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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Gubert Carla

Appunti completi delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea della professoressa Gubert. Gli appunti contengono la parte trattata a lezione più il commento completo per iscritto dei testi più rilevanti che sono stati trattati durante il corso.
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Breve tabella riassuntiva delle principali correnti letterarie italiane del '900 del '900, a partire dal Simbolismo fino alle Neoavanguardie, basata sul corso e sullo studio autonomo e critico dei volumi consigliati per la preparazione dell'esame "Leggere il mondo: letteratura, testi, culture", di Segre e Martignoni, volumi 6-8. Vengono affrontati crepuscolari, futuristi, vociani, lacerbiani, rondisti, solariani, ermetici, postermetici e le Neoavanguardie.
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Il documento costituisce una preziosa risorsa per la traduzione e lo studio del primo libro delle «Metamorfosi» di Ovidio. Il mio lavoro infatti non si limita a tradurre meccanicamente il testo, ma propone tra parentesi la traduzione delle parole meno conosciute al fine di facilitare lo studio: in altri termini, solleva quasi del tutto lo studente dal compito gravoso di cercare ogni singola parola sul vocabolario, perché questo lavoro è quasi sempre già stato fatto. Il lavoro, oltre alla traduzione, è interessante soprattutto per un ricco e puntuale commento dei versi del poeta, seguendo le pieghe della narrazione e prestando attenzione ai miti e ai significati riposti e non subito intuibili a una prima lettura. Il file non affronta traduzione e commento di tutto il primo libro; ne contiene tuttavia la maggior parte, con particolare riguardo a quelle più pregnanti dal punto di vista letterario. Di seguito propongo la traduzione dei vv. 128-131, corrispondente alla narrazione dell’avvento dell’età del ferro (si tenga presente che la formattazione nella seguente presentazione viene inevitabilmente perduta): protinus ìnrupìt venaè peiòris in aèvum omne nefàs: fugère pudòr verùmque fidèsque; 130 in quorùm subière locùm fraudèsque dolùsque insidiaèque et vìs et amòr sceleràtus habèndi. all’improvviso irruppe nell’età del peggior metallo[=in quell’età della peggior vena] ogni peccato: fuggirono il pudore, la verità e la lealtà; al posto di queste sopraggiunsero la slealtà, l’inganno e il tradimento, e la violenza e lo scellerato amore del possesso.
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Il documento costituisce una preziosa risorsa per la traduzione del libro III delle «Metamorfosi» di Apuleio. Il mio lavoro infatti non si limita a tradurre meccanicamente il testo, ma propone tra parentesi la traduzione delle parole meno conosciute al fine di facilitare lo studio: in altri termini, solleva quasi del tutto lo studente dal compito gravoso di cercare ogni singola parola sul vocabolario, perché questo lavoro è quasi sempre già stato fatto. La prima parte del documento, oltre alla traduzione, presenta anche un utile commento letterario, che cerca di inquadrare il testo alla luce dell’intero romanzo e di analizzare il singolare stile dell’autore. Nella seconda parte (parr. 21-25), si trova la sola traduzione: il testo latino e quello italiano sono collocati in modo da rendere il più agevoli possibile lo studio e la consultazione. Su Apuleio ho pubblicato anche traduzione e commento del «De magia» e dei «Florida». Di seguito propongo la traduzione di una parte del par. 19 (si tenga presente che la formattazione nella seguente presentazione viene inevitabilmente perduta): Exarsi lepido sermoni Photidis et in vicem cavillatus: 'Ergo igitur iam et ipse possum' inquam 'mihi primam istam virtutis adoriam ad exemplum duodeni laboris Herculei numerare vel trigemino corpori Geryonis vel triplici formae Cerberi totidem peremptos utres coaequando. Io risi al racconto piacevole di Fotide e scherzando (cavillatus) a mia volta dissi: “Dunque ormai anch’io posso contare questa prima prova di valore (virtutis adoriam) sull’esempio delle dodici fatiche di Ercole, paragonando (coaequando) al corpo triforme di Gerione o alla triplice forma di Cerbero gli altrettanti (totidem) otri che ho ucciso (peremptos).
