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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Piva Francesco

Appunti di Storia contemporanea per l'esame del professor Piva sulla periodizzazione del periodo fascista e prende in esame, in modo particolare, il periodo della transizione (1922-25). Nel 1922 re Vittorio Emanuele III incarica Mussolini di formare il nuovo governo (si tratta di un governo di coalizione). C’è la marcia su Roma. L’appunto esamina anche i provvedimenti che vengono presi in questo periodo dal governo di Mussolini (Gran Consiglio del Fascismo, Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, riforma Gentile, legge Acerbo). Nel 1924 c’è il delitto Matteotti e la secessione dell’Aventino.
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Appunti di Storia contemporanea per l'esame del professor Piva che comincia la penetrazione dello stato fascista nella società: i giornali e le associazioni vengono controllate dal nascente stato totalitario. Vengono emanate le leggi fascistissime, la costituzione delle corporazioni e la carta del lavoro. C’è anche una svolta economica, con il ritorno al protezionismo (battaglia del grano). In questo periodo è registrato un forte aumento demografico. Il governo fascista, inoltre, bonifica l’agro pontino e si occupa di rivalutare la lira con la quota novanta. Infine, nel 1929 sono firmati i Patti Lateranensi che pongono fine alla questione romana.
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Appunti di Storia contempooranea sulla grande crisi del 1929. A partire dagli anni ’20, c’è in Europa un periodo di distensione economica e gli USA vivono un periodo di boom economico. La situazione cambia nel 1929, quando c’è una grande crisi che colpisce gli USA e investe anche l’Europa. Nell’ottobre di quest’anno (giovedì nero), infatti, c’è un improvviso crollo delle azioni americane dovuto a manovre speculative. La situazione è risolta grazie a Keynes, che teorizza la necessità secono cui lo stato deve intervenire per riportare la situazione economica alla normalità. Negli anni ’30 si ha un aumento dei consumi di massa e la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa (radio, cinema).
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Appunti dsi Storia contemporanea per l'esame del professor Piva sul fascismo. Nel 1930, deve fronteggiare gli effetti della grande crisi del ’29. Per superare i problemi derivati dalla crisi, il Fascismo crea l’IMI e acquisisce l’IRI, con la conseguente nascita dell’economia pubblica. Nel 1935 c’è l’invasione dell’Etiopia, che viene conquistata dall’Italia. Questa guerra ha due conseguenze importanti: in politica estera c’è l’isolamento dell’Italia con conseguente avvicinamento della nazione alla Germania di Hitler (c’è la stipula del Patto d’acciaio); in politica interna, le sanzioni internazionali provocano l’inizio della politica autarchica. Nel 1936, l’Italia partecipa alla guerra civile spagnola schierandosi al fianco della Destra di Francisco Franco. Nel 1940, l’Italia entra nella Seconda Guerra Mondiale al fianco della Germania.
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Appunti di Storia contemporanea per l'esame del professor Piva con argomenti tratti anche dal manuale Sabbatucci-Vidotto che spiega cosa significa la parola “totalitarismo”. Il Fascismo, a differenza del Nazismo e del Comunismo staliniano, è un totalitarismo imperfetto, nel senso che in Italia il progetto totalitario non fu possibile a causa dei compromessi cui il Fascismo fu costretto. Inoltre il re fu sempre alla base del potere, affiancandosi a Mussolini (si parla, quindi, di diarchia politica). Inoltre fu lo stesso Fascismo a lasciare degli spazi non controllati dal regime (vedi, ad esempio, l’Azione Cattolica).
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Appunti di Storia contemporanea per l'esame del professor Piva sugli anni ’30, il Partito Nazionale Fascista fascistizza maggiormente la società con la creazione di organizzazioni giovanili, organizzazioni femminili e opera nazionale del dopolavoro. Anche la scuola e il cinema contribuiscono alla fascistizzazione della società, così come la creazione di liturgie civili. Nel 1938 vengono varate le leggi razziali contro gli Ebrei che creano alcune ostilità con la Chiesa.
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Appunti di Storia contemporanea per l'esame del professor Piva sul rapporto tra Fascismo e Chiesa è difficile da definire, in quanto esso è costituito sia dall’intesa che dal conflitto. - Intesa: la Chiesa (più precisamente, il cattolicesimo intransigente) vede nel Fascismo un elemento che colloca la religione cattolica in una posizione di prestigio nella società e nella politica. Inoltre il clero vede nel Fascismo del 1919-22 un elemento che elimina il pericolo rosso. Il Fascismo, dal canto suo, vede nella Chiesa un elemento strumentale di coesione sociale e un elemento ideologico importante. Prende, quindi, dei provvedimenti a favore della Chiesa, come il salvataggio del Banco di Roma, crocifisso nelle scuole, riforma Gentile. - Conflitto: si discute su chi, tra Chiesa e Fascismo, deve essere a capo del controllo morale del Paese. Il Fascismo, infatti, vuole plasmare la società. D’altro canto, però, c’è anche il riconoscimento dell’Azione Cattolica, che si occupa della formazione di alcuni giovani. Il conflitto riguarda, quindi, il riconoscimento dell’Azione Cattolica. Alla fine degli anni ’30, la Chiesa inizia ad allontanarsi dal Fascismo.
