I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazioneall’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso o al relatore
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Appunti di scienze dell'educazione e della formazione - Università telematica Guglielmo Marconi di Roma

La presente ricerca è dedicata alla separazione genitoriale nella declinazione conflittuale e traumatica. Viene data particolare attenzione all’impatto psicologico che tale disgregazione genera sui figli, portando successivamente ad esplorare la co-genitorialità. L’intento non è apportare un giudizio alla genitorialità ma condurla verso una riflessione consapevole, avvalendosi del supporto del Parent training, per ritrovare una genitorialità riflessiva e centrata sui bisogni dei figli. Tendiamo ad affrontare la questione valorizzando dunque il co-parenting, anche di fronte ai rischi annessi alla separazione traumatica, riconoscendo valore e risorse in ogni membro familiare e riflettendo sulle possibili azioni migliorative attraverso il supporto del training. Si vuole inoltre offrire un taglio resiliente legato alle nuove circostanze, riconoscendo che sia possibile “resistere” alle avversità della separazione e ricostruirsi, sia in qualità di genitori ritrovando una co-genitorialità adattiva alle nuove circostanze, sia in termini individuali aprendosi a nuove possibilità e opportunità personali. Vengono affrontati i temi della disgregazione del nucleo familiare e dell’alta conflittualità, osservandone i risvolti nei diversi ambiti psico-sociali. Particolare attenzione è riservata ai casi in cui si presentano violenza domestica e assistita, maltrattamenti sui minori e sindrome da alienazione genitoriale, con un’analisi delle conseguenze traumatiche e dei fattori di rischio nello sviluppo psicologico infantile. Viene approfondita la co-genitorialità centrata sui figli, attraverso l’esplorazione di una genitorialità sufficientemente buona, delle rappresentazioni interne, delle funzioni e degli stili genitoriali. Si analizza inoltre il ruolo del Parent training, la valutazione dei rischi nei percorsi psico-educativi in contesti conflittuali e di violenza e la promozione di una genitorialità riflessiva. La ricerca approfondisce infine la genitorialità resiliente, l’evoluzione del concetto di resilienza e i suoi fattori in età evolutiva, ponendo attenzione alla possibilità di re-inventarsi come individui e genitori attraverso percorsi psico-educativi. Un’indagine multriprospettica su un campione di 43 genitori separati analizza i vissuti legati alla separazione e alla violenza, la fruizione dei servizi psico-educativi, il livello di co-genitorialità raggiunto e la resilienza individuale e familiare.
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Cos’ è la disabilità intellettiva? Come afferma Tregold nel 1937, è una “Condizione di sviluppo mentale incompleto, di un certo tipo e grado per cui la persona è incapace di adattarsi al normale ambiente, proprio dei suo i simili, in modo da condurre un'esistenza in maniera indipendente da forme di supervisione, controllo o sostegno esterno”; il termine disabilità intellettiva è quello che negli ultimi anni ha sostituito quello di ritardo mentale (il nuovo termine copre la stessa popolazione di soggetti che in passato è stata diagnosticata come affetta da ritardo mentale in numero, tipologia e durata di disabilità e riconosce la stessa necessità che i soggetti con questa disabilità hanno di servizi e supporti individualizzati). La mia dissertazione è basata su un’esperienza lavorativa direttamente vissuta all’interno di una classe che accoglie un bambino con disabilità intellettiva, con