Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 4
Storia contemporanea - La persecuzione degli Ebrei e la soluzione finale Pag. 1
1 su 4
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Si discute sul perché il Partito nazionalsocialista abbia agito così. Si pensa che forse, così facendo,

volesse eliminare le riserve mentali esistenti nella popolazione tedesca nei confronti degli Ebrei.

L’opinione pubblica tedesca non è scossa da questa violenza. Anzi agli Ebrei viene imposto di pagare i

danni per le distruzioni avvenute durante questa notte.

Seguono altri provvedimenti che si inaspriscono con lo scoppio della guerra. Nel settembre 1941, viene

imposta la stella gialla come segno di distinzione e discriminazione.

Fino al 1938-39, la politica di discriminazione è legale, cioè non si esprime tramite l’importazione

degli Ebrei nei campi di concentramento. Quindi la politica del Reich oscilla tra minacce brutali e

l’emigrazione. Vuole, cioè, cacciare gli Ebrei dalla Germania, sia per denunciare le ipocrisie delle

potenze occidentali che furono sorde al problema dell’emigrazione degli Ebrei scappati dalla

Germania, sia per favorire l’aggressione alle nazioni che avessero ospitato gli Ebrei. Allo scoppio della

guerra, l’espansione territoriale tedesca (Polonia, Nord Europa, Francia e Russia) acuisce il problema

ebraico, perché nelle nazioni conquistate c’erano molti Ebrei. L’espansione bellica nazista, inoltre, è

legata la nuovo ordine europeo (cioè al nuovo assetto dell’Europa) che prevede l’acquisizione totale

dell’Europa alla Germania e l’acquisizione del potere economico gerarchizzato (ad esempio, gli Slavi

devono essere schiavi perché inferiori e, perciò, devono fornire le materie prime in stato di schiavitù; la

Francia, invece, è considerata partner della Germania). Questo riassetto europeo comporta grandi

spostamenti demografici, perché i territori dell’Est devono essere germanizzati. L’idea dell’ordine

nuovo, inoltre, determina le differenze del tipo di guerra che il Nazismo attua verso Est e quella che fa

verso Ovest. La guerra verso Est è guidata come guerra di sterminio. La conquista della Polonia

prevede che una sua fascia sia abitata dalla popolazione tedesca sparsa per l’Europa, mentre i Polacchi

devono essere deportati ad Est, cioè verso la Russia. Gli Ebrei, invece, devono essere spinti più a Est

ancora e, dopo la conquista della Russia, devono essere spostati oltre gli Urali (NB: questo progetto

può realizzarsi perché la Germania, nel 1942, è padrona di gran parte dell’Europa). La guerra di

sterminio vuole l’istituzione di gruppi speciali per eliminare fisicamente i ceti intellettuali e politici

locali, gli Ebrei, gli zingari e gli handicappati.

Il sistema concentrazionario tedesco

La conquista territoriale allarga il problema degli Ebrei. Sono discusse varie ipotesi per la soluzione di

questi problemi. Una è quella di portarli nel Madagascar, un’altra oltre gli Urali, un’altra ancora di

utilizzarli come forza-lavoro tedesca durante i combattimenti. Quindi ci si chiede se bisogna eliminare

gli Ebrei direttamente oppure sfruttarli in ambito lavorativo dando loro il minimo sostentamento.

Nell’ambito storiografico, ci sono due tesi:

1) la tesi intenzionalista vuole che la soluzione finale sia stato uno sbocco meccanico di un esito

già presente nel Mein Kampf;

2) la tesi funzionalista, invece, vuole che la soluzione finale sia un adattamento alle situazioni che

si vanno delineando volta per volta.

Oggi si può dire che, tra il 1939 e il 1941, si sono discusse varie ipotesi all’interno della gerarchia

nazista. C’è chi teorizza che la soluzione finale sia stata innescata dalla sconfitta in Russia. Ancora c’è

chi dice che la soluzione finale nacque da ragioni umanitarie: i responsabili dei campi di

concentramento, cioè, vedendo le situazioni degli Ebrei, pensano che lo sterminio sia il modo più

umano per farli morire.

I campi di concentramento non sono un aspetto degenerativo, ma una creazione organica del popolo

tedesco in vista della creazione dell’uomo nuovo che, così, elimina il rischio biologico. I primi campi

sono costruiti già durante la Prima Guerra Mondiale. Essi, però, vengono istituzionalizzati nel 1933

come luogo alternativo alle carceri. Nel 1933 c’è stata una legge di custodia preventiva (cioè si rimane

nelle carceri senza limiti di tempo e senza controllo dell’autorità giudiziaria). Dopo questo

provvedimento, la polizia di Monaco comunica la presenza del primo campo di concentramento a

Dakau, in cui sono deportati i prigionieri politici. Nel 1936, poi, sono colpiti i testimoni di Geova e, nel

1937, vi sono inseriti anche i criminali comuni giudicati irreparabili. Le regole del campo sono brutali e

mirano alla rieducazione o allo sterminio. Viene formato un corpo di SS speciale per la sorveglianza del

campo di concentramento. Fino al 1939, gli Ebrei sono colpiti direttamente dai Tedeschi e, quindi, non

Dettagli
Publisher
A.A. 2006-2007
4 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pianeti2002 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Piva Francesco.