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Appunti di Lettere e filosofia - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Esame Linguistica italiana

Facoltà Lettere e filosofia

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4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Linguistica italiana tenuto dal professor Sergio Marroni. I fonemi si classificano sulla base dei tratti distintivi: modo di articolazione; luogo articolazione; sonorità. I fonemi consonantici dell'italiano si dividono a seconda del modo di articolazione in: occlusive, affricate, fricative, nasali, laterali, vibranti, approssimanti. A seconda del luogo di articolazione in bilabiali, labiodentali, dentali, alveolari, alveopalatali, palatali, velari. A seconda della sonorità in sorde e sonore.
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Esame Linguistica italiana

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Linguistica italiana tenuto dal professor Sergio Marroni. La sillaba può essere aperta o libera, oppure chiusa o implicata, e può presentare un attacco di una, due o tre consonanti e una coda di una e raramente due consonanti. Le parole si divisono in monosillabi e polisillabi. L'accento può essere espiratorio o dinamico, oppure musicale o melodico. C'é un accento di parola e un accento di frase. Le parole prive di accento proprio si chiamano clitici e possono essere proclitiche o enclitiche. A seconda della sillaba su cui cade l'accento le parole italiane si dividono in tronche o ossitone, piane o parossitone, sdrucciole o proparossitone, bisdrucciole, trisdrucciole, quadrisdrucciole.
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Esame Linguistica italiana

Facoltà Lettere e filosofia

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4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Linguistica italiana tenuto dal professor Sergio Marroni. L'intonazione è la curva melodica della frase. In italiano ha valore fonologico, in quanto è distintiva di significato. L'intonazione può essere: - affermativa neutra; - interrogativa; - conclusiva; - sospensiva.
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Esame Linguistica italiana

Facoltà Lettere e filosofia

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4,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Linguistica italiana tenuto dal professor Sergio Marroni. La fonetica è lo studio concreto dei suoni linguistici o foni che produciamo con gli organi dell'apparato fonatorio. Fenomeni fonetici presenti nella pronuncia dell'italiano standard: - raddoppiamento fonosintattico, che talora ha portato nella grafia a casi di univerbazione; - assimilazione regressiva; - assimilazione progressiva; Vi sono differenze tra la pronuncia dell'italiano standard, dell'italiano di Firenze e dell'italiano di Roma.
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Esame Linguistica italiana

Facoltà Lettere e filosofia

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3,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Linguistica italiana tenuto dal professor Sergio Marroni. La fonologia è una parte della linguistica che si occupa degli aspetti del suono, è lo studio astratto delle unità distintive o fonemi. Il fonema è la minima entità linguistica del significante, dotata di un valore oppositivo e di un valore distintivo di significato. Per ogni fonema ci sono infinite varianti fonetiche o allofoni. Gli allofoni sono le diverse realizzazioni concrete di un singolo fonema, combinatorie o contestuali se condizionate dal contesto, libere se non condizionate dal contesto. L'inventario dei fonemi di una lingua si individua mediante la prova della commutazione, ossia individuando le coppie minime o unidivergenti, segni linguistici che si oppongono per un solo fonema.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

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3,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Lingua latina della professoressa Cecilia Braidotti. L'esametro dattilico è un verso costituito da sei metri dattilici, di cui i primi quattro dattili o spondei, il quinto sempre dattilico, il sesto spondeo o trocheo. Raramente si trova lo spondeo in quinta sede (esametro spondiaco). All'interno del verso cade una pausa che si chiama cesura se cade all'interno del metro, dieresi se cade tra due metri.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di Lingua latina della professoressa Cecilia Braidotti. I verbi incoativi si formano aggiungendo al tema del presente il suffisso -sco e indicano un'azione in movimento, un progressivo cambiamento di stato, che può essere durativa o momentanea (lo svolgimento, oppure l'inizio o la fine del processo). Spesso al suffisso -sco si accompagna un prefisso perfettivizzante per sottolineare l'immediatezza del cambiamento di stato.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di Lingua latina della professoressa Cecilia Braidotti. Il tema del presente latino indica l'azione nel suo svolgimento in opposizione al tema del perfetto, che indica l'azione nella sua compiutezza. Ci sono quattro categorie di presente latino: - presente a raddoppiamento; - presente con suffisso -sco; - presente con infisso nasale; - presente con suffisso nasale. All'interno del presente si può fare una distinzione tra aspetto durativo e aspetto momentaneo dell'azione: da temi del presente semplici con valore durativo si possono formare temi composti con prefissi perfettivizzanti con valore momentaneo.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. Il tema del perfetto latino indica un'azione compiuta in opposizione al tema del presente che indica un'azione nel suo svolgimento. Ci sono quattro categorie di perfetto in latino: - perfetto con alternanza vocalica (apofonia quantitativa e/o qualitativa); - perfetto con raddoppiamento; - perfetto sigmatico; - pefetto in -ui.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. Il rotolo di papiro (volumen) fu il primo mezzo di scrittura. Dal II-IV sec. d.C. si cominciò a usare la pergamena, pelle di animali trattata. Poiché si trattava di un materiale costoso, si diffuse l'uso di riutilizzare i codici raschiando la scrittura precedente (palinsesti). Nell'VIII-IX sec. d.C. avvenne il passaggio dalla maiuscola alla minuscola. Gli amanuensi medievali copiavano un codice (antigrafo) su un altro (apografo), commettendo errori, grazie ai quali è possibile ricostruire i rapporti tra i codici e tentare di risalire al testo dell'autore facendone l'edizione critica.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

