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Appunti di Ecologia

Esame Ecologia applicata

Facoltà Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura

Dal corso del Prof. M. Parolini

Università Università degli Studi di Milano

Appunti esame
Il corso di Ecologia applicata è diviso in tre parti corrispondenti ai diversi comparti ambientali: aria, acqua e terra. 1) Ambienti aerei: effetti delle emissioni naturali e attività antropiche sulla composizione dell'atmosfera e sulle dinamiche che regolano le sue componenti. Effetti dell'inquinamento atmosferico su scala locale e globale: piogge acide, smog, alterazione dell'effetto serra e riscaldamento globale. Metodi di monitoraggio e valutazione della qualità dell’aria (indice di biodiversità lichenica, indice di purezza atmosferica). 2) Ambienti acquatici: inquinamento idrico, sorgenti e processi che regolano la distribuzione dei contaminanti. Eutrofizzazione e inquinamento chimico. Metodi di monitoraggio della qualità delle acque e per la valutazione degli effetti della contaminazione ambientale (IBE, STAR_ICMI, NISECI). Tecniche di depurazione delle acque reflue, fitodepurazione, biofiltrazione e biomanipolazione. Sovrasfruttamento delle risorse in ambiente acquatico: risorse ittiche, industria della pesca e acquacoltura, principi di gestione delle risorse ittiche. 3) Ambienti terrestri: fonti di degrado e di inquinamento del suolo, il problema dei rifiuti e la loro gestione. La rivoluzione verde e gli agroecosistemi; la lotta biologica. Indici di qualità del suolo (QBS).
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Esame Ecologia applicata

Facoltà Scienze matematiche fisiche e naturali

Appunti esame
Appunti di Ecologia applicata. Ieri abbiamo iniziato una panoramica generale sull’atmosfera e sulle principali problematiche a essa collegate. In particolare, abbiamo introdotto il tema dell’anidride carbonica (CO₂) e del suo bilancio, analizzando in che modo sia possibile stimare le dinamiche di emissione e assorbimento. Uno degli aspetti critici è rappresentato dalla difficoltà, nel caso dell’atmosfera, di definire un “fattore di diluizione” valido, poiché i parametri meteoclimatici sono altamente variabili e influenzano la distribuzione spaziale degli inquinanti. Per comprendere il movimento dell’aria e, di conseguenza, la dispersione delle emissioni, risulta fondamentale modellizzare tali parametri, con particolare attenzione ai gradienti termici che determinano differenze di densità e dunque influenzano gli spostamenti atmosferici.
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Esame Ecologia applicata

Facoltà Scienze matematiche fisiche e naturali

Appunti esame
Appunti di Ecologia applicata. L’impianto di depurazione visitato, situato a Bresso, serve un bacino urbano esteso e densamente popolato. Si tratta di un'infrastruttura complessa, progettata per il trattamento delle acque reflue provenienti dalla rete fognaria e per la restituzione di un effluente compatibile con i limiti normativi previsti per lo scarico nei corpi idrici recettori. In tale contesto, l’impianto rappresenta un nodo centrale del sistema di gestione del ciclo idrico integrato e costituisce un esempio significativo di come sia possibile conciliare esigenze ambientali, sanitarie e tecniche.
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Esame Ecologia applicata

Facoltà Scienze matematiche fisiche e naturali

Appunti esame
Appunti di Ecologia applicata. Gli impianti di depurazione rappresentano un elemento fondamentale nella gestione del ciclo integrato delle acque reflue urbane. Si tratta di strutture complesse, composte da una sequenza di reattori nei quali si susseguono diversi processi di trattamento. Per questo motivo, gli impianti occupano generalmente superfici ampie, poiché ciascun reattore è deputato a una fase specifica del processo depurativo. L’intero impianto è alimentato da collettori che convogliano i reflui provenienti dalle reti fognarie dei centri abitati o delle zone industriali.
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Esame Ecologia applicata

