Gli appunti sono stati inglobati con i lucidi del prof, comprende anche la parte relativa all’anatomia. Ricci di immagini.
Anteprima:
Le origini della vita:
Si suppone che il primo organismo vivente sia apparso circa un miliardo di anni dopo la formazione della Terra, che ebbe luogo 4,7 miliardi di anni fa. Il nostro pianeta allora era molto diverso da quello che noi conosciamo oggi. Innanzitutto, l’atmosfera era priva di ossigeno, e quest’ultimo si ritrovava solamente disciolto nell’acqua, era legato all’idrogeno, non era libera, respirabile.
Per questo motivo i primi organismi che si svilupparono erano organismi procarioti che erano in grado di vivere in condizioni di anaerobiosi, ovvero in assenza di ossigeno, effettuano la fermentazione.
L’ossigeno gassoso si forma quando alcuni di questi organismi procariotici cominciano a fare la fotosintesi (che ha come prodotto di scarto l’ossigeno). Tra questi ricordiamo i cianobatteri (o alghe azzurre), procarioti unicellulari che tre miliardi di anni fa erano la forma più diffusa —> l’acqua era verdastra a causa della colorazione dei cianobatteri. Questo ossigeno inizialmente viene usato per ossidare il ferro che si trova nelle rocce, quando il ferro è tutto ossidato, allora l’ossigeno non ha più nessun elemento con la quale reagire e comincia ad accumularsi.
L’ossigeno libero O2 prodotto da questi organismi inizialmente si accumulò nell’atmosfera, portando a profonde modifiche quali ad esempio la formazione dello schermo di ozono O3. L’ozono, in grado di bloccare le radiazioni dannose (come, ad esempio, i raggi ultravioletti), favorì la crescita di forme più evolute.
Le nuove condizioni ambientali permisero a queste alghe di sfruttare l’ossigeno atmosferico, sviluppando così un nuovo metabolismo di tipo aerobico, con l’utilizzo di ossigeno, che si avvaleva del processo di respirazione. La respirazione ha lo scopo di produrre energia. L’aerobiosi si dimostrò circa sedici volte più efficiente della fermentazione, per questo motivo molti procarioti passarono a questo nuovo metabolismo.
Circa un miliardo e mezzo di anni fa poi si formarono le prime cellule eucariotiche, la cui origine non è certa, ma sostenuta da molteplici ipotesi.
Ipotesi sull’origine della cellula eucariote
Prima differenza tra cellula eucariotica e cellula procariotica —> le cellule eucariotiche sono compartimentate, ogni funzione risiede in un organulo diverso. Nelle cellule procariotiche non ci sono organuli, è tutto sparso nel citoplasma.
Primo passaggio evolutivo: formazione interna alla cellula di ripiegamenti di membrana che delimitano gli organuli.
Secondo passaggio evolutivo: formazione di due organuli fondamentali, mitocondri (adibiti alla respirazione cellulare) e cloroplasti (per la fotosintesi).
Questi due fenomeni possono trovare una possibile spiegazione grazie alla Teoria dell'endosimbiosi —> la teoria dell’endosimbiosi sostiene che mitocondri e cloroplasti si siano formati a partire da procarioti fagocitati da un’altra cellula procariotica eterotrofa di dimensioni maggiori rispetto alla prima, con la quale iniziò un processo di collaborazione.
Secondo questa teoria c’era una cellula procariotica che viveva fagocitando altre cellule procariotiche, era quindi eterotrofa. A un certo punto fagocita un’altra cellula procariotica ma non la digerisce, la accoglie al suo interno lasciandola in grado di vivere: si hanno quindi due cellule vive una dentro l’altra e inizia una sorta di convivenza, ovvero stabiliscono una simbiosi vantaggiosa per entrambe. La cellula fagocitata probabilmente aveva già un sistema di respirazione; la cellula grande dava nutrimento, carbonio alla cellula fagocitata e quest’ultima usava il nutrimento per dare energia con la respirazione, che la cellula grande non sapeva fare. Piano piano la cellula piccola che sapeva respirare dopo milioni di anni, perse la sua individualità di cellula e diventò un organulo di quella grande, ovvero il mitocondrio.