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Il documento costituisce una preziosa risorsa per la traduzione del libro IV delle «Georgiche» di Virgilio. Il mio lavoro infatti non si limita a tradurre meccanicamente il testo, ma propone tra parentesi la traduzione delle parole meno conosciute al fine di facilitare lo studio: in altri termini, solleva quasi del tutto lo studente dal compito gravoso di cercare ogni singola parola sul vocabolario, perché questo lavoro è quasi sempre già stato fatto. Fino al v. 450 il testo è commentato; successivamente c’è la sola traduzione. Per questa seconda parte, il lavoro è organizzato in una tabella a due colonne, con testo latino sulla sinistra e traduzione sulla destra, in modo da porre in parallelo i versi del testo latino con la corrispondente traduzione italiana, così da rendere il più agevole possibile lo studio e la consultazione. Ho pubblicato anche un file contenente la sola traduzione del libro IV delle «Georgiche», meno completa ma di più agile consultazione a livello di mera traduzione. Su Virgilio ho pubblicato inoltre la traduzione del libro VI dell’«Eneide». Di seguito propongo la traduzione dei vv. 415-422 (si tenga presente che la formattazione della tabella nella seguente presentazione viene inevitabilmente perduta): 415 Haec ait èt liquid(um) àmbrosiaè defùndit odòrem, quo totùm natì corpùs perdùxit; at ìlli dulcis còmpositìs spiràuit crìnibus àura atqu(e) hàbilìs membrìs uenìt uigor. èst specus ìngens exesì later(e) ìn montìs, quo plùrima uènto 420 cogitur ìnque sinùs scindìt sese ùnda redùctos, deprensìs olìm staziò tutìssima nàutas; intus sè uastì Proteùs tegit òbice sàxi. Disse queste cose, e sparse un liquido profumato di ambrosia, con il quale spalma tutto il corpo del figlio; a quello dolce profumo spirò dai capelli ben pettinati e nelle sue membra si manifestò una grande forza. C’è una grandissima grotta sul fianco di una montagna corrosa (exesi), dove molte onde (“un’onda plurima”) sono spinte dal vento e si frangono contro le insenature (in sinus), talvolta riparo sicurissimo per i marinai sorpresi (dalla una tempesta): dentro Proteo si nasconde al riparo di un ampio scoglio.
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Il documento rappresenta degli appunti (pp. 17 senza interlinea), molto agili e accurati, sulla letteratura contemporanea a partire dagli Ottanta ad oggi. In particolare, essi si concentrano sui seguenti autori: - Edoardo Sanguineti; - Alfredo Giuliani; - Elio Pagliarani; - Antonio Porta; - Nanni Balestrini; - Giorgio Caproni; - Mario Luzi; - Franco Fortini; - Attilio Bertolucci; - Giovanni Giudici; - Andrea Zanzotto. Data la loro natura di appunti, non pretendono ovviamente di avere la ricercatezza e l'eleganza di un lavoro di tesi. Tuttavia sono estremamente completi nei concetti e limpidi nell'impaginazione e nello stile. Al loro interno si possono inoltre reperire informazioni aggiuntive purtroppo trascurate nella tesina da me pubblicata ("Scorcio di letteratura italiana dagli anni Ottanta ad oggi ecc.") anche sui seguenti poeti, di cui si prendono in considerazione ulteriori opere: - Milo de Angelis; - Valerio Magrelli; - Giuseppe Conte; - Patrizia Valduga; - Franco Buffoni. Le notizie raccolte nella tesina citata su quest'ultimo gruppo d'autori, però, non trovano posto nei presenti appunti, che in questo senso si possono considerare anche una sorta ampliamento della tesina stessa volto a renderla una tesi vera e propria.
