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Appunti di Lettere e filosofia - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. La legge di Grimm e la legge di Verner interessano le lingue germaniche. Si tratta di mutazioni consonantiche regolari e omorganiche. Secondo la legge di Grimm, nelle lingue germaniche le occlusive sorde diventano fricative sorde, le occlusive sonore diventano occlusive sorde e le occlusive sonore aspirate diventano occlusive sonore in posizione iniziale e preconsonantica, fricative sonore in posizione intervocalica. Secondo la legge di Verner, nelle lingue germaniche una occlusiva sorda in contesto sonoro e con accento che non cade sulla sillaba precedente diventa non fricativa sorda ma fricativa sonora.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Il mutamento fonetico consiste nel mutamento di una serie di elementi. Una legge fonetica consiste nella constatazione della regolarità del mutamento fonetico tra due stadi di lingua a parità di condizioni fonosintattiche e prosodiche. Un fono è quanto prodotto fisicamente dall'apparato fonatorio. Un fonema è quanto ha rilevanza funzionale all'interno dei foni. La distinzione tra fono e fonema si ha con la commutazione delle coppie minime. Un allofono è una variante comninatoria dello stesso fonema, priva di valore distintivo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Le lingue si possono studiare da un punto di vista sincronico e da un punto di vista diacronico. Dal punto di vista sincronico, la lingua si studia nel suo contesto sociale e cronologico, come ergon (Aristotele). Dal punto di vista diacronico, la lingua si studia nel suo divenire, come energeia (Aristotele). La linguistica interna studia la lingua in sé e per sé. La linguistica esterna studia i cambiamenti originati da cause extra-linguistiche (spazio-temporali).
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Il titolo Orlando Furioso è un ossimoro: Orlando nella tradizione infatti è il paladino saggio, che rinuncia alla vita per la fede. Riprende l'Ercules furens di Seneca e l'Orlando innamorato di Boiardo. Si danno numerosi esempi di arte allusiva nell'Orlando Furioso, ripresi da Dante, Petrarca, Poliziano, Boiardo, Pulci e dai classici latini, soprattutto Virgilio, Seneca, Ovidio, Catullo, Orazio.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Paolo Cortese fu nel '400 fautore del ciceronianesimo. Nella lettera di Poliziano a Paolo Cortese, Poliziano dissente da Paolo Cortese riguardo allo stile. Ritiene infatti che non bisogna apprezzare solo quelli che scrivono seguendo il modello di Cicerone, ma piuttosto quelli che scrivono secondo un proprio stile. Non propone in alternativa un'imitazione eclettica, ma un ampliemento delle proprie letture e della propria consuetudine con i classici.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Dalla lettera di Petrarca a Boccaccio emerge la figura dell'intellettuale appartato, dedito agli studi, che disdegna ciò che piace al volgo. Vi è anche il tema dell'imitazione. L'imitatore deve essere simile, non uguale, come il figlio somiglia al padre. La fonte classica è Seneca, Lettere a Lucilio. Petrarca stesso cita l'immagine delle api di Seneca.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. La memoria letteraria consiste in un confronto con l'episteme letteraria, ossia l'esperienza poetica viene filtrata attraverso il bagaglio di letture con cui il poeta si confronta e da cui trasceglie. Il problema è il concetto di imitazione. Nell'arte allusiva l'operazione che si impone al lettore è quella di indagare il percorso che l'autore ha compiuto per arrivare all'esito finale del prodotto poetico. Ad aver parlato di arte allusiva è G. Pasquali.
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Esame Filologia della letteratura italiana mod. B

Facoltà Lettere e filosofia

Dal corso del Prof. F. Iovine

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. In Petrarca, RVF XXX, l'immagine della donna penetra attraverso gli occhi nel cuore del poeta, che è la sede della memoria (dottrina dell'innamoramento). Neanche l'evento della morte può separare il poeta dall'amata. La donna amata è cantata come epifania del divino. Vi è anche il tema della poesia che vince il tempo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Petrarca, RVF XXII è un componimento composto di soli endecasillabi. Nelle sestine tornano, sebbene con ordine diverso, le stesse parole-rima. L'ordine delle parole-rima è ferreo, vincolante, ABCDEF FEDCBA. I legami sono interstrofici, tra l'ultima rima della sestina precedente e la prima rima della sestina successiva.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Una metafora di un sonetto di Guinizzelli, tratta dall'ambito tecnico dell'uccellagione, è stata interpretata come un invito a soggiacere alla signoria altrui: un uccello catturato nella pania non deve divincolarsi, perché più si divincola più è preso ("un uccello preso al laccio ha difficile il dibattersi"). Contini ha suggerito una nuova interpretazione: la volontà sarebbe quella di Dio, la regola quella monastica, e il sonetto un'esortazione devota. Ma il principio del Cristianesimo è il libero arbitrio, dunque bisogna interpretare il sonetto nel contesto cronologico coevo. Il dio che esige la sottomissione della volontà nei testi coevi è il dio Amore.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. A tenuto dal professor Letterio Cassata. Carlo Michelstaedter poeta di Gorizia, è autore di "Poesie". In "Risveglio", v. 4, nell'autografo si legge "e sfiorano del capo i fiori e l'erbe". Chiavacci e Arangioluiz hanno corretto il v. 4 con una loro congettura: "e sfiorano del capo i fiori l'erbe". L'ultimo verso "pur amando ascolti, non però m'intendi" è ipermetro, forse l'autore aveva scritto "quando".
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. A tenuto dal professor Letterio Cassata. "Maggi" di Pietro Feriani è un'opera letteraria in in quartine di ottonari a rima baciata, che riprende le opere popolari e i poemi cavallereschi. Ci è tramandata da due manoscritti. Il verso "ora a morte ogniuno è dato" è tramandato dai manoscritti "ora morte a ogniuno è dato". Secondo la curatrice Gabriella Mazzei il verso tradito dai manoscritti presenta un errore di archetipo per la mancata concordanza tra morte e dato, ma nella lingua antica la sconcordanza di genere è frequente.
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Esame Filologia della letteratura italiana

