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maturità 2019

La maturità 2019 è destinata a rimanere ben scolpita negli annali della scuola italiana. Sarà, infatti, il primo esame di Stato che si volgerà con le regole dettate dalla ‘Buona scuola’, la legge voluta dal governo Renzi e definitivamente messa in pratica dall’esecutivo giallo-verde. Per questo, mai come quest’anno, l’interesse è altissimo; non solo da parte degli studenti. Erano più di vent’anni che – tranne qualche aggiustamento – l’esame non si rifaceva il look. Skuola.net, con questo breve ‘alfabeto’ della maturità, vuole riassumere i passaggi principali che separano gli studenti dal diploma per fronteggiare tutte le novità in arrivo.

A come Alternanza scuola-lavoro

Non è vincolante per l’ammissione all’esame, ma l’alternanza scuola-lavoro (ora chiamata "Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento") si ritaglierà comunque un ruolo importante all’interno della Maturità 2019. I ragazzi, infatti, dovranno portare e discutere all’orale una relazione che illustri il progetto o le attività svolte (a scuola o presso le aziende) per avvicinarsi al mondo del lavoro.

B come Buste

Uno degli incubi maggiori dei maturandi. Le ormai famose (e pressoché sconosciute) buste dell’orale. La loro ‘casa’, ancora una volta, il colloquio orale. I candidati, appena si siederanno, dovranno scegliere una busta (su tre a disposizione) all’interno della quale ci sarà lo spunto con cui partirà l’interrogazione. Un’immagine, un brano, una formula, un documento, ecc. Materiali predisposti dalle Commissioni d’esame che dovranno permettere ai maturandi di fare collegamenti tra le materie.

C come Credito scolastico

Come la nuova maturità cambia il sistema di punteggio. Ormai buona parte del voto finale è costruita non tanto in base all’esito delle prove d’esame quanto dal rendimento scolastico. Il curriculum dell’ultimo triennio delle superiori, infatti, potrà portare in dote ai ragazzi fino a 40 punti (quasi la metà del punteggio massimo, che rimane 100, con eventuale lode): fino all'anno scorso erano solo 25 punti.

D come Date

Un’informazione sempre utile. Visto che, secondo un recente sondaggio di Skuola.net, 1 maturando su 5 ancora non sa quando inizieranno gli esami. Si parte mercoledì 19 giugno con il tema d’italiano, il 20 giugno (giovedì) si replica con la seconda prova, quella d’indirizzo. Dopodiché si passerà direttamente all’orale, grosso modo da lunedì 24 giugno in poi (le commissioni dovrebbero impiegare pochi giorni a correggere gli scritti). Per questo la fine potrebbe essere anticipata rispetto al passato, anche prima dell’inizio di luglio.

E come Educazione Civica

Nei documenti ufficiali viene indicata come Cittadinanza e Costituzione, ma di Educazione civica si tratta: l’organizzazione dello Stato e delle istituzioni, i diritti, le regole base della convivenza civile, l’educazione alla legalità, quella ambientale, quella alla salute, ecc. Cosa c’entra con la maturità? Ebbene, ci sarà anche lei. Sempre all’orale. Sebbene gli studenti non lo affrontino a sufficienza a scuola, il Miur ha deciso che durante il colloquio dovranno rispondere anche a questo tipo di domande.

F come Fisica

Per la prima volta nella storia la Fisica entra nello scritto di maturità. Ovviamente le ‘cavie’ saranno i maturandi dei licei scientifici che, durante la seconda prova, dovranno dimostrare di conoscere la materia per poter svolgere i problemi e i quesiti proposti. Ma non basta, perché la presenza di Fisica non vuol dire che non ci sarà Matematica. Perché, da quest’anno, lo scritto d’indirizzo è multidisciplinare e le materie caratterizzanti il percorso di studi potranno comparire nelle tracce.