Facoltà Scienze matematiche fisiche e naturali

Appunti esame
Appunti di Ecologia applicata. La valutazione della qualità ecologica dei laghi richiede un approccio integrato, che tenga conto sia dei parametri chimico-fisici sia delle componenti biologiche, e che consideri le caratteristiche morfologiche, climatiche e geografiche del bacino lacustre. Tali analisi risultano fondamentali per la classificazione dello stato ecologico dei laghi e per l’attuazione delle strategie previste dalle direttive europee in materia di tutela e gestione delle acque.
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Appunti di Ecologia applicata. Il suolo lo calpestiamo tutti i giorni. È a contatto con l'aria e con l'acqua, rappresenta l'habitat per numerosi organismi, costituisce il substrato per le piante e forma la base per qualsiasi tipo di comunità. Svolge molteplici funzioni e fornisce diversi servizi ecosistemici, come abbiamo definito in precedenza. In primo luogo, assolve a una funzione produttiva legata alla crescita vegetale, che dipende dalla sua fertilità. In sostanza, questa funzione può essere definita come la capacità di sostenere e favorire la produzione di alimenti, foraggio e biomassa vegetale in generale, creando così habitat. È importante ricordare che la vegetazione rappresenta contemporaneamente una risorsa e un habitat: è sia una risorsa naturale e alimentare, sia un ecosistema.
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Appunti di Ecologia applicata. Il suolo svolge numerose funzioni fondamentali a livello ambientale, ecosistemico, economico e produttivo. Esistono diversi criteri e modalità per valutarne le caratteristiche e i valori, ma un aspetto trasversale che riguarda tutte le risorse naturali è l’importanza del contesto specifico. Anche partendo da criteri di valutazione generali, il valore di una risorsa non può mai essere considerato assoluto: esso va sempre rapportato al caso concreto. Un esempio utile in questo senso è fornito dal Piano di Governo del Territorio del Comune di Livigno. In questo caso, è presente un’unica area utilizzabile per l’agricoltura. Secondo la classificazione della capacità d’uso dei suoli, quell’area rientra nella classe 3 o 4, quindi non è considerata di elevata qualità.
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Appunti di Ecologia applicata sui laghi (3). A profondità di un lago rappresenta un parametro morfometrico di primaria importanza, influenzando numerosi aspetti chimico-fisici, biologici ed ecologici. Essa incide, in primo luogo, sulla temperatura dell’acqua, che tende a diminuire all’aumentare della profondità. In un lago profondo, il fondo si mantiene infatti più freddo rispetto a quello di un lago di scarsa profondità. Ad esempio, il lago d’Iseo, che raggiunge una profondità di circa 250 metri, presenta sul fondo temperature decisamente inferiori rispetto a quelle riscontrabili nel lago di Endine, che ha una profondità massima di appena 9 metri. Questa differenza termica ha importanti ripercussioni sulla presenza e distribuzione delle specie ittiche, le quali, come noto, sono sensibili alle variazioni di temperatura e tendono a colonizzare preferenzialmente gli ambienti che soddisfano le proprie esigenze fisiologiche.
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Appunti di Ecologia applicata sui laghi. Tra i fenomeni che più hanno attirato l'attenzione degli studiosi nell'ambito della limnologia, l’eutrofizzazione è certamente uno dei più indagati. Per molti anni è stata considerata il problema centrale nello studio dei laghi, tanto da oscurare l’esistenza di altre criticità, che sono emerse solo successivamente. La sua rilevanza ha condotto alla definizione, già nel 1981, di un sistema di classificazione dello stato trofico dei laghi, basato su parametri semplici e misurabili: la concentrazione di fosforo totale, la concentrazione di clorofilla a e la trasparenza delle acque, valutata mediante la profondità alla quale scompare il disco di Secchi.
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Appunti di Ecologia applicata sui laghi che rappresentano ecosistemi di fondamentale importanza nel bilancio idrico e nei cicli biogeochimici dei bacini imbriferi. Per una corretta analisi e gestione di questi corpi idrici, è essenziale comprendere le loro caratteristiche morfometriche, le dinamiche di ricambio delle acque e i processi termici che si instaurano all’interno della colonna d’acqua. La morfometria di un lago, ossia la sua forma e le sue dimensioni, influenza direttamente sia il comportamento idrologico che i processi ecologici interni.
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Acque interne, lezione 5 Ecologia applicata. Un estratto: nel contesto della Direttiva Quadro sulle Acque (Water Framework Directive, 2000/60/CE), l’Unione Europea ha introdotto un approccio innovativo e integrato alla gestione delle acque superficiali, basato sulla classificazione dello stato ecologico e chimico dei corpi idrici. L’obiettivo centrale della direttiva è il raggiungimento del “buono stato” per tutti i corpi idrici, sia superficiali che sotterranei, entro tempi prestabiliti, attraverso il monitoraggio sistematico, la valutazione dello stato di qualità e l’adozione di misure adeguate. In Italia, l’attuazione di questa direttiva è stata realizzata tramite specifici decreti, in particolare il D.M. 260 del 2010, che ha stabilito i criteri e le modalità per la classificazione dei corpi idrici.