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4,3 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. L'uso dei pronomi indefiniti in latino ha avuto uno sviluppo notevole perché supplisce all'assenza dell'articolo. Da quis, che è l'indefinito della possibilità pura, si è formata una serie di composti che chiariscono l'indefinitezza: - quidam: persona individuata ma non identificata; - aliquis: persona esistente ma non nota; - quispiam: equivalente ad aliquis, ma poco usato; - quisquam: persona che non esiste o di cui si contesta l'esistenza.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

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4,3 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. Verbi frequentativi, intensivi o iterativi sono verbi derivati dal tema del supino del verbo da cui derivano e presentano un paradigma regolare della prima declinazione. Sono verbi che accentuano con varie sfumature l'azione del verbo: possono infatti aumentare l'intensità dell'azione o indicarne la ripetizione.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

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3,7 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. A differenza dell'apofonia indoeuropea, che è un'alternanza vocalica quantitativa o qualitativa funzionale dal punto di vista morfologico, l'apofonia latina è un fenomeno fonetico meccanico, consistente nell'indebolimento vocalico e nella progressiva chiusura della vocale breve postonica, dovuta alla forza espiratoria dell'originario accento prototonico latino. Il fenomeno è giunto talvolta fino alla caduta della vocale (sincope).
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

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3 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. Si definisce breve una sillaba aperta contenente una vocale breve; si definisce lunga una sillaba aperta contenente una vocale lunga e ogni sillaba chiusa. L'accento latino si basa sulla legge della penultima sillaba: se la penultima sillaba è lunga l'accento cade sulla penultima, se la penultima sillaba è breve l'accento cade sulla terzultima. Dunque in latino non ci sono parole accentate oltre la terzultima sillaba (legge del trisillabismo), né sull'ultima (legge della baritonesi). Nella divisione in sillabe il nesso muta cum liquida può dividersi o meno, determinando una sillaba precedente chiusa o aperta, a seconda delle necessità della metrica.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

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3,5 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. L'aspirazione iniziale prevocalica era propria del latino arcaico e rimase in età classica nel latino urbano, era ignorata invece nel latino rustico. Questo portò a doppioni (hedera/edera) e ipercorrettismi. Lo sappiamo dalle fonti (Varrone, Mario Vittorino, Sant'Agostino, Nigidio Figulo, Catullo) e dai graffiti di Pompei. L'aspirazione consonantica, estranea al latino originario, era un tentativo di riprodurre in latino le consonanti aspirate del greco.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

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4 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. La pronuncia del latino arcaico e classico è detta scientifica e non corrisponde alla nostra attuale pronuncia del latino, detta ecclesiastica perché adottata dalla Chiesa: - nel dittongo ae erano pronunciate entrambe le vocali; - la -s- intervocalica passa a -r- (rotacismo); - la -u- era pronunciata sempre come semivocale, anche in posizione iniziale davanti a vocale e in posizione intervocalica; - il gruppo -ti- davanti a vocale non era assibilato nella pronuncia in [tz] almeno fino al IV sec. d.C.; - le velari c e g erano sempre pronunciate con suono gutturale, anche davanti a vocali dolce (i, e) e a nasale nel gruppo gn-.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dall professoressa Cecilia Braidotti. L'alfabeto latino è un adattamento dell'alfabeto greco che a sua volta deriva dall'alfabeto fenicio. Il latino riprende, in particolare, l'alfabeto greco di tipo occidentale attraverso la mediazione dell'alfabeto etrusco: il latino conserva infatti il digamma e non presenta distinzione tra e lunga e breve e tra o lunga e breva, come nell'alfabeto greco di Cuma; come nell'alfabeto etrusco, invece, il latino presenta un unico segno per la gutturale sorda e sonora.
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Esame Storia della lingua greca

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia della lingua greca tenuto dal professor Emanuele Dettori. Della lingua greca antica le varietà linguistiche che si conoscono meglio sono le lingue letterarie. La patina dialettale delle lingue letterarie greche è stilizzata e ha un valore fortemente letterario. Si tratta di lingue speciali o tecniche, contraddistinte soprattutto da particolarità lessicali: forestierismi, glosse, metafore, deformazioni, composti. La prima lingua letteraria del greco è quella di Omero, artificiale e polimorfica, che ha influenzato tutte le altre. Analisi linguistica dei primi cento versi del primo libro dell'Iliade di Omero.
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Esame Storia della lingua greca

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso si Storia della lingua greca tenuto dal professor Emanuele Dettori. Sin dalle sue prime attestazioni scritte (VIII sec. a.C.), la lingua greca presenta una notevole varietà dialettale. Le fonti per ricostruire tale varietà sono: fonti letterarie; grammatici antichi; iscrizioni. Sulla base delle innovazioni comuni si possono individuare i seguenti gruppi dialettali: eolico, ionico-attico, arcadio-ciprio, dorico e greco nord-occidentale, panfilio. Esempi di iscrizioni dialettali.
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Esame Storia della lingua greca

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso si Storia della lingua greca tenuto dal professor Emanuele Dettori. Il miceneo è una varietà di greco molto antica (1400-1200 a.C. ca), attestata in lineare B, una scrittura derivata dalla lineare A minoica e caratterizzata da sillabogrammi e ideogrammi. Si tratta di una lingua amministrativa finalizzata alla registrazione dei dati dell'economia palaziale. Il merito della decifrazione fu di M. Ventris e J. Chadwick. Fonetica e morfologia del miceneo. Esempi di tavolette da Pilo e da Cnosso.
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