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Appunti di Storia contemporanea per l'esame del professor Piva sul nazismo nasce a Monaco di Baviera, dove si diffondono gruppi che i appartengono all’area combattentistica e sono caratterizzati da un nazionalismo esasperato. All’interno di tali gruppi esiste il partito tedesco dei lavoratori, di cui diventa capo Hitler. Tale partito viene trasformato in Partito nazionalsocialista dei lavoratori. Viene varato il programma dei venticinque punti in cui appare l’idea antisemita poi sviluppata nel Mein Kampf, opera scritta da Hitler durante la sua prigionia che pone in primo piano la superiorità della razza ariana sulle altre e l’idea di conquistare lo spazio vitale per riportare in auge la grandezza della Germania.
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Appunti per l'esame di Storia contemporanea. Le caratteristiche della politica nazista sono: - l’allineamento: dopo la concentrazione del potere nelle sue mani, infatti, non vuole solo essere padrone della Germania, ma vuole anche uniformare il tessuto della società e delle istituzioni statali al nazionalsocialismo; - si attua una politica del riarmo; - la Germania riacquista importanza a livello internazionale, tentando l’annessione dell’Austria; - c’è la costruzione di elementi per la formazione dello stato totalitario; - la penetrazione dello stato totalitario nella società attraverso le organizzazioni di massa; - si attua il controllo della scuola; - c’è una continua mobilitazione ideologica
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Appunti per l'esame di Storia contemporanea. Il Nazionalsocialismo si vuole presentare come unico partito che può riportare l’ordine in Germania. Esso diventa il partito di maggioranza relativa nelle elezioni del 1932. Alla fine dello stesso anno, Hindenburg nomina Hitler cancelliere e inizia lo smantellamento dello stato liberal-democratico. In poco tempo il Partito nazionalsocialista sviluppa le sue tendenze autoritarie. A fine febbraio del 1933, c’è l’incendio del Parlamento e a marzo ci sono nuove elezioni che vedono vincitore il partito nazionalsocialista. Il Parlamento si suicida, cioè dà pieni poteri a Hitler, e si sciolgono tutti i partiti. Le SA vengono distrutte dalle SS.
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Appunti per l'esame di Storia contemporanea. La persecuzione degli Ebrei inizia subito dopo la salita di Hitler al potere. Il primo intervento legislativo contro gli Ebrei è attuato nell’aprile del 1933. A questa norma, segue l’allontanamento degli Ebrei dalle cariche dello stato, dalle università e dall’esercito. Nel 1935 sono emanate le Leggi di Norimberga, in seguito alle quali l’Ebreo non è considerato cittadino del Reich e vengono vietati i matrimoni misti. Segue la notte dei cristalli (1938), durante la quale c’è la distruzione delle sinagoghe, negozi e case ebree. Inoltre vengono costruiti campi di concentramento e campi di sterminio in cui molti Ebrei trovarono la morte. Hitler, infine, vuole mettere in pratica la soluzione finale, cioè l’eliminazione a tappeto di ogni individuo di razza ebraica.
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Appunti di Storia contemporanea per l'esame del professor Piva che ripercorrono le tappe della rivoluzione russa. La Russia è costretta a uscire dalla Prima Guerra Mondiale a causa di una rivolta interna scoppiata nel 1917 guidata dai bolscevichi al cui capo c’è Lenin. Dopo la rivoluzione d’ottobre, vengono meno i principi liberal-democratici e inizia ad instaurarsi uno stato totalitario. Lenin inaugura la NEP, una nuova forma di politica economica che dà relativa libertà di mercato. Alla morte di Lenin (1924), segue Stalin che riesce a sconfiggere le due correnti del partito comunista (una guidata da Trosky, l’altra da Bukarin). Stalin pone fine alla politica della NEP e volge l’attenzione sull’industrializzazione della Russia ai danni dell’agricoltura. Viene abolita la proprietà privata a favore della proprietà collettiva. Nasce il primo piano quinquennale che progetta la crescita dell’industria attraverso la pianificazione dell’economia.
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Appunti di Storia contemporanea per l'esame del professor Piva che contengono una lezione di Miriam Mafai. Nel 1945, Bonomi approvò il decreto che permetteva alle donne di votare. Le donne votano prima vota nel giugno del 1946, quando si votò anche per la formazione dell’Assemblea Costituente. Furono elette anche delle donne che diedero il loro contributo alla redazione della Costituzione stessa. Negli anni successivi furono varati altri provvedimenti per il riconoscimento dei diritti delle donne.