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Acque interne, lezione 4 Ecologia applicata. Un estratto: nel contesto della gestione delle reti fognarie e dei bacini idrografici, un elemento di notevole importanza è costituito dalla presenza delle cosiddette acque parassite. Queste acque non derivano da scarichi civili o industriali, né dalle precipitazioni atmosferiche che si riversano nei collettori fognari in occasione di eventi piovosi, bensì rappresentano infiltrazioni di origine sotterranea che si immettono nella rete fognaria attraverso fessurazioni, giunti non perfettamente sigillati o altre discontinuità delle condotte. Le acque parassite compromettono l'efficienza dell’intero sistema fognario, andando a occupare parte della capacità di trasporto delle condotte. Per esempio, se un canale è dimensionato per una portata massima di un metro cubo al secondo e 400 litri al secondo sono costituiti da acque parassite, la portata utile per il deflusso delle acque reflue o meteoriche si riduce a soli 600 litri al secondo. Questo fenomeno comporta un rischio significativo, in quanto anche eventi piovosi di modesta entità possono determinare il superamento della capacità della rete e l’attivazione degli scaricatori di piena. Tali dispositivi, progettati per evitare il sovraccarico degli impianti di depurazione, permettono lo sversamento diretto nei corpi idrici superficiali delle acque in eccesso, che spesso non sono state trattate adeguatamente.
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Acque interne, lezione 3 Ecologia applicata. Un estratto: La definizione di inquinamento delle acque, secondo il Decreto Legislativo 152 del 2006, riguarda qualsiasi alterazione delle caratteristiche qualitative e quantitative, fisiche, chimiche e biologiche delle acque superficiali o sotterranee, tale da compromettere gli ecosistemi acquatici, le risorse idriche, gli usi legittimi e la salute umana. Questo concetto implica una valutazione complessa che tiene conto non solo delle concentrazioni di contaminanti, ma anche delle modifiche agli equilibri naturali e agli usi ecosistemici delle risorse idriche. Il degrado della qualità delle acque può derivare sia da fonti puntuali, come gli scarichi civili e industriali, sia da fonti diffuse, come il dilavamento dei terreni agricoli e le emissioni atmosferiche che si depositano al suolo. Per affrontare l’inquinamento delle acque, risulta essenziale analizzare il bacino imbrifero, cioè l’unità idrografica che raccoglie e convoglia le precipitazioni verso un unico punto di chiusura, come un lago, un fiume o il mare. Questo approccio permette di considerare tutte le componenti che influenzano il ciclo dell’acqua e i carichi inquinanti, valutando l’interazione tra uso del suolo, attività antropiche e caratteristiche naturali. L’analisi del bilancio idrico del bacino è uno strumento fondamentale per quantificare i volumi d’acqua in ingresso (precipitazioni) e in uscita (evapotraspirazione, deflussi, infiltrazioni), oltre a stimare i potenziali carichi inquinanti che si muovono all’interno del sistema.
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Seconda lezione della prof di Ecologia applicata sulle acque interne, un estratto: la stima degli afflussi idrici in un bacino rappresenta una delle fasi più complesse nella valutazione del bilancio idrico. Le difficoltà derivano principalmente dalla necessità di effettuare approssimazioni su scala territoriale, poiché è raro disporre di dati puntuali sufficientemente densi e continui per ogni area del territorio. In tal senso, come spesso accade nello studio dei fenomeni ambientali, diventa essenziale adottare metodologie condivise che, pur nella loro approssimazione, consentano confronti significativi tra situazioni differenti. Uno dei metodi più utilizzati per stimare gli afflussi è il metodo di Thyssen, che permette una valutazione cosiddetta regionalizzata delle precipitazioni. Questo metodo si basa sull'assunto che i dati pluviometrici raccolti da una rete di stazioni siano rappresentativi di specifiche porzioni del territorio. Il principio guida è quello di attribuire un’area di influenza a ciascun pluviometro e di calcolare, per ciascuna di queste aree, il volume di pioggia caduto.
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Prima lezione di Ecologia applicata sulle acque interne, ecco un piccolo estratto:l funzionamento degli ecosistemi. Esse includono i corpi idrici superficiali, come fiumi e laghi, e quelli sotterranei, come le falde acquifere. Comprendere la distribuzione, la dinamica e la qualità di queste acque è essenziale per una gestione sostenibile delle risorse idriche, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici e pressioni antropiche crescenti. I corpi idrici superficiali e sotterranei: I corpi idrici superficiali comprendono fiumi, torrenti, laghi, stagni e paludi. Questi sistemi sono visibili in superficie e soggetti all'influenza diretta delle condizioni climatiche, come le precipitazioni e l’evaporazione, oltre che alle attività umane. I fiumi, ad esempio, nascono generalmente in zone montane, dove l'acqua delle precipitazioni e della neve sciolta si raccoglie e scorre verso valle, formando una rete idrografica che alimenta bacini sempre più grandi fino a raggiungere il mare. I laghi, invece, sono corpi d'acqua chiusi o semi-chiusi che si formano in depressioni del terreno, dove l’acqua si accumula per effetto delle precipitazioni, dello scioglimento dei ghiacci o per alimentazione da corsi d’acqua. Possono essere naturali o artificiali, come i bacini idroelettrici. Le acque superficiali