difficoltà moderate nell’elaborazione delle richieste e di conseguenza di esecuzione del compito dettato dall’insegnante. È stato analizzato il ruolo della scuola, riconosciuta come prima agenzia educativa nel promuovere l’inclusione. L'istituzione scolastica svolge un ruolo estremamente importante oggi ed è forse il primo luogo in cui è possibile far crescere persone con menti inclusive. La riflessione è stata articolata attraverso un’analisi delle pratiche educative inclusive, dei modelli di intervento e delle sfide quotidiane affrontate nel contesto classe, con l’intento di delineare percorsi e strategie inclusivi. Sono stati presentati gli strumenti che le scuole sono tenute a adottare per poter garantire l'inclusione di allievi disabili: Profilo di funzionamento, Piano Didattico Formativo e Piano Educativo Individualizzato. È stato fatto riferimenti agli attori chiamati all'attuazione dell'inclusione, tra cui insegnanti, compagni di classe e famiglie. In particolare, è stata posta attenzione al ruolo fondamentale dei compagni di classe, indagando come le interazioni tra studenti possano influenzare positivamente il processo inclusivo, creando un ambiente di apprendimento più accogliente e favorevole per tutti. La presenza di bambini considerati con bisogni “speciali” nel contesto scolastico, è vissuta come risorsa per tutte le parti chiamate in causa e ciò è possibile solo attraverso un’efficace azione educativo-didattica. Nello specifico, lo sguardo tra compagni e l’aiuto reciproco tra loro davanti a questa molteplicità di differenze è stata per me una bellissima riscoperta del valore dell’essere umano oggi. Affinché questo sia possibile è quindi necessario programmare attività, come quella del laboratorio teatrale, che consentano ai bambini con disabilità di sfruttare le risorse e il potenziale di cui dispongono. Tutto ciò può avvenire se vi è collaborazione tra insegnanti, alunni, famiglie e Specialisti. È essenziale che queste figure collaborino e cooperino tra loro per il raggiungimento di un obiettivo comune; solo così vi sarà una vera inclusione. Il laboratorio teatrale, si è prestato perfettamente alla sperimentazione di quanto affermato precedentemente, svolto nella scuola primaria in cui lavoro a Milano e a cui hanno preso parte i bambini di classe prima dell'istituto; è stato pensato e strutturato con l’aiuto di professionisti del mestiere con una parte di riscaldamento corporeo, di conoscenza del proprio corpo, di riconoscimento dei propri compagni ( attraverso il gioco del “ trova lo sguardo” ) per poi affrontare la lettura insieme del libro “ il Piccolo Principe” libro che può essere riproposto a tutte le età; vi è stata poi un’analisi di protagonisti e antagonisti del racconto con successivo laboratorio artistico in cui i bambini hanno riprodotto il loro personaggio, successivamente si è passati alla costruzione di pannelli in cui sono stati rappresentati i mondi esplorati dal protagonista. Al termine della costruzione dei pannelli, è stato possibile adempire alla recita finale. Il laboratorio teatrale ha permesso a tutti i bambini , anche a chi ha più difficoltà, di riscoprire quel pezzo di “iceberg” sommerso, in cui ci sono emozioni inesplorate e capacità ancora non pienamente riconosciute. Insieme ai bambini, una volta terminato il laboratorio è stato bello affrontare le tematiche di “disabilità” e “normalità” che oggi si pensa siano a due estremi su una bilancia, è stato elaborato con loro il pensiero che solo riconoscendo le differenze, si possa giungere a considerare la “normalità” come molteplicità di differenze.
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Esame Storia della filosofia

