La tesina (così ampia da poter essere considerata a tutti gli effetti una vera e propria tesi: pp. 67 con foto, quasi interamente originale e frutto dell'appassionata ricerca della professoressa Carla Gubert) offre una estesa panoramica sulle principali tendenze e sui protagonisti della letteratura italiana a partire dagli anni '80 ad oggi. Si introducono così definizioni eccentriche quali "neometricismo", "mitomodernismo", "Slam poetry"; e si analizzano le opere di poeti viventi del livello di Milo de Angeli, Valerio Magrelli e altri.
Il lavoro, attraverso un'attenta analisi di alcune tra le opere fondamentali degli autori sopra citati, si propone l'ambizioso progetto di delineare un profilo - necessariamente breve ma nondimeno accurato - del magmatico scenario della poesia italiana contemporanea, ancora troppo giovane per trovare spazio nelle tradizionali antologie scolastiche.
Sullo stesso argomento ho contestualmente pubblicato anche dei minuziosi appunti ("Appunti di Letteratura italiana moderna e contemporanea (Sanguineti, Giuliani ecc.")), latori di informazioni aggiuntive sui poeti oggetto di studio omesse nella tesina per ragioni di brevità. In tali appunti sono presenti anche altri autori "minori" ma non certo secondari. L'unione del presente lavoro con gli appunti citati (ricchi peraltro di spunti e di rimandi esterni) conferirebbe a questa tesina la dignità di una vera e propria tesi magistrale.
Di seguito, è possibile leggere l'Introduzione:
"L’argomento che si è scelto di trattare costituisce, per così dire, un terreno un po’ scivoloso. La letteratura contemporanea è quel tipo di letteratura che non viene normalmente trattato dai manuali. È, questo, un campo in cui spesso si può solo limitarsi a fare un elenco di nomi, senza una precisa sistematizzazione: lunghi elenchi in cui difficilmente è possibile orientarsi. Questo perché si va a toccare una produzione ancora molto viva, arrivando fino ai giorni nostri: la maggior parte dei poeti sono ancora viventi, molti ancora produttivi. La situazione della letteratura continua insomma a cambiare, ed è quindi difficile operare una qualche storicizzazione.
Proprio per questo, una precisa bibliografia sulla letteratura contemporanea, di fatto, non esiste. Ci sono alcuni saggi sui vari poeti, ma in effetti nemmeno così numerosi: la maggior parte sono saggi militanti, e quindi a volte politicizzati o idealizzati, e quindi di solito non operano quella storicizzazione che dovrebbe essere conforme a uno studio critico. Molta parte della bibliografia è anche essa stessa “moderna”, nel senso che molti testi, molte recensioni e molte interviste spesso sono reperibili solo su internet, sui siti ufficiali che ormai un poeta di tutto rispetto non può mancare di avere.
In questo breve scritto, si cercheranno di esporre – senza necessariamente pretese di esaustività – alcuni dati di fatto sullo stato attuale della letteratura italiana contemporanea, e si analizzeranno alcune tendenze, quelle almeno che si possono percorrere seguendo alcuni autori; infine si avrà anche modo di affrontare in maniera più specifica alcuni autori, scelti fra quelli più noti, e che quindi hanno un’incidenza maggiore sulla letteratura. Resta il fatto che una scelta, fra i vari autori, non può che risultare in qualche modo sempre arbitraria: secondo delle statistiche recenti, infatti, in Italia ci sarebbero ben due milioni di poeti. Certo, questo dato forse è un po’ eccessivo, desta un certo stupore (due milioni di poeti sono veramente tanti!); però sicuramente ci sono più di cinquecento mila poeti che pubblicano o hanno pubblicato.
Si starà sempre all’interno dell’arco temporale considerato, ossia dagli anni Ottanta del novecento fino ad oggi: non verranno considerati, seppur con rammarico, poeti ormai al tramonto della loro (brillante) carriera, quali ad esempio Zanzotto, Sanguineti, Luzzi o Giudici, per quanto questi poeti abbiano avuto sicuramente un ruolo centrale nella loro epoca. Molti, fra quei cinquecento mila poeti, hanno pubblicato in proprio, perché pubblicare presso case editrici note non è impresa semplice; in tal caso diventa allora per loro necessario rivolgersi a case editrici più piccole, che accettano di pubblicare libri a pagamento. Questo non vuol dire però, ovviamente, che tali raccolte di poesia abbiano necessariamente meno valore: solo, rende però evidentemente più difficile operare una valutazione estetica da parte della critica. Raramente poi le pubblicazioni di questo tipo superano le mille copie vendute, riuscendo così a uscire dalla ristretta elite degli specialisti.
Un esempio famoso è rappresentato da Alda Merini, alla quale si è voluta dedicare l’epigrafe di questa tesina: questa poetessa, morta da poco, è stata forse l’unica in Italia ad essere riuscita a vendere la sua opera quasi alla pari di un romanziere, con una produzione decisamente di assoluto rilievo (quasi tre mila titoli). Tuttavia Alda Merini era decisamente un caso particolare: un caso di pubblico, ancor più che un caso letterario. Com’è noto, il pubblico si era enormemente affezionato a questo caso di “poetessa pazza”, che aveva vissuto dieci anni di internamento in manicomio e che scriveva una poesia che andava molto in contro ai gusti della gente; una poesia, specialmente negli ultimi anni, anche molto facile e molto immediata da leggere, che affrontava una sorta di romanticismo, di cui avevano bisogno i lettori, soprattutto di sesso femminile. Ma è stato appunto l’unico caso di una poetessa contemporanea di tale successo, che a un certo punto andò anche in televisione . Per il resto, invece, si hanno spesso più poeti che lettori. Questo ovviamente non può che sollevare alcune questioni: in Italia, per cominciare, non si legge poesia. Per esempio, anche interrogando uno studente universitario, anche di lettere, difficilmente egli saprà dire chi sia il poeta più venduto"
...continua