Per i cloroplasti: una cellula fagocitante ingloba una cellula in grado di fare la fotosintesi, un’alga azzurra, un cianobatterio, inizia questo rapporto di collaborazione. Il cianobatterio sa fare la fotosintesi, produce glucosio, zuccheri dalla luce solare che può cedere alla cellula che lo ha fagocitata, sfruttando i prodotti che la cellula fagocitante produce. Quindi inizia questo rapporto che porterà nei milioni di anni a trasformare il cianobatterio fagocitato in organulo in grado di fare la fotosintesi. C’è un ordine. Non è avvenuto casualmente. Siccome i mitocondri sono presenti in tutte le cellule eucariotiche è ovvio che sarà stato il primo passaggio, è stato quello che tutte le cellule hanno messo in atto. Poi successivamente alcune cellule hanno fagocitato i cloroplasti, ma non tutte, sennò esisterebbero solo piante, questo passaggio lo hanno fatto solo le cellule vegetali.
SISTEMA PARENCHIMATICO
Si tratta di un tessuto adulto, quindi il processo di accrescimento e differenziamento è già terminato. Questo sistema è costituito dai tessuti parenchimatici (più di uno) che hanno funzione di riempimento, cioè vanno a riempire gli spazi molli della pianta, quelli non lignificati. Si trovano nelle parti erbacee della pianta, nei semi e nei frutti, ma si possono trovare anche in altri punti, ad esempio negli spazi che rimangono vuoti tra i vasi di conduzione.
La caratteristica che hanno tutti i tessuti parenchimatici è quella di essere formati da cellule vive, che hanno una forma generalmente sferica, grandi, presentano grandi vacuoli e generalmente sono cellule tutte vicine tra loro, ma che lasciano spazi intercellulari più o meno ampi. Gli spazi intercellulari sono gli spazi vuoti che rimangono tra una cellula e l’altra (sono cellule sferiche, non combaciano perfettamente come dei parallelepipedi). Alcune delle cellule che compongono il tessuto parenchimatico possono mantenere la capacità di diversi. Infatti, generalmente, i tessuti meristematici secondari prendono origine da cellule parenchimatiche che riacquistano la capacità di dividersi. Quindi il cambio cribro-vascolare e il cambio subero-fellodermico sono formati da cellule che in tutto il percorso di crescita e differenziamento si differenziano come cellule parenchimatiche, ma mantengono una possibilità meristematica che poi riprenderà nel momento opportuno. Oppure ci sono cellule parenchimatiche che riprendono la capacità di dividersi in corrispondenza di zone in cui avvengono nella pianta delle ferite (una incisione, un taglio, un ramo spezzato...). Visto che sono cellule abbastanza morbide che devono adattarsi agli spazi che vanno a riempire, non possono possedere una parete troppo rigida, quindi la maggior parte delle cellule parenchimatiche posseggono solo la parete primaria, una volta terminato il processo di crescita non inizia la deposizione di cellulosa per formare la parete secondaria. Queste sono caratteristiche generali che accomunano tutti i tessuti considerati parenchimatici, ciascun tessuto poi ha una sua specifica caratteristica che li differenzia per funzione e morfologia.
I tessuti parenchimatici sono 5:
Parenchima clorofilliano o clorenchima, si trova nella foglia specializzato nella funzione fotosintetica.
Parenchima aerifero o aerenchima, tipico delle piante acquatiche, esalta la conduzione gassosa di ossigeno e anidride carbonica.
Parenchima acquifero, tipico delle piante che hanno una grande capacità di riserva di acqua.
Parenchima di riserva, tipico degli organi di riserva, ricco di leucoplasti.
Parenchima conduttore, aiuta la conduzione di sostanze.
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