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Appunti esame
Appunti molto utili e completi per la preparazione dell'esame di Storia della filosofia moderna, con esame molto esaustive per arrivare preparati soprattutto per l'esame orale e scritto, tutte domande molto utili e chiare per ulteriori approfondimenti.
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Esame Psicologia generale

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Tesi
L’argomento scelto per la mia tesi verte sulla relazione tra Disturbi Specifici dell’Apprendimento e le emozioni. Ho voluto affrontare questo argomento perché ho potuto conoscere il mondo scuola in prima persona e ho notato come il turbinio di emozioni avvolga gli studenti in generale, ma ancor di più gli alunni con DSA. Ho desiderato illustrare l’idea di una connessione tra tali disturbi e la bassa autostima, ansia, stati depressivi e senso di inefficacia, stati d’animo che impediscono allo studente di affrontare con serenità l’apprendimento scolastico. Il presente lavoro si basa, inizialmente, su un approfondimento bibliografico sui disturbi specifici dell’apprendimento, andando a specificare le varie caratteristiche di essi che sono dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. I soggetti che hanno questi disturbi hanno un QI nella norma, talvolta anche superiore alla media, ma faticano ad apprendere nel modo tradizionale, hanno solo bisogno di trovare un metodo adeguato alle loro difficoltà per poter avere successo in ambito scolastico. Codeste difficoltà se non interpretate in modo tempestivo possono portare a problemi internalizzanti come bassa autostima, depressione o esternalizzanti come aggressività, ecco perché credo che sia fondamentale per la scuola avere un mezzo come il Piano Didattico Personalizzato che possa fornire metodi compensativi e dispensativi in modo da poter non solo aiutare l’alunno a livello didattico, ma anche a livello emotivo, in quanto lo studente vivendo il percorso scolastico con maggiore consapevolezza e maggiore serenità, può ottenere ottimi risultati, come la letteratura in materia sottolinea, un ambiente sereno e positivo aiuta i discenti ad affrontare meglio la scuola. A sostegno della tesi ho analizzato tre articoli scientifici che hanno portato all’obiettivo di delineare quali potrebbero essere le strade che dovrebbe intraprendere la scuola e tutta la comunità che gira intorno ad essa per includere completamente questi alunni e poter conoscere meglio tali disturbi e quali siano i vissuti emotivi che li contraddistinguono. Nelle conclusioni ho pensato di mettere in risalto il “metodo DADA” perché ho avuto modo di conoscerlo personalmente e ritengo possa essere una nuova strategia di insegnare ed apprendere, in quanto trasforma la scuola della tradizionale lezione frontale, con la scuola del “fare”, ricca di esperienze e laboratori, dove gli alunni sono portati a lavorare in gruppo, le aule sono immersive e gli studenti sono davvero inclusi.
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Esame Storia della filosofia

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Dal corso del Prof. C. Rinaldi

Università Università degli Studi di Palermo

Appunti esame
Appunti Dell’autore Marx, studiato per sostenere l’esame di “Storia della filosofia”. Appunti ripresi dallo studio del libro consigliato: “Storia della filosofia”. Appunti dettagliato e scritto bene. Con riferimento ad altri autori.
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L' elaborazione della musica non è un processo lineare, ma coinvolge un'interazione dinamica tra diverse aree del cervello. La percezione musicale integra informazioni uditive con risposte emotive, memorie e funzioni cognitive superiori, creando un'esperienza complessa e arricchente. Negli ultimi anni, gli avanzamenti nelle tecnologie di imaging cerebrale e nelle metodologie di ricerca hanno permesso di ottenere nuove e più approfondite conoscenze su come la musica possa influenzare il cervello e la mente. Questi studi hanno rivelato che l'esperienza musicale coinvolge una vasta gamma di processi neuropsicologici, inclusi quelli legati alla percezione uditiva, alla memoria, alle emozioni e al movimento. La musica non solo evoca forti risposte emotive, ma può anche migliorare le funzioni cognitive, facilitare il recupero di ricordi e promuovere la neuro plasticità. Un aspetto particolarmente interessante di questa disciplina è il ruolo della musica nella riabilitazione neuropsicologica. Terapie basate sulla musica sono state utilizzate con successo per trattare una varietà di disturbi neurologici, come l'ictus, la malattia di Parkinson, la demenza. Attraverso una revisione della letteratura esistente e l'analisi di “casi famosi” di compositori che hanno sofferto di patologie neurologiche, si cercherà di delineare come la musica possa essere utilizzata come strumento per migliorare la qualità della vita e le capacità cognitive e emotive degli individui.
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La mia tesi tratta due tematiche principali all'interno della malattia oncogica: il ruolo delle emozioni e l'importanza delle strategie di intervento per il paziente e per la famiglia, al fine di poter alleggerire il carico emotivo che si presenta in questo viaggio tumultuoso.
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Esame Storia della pedagogia

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Dal corso del Prof. F. Bosco

