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La Resistenza
La Resistenza nasce da un movimento spontaneo di gruppi e situazioni diverse e in modo
frammentario. La resistenza italiana nasce dopo la sconfitta. Essa era già nata nel 1940 (vedi, ad
esempio, in Jugoslavia, dove Tito sconfigge gli occupanti nazisti ed italiani). Nell’Italia liberata la
Resistenza è movimento sussidiario rispetto alle forze angloamericane. Molti gruppi, quindi, anziché
arrendersi, vanno a costituire i primi gruppi di Resistenza. Anche vecchi antifascisti, spontaneamente,
decidono di combattere contro il nazifascismo. Ci sono alcuni quadri dirigenti più legati ai partiti con
un antifascismo più ideologico, cioè portatori di un’idea più chiara alla lotta al nazifascismo. Inoltre si
possono ritrovare nella Resistenza gruppi di fede monarchica, di cattolici e di laici. Questi gruppi dal
1944 tendono ad essere egemonizzati con il CLN che ha un rapporto diretto con le bande armate. Il
CLN, infatti, dà una direzione politica alle bande armate stesse e tende ad acquisire la loro ideologia.
Le bande armate tendono ad aggregarsi in formazioni più grandi. Nascono, così, le brigate Garibaldi,
egemonizzate dal PC e dal PSI, e le bande di libertà, guidate dal Partito d’Azione. Tali aggregazioni
tendono ad avere diverse ideologie l’un l’altra. Si formano due tendenze:
1) quella delle bande con l’esercito nazionale;
quella che tende a fare delle bande un’organizzazione più democratica, con il rispetto della
2) gerarchia. Ad esempio, nel gennaio-febbraio 1944, nasce il CLNAI (= Comitato di Liberazione
Nazionale Alta Italia), che, su delega del CLN, acquista potere nell’Italia del Nord.
L’estate del 1944 è la fase più alta della Resistenza. Segue una congiuntura drammatica nell’inverno
del 1945, affinché gli Alleati liberassero la Val Padana in poco tempo. Gli Alleati, però, fermano la loro
offensiva ai piedi degli Appennini e, quindi, la Resistenza vive l’età più drammatica. Questo momento
drammatico fa sì che il CLN concluda a Roma i Protocolli di Roma. Si tratta di due accordi che
avrebbero dato un contributo finanziario:
1) uno è un accordo con gli Angloamericani, secondo cui i partigiani devono consegnare le loro
armi agli Angloamericani stessi;
2) l’altro è un accordo con il governo Bonomi. Bonomi, che non è molto entusiasta della
Resistenza, riconosce nel CLNAI una continuità col vecchio stato. Per il Partito d’Azione,
invece, il CLN deve diventare il partito del nuovo stato. Questo suscita contrasto all’interno del
CLN, poiché il governo Bonomi vuole che sia il CLNAI a continuare il vecchio stato.
L’ultima tappa è l’insurrezione, problema che è dibattuto all’interno della Resistenza. C’è, infatti, chi
vuole che si partecipi alle insurrezioni militari e chi, invece, vuole che la Resistenza si occupi dei
singoli atti di sabotaggio. Infatti il Partito d’Azione e il PC vogliono che la resistenza agisca, faccia