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CIL IV
Coloro che si amano come le api trascorrono la vita come il miele.
CLE1798
Lavora asinello nel modo in cui io ho lavorato e ti gioverà.
CLE7
Cornelius Lucius Scipio Barbatus. Generato da padre gneo, uomo forte e saggio, cui aspetto fisico fu pari delle sue virtù,che fu presso voi censore e
console,sottomise tutta la lucania e fece prigionieri.
CLE 52
Ospite, ciò che le dico è poco, fermati e leggi. Qui è il sepolcro non bello di una bella donna. Genitori le dettero il nome di Claudia. Amò suo marito
dal suo cuore. Generò due figli. Di questi uno in terra (in vita) l’altro lo ha deposto (sottoterra). Di conversazione piacevole e anche di portameno
distinto. Custodì la casa, fece la lana. Ho detto. Vai.
CIL IV 7065
La schiera di tutti(popolo) ha approvato Proculam Aedilem. Questo chiede il pudore naturale e il rispetto
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CIL 4 2146
Ha dormito solo e desiderava le sue urbane (sentiva nostalgia della sua città).
CATULLO CARME 12
Asino Marrucino, non ti servi bene della mano sinistra, nel gioco e nel vino rubi i fazzoletti di coloro che sono al quanto distratti. Ritieni che questa
sia cosa divertente? Ti sbagli sciocco. è una cosa quanto mai volgare e rozza. Non credi a me? Credi a tuo fratello pollione che vorrebbe scambiare i
tuoi furti anche per un talento: infatti è un ragazzo esperto di raffinatezza ed eleganza. O aspettati 300 frasi di insulti o restituiscimi il fazzoletto di
lino che non mi preoccupa per il suo valore ma è un souvenir di una mia amica. infatti mi mandarono a me fazzoletti di seta dalla Spagna in regalo:
è necessario che io li abbia con me perché li ho cari.
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CLE943
Nessuno è la forza dell’anima,il sonno non chiude gli occhi. L’amore brucia tutto notti e giorni.
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CIL IV 7698
L’acqua lava i piedi e lo schiavo li asciughi. Un tovagliolo un tovagliolo copra il letto, ai nostri lenzuoli. evita di rivolgere una faccia desiderosa e occhi
ammiccanti alla compagna dell’altro; ti risieda nel volto il pudore. Trattieniti dai litigi e rinvia le risse se ce la fai: altrimenti riporta il passo alla tua
casa (torna a casa tua se non sei in grado di comportarti x bene).
Catullo, Carme 3
Piangete, o Veneri e Amorini,e tutti voi uomini dal cuore gentile. Il passero della mia ragazza è morto,il passero, delizia della mia ragazza,che lei
amava più dei suoi occhi;infatti era dolce come il miele e la riconosceva così bene come una bambina sua madre,ne mai si muoveva dal suo
grembo,ma saltellando ora qua ora là cinguettava alla sola padrona. Ora va per il viaggio tenebroso da dove negano che si ritornato qualcuno. Che
voi siate maledette, tenebre crudeli dell’Orco, che divorate ogni cosa bella;un passero così bello mi avete preso.
Che disgrazia! O povero passerotto!Ora a causa tua gli occhi della mia ragazza sono gonfi e arrossati per il pianto.
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Marziale Epigrammi 5,34
A te padre a te madre (coinvolti singolarmente), padre Frontone, madre Flacilla, affido a te (padre) questa bambina ch è amore e gioia mia, affinché
la pargola non ha timore delle ombre nere e della gola mostruosa dei cani tartarei. aveva appena passato il freddo del sesto inverno (aveva vissuto
sei anni)e avrebbe vissuto altrettanto se non avesse vissuto meno di altrettanti giorni( aveva vissuto 6 anni meno 3 giorni). Giochi spensierata tra
vecchi protettori, e pronunci e ripeti il mio nome con la bocca balbettante. Una zolla di terra non dura copre le tue fragili ossa,d’altronde terra non
sei stata pesante: e lei non lo fu per te.
Valerio Massimo 4,4
Cornelia, madre dei Gracchi, una matrona campana sua ospite le mostrava le sue gioie, ch'erano le più belle allora conosciute, la intrattenne
chiacchierando finché tornassero da scuola i suoi figli e allora le disse: Questi sono i miei gioielli . Indubbiamente ha tutto chi nulla desidera, e tanto
più sicuramente quanto tutto possiede, perché il potere sulle cose soul aver fine, mentre il possesso della saggezza non subisce alcun assalto dal
peggioramento della fortuna.
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Cicerone , De oratore
Poiché Cato era stato colpito da uno che portava un baule, dicendo a quello “stai attento” ,Cato chiese se per caso portava qualche altra cosa oltre il
baule.
CIL4,1698
Spiegazione: lui era geloso dell’anello, regalato da lui Corinna, perché lei avrebbe baciato l’anello (avrebbe inumidito la gemma che era incolllata
con la cera così da incollarla meglio).
Vorrei essere la gemma dell’anello non più di un’ora per dare a te baci premuti.
CLE1497
La vita è bene, la morte non ha ne il bene ne il male: considera te, se sei saggio, che cosa ti convenga di più. Poiché esistono i Mani (gli dei morti con
gli dei della famiglia) che sanno leggere la terra.
