I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazioneall’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso o al relatore
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Appunti di Lettere e filosofia - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Questo appunto si riferisce al corso tenuto dal professor Fabrizio Beggiato. L'applicazione del metodo comparativo-ricostruttivo alle lingue romanze, di cui abbiamo attestata la lingua madre, il latino, consente di verificare la validità di tale metodo, ma anche di rilevarne i limiti. La comparazione consente di individuare parole di derivazione orale e parole di derivazione scritta, prestiti e parole indigene. Essa consente anche di ricostruire forme non attestate nel latino classico, ma necessarie per spiegare gli esiti romanzi. Tuttavia ricostruendo il latino solo sulla base delle lingue romanze ne ignoreremmo alcune caratteristiche come il futuro organico e la declinazione dei sostantivi.
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Esame Filologia romanza

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso tenuto dal professor Fabrizio Beggiato. All'interno della vasta area geografica in cui sono parlate le lingue romanze è possibile classificare tali lingue in tre sottoaree: - area ibero-romanza: portoghese, spagnolo o castigliano, catalano, galego; - area gallo-romanza: francese, occitano o provenzale, guascone, franco-provenzale; - area reto-romanza: reto-romanzo, ladino, friulano, sardo, italiano, dalmatico, rumeno.
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Esame Filologia romanza

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,3 / 5
Questo appunto è relativo al corso di filologia romanza tenuto dal professor Fabrizio Beggiato. La filologia romanza è la disciplina che si occupa di tutte le lingue, e anche i dialetti, che derivano dal latino, loro lingua madre. Il termine romanzo contiene in sé un elemento riconoscibile, il nome Roma: il latino era infatti la lingua di Roma. Le attestazioni di "lingua romana" per indicare il latino sono frequenti soprattutto in età imperiale, in connessione anche con la fortuna del termine "Romania", che indicava la vasta regione in cui il latino era lingua ufficiale. Accanto a Romanus era usato anche l'aggettivo Romanicus, da cui l'avverbio romanice (loqui), di cui "romanzo" è un'evoluzione.
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Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Alcuni fatti fonetici del latino sono indipendenti dall'origine indoeuropea e sono dovuti a fenomeni di assimilazione e dissimilazione. L'assimilazione può essere vocalica o consonantica, totale o parziale, Un caso particolare di assimilazione è codificato dalla legge di Lachmann: le occlusive sonore davanti a occlusiva sorda o a sibilante s diventano occlusive sorde. Altro fenomeno tipico del latino è la sincope, un fenomeno contemporaneo all'apofonia latina: a causa della forza espiratoria dell'accento intensivo protosillabico la vocale postonica si indebolisce a tal punto da cadere.
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Esame Glottologia

Facoltà Lettere e filosofia

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4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. I dittonghi indoeuropei sono costituiti dall'unione delle vocali *a, *e, *o e delle semivocali *j, *w. Esiti dei dittonghi indoeuropei in latino e greco: *ai > gr. ai; lat. ae; *ei > gr. ei; lat. i; *oi > gr. oi; lat. oe/u; *au > gr. au; lat. au/o; *eu > gr. eu; lat. u; *ou > gr. ou; lat. u.
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Esame Glottologia

Facoltà Lettere e filosofia

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4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Il vocalismo indoeuropeo si mantiene pressoché inalterato in latino e greco. Le uniche innovazioni riguardano il passaggio di *u > y e di *a lunga > e lunga in greco. In latino influisce invece sul vocalismo il fenomeno dell'apofonia latina, un indebolimento che comporta variazione della vocale postonica. In latino inoltre si ha un trattamento particolare delle vocali in posizione finale: - in posizione finale assoluta: *i > e; *o > e; - in posizione finale in sillaba chiusa: *a > e; *e > i davanti a s, t; *o > u.
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Esame Glottologia

Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Le sonanti indoeuropee hanno esiti diversi in latino e greco a seconda della posizione all'interno della sequenza fonica. In greco sviluppano una vocale di appoggio /a/, in latino una vocale /u/, /o/ davanti a consonante, /a/ davanti a vocale. In caso di sequenze cacofoniche in presenza di sonante, il greco può inserire una consonante di epentesi per facilitare la pronuncia.
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Esame Glottologia

Facoltà Lettere e filosofia

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4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. La semivocale j in latino si conserva in posizione iniziale di parola, cade in posizione intervocalica; in greco ha due esiti in posizione iniziale, /z/ o /h/. La semivocale w si conserva in latino in posizione iniziale e interna di parola, cade in greco in posizione iniziale e intervocalica con una cronologia diversa a seconda dei dialetti (è il cosiddettto digamma), si vocalizza in /u/ in posizione interna preconsonantica.
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Esame Glottologia

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4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Un'isoglossa è la proiezione areale di un dato fenomeno linguistico. Molti comparatisti ricostruiscono per l'indoeuropeo una serie di palatali, che avrebbero dato esiti diversi nelle lingue indoeuropee, come mostrerebbero le cosiddette isoglosse kentum e satem. Nelle lingue occidentali, le palatali indoeuropee sono trattate come le velari, nelle lingue orientali, esse sono trattate come sibilanti o dentali.
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Esame Glottologia

