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Appunti di Istituzioni di diritto romano

Riassunto per l'esame di Istituzioni di diritto romano, basato sul corso e sullo studio autonomo del libro consigliato da Prof. Buzzacchi Chiara: Diritto privato romano , Andrea Lovato . Università degli Studi di Milano - Bicocca, facoltà di Giurisprudenza. Scarica il file in PDF!
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Riassunto per l'esame di Istituzioni di diritto romano, basato sul corso e sullo studio autonomo del libro consigliato da Prof. Zanon Giorgia: Diritto romano, l'ordine quadrato, Umberto Vincenti. Università degli Studi di Padova, facoltà di Giurisprudenza. Scarica il file in PDF!
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Riassunto per l'esame di Istituzioni di diritto romano, basato sul corso e sullo studio autonomo del libro consigliato da Prof. Rossi Tommaso: Istituzioni di diritto romano , Matteo Marrone. Università degli Studi Roma Tre, facoltà di Giurisprudenza. Scarica il file in PDF!
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Esame Istituzioni di Diritto Romano

Facoltà Giurisprudenza

Dal corso del Prof. B. Sordi

Università Università degli Studi di Firenze

Appunti esame
Appunti di Istituzioni di diritto romano. I giuristi romani nel creare diritto partivano dalla tutela delle posizioni giuridiche. La posizione giuridica diventava rilevante all’interno dell’ordinamento nel momento in cui esiste uno strumento processuale o extraprocessuale idoneo a garantirla. I giuristi romani partivano dalla tutela per poi esaminare la regolamentazione dei singoli casi. Questo è il motivo fondamentale per il quale quando si studiano le istituzioni di diritto romano si studia anche il processo. Con posizione giuridica si fa riferimento a un fatto che smette di essere un fatto che ha una validità naturalistica e diventa un fatto che ha un rilievo nel diritto nel momento in cui c’è una forma di tutela che tutela quella situazione. Esempio: la dote non è stato un istituto giuridicamente rilevante riconosciuto dal diritto civile per lungo tempo, non esisteva una regola imposta dall’ordinamento che imponesse di dotare una figlia, ma era una pratica avvertita come obbligata dal punto di vista sociale; sarà soltanto nel momento in cui viene concessa una azione che consente alla donna o ai parenti della donna di ricevere indietro la dote una volta che il matrimonio era sciolto che noi vediamo che questa regola che prima era solo sociale emerge ora anche a livello del giuridico. Il diritto romano non è un diritto positivo. Non possiamo studiare gli istituti di diritto romano prescindendo dal contesto storico in cui sono nati e si sviluppano, stabilizzano e mutano. Il diritto romano è stato prodotto tra l’VIII sec a.C e il VI sec. d.C nel bacino mediterraneo. Per parlare del diritto privato romano useremo questa periodizzazione che divide a sua volta l’esperienza romana in quattro periodi: - Età monarchica (VIII sec. a.C – VI sec a.C) - Età repubblicana (VI-I sec a.C) - Principato (I sec a.C – III sec. d.C) - Tardo-antichità (IV sec. d.C – VI sec d.C) In ognuno di questi periodi potremmo affrontare uno studio pubblicistico, cioè la storia delle istituzioni pubbliche romane, uno studio storia della produzione normativa, uno studio del diritto privato e una storia del diritto penale. 02/03 Parliamo di istituzioni di diritto romano perché studiare le istituzioni significa studiare il modo elementare che nel loro complesso gli istituti creati (nel caso del diritto romano) dai romani per regolarizzare i loro rapporti reciproci. Il termine istituzioni rinvia allo studio dei concetti elementari di una disciplina. L’unica opera che conosciamo di un giurista romano si intitola proprio Institutiones, e non è un caso per quanto riguarda la materia giuridica, perché in realtà nella letteratura romana i manuali di istituzioni erano i manuali in cui si davano le prime indicazioni di una disciplina. Studiamo le istituzioni di diritto romano perché la conoscenza storica e il diritto romano per noi è la conoscenza delle nostre radici dirette del nostro ordinamento giuridico. Questo distingue quello che è un puro conoscitore delle norme da quello che è invece un giurista, che padroneggia nell’insieme le categorie e sa conoscere anche l’origine di questi concetti. I giuristi del diritto romano sono esperti del diritto in Roma e hanno la funzione di produrre diritto, sono delle fonti del diritto che proiettano la loro interpretazione relativa anche alle altre fonti del diritto, come le leggi delle assemblee. Sono dei veri e propri intellettuali che si occupano di approfondire i temi giuridici delle loro opere. Sono soggetti la cui elaborazione intellettuale funge da fonte del diritto. Hanno prodotto una ricchissima letteratura, che si sviluppa a partire dal I sec a.C al V sec d.C. Le due opere attraverso le quali ci è arrivato il diritto romano sono le istituzioni di Gaio e il corpus iuris civilis di Giustiniano. Le istituzioni di Gaio. Gaio è un giurista che vive nel II sec d.C. è un giurista la cui identità è nebulosa. Gaio è stato scarsamente citato dagli altri giuristi. Alcuni frammenti di alcune sue opere sono conservati nel Digesto. Le istituzioni di gaio è l’unica opera che ci è giunta direttamente. Nel 1816 un diplomatico tedesco (Niebhur) era alla biblioteca capitolare di Verona e trova questo codice scritto su pergamena che conteneva le opere di San Girolamo. Questo codice è un codice palinsesto cioè ha una scrittura superiore e si rende conto che sotto quella scrittura ci deve essere qualcos’altro e trova sotto di essa le istituzioni di Gaio. I solventi utilizzati nell800 erano molto forti e in alcune parti danneggiano anche la scrittura inferiore che non è quindi stato possibile recuperare. Una buona parte di queste lacune sono però state colmate dal ritrovamento di Arangio Ruiz che in Egitto ha trovato nel 900 un codice pergamenaceo che in tante parti ha consentito di integrare le lacune del codice veronese. Questa opera era strutturata in quattro libri il cui contenuto era: - un commentario primo dedicato interamente alle persone, cioè