vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
dopoguerra. Togliatti lancia due parole nuove: afferma che in Italia non si fa la rivoluzione, ma
la democrazia progressiva; dice anche che bisogna creare un partito di massa e non uno
leninista. [NB: una tesi storiografica sulla svolta di Salerno vuole che la parola “unità” fosse la
traduzione italiana di un ordine dato da Stalin. Quest’ultimo, infatti, pensa che, combattendo di
più in Italia, si sarebbe alleggerito il combattimento contro i Tedeschi sul fronte russo ed,
inoltre, si sa già che l’Italia sarebbe appartenuta alla sfera americana e non a quella russa.
Un’altra tesi, invece, afferma che questa posizione rappresenta un’autonomia strategica di
Togliatti (non c’è stato, quindi, un ordine dell’URSS). Oggi si dice che da un lato ci furono
delle indicazioni provenienti da Stalin, ma, contemporaneamente, c’era stato anche un input
autonomo da parte di Togliatti].
L’idea di unità di forze antifasciste e antinaziste crea irritazione, ma poi essa è accettata e si arriva alla
formazione del secondo governo Badoglio (aprile 1944) in cui entrano i rappresentanti di tutti i partiti
(ad esempio, Togliatti e Croce sono ministri senza portafoglio). Del governo Badoglio, dunque, fanno
parte i partiti del CLN. Questo governo, anche se non ha grandi conseguenze nel rapporto con gli
Alleati, amplia il prestigio del governo stesso all’estero ed è importante per il rafforzamento dei partiti
antifascisti.
Nel 1943, il Sud, man mano che viene liberato, vive una situazione economica e sociale molto
drammatica. Ci sono anche fenomeni di ribellione e inizia un movimento contadino spontaneo che
occupa le terre. Dalla primavera del 1944, riprende l’offensiva alleata con lo sfondamento della linea di
Cassino. Il fronte alleato avanza, finché ai primi di giungo Roma viene liberata. L’avanzata continua
con la liberazione di Firenze e, verso settembre-ottobre, gli Alleati si fermano sulla linea gotica
(Appennini). Il Nord, quindi, passa un altro inverno drammatico sotto l’occupazione nazifascista. Con
la liberazione di Roma, Vittorio Emanuele III nomina luogotenente il figlio Umberto II e Badoglio dà le
dimissioni. Nasce un nuovo governo Bonomi in cui entrano tutti i partiti del CLN. Importante è il
decreto del 25 giugno 1944, che prevede che, alla fine della guerra, sarebbe stata convocata
un’Assemblea Costituente che decidesse la forma costituzionale e che scrivesse la nuova Costituzione
Italiana (la forma costituzionale, però, sarà stabilita dal referendum del 2 giungo 1946). Nel frattempo,
rimane in vigore lo Statuto Albertino. Con il governo Bonomi, si pone il problema dell’allontanamento
dei membri del Fascismo. Nel 1944 viene emanato il Decreto Sforza che stabilisce le linee guida
dell’epurazione (= allontanamento). L’epurazione vuole:
1) punire i crimini politici commessi durante il Fascismo e l’occupazione tedesca;