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RISULTATI PRINCIPALI
Le analisi hanno indicato che migliore è la capacità degli studenti di regolare le emozioni,
maggiore è il loro senso di appartenenza a scuola. Maggiore è la capacità degli studenti
di regolare le emozioni e il senso di appartenenza, minori sono le loro difficoltà
psicosociali.
Il senso di appartenenza media l’associazione tra regolazione emotiva e difficoltà
psicosociali? Il modello ha rivelato una mediazione significativa. Nello specifico,
abbiamo riscontrato che migliore è la capacità degli studenti di regolare le emozioni,
maggiore è il loro senso di appartenenza alla scuola. Un più elevato senso di appartenenza
alla scuola era a sua volta legato a minori difficoltà psicosociali (dopo il controllo per la
capacità di regolazione delle emozioni). Il collegamento diretto tra la regolazione
delle emozioni e le difficoltà psicosociali è rimasto significativo nel modello, anche se di
dimensioni inferiori.
L’analisi bootstrap corretta per i bias con 5.000 ricampionamenti ha indicato che l’intero
percorso indiretto dalla regolazione delle emozioni attraverso il senso di appartenenza
alla scuola alle difficoltà psicosociali era significativo con un livello di confidenza del
36
99%. Nel complesso, il modello di mediazione spiegato 22,4% della varianza nei gradi di
difficoltà psicosociali degli studenti.
CONCLUSIONI
I risultati di questo studio sono coerenti con le ipotesi iniziali secondo cui la regolazione
emotiva e i problemi psicosociali tra gli adolescenti con DSA sono collegati e che un
senso di appartenenza alla scuola potrebbe mediare questa connessione. Nello specifico,
è stato riscontrato che migliore è la capacità degli studenti con DSA di regolare le
emozioni, maggiore è il loro senso di appartenenza alla scuola; successivamente, un
maggiore senso di appartenenza alla scuola da parte dello studente è stato associato a
minori difficoltà psico-sociali. I risultati suggeriscono che il senso di appartenenza alla
scuola ha un ruolo mediatore e protettivo nelle difficoltà psicosociali degli adolescenti
con DSA.
I risultati possono essere visti attraverso il prisma della teoria delle emozioni funzionali
(FET), che presuppone che le emozioni portino ad azioni, comportamenti, valutazione
situazionale e mezzi di interazione con l’ambiente circostante (Dennis & Kelemen, 2009).
Secondo la FET, gli individui utilizzano “script emotivi” (Dennis & Kelemen, 2009;
Saarni, 1997) per valutare le situazioni e fare un piano d’azione.
In base alle FET, è importante analizzare e capire le emozioni che vivono gli studenti
all’interno del luogo in cui passano la maggior parte delle ore della giornata, ovvero, la
scuola. Quest’ultima gioca un ruolo di primaria importanza nella socializzazione dove si
stipulano diversi tipi di rapporto tra studenti e anche insegnanti (Uslu & Gizir, 2017). Il
saper controllare le proprie emozioni è importante ai fini dei rapporti interpersonali e
sembrerebbe che maggiore sia questa consapevolezza, maggiore sia la stipulazione di
esperienze e rapporti più positivi. Poiché gli studenti con una maggiore regolazione delle
emozioni possono avere esperienze più positive quando interagiscono con gli altri, ciò
può a sua volta portare a esperienze più positive a scuola, in particolare se la scuola è
considerata un luogo accogliente e premuroso (Battistich, Solomon, Kim, Watson &
Schaps, 1995).
I risultati rafforzano l’importanza che la scuola dia priorità e promuova un senso di
appartenenza alla scuola tra i suoi studenti. Dato il numero di ore al giorno che gli studenti
37
delle scuole medie e superiori trascorrono a scuola, sentirsi accettati, inclusi e un senso
di appartenenza alla comunità scolastica può solo servire a promuovere sentimenti di
coinvolgimento (Osterman, 2000). Il sentimento di appartenenza è particolarmente
importante per gli studenti delle scuole medie e superiori perché è stato riscontrato che
l’appartenenza scolastica diminuisce dall’infanzia all’adolescenza (Anderman, 2003).Per
gli studenti DSA è importantissimo l’impegno scolastico anche perché hanno più
probabilità di essere socialmente esclusi rispetto ai coetanei TD (Wiener, 2004),
confermato anche da un recente studio dove si evidenziava che quando gli studenti con
disabilità fisiche o di apprendimento, erano coinvolti maggiormente nelle attività
scolastiche erano molto più accettati a livello sociale dai compagni TD (McMahon,
Tuttavia, alla radice di tutte queste varie interazioni c’è
Parnes, Keys & Viola, 2008).
l’importanza delle interazioni emotive con gli altri come modo per costruire e mantenere
relazioni con i pari. I risultati sottolineano l’importanza di facilitare lo sviluppo delle
intrapersonali che possono far parte dell’educazione alla
abilità interpersonali e
regolazione delle emozioni.