su tutte le regole relative allo status delle persone; - nel secondo e terzo commentario erano conservati tutte le riflessioni relative a rapporti giuridici patrimoniali per i quali si intendono sia i diritti reali, sia le obbligazioni, sia le successioni; - il quarto commentario era interamente dedicato alle regole relative al processo. Il corpus iuris civilis. È un nome che è stato dato a questa opera nel medioevo. È una raccolta di materiale normativo divisa in 4 libri di diversa provenienza. Questa opera fu redatta nel VI sec d.C per volere dell’imperatore Giustiniano. Giustiniano ha un progetto politico molto ambizioso che è quello di riconquistare anche la parte occidentale dell’impero e riunire quindi l’impero romano nella sua interezza, ma ritiene che dietro un grande progetto politico debba esserci anche un grande progetto culturale e per ricomporre l’identità di Roma era necessario un progetto culturale che rappresentasse la vera identità autoctona di Roma antica. Decide quindi di ricostruire l’identità culturale partendo dal diritto. Roma è il luogo di nascita della scienza giuridica e del giurista. Giustiniano può disporre di scienziati del diritto di grande livello dal punto di vista intellettuale, tra i quali Triboniano che pone a capo di una commissione incaricata di redigere tre tipologie di opere: il primo che viene redatto è il codex iustinianus, una raccolta di costituzioni, ossia materiale normativo di provenienza imperiale, che vede la luce nel 528 d.C. Giustiniano chiede che siano raccolte tutte le fonti prodotte dall’epoca di Adriano fino ai suoi giorni. Nel 530 poi vede la luce la seconda opera che è i digesta, una raccolta di frammenti delle opere giurisprudenziali da Quinto Mucio Scevola a Ermogeniano e Arcadio Carisio. La terza opera risale al 530 d.C ed è le Institutiones Iustiniani, un manuale destinato allo studio del diritto. L’ultima opera è costituita da un nuovo codice, il Codex Repetitae Praelectionis del 534 d.C, il quale sostituisce il codice precedente, aggiungendo le costituzioni e il materiale legislativo prodotto nel frattempo. ll Digesto. È una raccolta di frammenti delle opere giurisprudenziali di vari giuristi. L’opera del giurista più antico che viene riportata nel digesto è quella di Quinto Mucio Scevola. Giustiniano ha bisogno di raccogliere la disciplina in un'unica opera della regolamentazione di tutti i rapporti privatistici relativi al processo. Voleva raccogliere tutto il diritto vigente alla sua epoca. Tutta la disciplina del diritto privato. Per fare questo poteva chiedere ai suoi compilatori di costruire un’intelaiatura con matrice codicistica per dividere la materia giuridica in tante sezioni e poteva chiedere ai suoi collaboratori di riempire queste sezioni con le varie discipline dei vari articoli, e invece Giustiniano chiede loro di leggete tutte le opere dei giuristi di cui loro disponevano e trarre da esse tutte le parti che ritenevano più funzionali a spiegare le varie parti della disciplina di tutti gli istituti; gli articoli invece di scriverli loro di prima mano, venivano tratti da opere di altri giuristi. Il digesto è composto da 50 libri. Ogni libro era diviso in titoli e ogni titolo era diviso in frammenti. Giustiniano ha chiesto di prendere i frammenti, conservando per ciascuno di essi l’autore, il libro e l’opera da cui sono tratti. Grazie a questa conservazione è possibile ricostruire il pensiero di questi giuristi. Noi consociamo questo codice tramite un manoscritto (il manoscritto Princeps), che è databile al VI sec. d.C, coevo alla datazione del Digesto, che è arrivato a Firenze nel 1406 come bottino di guerra e tramite questo manoscritto noi conosciamo il corpus iuris civilis e in particolare il Digesto. Questo manoscritto è stato poi oggetto di studio sin dal medioevo e è sul Digesto che lavorano i commentatori. Possiamo quindi vedere come questo Digesto è contenuto in una parte centrale del foglio e il bordo è interamente riempito dai commenti dei glossatori. Nell’XI sec c’è stata una riscoperta degli studi giuridici operata sul digesto, collegata a un meccanismo di rinnovamento degli studi giuridici. La storia delle istituzioni. La fondazione di Roma. Quando parliamo della fondazione di Roma noi non abbiamo origini sicure. Tuttavia, abbiamo una buona mole di indicazioni che ci consentono di costruire un quadro attendibile. Sappiamo molto più sulle origini di Roma rispetto alle origini di tante altre città antiche. Questo perché conosciamo tante tradizioni relative ai miti fondativi di Roma, che ci divengono da molteplici autori antichi. Questi racconti, sulla cui attendibilità si è molto discusso nei tempi passati, sappiamo essere molto più attendibili di quanto credevamo un tempo. L’attendibilità di questi racconti ci è confermata da studi comparativi, scoperte archeologiche ecc. Questi dati archeologici confermano che Roma doveva essere stata fondata attorno alla metà dell’VIII sec e che la Roma arcaica era stata governata da una forma istituzionale di tipo monarchico. Questa monarchia non è stata uguale a se stessa in tutte le fasi dell’epoca monarchica: c’è una prima fase della monarchia, definita come fase proto-urbana, pre-civica, che va dalla metà dell’VIII sec a.C agli anni 30 del VII sec a.C e che viene denominata monarchia sabino-latina, in cui vediamo una forma di organizzazione della società in cui l’aggregazione cittadina politica è ancora in formazione e poi dagli anni 30 del VII sec. a.C fino alla fine dell’età monarchica abbiamo la seconda fase della monarchia in cui l’organizzazione della comunità è più propriamente politica e che si chiama monarchia etrusca. La prima aggregazione urbana di Roma che viene organizzata secondo questo.
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Riassunto per l'esame di Istituzioni di diritto romano, basato sul corso e sullo studio autonomo del libro consigliato da Prof. Biscotti Barbara: Manuale di diritto privato romano , Marrone. Università degli Studi di Milano - Bicocca, facoltà di Giurisprudenza. Scarica il file in PDF!
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Esame Istituzioni di Diritto romano