Catullo Carme 13
Spiegazione: scrive un carme scherzoso. Invita un ospite a cena.
Cenerai bene da me, mio Fabullo, tra pochi giorni, se gli dei ti saranno favorevoli, se porterai con te una cena saporita e non senza una ragazza
bianca (bella) e vino e sale e tutti gli scrosci di risa (ridarella). Se porterai queste cose o mio caro cenerai bene; infatti il portafoglio del tuo amico
Catullo è pieno di ragnatele. Ma in contraccambio riceverai affetto sincero e tutto ciò che c’è di più delicato ed elegante infatti ti darò un unguento
che le veneri e i cupidi donarono alla mia ragazza, quando tu lo odorerai, chiederai agli dei che ti rendono tutto naso.
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CIL 4,6842
Se qualcuno non vide la venere che dipinse Apelle, guardi la mia pupa (ragazza): tale e quella risplende.
CIL IV 1904
Spiegazione: è una parete imbrattata
Mi meraviglio muro che tu non sia caduto da un crollo, tu che parete sostieni la mole (il peso) di tante scritte.
Marziale, Epigrammi 5,47
Filone giura di non aver mai cenato a casa. Non cena tutte le volte che nessuno lo invita a cena.
CIL IX5629
Spiegazione: la madre decide di ricordare la figlia morta così.
La madre fece il monumento alla figlia, la quale figlia mai offese la madre.
CIL VI1975
Spiegazione: sono i genitori che si riferiscono al figlio morto paragonato al cinghiale.
Tu cinghiale inoffensivo,ecco giaci non per ira della foga dell’amazzone Atlanta o di Meleagro ma per la morte silenziosa che subito sorprese te e
fece un disastro, che portò via te che crescevi e rapì la tua bellezza giovanile.
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CIL VI 2385
Qui è sepolta Pacilla Sospita: pia, onesta, stimata dalle persone per bene, che visse con grande lealtà. Coloro che l’hanno conosciuta ritennero un
bene averla conosciuta. Le cose che desideri avvengono a te e ai tuoi. (per te che ti sei fermato qui a leggere).
Macrobio, saturnali 2,2
Marco Cicerone, una volta che cenava da Damisippo e di quello disse dopo aver messo in tavola un vino poco buono (dice damissippo) “Bevete
questo falerno è di quarant’anni” (risp. Cicerone) “Porta bene gli anni” (non mostra di essere vecchio quindi non ha pregio).
Cicerone De oratore 2,276
Nasica venne presso il poeta Ennio. poiché aveva chiesto di Ennio alla porta ( di casa) e l'ancella aveva detto che lui non era in casa, capì che quella
aveva detto così per ordine del padrone e che Ennio era in casa. Dopo pochi giorni, essendo venuto Ennio da Nasica e chiedendo dalla porta, la
stessa Nasica disse di non essere in casa. Allora Ennio "che cosa?" disse, "io non conosco la tua voce?" Nasica rispose "L'uomo è impudente (senza
vergogna). Quando io ho chiesto di te, la tua ancella credeva che tu non fossi in casa; tu a me non credi allo stesso modo?”.
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Cicerone pro archia
Allora l'Italia era fiorente di cultura e civiltà greca e questi studi in quel tempo erano coltivati con più passione che adesso nelle medesime città e
anche qui a Roma non erano trascurati grazie ad un clima di stabilità politica. Pertanto i Tarantini, i Reggini, i Napoletani gli fecero dono della
cittadinanza e di altre onorificenze e chiunque fosse in grado di valutare il talento di qualcuno, lo stimò degno di conoscenza e di ospitalità. Noto
per tanta fama anche a chi non lo conosceva, venne a Roma sotto il consolato di Mario e Catullo. Conobbe anzitutto quei due consoli dei quali l'uno
poteva fornirgli come materia d’ispirazione le grandissime imprese compiute, l'altro, oltre alle imprese, poteva vantare la passione per le lettere e la
sensibilità poetica. Ben presto i Luculli, quando Archia indossava ancora la toga pretesta, lo accolsero in casa loro. E in conseguenza non solo del suo
talento e della sua cultura, ma anche della sua naturale predisposizione alla virtù, quella casa, che fu la prima per lui ancora giovane, gli sarebbe
stata assai familiare anche da vecchio.
Cicerone, de officiis 1,39
Spiegazione: Attilio Regolo dovrà convincere i senatori di liberare i prigionieri. Se non ci riuscirà tornerà a Cartagine e subirà una tortura.
Se le singole persone, costrette dalle circostanze, fanno qualche promessa al nemico, devono scrupolosamente mantenerla. Così, per esempio,
nella prima guerra punica, Regolo, caduto in mano dei Cartaginesi, fu mandato a Roma per trattare lo scambio dei prigionieri, sotto giuramento che
sarebbe ritornato. Come giunse, per prima cosa, dichiarò in senato che non bisognava restituire i prigionieri; poi, benché i parenti e gli amici
cercassero di trattenerlo, egli volle tornare al supplizio piuttosto che violare la parola data al nemico.
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Ovidio, Amores 2,6