Università Università degli studi di Torino

Appunti esame
Appunti esame di Storia della pedagogia. Nel Medioevo nasce tutto ciò che sappiamo sulla pedagogia. Il Medioevo era considerato un periodo buio in cui non si ottenne nulla di nuovo per quanto riguarda lo studio o il contributo alla società. Durante questo periodo, che ha una cattiva fama, era come se la cultura fosse stata dimenticata. Ciò che doveva fare l’uomo era lavorare. In realtà, sappiamo, che nei monasteri vi era sempre stato lo studio e si era sempre studiato. La domanda da porsi è: quale tipo di scuola era, quella monastica? Era un’educazione cattolica e non laica; non aperta a tutti e nemmeno obbligatoria, ma indirizzata solo a quei bambini la cui famiglia pensava di avviare alla carriera monastica (si tratta, quindi, di una minima parte della società); i contenuti erano mediati dall’ente che erogava l’educazione, per cui lo studio era improntato sui classici, sulle Sacre Scritture e su autori cristiani. La scienza e la matematica, considerate poco importanti, non erano inserite nello studio monastico. Non vi era un’età né un programma scolastico preciso da rispettare. Si trattava , dunque, di Istruzioni più che di scuola. Nonostante questo proprio nel Medioevo inizia a germogliare una piccola attenzione verso l’esperienza → osservazione della natura, esperimenti ecc… Vi era una netta distinzione tra un sapere nobile e ignobile, dove il sapere nobile erano la teologia e la filosofia, mentre quello ignobile era tutto il resto.
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Esame Storia della pedagogia

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Dal corso del Prof. A. Franco

Università Università degli studi di Torino

Appunti esame
Appunti delle lezioni di Storia della pedagogia. Presi bene e servono per l’esame scritto, ci sono tutti gli autori sostenuti a lezione. Appunti del primo anno di scienze educazione torino con la Pizzigoni.
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Esame Psicologia clinica

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Schemi e mappe concettuali
Appunti di Psicologia clinica sul cario tipo: L’informazione genetica viene modificata a ogni generazione da molti processi come le mutazioni del DNA, il crossing-over, la ricombinazione ecc. Questi processi sono responsabili della variabilità genetica, vantaggiosa per la sopravvivenza. Per uno stesso gene gli organismi possono essere omozigoti se i due alleli sono geneticamente identici o eterozigoti se i due alleli sono diversi. Nella specie umana solo poche varianti del materiale genetico si traducono in malattia, mentre le altre sono responsabili delle normali differenze tra gli individui (dette polimorfismi). Le malattie genetiche sono dovute a una o più anomalie del patrimonio genetico, quali mutazioni dei geni o alterazioni dei cromosomi, e si distinguono in: • ereditarie, se sono causate da anomalie genetiche che, presenti nei genitori, si trasmettono alle generazioni successive; • congenite, se sono determinate da un disordine nel feto a causa di fattori patogeni che alterano lo sviluppo embrionale. Anche gran parte delle malattie ereditarie si manifestano alla nascita, cioè sono congenite.
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Esame Psicologia di comunità

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Prove svolte
3 / 5
Domande e risposte di Psicologia di comunità. Ad esempio, i social network, comunità virtuali in cui le persone intrattengono delle relazioni per un bisogno di entrare in contatto con l'altro e per acquisire dall'altro, scambiare con l'altro delle informazioni. Quello che succede in rete è fondamentalmente quello che succede anche nella comunità reale: il soggetto si forma, quello che viene chiamato un capitale sociale di rete, quindi c'è un senso di vicinanza, di reciprocità con l'altro, c'è una comunione di conoscenze, di scambi di informazioni e c'è la possibilità di sentirsi vicini e quindi di essere accettati.
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Esame Psicologia di comunità

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Appunti esame
Appunti lezione di Psicologia di comunità. La psicologia di comunità nasce negli USA e si sviluppa in modo decisamente pragmatico studiando concrete situazioni di disagio sociale e il modo in cui poterle migliorare. I teorici di questa disciplina lasciano progressivamente la visione individuale e intrapsichica del disagio per cercare spiegazioni e forme di intervento nell’ambito del rapporto individuo-ambiente; il loro campo di azione, inizialmente limitato ai servizi psichiatrici e alla cura della malattia mentale, si amplia così alla prevenzione del disagio, alla promozione delle risorse sociali e al cambiamento della realtà sociale e istituzionale.
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Esame Igiene generale

