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Appunti di Didattica e pedagogia speciale

Tesi corso intensivo di qualificazione per l'esercizio della professione di educatore professionale socio-pedagogico. Il cammino della disabilità verso la didattica inclusiva. 1. La disabilità 2. Dalle scuole speciali a quelle inclusive 3. L'inclusione scolastica
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Le premesse di quest’elaborato sono l’importanza del modello biopsicosociale, noto anche come ICF (International Classification of Functioning, Disabily and Health), nel contesto dell’educazione e dell’inclusione e, come questa classificazione influenza lo sport nel contesto dell’ambito didattico. Tutte le dimensioni del modello verranno esaminate, mettendo in evidenza come tale punto di riferimento possa fornire un quadro comprensivo e integrato per comprendere le sfide che le persone con disabilità affrontano nell’istruzione. Verrà esaminato il rapporto tra l’ICF e lo sport nel contesto scolastico. Saranno esaminate le potenzialità dello sport come strumento educativo per promuovere lo sviluppo fisico, cognitivo e socio-emotivo dei bambini, sottolineando come l'ICF possa fornire un quadro strutturale utile per valutare e favorire la partecipazione inclusiva nello sport. Per il trattamento dei disturbi presenti in età evolutiva si richiede lo svolgimento dell’attività fisica e dello sport in modo che possa favorire il completo benessere psicofisico ed un miglioramento della qualità della vita della persona. Tutto ciò è fondamentale per incentivare l’inclusione e limitare l’isolamento sociale.
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Esame Pedagogia delle diversità e delle differenze

Facoltà Scienze della formazione

Dal corso del Prof. M. Sannipoli

Università Università degli Studi di Perugia

Tesi
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Nel presente lavoro di tesi si è voluto analizzare e approfondire la Sindrome di Down, una condizione genetica che determina una anomalia cromosomica del genere umano. Il lavoro è stato strutturo in tre capitoli. Il primo capitolo è stato dedicato alla storia della sindrome, alla sua scoperta nel 1866 ad opera di John Langdon Down, e alla denominazione della condizione genetica ad opera di Jérome Lejeune; ecc. Il secondo capitolo, invece, pone l’attenzione sul concetto di inclusione a livello scolastico, lavorativo e sociale, nonché sull’evoluzione storica delle modalità di trattamento del disturbo e dello sviluppo intellettivo. Infine, nell’ultimo capitolo si chiariscono alcuni aspetti relazionali, vale a dire le difficolta che affrontano e che incontrano i genitori e non solo, nell’affrontare la disabilità del bambino. Si sono individuati anche specifici interventi educativi al fine di promuovere e migliorare le capacità genitoriali, per comprendere e capire i bisogni del bambino, creando così un ambiente stimolante e sereno per la crescita del figlio. Sempre nel medesimo capitolo ho analizzato il metodo Feuerstein, come metodo per stimolare e migliorare le capacità e la potenzialità delle abilità cognitive del soggetto con disabilità mentale o difficoltà di apprendimento. Infine, il capitolo si conclude con l’importante ruolo svolto dall’educatore professionale nel contesto sia domiciliale che scolastico, e della creazione di un progetto di vita come conquista di abilità e autonomie per migliorare e ridurre le situazioni di difficoltà della persona.
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Nella trattazione della problematica scelta esporrò i risultati ottenuti nel mio lavoro di ricerca, che sicuramente mi hanno resa più consapevole di quelli che possono essere i bisogni dell’alunno e dell’intera classe. Mi sono resa conto dello sconvolgimento che un bambino iperattivo può causare e di come sia difficile da capire se non si vive l’esperienza giorno per giorno. E d’altra parte, come sia ancora più complesso per lui capirsi e farsi capire: molte volte si cade nell’errore di etichettarlo il cattivo, e, inconsapevolmente, escluderlo per continuare l’attività didattica senza intrusione. Visto che le ricerche evidenziano un’alta percentuale di soggetti con ADHD nelle classi, è importante conoscere questo disturbo nei suoi diversi aspetti per un intervento mirato a migliorare la vita di questi bambini e delle loro famiglie. Conoscere le manifestazioni cliniche del disturbo ADHD e i criteri in base ai quali viene diagnosticato è utile per gli insegnanti perché aiuta ad individuare le espressioni dei comportamenti inadeguati, a comprendere le manifestazioni problematiche, a valutare quando tali manifestazioni superano la soglia oltre la quale la condotta individuale non è più fisiologica, ad intervenire adeguatamente con i singoli allievi e con tutto il gruppo classe. E’ fondamentale avere chiaro da dove si parte e dove si vuole arrivare. Per questo, nel primo capitolo, sarà trattata un’ampia e dettagliata panoramica di conoscenze, per capire in profondità la natura e le caratteristiche dell’ADHD: la definizione, i sintomi cardine, i sistemi diagnostici di classificazione, l’eziologia e i disturbi associati. Nel secondo capitolo verrà presentata una trattazione sui processi che stanno alla base dell’apprendimento e dei comportamenti del bambino con ADHD, mettendo in risalto i deficit ad essi correlati. Si procederà mettendo in evidenza il alcune delle procedure più utili per la valutazione delle problematiche: verranno presentate specifiche tecniche di osservazione sistematica, utili per arrivare ad effettuare un’analisi funzionale dei comportamenti critici. Inoltre saranno proposte alcune scale di valutazione, utili per individuare gli aspetti più problematici. Il terzo capitolo tratterà la parte focale dell’intervento educativo e didattico, che dovrà tenere conto sia dell’ambiente scolastico, caratterizzato da regole e dinamiche relazionali complesse, sia delle molteplici esigenze del singolo allievo. L’approccio educativo globale, in presenza di difficoltà di attenzione e di iperattività, dovrebbe verificare in quale misura i vari aspetti della vita scolastica promuovano la partecipazione attiva ed efficace del bambino che manifesta tali problematiche. In tal modo l’insegnante può creare un ponte tra le azioni specificatamente rivolte all’allievo disattento e iperattivo e l’impostazione educativa e didattica progettata per l’intero gruppo classe, in un processo realmente inclusivo che si rispecchia nella normativa vigente. Un progetto educativo di questa portata dovrà includere strategie atte a realizzare un ambiente di apprendimento e di socializzazione funzionale ed efficace per gli allievi con disturbo ADHD, nel contesto-classe e, quindi, rispondenti ai molteplici bisogni educativi. Il tema della personalizzazione della didattica con riferimento alle abilità strumentali( lettura, scrittura, calcolo), comportamentali e di apprendimento, richiederà, da parte dei docenti, un maggiore sforzo a livello organizzativo e applicativo che risulti funzionale per il soggetto con ADHD e la classe in cui è inserito. Per concludere, nel terzo cap, verrà presentato un esempio di percorso educativo efficace, nel quale verranno proposti gli obiettivi educativi, corrispondenti alle specifiche aree problematiche del bambino con ADHD. Le attività e le strategie proposte per ogni obiettivo, derivate dalla letteratura scientifica internazionale, hanno lo scopo di guidare l’insegnante nelle strategie da adottare. In allegato seguiranno delle proposte operative, da me realizzate, per l’allievo con ADHD, nelle quali sono state affrontate le normali attività didattiche disciplinari. Le schede sono pensate come materiale di lavoro adattabile alle esigenze degli allievi e del gruppo classe.
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Elaborato finale per la tesi TFA Sostegno scuola primaria. L’argomento scelto è incentrato sulla tematica dell’Autismo, disabilità ampiamente trattata durante la frequenza agli insegnamenti presso l’ateneo.
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