Facoltà Lettere e filosofia

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4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Le labiovelari indoeuropee presentano esiti diversi in latino e greco. In greco, esse si trasformano in labiali davanti a /a/, /o/ e consonante, in dentali davanti a /e/, /i/ e in gutturali in prossimità di /u/. In latino, l'esito è *kw > qu/c, *gw > v/u, *gwh > f/v/gu/b (f in posizione iniziale di parola o vicino a consonante; v in posizione intervocalica; gu dopo nasale; b davanti a liquida o nasale).
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Esame Glottologia

Facoltà Lettere e filosofia

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3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Le occlusive sonore indoeuropee *b *d *g si mantengono in latino e greco. Le occlusive sonore aspirate indoeuropee diventano sorde aspirate in greco. In latino invece il loro esito differisce a seconda della posizione: in posizione iniziale di parola diventano fricative sorde *bh > f, *dh > f, *gh > h; in posizione interna di parolal'esito è *bh > b, *dh > d, *gh > h.
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Esame Glottologia

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4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Le occlusive sorde indoeuropee *p *t *k si conservano inalterate in latino e greco. La classe delle occlusive sorde aspirate è poco documentata: ci sono pochi casi di confronto per ricostruirla e solo in greco e in sanscrito.
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Esame Glottologia

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Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. All'interno del concetto di latino non classico si può fare una distinzione tra latino preclassico, ossia il latino precedente all'età classica, e latino subclassico, ossia il latino informale di età classica. Le fonti per la conoscenza del latino non classico sono limitate a iscrizioni, citazioni dei grammatici e opere letterarie come le Epistole di Cicerone.
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Esame Glottologia

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Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Nella penisola balcanica è presente una varietà di lingue diverse: - turco e ungherese (non indoeuropee); - lingue slave (indoeuropee): sloveno, serbo-croato, bulgaro, macedone; - greco, albanese, romeno (lingue indoeuropee non slave). Queste lingue, attraverso il prolungato contatto tra loro hanno dato luogo a una serie di innovazioni comuni. Per individuare questo fenomeno di convergenza linguistica si parla di lega linguistica balcanica.
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Esame Glottologia

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Secondo lo schema classico ricostruito da Brugmann, il vocalismo indo-europeo sarebbe costituito da undici vocali, (a, e, i, o, u lunghe e brevi e uno schwa o vocale indistinta). Saussure ipotizzò che la vocale unica del proto-indoeuropeo fosse /e/, dalla cui contrazione con i cosiddetti 'coefficienti' sarebbero sorte le altre vocali. Kurylowitcz sviluppò la teoria di Saussure chiamando i coefficienti laringali. Secondo la teoria laringalista, ci sarebbero stati nell'indo-europeo dei fonemi fricativi la cui posizione rispetto alla vocale /e/ ne avrebbe determinato l'allungamento o la colorazione timbrica. Questi fonemi sono stati effettivamente riscontrati nell'ittito grazie alla decifrazione di Hrozny.
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Esame Glottologia

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3,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. L'apofonia indo-europea è un processo attraverso cui l'indo-europeo utilizzava determinate radici per la produzione di lessico o temi verbali, modificando il timbro (apofonia qualitativa) o la quantità (apofonia quantitativa) della vocale radicale. L'apofonia latina è invece un fenomeno fonetico meccanico circoscritto al latino: si tratta dell'indebolimento della vocale radicale nei composti a causa del forte accento intensivo protosillabico.
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Esame Glottologia

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Sulla base del confronto tra le lingue indo-europee storicamente attestate viene ricostruito il sistema consonantico dell'indo-europeo. Secondo l'operazione di ricostruzione codificata da Brugmann ("Fondamenti di grammatica comparata delle lingue indoeuropee"), il sistema consonantico dell'indo-europeo presenterebbe quattro ordini (sorde, sonore, sorde aspirate e sonore aspirate) e quattro serie (labiali, dentali, velari, labiovelari) di occlusive, la fricativa /s/, due liquide, due nasali, sei sonanti.
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Esame Glottologia

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Vi è una teoria secondo cui tra il mondo indiano e il mondo mediterraneo pre-indoeuropei esisteva una continuità linguistica e culturale (Silvestri, "La nozione di indo-mediterraneo in linguistica storica"). La presenza di consonanti retroflesse nei dialetti della Sicilia e della Sardegna e e nelle lingue indiane sarebbe una sopravvivenza di quella continuità.
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Esame Glottologia

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. Gli strumenti con cui si opera newl processo comparativo-ricostruttivo delle fasi non attestate delle lingue sono le leggi fonetiche. Una legge fonetica è la descrizione di una corrispondenza fonetica tra due lingue. Le eventuali eccezioni o sono apparenti, perché rientrano in un'altra legge fonetica, o si spiegano con il fenomeno dell'analogia, un meccanismo psicologico con cui il parlante interviene pere regolarizzare un fenomeno sentito come irregolare.
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Esame Glottologia

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Glottologia, modulo C, tenuto dal professor Antonio Filippin. E' possibile una fonetica comparata del latino e del greco in quanto si tratta di lingue appartenenti alla stessa famiglia indoeuropea. Le lingue indoeuropee, documentate su una vasta area geografica che abbraccia Europa e Asia, sono accomunate da caratteristiche morfologiche, fonetiche e sintattiche. Esse presentano, in particolare, corrispondenze foniche.
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