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana, mod. A, tenuto dal professor Letterio Cassata. Isabella di Morra, donna nobile del '500, petrarchista meridionale, è autrice di 13 componimenti (10 sonetti e 3 canzoni). Analisi dei sonetti Rime 1 e Rime 5. Nell'ultimo verso di Rime 5 vi è un'immagine ardita, "rompere i marmi", che fa parte di una serie di immagini medievali, come 'far piangere i sassi'. Benedetto Croce indagò sulla biografia di questa poetessa.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana tenuto dal professor Letterio Cassata. La canzone "Amor voglio blasmare" si trova in tre codici trecenteschi, è un adespoto, ossia non porta il nome dell'autore, è stata attribuita a Federico II in base ad argomenti interni (lo stile) ed esterni. Anche "servuto" al v. 6 potrebbe essere indizio di attribuzione a Federico II. Secondo Panvini, invece, "servuto" potrebbe essere un errore del copista per "feruto".
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana tenuto dal professor Letterio Cassata. Teseida di Boccaccio è un poema epico italiano in ottave, di impostazione storica ma di argomento mitico, che parla di Teseo. Presenta problemi testuali e metrici (ad esempio ipermetrie o parole tronche). Esempi: - 2,15,5 "Gli Atteniesi assai si mervigliaro": con sinalefe e dieresi; - 1,38,4 "sentieri a sua salute cerca e pe' romori": è un verso ipermetro, sono state fatte delle ipotesi per sanarlo, ma non è sanabile; - 2,72,3 "inver la terra della quale nello entrare": è un verso ipermetro, ma "inver" era spesso aferetico.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana tenuto dal professor Letterio Cassata. Il sonetto "Poi che tornato è il sole al corso antico" di Cavalcanti è un componimento giovanile. Al v. 7 alma sostantivo e quiete sostantivo sembrano inaccettabili. In questo caso bisogna interpretare alma aggettivo e quiete sostantivo. "Alma quiete" è un sintagma frequente nella lingua poetica italiana.
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Esame Filologia della letteratura italiana

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana tenuto dal professor Letterio Cassata. "I' vegno 'l giorno a te 'nfinite volte" è un sonetto di Cavalcanti a Dante. AL v. 7 Vitetti ritiene che ci sia una corruttella e propone la congettura "d'amor parlavi" al posto di "di me parlavi". In questo modo il senso sarebbe più accettabile ma la genesi dell'errore (un errore di lettura da parte del copista) è improbabile. Di questo sonetto sono state date diverse interpretazioni. Secondo Lamma e Marti il dissenso sarebbe politico, secondo altri sarebbe morale.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana tenuto dal professor Letterio Cassata. Federico II e i poeti della Scuola Siciliana ci sono giunti attraverso tre manoscritti trecenteschi scritti in Toscana: questo ha comportato una toscanizzazione dei poeti siciliani. Non abbiamo altre testimonianze del siciliano di allora, per cui è temerario tentare di intevenire sul testo sicilianizzandolo. Vi è inoltre il problema della rima siciliana imperfetta.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana tenuto dal professor Letterio Cassata. Dante, Paradiso 7, 35 presenta un caso di sinalefe inconsueto rispetto all'usus dantesco. Si ipotizza ci sia un errore di archetipo, trasmesso a tutta la tradizione. Bisogna congetturare. La congettura migliore è quella che spiega la genesi dell'errore. La corruttela potrebbe spiegarsi come una resistenza a un ordine sintattico sentito come strano.
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Esame Filologia della letteratura italiana

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana tenuto dal professor Letterio Cassata. Nell'incipit del primo canto del Paradiso di Dante vi è un problema di punteggiatura di cui l'ecdotica deve occuparsi. Nei testi a stampa dopo "appressando sé al desire" vi è una virgola. Tuttavia è possibile non mettere questa virgola sulla base di un'epistola di Cangrande. Quindi "desire" regge sia "si profonda" sia "Dio". SI tratta della figura retorica dell'apo koinou, di cui si danno esempi nella Divina Commedia.
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