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Storia dell’Italia dal 1943 al 1945: la rinascita dei partiti (cap. 1 Ginsborg)
Tra il 1942-43, si ricostituiscono in Italia i partiti antifascisti. Essi, infatti, dopo la caduta di Mussolini,
possono riprendere l’attività pubblica seppur sottostando ad alcune regole. Tali partiti, durante il
periodo fascista, non avevano avuto nessun aggancio con la società. L’unico partito che durante il
Fascismo aveva conservato qualche aggancio con la società italiana era quello comunista, poiché aveva
conservato un’organizzazione clandestina. I partiti antifascisti non hanno avuto nessun ruolo nella
caduta di Mussolini.
La Democrazia Cristiana (DC) nasce tra il 1942-43. In esso confluiscono due generazioni di cattolici:
quella che aveva vissuto l’esperienza del Partito Popolare (aveva, quindi, conosciuto l’Italia
pre-fascista) il cui leader era Alcide De Gasperi, e quella dei giovani cattolici che erano cresciuti sotto
il Fascismo, ma che erano stati educati nell’ambito delle strutture della Chiesa la cui sopravvivenza era
stata garantita dai Patti Lateranensi (vedi, ad esempio, l’Azione Cattolica). Tra il 1942 e il 1945, la DC
non ha ancora l’appoggio della Chiesa. La DC, infatti, nasce autonomamente, poiché la Santa Sede
ancora non sa quale posizione assumere nella politica del dopo-Fascismo. Inoltre la Chiesa deve
difendere i Patti Lateranensi. Papa in questo periodo è Pio XII e tra le personalità influenti vi sono il
cardinal Tardini e Giovanni Montini, futuro Papa Paolo VI. In più, in questo periodo, nell’ambito del
mondo cattolico stesso, nascono altri partiti, come ad esempio il Partito Comunista Cattolico e i
Cristiani Sociali. È solo nel 1945-46 che la Chiesa dà il suo consenso alla DC.
Il Partito Comunista (PC) nasce nel 1921 dalla scissione del Partito Socialista. Esso è il primo partito
ad essere colpito dalla repressione fascista. Infatti Gramsci e gran parte del gruppo dirigente vengono
incarcerati e molti altri comunisti si rifugiano all’estero. Il PC è l’unico partito che tenta di conservare
un’organizzazione clandestina durante il periodo fascista. Nel periodo del dopo-Fascismo, confluiscono
nel PC le vecchie generazioni, i quadri dirigenti che erano stati incarcerati o esiliati e i giovani fascisti
educati sotto il Fascismo stesso che, alla fine degli anni ’30, si erano resi conto della vacuità del
programma fascista e pensavano, quindi, di ribellarsi contro il Fascismo stesso. inoltre entrano nel PC
anche strati operai e contadini. Nel marzo del 1943, in Italia del Nord c’è uno sciopero operaio a causa
di motivi economici. Progressivamente gli scioperi fanno sì che il comunismo agganci a sé giovani
operai afflitti da difficili condizioni economiche.
Il Partito d’Azione ha avuto poca vita. Esso nasce da tre tronconi diversi. Vi confluiscono:
- i gruppi di giustizia e libertà che si erano costituiti all’estero e erano guidati dai fratelli Rosselli,
che, poi, furono trucidati a Parigi;
- la componente italiana guidata da Calogero e Capitini;