
La Maturità 2019 si avvicina inesorabilmente, ciononostante, il dibattito attorno alle novità che la caratterizzeranno non si placa. Dopo la discussione, ancora aperta, riguardo alle modifiche alla prova orale, si è tornati ad aprire ancora una volta il dibattito, nato con l'annuncio della riforma riguardante la prima prova scritta, ovvero quello sulla cancellazione del tema di storia.
Andiamo a vedere insieme come si sta sviluppando questa polemica.
Prima prova maturità 2019: l’appello per il tema storico
In occasione dell'anniversario della Liberazione d'Italia, Repubblica ha infatti condiviso tramite il proprio sito web l’appello proposto dalla senatrice Liliana Segre, dallo storico Andrea Giardina, e dallo scrittore Andrea Camilleri. L'appello in questione, ancora sottoscrivibile su Repubblica, richiede a gran voce un aumento delle ore dedicate alla storia, il ripristino del tema storico alla maturità e uno stanziamento di fondi maggiori per la la ricerca storica all'interno delle Università italiane.
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Prima prova, il tema storico sempre poco scelto alla maturità
Non mancano, però, i problemi legati a questa proposta. Negli anni precedenti, infatti, sempre meno maturandi sceglievano di sviluppare questo tema e spesso a causa degli argomenti contenuti nella traccia, che spesso non erano stati trattati in classe per la fatica di concludere i programmi e di arrivare ad argomenti recenti.Su questo tema così caldo, in particolar modo sotto Maturità 2019, è tornato anche il Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti che ha difeso la scelta di eliminare la traccia del tema storico. Scopriamo nel dettaglio quali sono state le sue parole.
Prima prova maturità 2019: il Ministro Bussetti parla del tema storico
Il ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, ha dunque risposto alle critiche che stanno piovendo sulla riforma attraverso un’intervista rilasciata ad ADNKronos: “La storia sarà proposta, in modo trasversale, non in una sola tipologia di prova, come accadeva prima, ma in più tracce. Gli studenti hanno avuto modo di verificarlo grazie alle simulazioni nazionali della prima prova che abbiamo sottoposto loro nei mesi scorsi. I temi proposti in quell’occasione sono stati molto apprezzati dai maturandi che hanno potuto affrontare questioni storiche più che negli anni scorsi. Occorre poi ricordare una cosa, la prima prova dell’Esame è una prova di lingua italiana, il cui obiettivo è l’accertamento delle competenze linguistiche e argomentative. Non è una prova “disciplinare”. E la storia è una materia fondamentale. Come la filosofia, l’arte, l’economia, il diritto.”
Maturità 2019: la storia eliminata del tutto dalla prima prova?
Proprio il Ministro Bussetti, nell'intervista sopracitata, ha voluto sottolineare come la Storia, se pur non avendo più una traccia esclusivamente dedicata, non sarà estromessa dall'esame di Stato. Il governo, infatti ha previsto l’inclusione della storia nelle varie tipologie di testo proposte: Analisi e interpretazione di un testo letterario, con due tracce, Analisi e produzione di un testo argomentativo con tre tracce e Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo, con due tracce su tematiche di attualità. All’interno di esse si potranno trovare diversi ambiti, tra i quali quello storico. Per quanto riguarda l’aumento delle ore, invece, Bussetti ha negato la possibilità che esso possa diventare realtà :” La storia è una disciplina trasversale, È fortemente correlata alla letteratura, al diritto, alla geografia. Gli studenti la incontrano in maniera diversa anche in ore dedicate ad altre materie. Certamente si può incrementare lo spazio dedicato a questa disciplina, nessuno vieta alle scuole, nell’ambito della loro autonomia, di adoperare i docenti dell’organico potenziato per approfondire questioni storiche. Gli addetti ai lavori queste cose le sanno benissimo. Non ridurrei tutto a un “conteggio” di tempi, non è così che riconosciamo il valore della Storia nella formazione dei nostri giovani”