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L’appunto è il riassunto del capitolo 1 del libro di Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi. Si ripercorrono le tappe fondamentali della caduta del Fascismo (25 luglio 1943), dello sbarco degli Alleati in Sicilia, del governo Bonomi, dell’armistizio dell’8 settembre, della fuga del re e di Badoglio a Brindisi, della spaccatura dell’Italia in due (Sud fino a Cassino – linea Gustav – in mano agli Alleati; Centro-Nord, Roma compresa, in mano ai nazisti e alla Repubblica Sociale Italiana – RSI – di Mussolini) e della nascita della Resistenza.
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Appunti di Storia contemporanea per l'esame del professor Piva contenente il riassunto del capitolo 1 del libro di Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi. L’Italia del Centro-Nord, dopo l’armistizio dell’8 settembre, è sotto il controllo dei nazisti. Mussolini, dopo essere stato liberato dai Tedeschi, fonda l’RSI, che rimane sotto lo stretto controllo dei Tedeschi. Ma questi ultimi vogliono anche sfruttare economicamente il territorio. L’esercito di Mussolini e quello tedesco combattono contro i partigiani.
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L’appunto è il riassunto del capitolo 1 del libro di Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi. Tra il 1942-43, si ricostituiscono in Italia i partiti antifascisti. Nasce la Democrazia Cristiana (DC), fra le cui fila opera Alcide De Gasperi. Il Partito Comunista (PC) è stato duramente colpito dalla repressione fascista, ma è l’unico che tenta di conservare un’organizzazione clandestina durante il periodo del Fascismo. Il Partito d’Azione ha un grande ruolo nella resistenza, ma non ha successo nelle elezioni del 1946 e si scioglie. Il Partito Liberale riprende le tradizioni liberali dell’Italia pre-fascista. L’esponente più importante è Benedetto Croce. Tutti questi partiti, l’8 settembre del 1943 costituiscono a Roma il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), che guida politicamente la Resistenza.
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Appunto di Storia contemporanea per l'esame del professor Piva, con il riassunto del capitolo 2 del libro di Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi. Il governo Badoglio e il re esercitano il loro potere a Sud, nei territori già liberati dagli Alleati. Si vuole che i partiti antifascisti prendano parte al governo, ma ciò non avviene perché il re si oppone e rifiuta di abdicare. La situazione si risolve con il riconoscimento del governo Badoglio da parte dell’URSS e la svolta di Salerno che vede il ritorno di Togliatti in Italia. Dalla primavera del 1944, riprende l’offensiva alleata con lo sfondamento della linea di Cassino (c’è la liberazione di Roma e Firenze e gli Alleati si fermano sulla linea gotica). Il governo Bonomi emana il decreto del 25 giugno 1944 e il decreto Sforza
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Appunti di Storia contemporanea per l'esame del professor Piva sulla Resistenza che nasce da un movimento spontaneo di gruppi che poi si uniscono nel CLN. Nascono le brigate Garibaldi, egemonizzate dal PC e dal PSI, e le bande di libertà, guidate dal Partito d’Azione. In Italia del Nord, sotto il controllo del CLN, nasce nel gennaio-febbraio 1944, il CLNAI. Il momento più difficile per la Resistenza è l’inverno del 1945, in seguito al quale il CLN conclude a Roma i Protocolli di Roma
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L’appunto è il riassunto dei capitoli 3-4-5 del libro di Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Italia si trova ad affrontare una serie di problemi economici, sociali e politici dovuti ai bombardamenti. La ricostruzione viene finanziata dagli Americani grazie al programma UNRA. La società, alla fine della guerra, cambia perché vuole dimenticare tutto l’orrore a cui ha assistito. I partiti politici devono costruire un nuovo stato perché devono traghettare la popolazione da un regime fascista ad un regime democratico. La Democrazia Cristiana vuole realizzare l’unità politica dei cattolici. In esso militano De Gasperi e Fanfani. Il Partito Comunista, guidato da Togliatti, vuole una democrazia progressiva. Anche il Partito d’Azione, guidato da Giannini, contribuisce alla formazione del nuovo stato democratico. Il primo governo post-fascista è il governo Parri (giugno 1945), che nasce dalla collaborazione di tutti i partiti del CLN. Esso, però, dura poco. Si forma così il primo governo De Gasperi che deve affrontare il problema istituzionale. Si decide di attuare un referendum popolare, in modo tale che sarebbero stati i cittadini a scegliere tra monarchia e repubblica. Alla vigilia del voto del 2 giugno 1946, Vittorio Emanuele III abdica e passa i poteri al figlio Umberto II. Nelle elezioni del 2 giugno, vince la repubblica e Umberto II lascia l’Italia e va in esilio. Escono vincitori delle elezioni anche la DC e il PC. Si nomina anche la commissione che deve redigere la nuova Costituzione. La Costituzione entra in vigore il 1 gennaio 1948 ed è in vigore ancora oggi. L’appunto spiega le caratteristiche fondamentali della Costituzione.
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L’appunto è il riassunto del paragrafo Aiuti economici dall’estero (pag 88-91) del libro di Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi. I governi del dopoguerra devono affrontare il problema della ricostruzione che viene facilitata dagli aiuti americani. Si scontrano due linee: la linea liberista e la linea interventista. Vince la linea liberista.
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