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Appunti esame
Esercitazioni di Igiene generale. È importante inquadrare la disciplina igienistica nell’ambito della Sanità Pubblica e della Medicina Preventiva: l’ igiene è la disciplina che si propone di promuovere e conservare la salute sia individuale che collettiva. La salute è centrata sull’uomo come unità fisica, mentale e sociale/ambientale, pertanto, la salute non è semplicemente uno stato di assenza di malattia, ma è una condizione dinamica. La condizione benessere dipende da fattori individuali (determinati geneticamente e normalmente non modificabili come, ad esempio, il sesso e l’età) e collettivi ( modificabili come l’ambiente e gli stili di vita). La metodologia epidemiologica supporta l’igiene e la sanità pubblica misurando la frequenza, la relazione, ed i fattori di rischio. Concetti legati alla struttura della disciplina igienistica: -Salute (il “fine”): secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è uno stato il completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente assenza di malattia o difetti; -Prevenzione (“l’obiettivo”): il mantenimento di un ottimale stato di salute; -Sanità pubblica (“modello operativo”): analizza e, se possibile, modifica i fattori che influenzano l’insorgenza e l’evoluzione delle malattie; -Igiene (la “filosofia”): il suo obiettivo è la promozione e la conservazione della salute attraverso l’educazione sanitaria; -Epidemiologia (la “metodologia”): la tecnica di studio delle malattie, delle relazioni tra i fattori di rischio e della distribuzione dei determinanti di salute della popolazione. -Statistica (il “modello concettuale”): analizza gli indicatori dello stato di salute di una comunità; -Indicatori (lo “strumento”): misurano l’andamento di un fenomeno da monitorare e valutare, indicando quindi le tendenze, i problemi prioritari ed i rischi. Definizione di salute - La sconfitta delle malattie ed il raggiungimento di un elevato stato di benessere sono stati sempre gli obiettivi. principali per l’uomo; pertanto, l’igiene trae le sue origini da esigenze diffuse storicamente all’ interno delle popolazioni, anche le più primitive. Il fine ultimo a cui aspirano sia l’igiene che la medicina preventiva è che ogni persona nasca sana e mantenga il proprio stato di salute il più a lungo possibile fino al naturale compimento della vita. L’applicazione dei principi e dei metodi dell’igiene e della medicina preventiva spetta alla sanità pubblica, i cui compiti sono proprio la promozione della salute e la prevenzione delle malattie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), definisce lo stato di salute come: lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solo assenza di malattia. Quindi la salute non è semplicemente uno stato di assenza di malattia, ma è una condizione dinamica di benessere fisico, mentale sociale.
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Esame Organizzazione aziendale

