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TUTELA IMPUBERE
Per sapere le competenze del tutore si va a vedere l’età del pupillo:
Da 0 a 7 anni = INFANTES (= coloro che non sanno parlare) → il tutore gestisce IN
è AUTONOMIA E DA SOLO il patrimonio (come se di fatto si sostituisse al pater
familias);
Da 7 a 14 anni = INFANTIA MAIORES (= sono maggiori per quanto riguarda gli
è infanti) → la regola vuole che il soggetto possa gestire patrimonio da solo, MA
c’è la possibilità che il soggetto possa compiere determinati atti o da solo (ha
una minima autonomia sulla gestione del patrimonio) mentre altri atti devono
essere autorizzati dal tutore (auctoritas ≠ iussum).
In particolare è necessaria l’auctoritas negli atti di alienazione, di disposizione e
di assunzione di obbligazioni (es. adire e dividere un’eredità, manomissioni,
cedere credito); l’auctoritas può essere data anche con la presenza silenziosa
del tutore accanto al pupillo.
Responsabilità:
I primi tutori degli impuberi sono i fratelli e gli zii e se l’impubere muore sono anche i
suoi eredi legittimi perché il soggetto impubere non può fare testamento (si apre la
successione legittima: non può avere heres sui perché non può avere famiglia non
potendosi sposare, quindi si passa subito agli agnati). DI CONSEGUENZA in un primo
momento non si va a valutare la responsabilità del tutore per una cattiva gestione
perché il tutore sta gestendo un patrimonio che probabilmente sarà suo (la tutela
serve a proteggere il patrimonio, tant’è che lo si dà in mano a coloro che
dovrebbero essere gli eredi dell’impubere in modo che abbiano interesse a
mantenerlo integro).
TUTTAVIA quando si apre strada tutela dativa e quindi il tutore può anche essere un
estraneo, il discorso cade perché l’estraneo non sarà mai erede legittimo; diventa
di conseguenza necessario un controllo della gestione. Inizialmente il controllo è
posteriore (si controlla solo dopo che il tutore ha lasciato il suo officio) e ci sono due
azioni che sono concesse se l’impubere diventato pubere è convinto che il tutore
ha tenuto dei comportamenti lesivi del patrimonio: 71
1. ACTIO RATIONIBUS DISTRAHENDIS: azione penale (funzione afflittiva) con cui si
vuole vedere sanzionato il comportamento del tutore, ma non cumulabile;
2. ACTIO TUTALEA: azione reipersecutoria con cui si cerca di reintegrare il patrimonio
che è stato mal gestito.
Per evitare di arrivare a un’azione che si può esperie solo cessata la tutela, viene
introdotto un rimedio pretorio, la SATISDATIO REM PUPILLI SALVAM FORE: è simile alla
cauzione (= fa promettere un determinato comportamento dalla parte da cui si
ritiene di poter subire un danno) e consiste in una stipulazione con cui il tutore
promette di gerire onestamente il patrimonio altrimenti risarcirà e viene fatta in
presenza di garanti che vanno a rafforzare la tutela.
C’è anche la possibilità che durante la tutela qualunque cittadino romano pensi
che il tutore non sia gestendo correttamente il patrimonio dell’impure e può quindi
denunciare al pretore con l’ACCUSATIO SUSPECTI TUTORIS; se il pretore ritiene
l’accusatio meritevole di attenzione, parte l’azione.
DOMANDA: La Legge delle XII avole statuisce che l’insano di mente e, parimenti il
dissipatore, che sei stato interdetto legalmente dall’imitazione dei propri beni, siano
sottoposti alla cura tela degli agnati. Chi deve essere interdetto?
Prodigus
è
CURA FURIOSUS E PRODIGUS
Furiosi: infermi di mente più gravi ed evidenti (capacità di agire nei lucidi intervalli)
o Prodigi: incapaci di amministrare da sé i proprio beni per inettitudine pratica e
o generalmente con tendenza allo sperpero.
FONTE: Tit. Ulp. (Tituli ex corpore Ulpiani) 12. 1-3 → fonte di età tardoantica: le opere
di Ulpiano, come i libri di commento all’editto, erano di difficile comprensione,
occorreva quindi darne la sintesi.
1. Si vanno a introdurre le modalità per la CURA: I curatori o sono legittimi, tali quelli
dati in forza della legge delle 12 tavole, o sono onorari, tali quelli che sono disegnati
dal pretore
2. La LEGGE DELLE XII TAVOLE stabilisce un curatore per l’insano di mente e per il
dissipatore, MA il dissipatore per poter essere definito tale deve essere interdetto: La
legge delle 12 tavole statuisce che l’insano di mente e, parimenti il dissipatore, che
sia stato interdetto legalmente dall’imitazione dei propri beni, siano sottoposti alla
curatela degli agnati.
Ragione legata alla tradizione manoscritta dell’opera: colui che è andato a
o sintetizzare il pensiero di Ulpiano ha male interpretato e ha pensato che solo il
prodigus dovesse essere interdetto (mentre nei testi di istituzione di diritto
romano sembra che debbano essere interdetti entrambi);
Essendo estremamente sottile il confine tra un dissipatore e una persona
o generosa, si ritiene che questa scelta debba essere rimessa al pretore e non al
parente, il quale avrebbe una convenienza a definire prodigus il soggetto,
mentre il furiosus è qualcosa di evidente. 72
3. Poi si passa alla CURA HONORARIA: È designato dal pretore, nella persona da lui
stesso voluta, un curatore ai libertini dissipatori e, ugualmente, a quegli ingenui che,
divenuti eredi secondo le volontà testamentaria del loro pater familias, malamente
sperperano il patrimonio ereditario
Non si fa riferimento al furiosus;
è Il pretore designa il curatore per i prodighi e distingue tra libertini (= schiavi
è manomessi: diventano cittadini liberi sui iuris) e ingenui (= coloro che nascono
liberi).
