.

⁃ “con una bocca che non è più mia” → metonimia;

⁃ altius e sublimius → comparativi;

⁃ “oblitus.. pretioris.. iudicis” → aggettivo che indica memoria, oblio, ricordo, dimenticanza: 5

categorie che hanno reggenza al genitivo (anche una serie di participi che hanno anche un

uso verbale che hanno la reggenza al genitivo).

Dettagli
A.A. 2015-2016
3 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pietro.95.poretta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Riboldi Chiara.