G come Griglia di valutazione

Visto il radicale cambiamento, specie delle prove scritte, il ministero dell’Istruzione ha deciso di agevolare il lavoro dei commissari di maturità predisponendo delle griglie di valutazione nazionali, in modo che il punteggio assegnato sia il più possibile omogeneo tra le classi e gli istituti.

I come Invalsi di quinta superiore

Ennesima novità. Durante la scorsa primavera, anche i maturandi hanno dovuto svolgere le prove Invalsi. In base all’impianto originario della riforma dovevano essere anche condizione preliminare per l’accesso all’esame. Con gli ultimi aggiustamenti, però, l’obbligo è venuto meno. Ma solo quello che legava i test sulle competenze alla maturità (probabilmente diverrà operativo dal 2020). Per questo tutti gli studenti di quinto superiore hanno dovuto sostenerle, tranne in casi d’impedimento grave. Lo prevede la legge.

L come Latino

Suscita sempre interesse la materia della versione che dovranno svolgere in seconda prova i maturandi del liceo classico. L’anno scorso fu Greco. Stavolta, seguendo la regola dell’alternanza (che, ricordiamo, non è scritta da nessuna parte ma è solo una consuetudine), è uscito Latino. Gli studenti avranno tirato un sospiro di sollievo? Neanche per sogno. Così come per i ragazzi dello scientifico, li attende una brutta sorpresa: la doppia materia. Così, oltre alla versione di latino, dovranno fare l’analisi di un testo in Greco.

M come Maturandi

Saranno circa 500mila i ragazzi che risponderanno alla campanella il prossimo 19 giugno. Il Miur ha comunicato quanti risultano, ad oggi, gli iscritti alla maturità (sono 520.263). Qualche pezzo si perderà per strada ma, alla fine, la quota dovrebbe essere quella. Tra loro, quasi la metà saranno liceali (attorno ai 220mila), provenienti soprattutto dallo scientifico e dal linguistico. Meno di 150mila gli studenti degli istituti tecnici, circa 90mila quelli dei professionali.

N come Notte prima degli esami

Da quando è stata scritta – anno 1984 - la canzone di Antonello Venditti è ormai diventata la colonna sonora di milioni di maturandi. Da 19 anni, però, ‘Notte prima degli esami’ è anche sinonimo di Skuola.net. Perché le ore che precedono la maturità molti le passeranno in bianco. Per loro, anche quest’anno, il portale di riferimento per tantissimi studenti ha in cantiere una diretta web che li accompagnerà fino alla prima prova, cercando di allentare la tensione della vigilia.

O come Orale

Una mini rivoluzione, come in parte anticipato, quella che ha investito il colloquio orale. La tesina, ciambella di salvataggio per generazioni di maturandi, va in pensione e viene sostituita dalla relazione sull’alternanza scuola lavoro. I collegamenti tra le materie saranno garantiti dalla famigerata busta, il cui contenuto servirà proprio a valutare le capacità di ragionamento dei ragazzi. Come detto, entrano le domande su Cittadinanza e Costituzione. Per il resto rimane la possibilità di essere interrogato su tutto il programma svolto a scuola.

P come Prove scritte

La riforma spinge sull’acceleratore anche per quel che riguarda le prove scritte. Apparentemente facilità il compito agli studenti: gli scritti passano da tre a due (sparisce la terza prova, croce e delizia dei vecchi maturandi). Nei fatti non è propriamente così: specie la seconda prova, multidisciplinare (con, ad esempio, matematica e fisica allo scientifico e latino e greco al classico) è facile si trasformi in uno scoglio difficile da aggirare. La prima prova, invece, rivede la sua formula: saranno sempre 7 le tracce ma distribuite in maniera diversa (ci saranno due autori per l’analisi del testo, il tema argomentativo sostituisce il saggio breve, niente tema storico, doppio tema di attualità). Dell’orale abbiamo già detto.