svolgono funzioni importanti: forniscono habitat per numerose specie, regolano il clima locale attraverso l’evaporazione, sono utilizzate per la produzione di energia, per l’irrigazione agricola e come fonte di acqua potabile. Le acque sotterranee si trovano invece nel sottosuolo, all’interno di porosità o fratture di rocce e sedimenti. Le principali riserve di acqua sotterranea sono le falde acquifere, suddivise in falde libere e falde confinate. Le falde libere si trovano sopra una formazione impermeabile e sono direttamente collegate alla superficie, quindi facilmente ricaricabili ma anche vulnerabili all’inquinamento. Le falde confinate, invece, si trovano tra due strati impermeabili e sono sottoposte a pressioni superiori a quella atmosferica. L'acqua sotterranea, pur meno visibile, costituisce una riserva strategica, soprattutto nei periodi di siccità, perché più stabile e meno soggetta a variazioni stagionali. Il bacino imbrifero e quello idrogeologico Per comprendere il funzionamento delle acque interne è fondamentale distinguere due concetti: il bacino imbrifero e quello idrogeologico. Il bacino imbrifero, o bacino idrografico, è l’area di territorio delimitata da spartiacque orografici all'interno della quale tutte le acque piovane confluiscono verso un unico corpo idrico, come un fiume o un lago. È definito da confini fisici visibili sul terreno e rappresenta l’unità territoriale di base per la gestione integrata delle risorse idriche. Il bacino idrogeologico, invece, è definito in funzione delle caratteristiche del sottosuolo e riguarda il flusso delle acque sotterranee. I suoi limiti non coincidono necessariamente con quelli del bacino imbrifero, perché l’acqua sotterranea può muoversi attraverso le rocce secondo gradienti idraulici e non segue la morfologia superficiale. Di conseguenza, un bacino idrogeologico può intercettare porzioni di più bacini imbriferi o estendersi oltre i confini orografici di un bacino superficialeLe principali riserve di acqua sotterranea sono le falde acquifere, suddivise in falde libere e falde confinate. Le falde libere si trovano sopra una formazione impermeabile e sono direttamente collegate alla superficie, quindi facilmente ricaricabili ma anche vulnerabili all’inquinamento. Le falde confinate, invece, si trovano tra due strati impermeabili e sono sottoposte a pressioni superiori a quella atmosferica. L'acqua sotterranea, pur meno visibile, costituisce una riserva strategica, soprattutto nei periodi di siccità, perché più stabile e meno soggetta a variazioni stagionali. Il bacino imbrifero e quello idrogeologico Per comprendere il funzionamento delle acque interne è fondamentale distinguere due concetti: il bacino imbrifero e quello idrogeologico. Il bacino imbrifero, o bacino idrografico, è l’area di territorio delimitata da spartiacque orografici all'interno della quale tutte le acque piovane confluiscono verso un unico corpo idrico, come un fiume o un lago. È definito da confini fisici visibili sul terreno e rappresenta l’unità territoriale di base per la gestione integrata delle risorse idriche. Il bacino idrogeologico, invece, è definito in funzione delle caratteristiche del sottosuolo e riguarda il flusso delle acque sotterranee. I suoi limiti non coincidono necessariamente con quelli del bacino imbrifero, perché l’acqua sotterranea può muoversi attraverso le rocce secondo gradienti idraulici e non segue la morfologia superficiale. Di conseguenza, un bacino idrogeologico può intercettare porzioni di più bacini imbriferi o estendersi oltre i confini orografici di un bacino superficiale.
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Risposte domande aperte Ecologia: Lezione 2 - Fattori abiotici e biotici: I fattori abiotici comprendono le variabili fisiche, chimiche dell’ambiente; mentre i fattori biotici rappresentano gli organismi viventi e le loro relazioni. L’ecologia studia come le interazione dei fattori abiotici e di quelli biotici, siano in grado di determinare l’abbondanza e la distribuzione degli organismi sulla Terra. Gli esseri viventi sono costituiti da ciò che è l’ambiente abiotico, sono completamente indipendenti e sottostanno alle leggi fisiche dei fenomeni che si osserviamo sulla Terra. La differenza tra questi due comparti è nella loro risposta alle leggi fisiche. Nell’ambiente abiotico le reazioni avvengono nella direzione di annullamento dell’energia, cioè tendono a renderla minima (es. i sassi rotolano verso il basso). Gli organismi sono un po’ diversi, infatti nell’ambiente biotico l’energia è usata per contrastare le leggi fisiche (es. gli uccelli volano contro la gravità). La vita degli organismi sulla Terra dipende dall’ambiente abiotico sia per la struttura (composizione in elementi C, H, O, N, S, P, ecc.) sia per la funzionalità (luce utilizzata nella fotosintesi).
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Questa relazione tecnica di Ecologia analizza l'impatto dei cambiamenti climatici sulla crescita del pino silvestre in due siti alpini, San Vito di Cadore e Col de la Roa. Lo studio si basa su dati di temperatura, precipitazioni e misure di crescita degli alberi raccolti dal 1994 al 2023. I risultati mostrano differenze significative nella crescita tra i due siti, con il pino di san vito che mostra una crescita maggiore rispetto a quello di Col de la Roa. Tuttavia, non è stata trovata una correlazione significativa tra la crescita degli alberi e i parametri climatici.
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Esame Fondamenti di ecotossicologia