I risultati attuali hanno implicazioni per le direzioni della ricerca futura che esplora il
ruolo relativo di altre variabili scolastiche nel funzionamento psicosociale degli
adolescenti con DSA. I risultati hanno anche implicazioni pratiche, suggerendo che le
scuole dovrebbero aggiungere al loro curriculum programmi di intervento socio-emotivo
focalizzati sul rafforzamento del senso di appartenenza alla scuola tra i loro studenti con
DSA. Inoltre, sembra importante che i responsabili delle politiche educative prendano in
considerazione l’inclusione di uno screening regolare dell’appartenenza scolastica per
poter fornire interventi adeguati. Inoltre, gli studi futuri trarrebbero vantaggio dal
concentrarsi sugli adolescenti con DSA. Dato il numero significativo di studenti con
DSA, la scarsità di ricerca su questa popolazione è sorprendente. Gli esempi di studio
della stragrande maggioranza degli articoli sulla regolazione delle emozioni si
concentrano sugli studenti TD nelle classi tradizionali.
Nonostante le stime secondo cui più di uno studente su 10 durante il proprio anno
accademico ha un DSA, questa popolazione rimane sottorappresentata nella letteratura
accademica.
I limiti di questo studio includono il suo disegno trasversale e il fatto che tutte le misure
utilizzate erano auto-segnalanti. Sebbene le misure di auto-segnalazione presentino molti
38
vantaggi, presentano anche il potenziale di bias, come ad esempio il bias di desiderabilità
sociale. Inoltre, lo studio copriva una fascia di età limitata: tutti i partecipanti avevano
un’età compresa tra 12 e 14 anni. Sarebbe interessante vedere se i risultati trovati qui
fossero replicati con studenti più giovani o più grandi.
Considerati i potenziali ostacoli che i giovani con DSA possono affrontare a scuola,
aggiungere un’educazione alla regolazione delle emozioni adattata ai loro bisogni e stili
di apprendimento potrebbe avvantaggiare gli studenti e gli insegnanti tanto quanto
l’atmosfera generale nelle loro scuole. 39
2.3 Articolo III
Eyuboglu, D., Bolat, N., & Eyuboglu, M. (2018). Empathy and theory of mind
abilities of children with specific learning disorder (SLD). Psychiatry and Clinical
Psychopharmacology, 28(2), 136-141.
INTRODUZIONE
Lo studio delle capacità di ToM e di riconoscimento delle emozioni nei bambini con DSA
può aiutarci a comprendere i problemi di questi individui riguardo alle relazioni sociali.
Lo scopo del nostro studio è studiare il riconoscimento delle emozioni, l’empatia e le
capacità di ToM dei bambini con DSA.
Perché è noto che nel periodo dello sviluppo i bambini con DSA presentano un ritardo
del linguaggio, sperimentano comunemente problemi linguistici pragmatici e semantici,
difficoltà nella comprensione delle metafore e hanno problemi nelle relazioni sociali. Si
ritiene che tutti questi parametri siano correlati alla ToM e alle capacità di empatia. La
nostra ipotesi principale è che questi bambini hanno capacità limitate di ToM ed empatia.
È stato riscontrato che in letteratura esiste un numero piuttosto limitato di studi che
indagano l’abilità di teoria della mente (ToM) dei bambini. Per questo motivo si tratta di
uno dei primi studi condotti in questo ambito.
OBIETTIVI E IPOTESI DI RICERCA
Il disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) è un disturbo molto comune nell’infanzia
ed è discusso tra i disturbi dello sviluppo neurologico nella quinta edizione del Manuale
diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5). Il DSA influisce sul rendimento
scolastico dei bambini, oltre a comportare sfide nelle loro relazioni sociali. Lo scopo del
nostro studio è confrontare le capacità di empatia e di teoria della mente (ToM) dei
bambini con DSA con quelle di coetanei sani.
PARTECIPANTI 40
Tra i partecipanti c’erano bambini che avevano presentato domanda all'Unità
Psichiatria infantile e dell’adolescenza tra maggio 2015 e agosto 2016.
ambulatoriale di
I criteri per l’inclusione del gruppo di casi nello studio erano i seguenti:
(1) diagnosi di DSA secondo i criteri del DSM-IV,
(2) punteggio di intelligenza totale pari o superiore a 80 secondo i risultati della Wechsler
Intelligence Scale for Children-Revised Form (WISC-R) e (3) età di 7-12 anni. Quaranta
bambini che soddisfacevano questi criteri sono stati inclusi nello studio. Sono stati esclusi
i soggetti con comorbidità con malattie psichiatriche (disturbo da deficit di attenzione e
iperattività, psicosi, ecc.), malattie mediche croniche o con un quoziente di intelligenza
(QI) inferiore a 80. Inoltre, 43 bambini di età compresa tra 7 e 12 anni sono stati abbinati
al gruppo caso per formare il gruppo di controllo; questi individui non soddisfacevano
alcun criterio diagnostico psichiatrico determinato dalla valutazione, erano generalmente
sani e non avevano alcuna malattia medica cronica.
PROCEDURA
Sono state organizzate sessioni individuali con ciascun partecipante. Un medico ha
applicato il Kiddie Schedule for Affective Disorders and Schizophrenia for School-age
–
Children Present and Lifetime Version (K-SADS-PL) per escludere qualsiasi possibile
diagnosi psichiatrica in entrambi i gruppi. I test di riconoscimento delle emozioni, i
compiti di falsa credenza, il test di comprensione (CT) e il test di risultati inattesi (UOT)
sono stati applicati per valutare la ToM e le capacità di empatia del caso e dei gruppi di
controllo. Uno dei medici ha valutato e valutato in cieco i gruppi di partecipanti.
Modulo dati sociodemografici. Il modulo dati sociodemografici è stato creato dagli autori
sulla base della letteratura per raccogliere dati sulle caratter