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La tesina (così ampia da poter essere considerata a tutti gli effetti una vera e propria tesi: pp. 67 con foto, quasi interamente originale e frutto dell'appassionata ricerca della professoressa Carla Gubert) offre una estesa panoramica sulle principali tendenze e sui protagonisti della letteratura italiana a partire dagli anni '80 ad oggi. Si introducono così definizioni eccentriche quali "neometricismo", "mitomodernismo", "Slam poetry"; e si analizzano le opere di poeti viventi del livello di Milo de Angeli, Valerio Magrelli e altri. Il lavoro, attraverso un'attenta analisi di alcune tra le opere fondamentali degli autori sopra citati, si propone l'ambizioso progetto di delineare un profilo - necessariamente breve ma nondimeno accurato - del magmatico scenario della poesia italiana contemporanea, ancora troppo giovane per trovare spazio nelle tradizionali antologie scolastiche. Sullo stesso argomento ho contestualmente pubblicato anche dei minuziosi appunti ("Appunti di Letteratura italiana moderna e contemporanea (Sanguineti, Giuliani ecc.")), latori di informazioni aggiuntive sui poeti oggetto di studio omesse nella tesina per ragioni di brevità. In tali appunti sono presenti anche altri autori "minori" ma non certo secondari. L'unione del presente lavoro con gli appunti citati (ricchi peraltro di spunti e di rimandi esterni) conferirebbe a questa tesina la dignità di una vera e propria tesi magistrale. Di seguito, è possibile leggere l'Introduzione: "L’argomento che si è scelto di trattare costituisce, per così dire, un terreno un po’ scivoloso. La letteratura contemporanea è quel tipo di letteratura che non viene normalmente trattato dai manuali. È, questo, un campo in cui spesso si può solo limitarsi a fare un elenco di nomi, senza una precisa sistematizzazione: lunghi elenchi in cui difficilmente è possibile orientarsi. Questo perché si va a toccare una produzione ancora molto viva, arrivando fino ai giorni nostri: la maggior parte dei poeti sono ancora viventi, molti ancora produttivi. La situazione della letteratura continua insomma a cambiare, ed è quindi difficile operare una qualche storicizzazione. Proprio per questo, una precisa bibliografia sulla letteratura contemporanea, di fatto, non esiste. Ci sono alcuni saggi sui vari poeti, ma in effetti nemmeno così numerosi: la maggior parte sono saggi militanti, e quindi a volte politicizzati o idealizzati, e quindi di solito non operano quella storicizzazione che dovrebbe essere conforme a uno studio critico. Molta parte della bibliografia è anche essa stessa “moderna”, nel senso che molti testi, molte recensioni e molte interviste spesso sono reperibili solo su internet, sui siti ufficiali che ormai un poeta di tutto rispetto non può mancare di avere. In questo breve scritto, si cercheranno di esporre – senza necessariamente pretese di esaustività – alcuni dati di fatto sullo stato attuale della letteratura italiana contemporanea, e si analizzeranno alcune tendenze, quelle almeno che si possono percorrere seguendo alcuni autori; infine si avrà anche modo di affrontare in maniera più specifica alcuni autori, scelti fra quelli più noti, e che quindi hanno un’incidenza maggiore sulla letteratura. Resta il fatto che una scelta, fra i vari autori, non può che risultare in qualche modo sempre arbitraria: secondo delle statistiche recenti, infatti, in Italia ci sarebbero ben due milioni di poeti. Certo, questo dato forse è un po’ eccessivo, desta un certo stupore (due milioni di poeti sono veramente tanti!); però sicuramente ci sono più di cinquecento mila poeti che pubblicano o hanno pubblicato. Si starà sempre all’interno dell’arco temporale considerato, ossia dagli anni Ottanta del novecento fino ad oggi: non verranno considerati, seppur con rammarico, poeti ormai al tramonto della loro (brillante) carriera, quali ad esempio Zanzotto, Sanguineti, Luzzi o Giudici, per quanto questi poeti abbiano avuto sicuramente un ruolo centrale nella loro epoca. Molti, fra quei cinquecento mila poeti, hanno pubblicato in proprio, perché pubblicare presso case editrici note non è impresa semplice; in tal caso diventa allora per loro necessario rivolgersi a case editrici più piccole, che accettano di pubblicare libri a pagamento. Questo non vuol dire però, ovviamente, che tali raccolte di poesia abbiano necessariamente meno valore: solo, rende però evidentemente più difficile operare una valutazione estetica da parte della critica. Raramente poi le pubblicazioni di questo tipo superano le mille copie vendute, riuscendo così a uscire dalla ristretta elite degli specialisti. Un esempio famoso è rappresentato da Alda Merini, alla quale si è voluta dedicare l’epigrafe di questa tesina: questa poetessa, morta da poco, è stata forse l’unica in Italia ad essere riuscita a vendere la sua opera quasi alla pari di un romanziere, con una produzione decisamente di assoluto rilievo (quasi tre mila titoli). Tuttavia Alda Merini era decisamente un caso particolare: un caso di pubblico, ancor più che un caso letterario. Com’è noto, il pubblico si era enormemente affezionato a questo caso di “poetessa pazza”, che aveva vissuto dieci anni di internamento in manicomio e che scriveva una poesia che andava molto in contro ai gusti della gente; una poesia, specialmente negli ultimi anni, anche molto facile e molto immediata da leggere, che affrontava una sorta di romanticismo, di cui avevano bisogno i lettori, soprattutto di sesso femminile. Ma è stato appunto l’unico caso di una poetessa contemporanea di tale successo, che a un certo punto andò anche in televisione . Per il resto, invece, si hanno spesso più poeti che lettori. Questo ovviamente non può che sollevare alcune questioni: in Italia, per cominciare, non si legge poesia. Per esempio, anche interrogando uno studente universitario, anche di lettere, difficilmente egli saprà dire chi sia il poeta più venduto"
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