Facoltà Giurisprudenza

Schemi e mappe concettuali
Schema relativo all’esame di Istituzioni di diritto romano, ben strutturato mancante solo di alcune figure come mutuo, compravendita poichè disposte approfonditamente in altro documento che verrà allegato.
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Esame Istituzioni di diritto romano

Facoltà Giurisprudenza

Dal corso del Prof. F. Briguglio

Università Università degli Studi di Bologna

Prove svolte
Tutte le domande e risposte dei test di Istituzioni di diritto romano che possono capitare nelle esercitazioni o alla prova d’esame. Si consiglia di frequentare e completare tutte le esercitazioni proposte dal professore.
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Esame Istituzioni di Diritto romano

Facoltà Giurisprudenza

Appunti esame
Appunti di Istituzioni di Diritto romano. Diritto e status delle persone nell'antica roma; liberi e schiavi; forme di manumissio civili e manumissio non civili; cittadinanza; stato dei liberti; matrimonio e famiglia; stato dei figli e della moglie; istituto del peculio.
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Esame Istituzioni di diritto romano

Facoltà Giurisprudenza

Dal corso del Prof. A. Maffi

Università Università degli Studi di Milano - Bicocca

Appunto
Questi appunti di Istituzioni di diritto romano sono un'introduzione al diritto romano, suddiviso in tre periodi storici: il periodo antico, quello classico e quello postclassico. Si parte dalla descrizione dei caratteri generali e dalle fonti del diritto. Si approfondiscono i temi delle persone e della famiglia, della condizione di schiavitù e cittadinanza, della familia, dei beni, dei negozi giuridici e delle obbligazioni. Per ogni tema vengono presentate le caratteristiche in base alla tripartizione periodica.
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