R come Regole

È bene ricordare alcune regole base per evitare gli studenti vanifichino gli sforzi di cinque anni per una banale distrazione. Gli orari: le prove scritte iniziano alle ore 8:30 (o poco dopo, dipende da quanto ci mettono le commissioni a predisporre i dossier per tutti). Per quell’ora, però, tutti dovranno essere seduti in classe; la campanella suonerà prima. Per gli orali, invece, fa fede il calendario (data e ora) che verrà predisposto dopo gli scritti. Passiamo agli smarpthone e agli altri dispositivi tecnologici (tablet, smartwatch): sono assolutamente vietati (non basta tenerli spenti, vanno consegnati all’ingresso in aula). I fogli protocollo: possono essere usati solo quelli timbrati dalla scuola (se ne possono chiedere quanti se ne vogliono). Infine, il documento: senza non si possono iniziare le prove. È sempre un momento ufficiale.

S come Storia

È bene approfondire ulteriormente questo capitolo. Si sta discutendo molto del fatto che la storia sia sparita dallo scritto d’italiano. Le cose non stanno propriamente così. È vero, infatti, che non c’è più una traccia esplicitamente storica. Ma la conoscenza delle vicende, in particolare di quelle del ‘900, diventerà fondamentale per svolgere tutte le tipologie. Nei materiali predisposti come traccia non mancheranno richiami alla storia recente. Il problema, semmai, è che la storia contemporanea sia trascurata dalle scuole: secondo un altro sondaggio di Skuola.net, solo 3 studenti su 5 sono arrivati fino a giorni nostri.

T come Tassa d’esame

Forse non tutti sanno che per sostenere la Maturità è necessario pagare una tassa, come per le altre prove di selezione organizzate dallo Stato, allegandola alla domanda d’iscrizione all’esame. Predisporre i materiali e pagare il personale scolastico ha, infatti, i suoi costi. L’importo, però, è abbastanza contenuto: per la Maturità è di 12,09€. Lo stesso vale per il ritiro del diploma: bisognerà pagare 15,13€. Ecco spiegata la destinazione dei soldi che, probabilmente, la scuola vi ha chiesto negli scorsi mesi.

U come Università

E dopo il diploma? Quasi tutti vanno all’università. I numeri ci dicono che, in media, circa 2 maturandi su 3 si iscrivono ad una facoltà universitaria. Solo 1 su 10 cercherà subito lavoro. Ma questi sono quelli che già sanno cosa fare. Una fetta importante di diplomati, però, non ha le idee chiare. L’anno scorso, alla vigilia della maturità, ben 2 studenti su 5 avevano raccontato a Skuola.net di non aver ancora minimamente deciso la strada da intraprendere dopo gli esami.

V come Voto finale

Il voto finale rimane in centesimi, con voto massimo fissato a 100 con lode. Lode che è ottenibile solo se si è fatto un percorso impeccabile, e con il parere positivo unanime della commissione. Oltre al credito scolastico (che, come visto, pesa 40 punti), pesano sul diploma il punteggio delle ormai tre prove, equiparate a 20 punti massimi l'una, e l'eventuale bonus di 5 punti che la commissione può assegnare in caso ritenga che un alunno si sia dimostrato particolarmente brillante.

Z come Zero...bocciati

I numeri parlano chiaro: una volta ammessi alla maturità è praticamente impossibile essere bocciati. Lo scorso anno, ad esempio, secondo i dati diffusi dal Miur appena lo 0,4% dei maturandi ha dovuto ripetere l’anno. Il vero sbarramento avviene prima, durante gli scrutini: qui, sempre alla fine dell’anno scolastico 2017/2018, furono fermati ben 4 studenti su cento. Dieci volte in più rispetto agli esami. Quindi, niente paura: nonostante l’ansia della vigilia, la maturità quasi sempre non è altro che una formalità.

Data pubblicazione 10 Giugno 2019, Ore 10:16 Data aggiornamento 10 Giugno 2019, Ore 11:43
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