Facoltà Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura

Dal corso del Prof. M. Parolini

Università Università degli Studi di Milano

Appunti esame
Appunti di Fondamenti di ecotossicologia su: contaminanti tradizionali ed emergenti: metalli pesanti, composti organici, pesticidi, PCB e diossine, plastiche, farmaci e droghe, PFAS. Ingresso, distribuzione, trasporto e destino dei contaminanti: coefficienti di bipartizione; degradazione e persistenza; processi ADME, bioaccumulo, bioconcentrazione e biomagnificazione; monitoraggio, biomonitoraggio e biomarker; definizione di tossicità e preparazione di saggi tossicologici; casi studio.
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Esami di Ecologia. Appunti di Ecologia particolarmente concentrati sullo studio di comunità per lo svolgimento dell'esame scritto di ecologia del prof Paolo Galli. Un insieme di appunti presi a lezioni e dalle slide.
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Esame Ecologia

Facoltà Scienze matematiche fisiche e naturali

Dal corso del Prof. P. Galli

Università Università degli Studi di Milano - Bicocca

Appunti esame
Appunti presi a lezione e integrati con slide e libro del corso di Ecologia del professore Paolo Galli, università degli studi di Milano Bicocca corso di laurea in scienze biologiche nell'anno 2023-2024.
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