Il furiosus è paragonato al pupillo minore di 7 anni, mentre il produgus al pupillo
maggiore di 7 anni; quindi nella gestione del patrimonio del curatore si seguiranno
le regole per la gestione del patrimonio dell’impubere minore di 7 anni e l’impubere
maggiore di 7 anni.
Il furiosus NON può compiere atti di gestione del patrimonio, a meno che non si
o trovi in uno stato di insanità mentale che gli consenta dei momenti di lucidità; il
curatore ha anche dei compiti di cura della persona.
Il curatore del prodigus NON è tenuto alla cura della persona, ma gestisce solo
o il patrimonio affinché non lo sperperi:
- se ci sono atti che non comportano un depauperamento del patrimonio, il
prodigus può compierli da solo;
- in caso di atti di alienazione, dispositivi o di assunzione di obbligazioni può
essere parte dell’atto se è presente il curatore che dà autorizzazione
Il sottoposto a curatela che riesce a ottenere la piena capacità d’agire perché
guarito non ha un’azione propria, ma deve rifarsi alla NEGOTIORUM GESTIO
(gestione affari altri): INFATTI il rapporto che si instaura tra curatore e sottoposto è
uguale a quello di un estraneo che inizia a gerire in modo volontario e senza alcun
incarico ma in modo utile e proficuo gli affari degli altri e la negotiorum gestio non
è un contratto perché non c’è un accordo tra le parti ma verrà definito da
Giustiniano come un quasi contratto. Quindi non c’è un’azione specifica, ma si
prende l’azione proprio della negotiorum gestio
CURA MINORUM
Minore di 25 anni = pupillo maggiore di 7 anni
• Noi moderni abbiamo il concetto della maggiore età: al raggiungimento dell’età
• prestabilita dall’ordinamento, il soggetto ottiene la piena capacità d’agire, a
meno che non sia insano di mente.
I Romani non arriveranno mai a concepire concetto di maggiore età: per loro è
la pubertà a segnare confine tra età adulta e infanzia; TUTTAVIA sul piano pratico
si vede che dai 14 ai 25 anni i soggetti sul piano pubblico sono uomini finiti (vanno
in guerra, possono iniziare carriera politica), ma sul piano privato sono
influenzabili
Interviene nel 191 a.C. (piena Repubblica) la LEX LAETORIA (legge sulla
è circonvenzione di incapace) perché questi soggetti erano indotti a compiere
degli atti che un pater familias maturo non avrebbe fatto; TUTTAVIA essa
identifica l’atto (circonvenzione di incapace) come contrario ordinamento,
73
MA né lo sanziona né lo annulla (non c’è rimedio) > leges minus quam
perfectae
QUINDI il pretore interviene:
1. EXCEPTIO LEGIS LAETORIA concessa all’adolescente se ha concluso un atto
a lui pregiudizievole, MA che NON ha ancora adempiuto;
2. RESTITUTIO IN INTEGRUM concessa all’adolescente se ha concluso un atto a
lui pregiudizievole e che ha adempiuto: in questo modo il pretore dà la
possibilità al soggetto di ripristinare la situazione antecedente all’atto;
solitamente si realizza mediante azioni fittizie (la finzione va a identificare la
situazione precedente), ma il pretore può intervenire anche con un
decretum (sorta di ordine) con cui si cerca di intimare il venditore a
ripristinare la situazione precedente
Tutela: negotiorum gestio (vedi sopra)
In età tardoantica (Costantino) c’è una sorta di tentativo di pensare al concetto di
maggiore età: VENIA AETATIS = tra i 14 e 25 anni possiamo trovare un’età in cui i
soggetti escono dalla cura se dimostrano una maturità (donne a 18 anni; maschi
a 20 anni; in età tardoantica la tutela mulierum è stata abrogata, quindi anche la
donna dai 14 ai 25 anni può avere la situazione di essere frodata).
DOMANDA: Per quali atti è necessaria l’auctoritas del tutore?
Atti dispositivi (atti di alienazione), atti di assunzione di obbligazioni
è
DOMANDA: Qual è il presupposto per poter richiedere la in integrum restitutio
propter aetatem?
L’esecuzione del negozio pregiudizievole per il minore
è
DOMANDA: Chi è il prodigus?
Colui che amministra i propri beni in maniera inetta e con tendenza allo sperpero
è
28 ottobre 2024 (lezione 16)
TESTIMENTIFACTIO ATTIVA = Capacità di fare testamento → deve averla colui che
redige il testamento e deve essere un sui iuris perché deve avere la capacità
giuridica di poter lasciare un patrimonio
Alcune forme testamentarie
TESTIMENTIFACTIO PASSIVA = Capacità di fare testamento → devono averla gli eredi
testamento per rame e testamento pretorio testamento tripartito
bilancia
• il testatore deve • essere un atto scritto • atto scritto
Il testamento enunciare (nuncupatio) • avere all’esterno il • avere all’esterno il
è sempre un la propria volontà di sigillo e sigillo e
testare
atto formale, • la firma (adscriptio) di • la fir