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Il Nazismo al potere

La politica del doppio binario del Nazionalsocialismo è data dall’utilizzo delle squadriglie (SA e SS) e,

contemporaneamente, dall’accostamento alla burocrazia e agli eserciti al fine di presentarsi come unico

partito che può riportare l’ordine in Germania. Fino al 1928, il Partito nazionalsocialista non ha molta

importanza al potere. Nelle elezioni dello stesso anno, infatti, tale partito prende il 2,7% dei voti

(800.000 voti). Nelle elezioni del 1930, invece, prende il 18% dei voti (6.000.000 di voti). Nelle

elezioni del 1932, prende il 37% dei voti (14.000.000 di voti), diventando il partito di maggioranza

relativa. Questo successo è dovuto all’irrompere della crisi economica del 1929, che ha un effetto

devastante sulla Germania. La Germania, infatti, è la nazione più colpita insieme all’Austria, perché

finanziata dagli USA. La crisi finanziaria diventa economica e si ha la crisi del marco. La crisi investe

anche l’industria. Già prima del 1929, però, c’erano stati segni negativi nell’economia tedesca (c’era

stata, infatti, una forte crisi agraria che aveva portato all’indebitamento dei contadini). La crisi del 1929

provoca un crollo totale dell’economia. Questo fa sì che riaffiori l’umiliazione del Trattato di

Versailles, che viene considerato la causa della crisi. Nasce, quindi, un movimento, guidato dalla destra

e dal Partito nazionalsocialista, che chiede il rifiuto del Patto Yang e del Patto Davis (stipulati per la

rateizzazione del pagamento) e, soprattutto, il rifiuto del trattato di Versailles. C’è, quindi, un

disimpegno della Germania dai contatti internazionali. La crisi del 1929 tocca in Germania anche la

grande industria che, perciò, pensa ad un governo autoritario che diminuisca il potere dei sindacati.

Un’altra parte della popolazione vuole, invece, il riarmo della Germania, riarmo che era stato vietato

dal Trattato di Versailles. La piccola borghesia è colpita nei suoi risparmi e vuole una rinascita

grandiosa della Germania. La crisi del 1929 innesca spinte nazionalistiche antiparlamentari (cioè sono

spinte contro la Repubblica di Weimar) che investono tutta la società, provocando la crisi del sistema

politico. Infatti nei partiti di destra (Partito Tedesco Nazionale e Partito Tedesco Popolare) c’è l’idea di

uscire dalla crisi con una spinta autoritaria che elimini il sistema parlamentare. Nel 1930, il governo

Bluming introduce elementi autoritari: il Presidente della repubblica può emanare leggi senza il

consenso del Parlamento. In questa situazione di crisi la società è attratta sempre più dal Partito

nazionalsocialista, poiché esso promette la rinascita della Germania e tocca le coscienze

nell’individuare nell’Ebreo la causa di tutta la crisi. Fra il 1930 e il 1933 c’è un susseguirsi di governi

deboli. Bluming indice nuove elezioni per diminuire il potere dei socialdemocratici. Queste elezioni

vedono il balzo del partito nazionalsocialista, ma il partito socialdemocratico rimane ancora il primo

del paese. In quest’occasione, il partito nazionalsocialista ha più successo nelle aree protestanti e nelle

campagne. Anche nella storia del partito nazionalsocialista, c’è un’intesa tra il partito stesso e le

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Publisher
A.A. 2006-2007
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pianeti2002 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Piva Francesco.