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Appunti esame
5 / 5
Appunti di Organizzazione aziendale su: Definizione - Le organizzazioni sono dei sistemi sociali, cioè un aggregato di persone, risorse, attori che coabitano all'interno di un'organizzazione per raggiungere degli obiettivi; Ad esempio, un'azienda ha come obiettivo il fare profitto; un'organizzazione no profit ha l'obiettivo di creare valore sul terzo settore; una famiglia è un'organizzazione sociale ed ha come obiettivo il benessere e la gestione del nucleo familiare. Un'organizzazione viene organizzata secondo una struttura deliberatamente creata e coordinata e che interagisce con l'ambiente esterno. La Teoria organizzativa in azione Le sfide attuali dell'organizzazione sono: Competizione globale: il mercato è sempre più ampio, i confini sono aperti (anche per le piccole imprese) tutto ciò è anche grazie all'e-commerce; Turbolenza organizzativa: cambiamento dei paradigmi, introduzione delle tecnologie; E-commerce; Gestire la conoscenza e l'informazione; Diversità/globalizzazione/induzione; Etica e responsabilità sociale/bilancio sociale: che nella Green economy influiscono molto sulle scelte; Ripensamento del sistema di gestione delle risorse umane in economia 4.0. L'Importanza Delle Organizzazioni Le organizzazioni: • Mettono insieme risorse (materiali, finanziarie, umane) per raggiungere gli obiettivi (create all'inizio da una visione di un imprenditore o da un gruppo di persone) e i risultati desiderati, • Combinano attività umane e tecnologiche, • Producono beni e servizi in maniera efficiente e a prezzi competitivi, • Crescono e si innovano: cioè devono ricercare sempre più mercati nuovi; spazi dove mancano le unità; devono, in qualche modo, a girare la concorrenza e non essere solo competitivi (se vogliono differenziarsi e avere uno sviluppo); devono creare nuova domanda e possibilmente aprire nuovi mercati, • Utilizzano moderne tecnologie produttive. L'efficienza viene data anche dalle organizzazioni che coordinano tra di loro, • Si adattano all'ambiente in trasformazione e lo influenzano per sopravvivere (ad esempio lo smart working in pandemia), hanno una grande flessibilità. • Creano valore per gli azionisti, e clienti e i dipendenti. I manager devono capire quali parti delle attività. creano valore e chi no, un'azienda ha un profitto quando il valore che crea è maggiore del costo delle risorse impiegate. • Conciliano le sfide attuali di motivazione di etica e di Management della diversità con le esigenze di maggior coordinamento delle risorse umane, devono motivare i dipendenti a lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi organizzativi.
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Esame Pedagogia sperimentale

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Domande aperte
Domande a cui far riferimento per preparare sia esame scritto che orale di Pedagogia sperimentale, molto semplici da ricordare e scorrevoli per una memorizzazione più facile dei concetti che vengono richiesti dal professore. Scarica il file in formato PDF!
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Esame Storia della pedagogia

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Prove svolte
Laboratorio e domande Storia della pedagogia dell'infanzia su: concetto di gioco-creatività-motivazione, Montessori-Dewey-Rousseau-Socrate-Herbart, il concetto di interesse, derivazione del concetto di motivazione, la mente assorbente. Domande della prova d'esame.
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Esame Didattica

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Appunti esame
3 / 5
Per un ulteriore ripasso,molto efficace per uno studio più approfondito, efficaci se non si ha molto tempo da dedicare allo studio, sono sufficienti per una buona preparazione d'esame di Didattica, sono le domande più richieste dal prof.
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Riassunto per l'esame di Pedagogia, basato sul corso e sullo studio autonomo del libro consigliato da Prof. Amadani Monica: Infanzia e famiglia, Monica Amadini . Università Cattolica del "Sacro Cuore", facoltà di scienze dell'educazione e della formazione. Scarica il file in PDF!
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Esame Sociologia della famiglia e dell'infanzia

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Schemi e mappe concettuali
Appunti di Sociologia della famiglia e dell'infanzia su: la famiglia come costruzione sociale, la famiglia definizione, approccio funzionalista, le funzioni della famiglia, le strutture della famiglia, la tipologia di Laslett, differenze tra struttura e relazione familiare, le relazioni familiari, mutamenti della famiglia, modelli di famiglia, famiglia e industrializzazione, la famiglia del passato e quella contemporanea, le strutture della parentela, il sistema parentale, il matrimonio e la coppia, separazione e divorzi, i figli, il diritto di famiglia, le riforme, politiche sociali, socializzazione, l'infanzia.
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Esame Sociologia della famiglia e dell'infanzia

Facoltà Scienze dell'educazione e della formazione

Schemi e mappe concettuali
Definizione di famiglia, le funzioni, le strutture, gli approcci, le relazioni familiari, i cambiamenti, le ricerche, modelli di famiglia, le famiglie della società' contemporanea, i sistemi parentali, la parentela, il matrimonio, modelli matrimoniali, forme di matrimonio, i figlie e la famiglia, famiglia e politiche sociali, i servizi per l'infanzia, socializzazione e sviluppo, l'infanzia, la cultura degli adulti e l'infanzia
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