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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Iovine Francesco

Dal corso del Prof. F. Iovine

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
4,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Petrarca fa i conti con la tradizione letteraria precedente: fu un umanista la cui frequentazione dei testi classici fu assidua e attenta, e nelle sue opere rivisita e riutilizza, dissumulandone la fonte, i classici. Opere: Trionfi, Secretum, Canzoniere. Dal Canzoniere: - Apollo, s'anchor vive il bel desio; - Voi che ascoltate in rime sparse il suono; - Era il giorno ch'al sol si scoloraro; - Solo et pensoso i più deserti campi; - L'arbor gentil che forte amai molt'anni; - Zefiro torna e 'l bel tempo rimena.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Le prime prove poetiche di Dante furono improntate all'adesione del magistero di Guittone. Segnò una svolta nel suo fare poetico l'incontro con Cavalcanti. Il suo esordio poetico è segnato dal sonetto che inaugura La Vita Nova. La Vita Nova è il primo romanzo della letteratura italiana, è un prosimetro che racconta una vicenda d'amore. In essa Dante racconta il suo amore per Beatrice, con tutti i significati che ella assumerà, non solo donna stilnovista, ma anche epifania del divino. - A ciascun'alma presa e gentil core; - Guido, io vorrei che tu, Lapo ed io; - Tutti li miei pensier parlan d'Amore; - Amore e il cor gentil sono una cosa.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Il filone della poesia comico-realistica fu usato dai Siciliani e dagli Stilnovisti, ma sempre in modo distinto dal genere lirico. I maggiori esponenti di questo filone sono Rustico Filippi e Cecco Angiolieri. Si tratta di un genere che risponde a degli aspetti convenzionali e ha precedenti nella tradizione romanza. Non è dunque poesia spontanea e autobiografica, ma convenzionale e minoritaria. - Rustico Filippi: Oi dolce mio marito Aldobrandino; Quando Dio messer messerin fece; - Cecco Angiolieri: La mia malinconia; S'i' fosse fuoco arderei 'l mondo; Tre cose solamente mi so' in grado.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. B, tenuto dal professor Francesco Iovine. Guido Guinizzelli, bolognese, respira l'aria culturale della sua città e riprende il rigore logico dagli studi filosofici. Fu il precursore dello Stilnovo. L'esordio di Guinizzelli fu segnato dal m agistero guittoniano. Guinizzelli si rivolge a Guittone con l'atteggiamento di chi lo riconosce come un maestro con un sonetto che segnala l'intenzione del discepolo di recargli omaggio. Componimenti di Guinizzelli: - O caro padre meo; - Al cor gentil; - Lo vostro bel saluto; - Veduto ho la lucente stella Diana; - Io voglio del ver la mia donna laudare; - Omo che è saggio non corre leggero.
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Dal corso del Prof. F. Iovine

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. B, tenuto dal professor Francesco Iovine. Guido Guinizzelli, precursore dello Stilnovo, recupera la lezione dei Siciliani e la approfondisce, con particolare attenzione alla tematica amorosa. Rispetto ai poeti Siciliani e ai Siculo-Toscani, gli Stilnovisti sono capaci di una più notevole introspezione psicologica e del ricorso ad altri saperi laddove la tradizione siciliana è ritenuta inefficiente a descrivere l'esperienza amorosa. Profondo è il rinnovamento stilistico. Conta la capacità di prestare ascolto alla propria interiorità, al dittatore Amore.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. B, tenuto dal professor Francesco Iovine. In seguito al declino della casa sveva si assiste allo sfiorire della scuola poetica siciliana. Il magistero poetico siciliano non venne disperso ma trasferito in Toscana da Bonaggiunta Orbicciani, autore di una produzione cortese che riprende i siciliani e i provenzali. In Toscana si affermò il magistero guittoniano: la produzione di Guittone d'Arezzo attraversò due fase, una prima fase amorosa e una seconda fase morale-edificatrice.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. B, tenuto dal professor Francesco Iovine. Federico II in prima persona scrisse versi e fu considerato da una critica filologica sommaria un poeta mediocre. Una sua composizione, il cui incipit è "Misura, providenza e meritanza da dell'uomo che è vile esser valente" è una evidente polemica antifeudale: la nobiltà non è frutto di antico lignaggio né di ricchezze accumulate dalla stirpe. Si era evidentemente profilata un'alleanza dell'imperatore con i ceti mercantili emergenti.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. B, tenuto dal professor Francesco Iovine. Componimenti poetici di Giacomo da Lentini: - Or come pote; - Molti amadori la lor malattia portano in core; - A l'aere claro; - Io m'aggio posto in core a dio servire; - Madonna ha in sé vertute con valore.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. B, tenuto dal professor Francesco Iovine. Il primo storico della letteratura in volgare, Dante, riconosce che è con i poeti della scuola siciliana che il volgare italiano acquista dignità letteraria. Nel De Vulgari Eloquentia Dante elogia la scuola siciliana a partire dal panorama delle lingue romanze e si sofferma sul siciliano illustre e in particolare sulla pari dignità che il volgare illustre e aulico ha rispetto al latino.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. B, tenuto dal professor Francesco Iovine. La scuola poetica siciliana fu un cenacolo attivo presso la corte di Federico II, che diede vita a una poesia in volgare italiano. La produzione è tradita dal codice Vaticano 3973. La critica ha ritenuto che la scuola poetica siciliana abbia trasferito in Sicilia temi e motivi della poesia provenzale. Tuttavia i poeti del cenacolo federiciano sono tutti alti dignitari dietro il cui operare vi è un disegno strategico, la volontà di promuovere una poesia in lingua volgare, il siciliano illustre e di dar vita a una cultura laica alternativa a quella chierica. La lirica siciliana è monotematica: parla dell'amore inteso come pensiero ossessivo, malattia.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. B, tenuto dal professor Francesco Iovine. La rima svolge la funzione di segnalare la fine del verso e l'inizio del verso successivo. La rima al mezzo è un artificio sistematico che cade davanti alla cesura, ossia tra i due emistichi e che produce un effetto fonico di eco. La rima interna è un artificio asistematico che può assumere qualunque posizione. La rima piana è determinata dall'occorrenza di due parole piane che hanno identità di suono a partire dalla vocale tonica. La rima tronca è tra due parole tronche. La rima sdrucciola è tra due parole sdrucciole. I versi sono legati da un sistema più o meno fisso di rime, la strofa o stanza.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. B, tenuto dal professor Francesco Iovine. Il verso è costituito da un susseguirsi di sillabe atone e toniche. La metrica italiana è accentuativa, ossia basata sull'alternanza di sillabe accentate e non. L'ottava è il metro che si usa per composizioni di ampio respiro narrativo. La terzina è invenzione di Dante per la Commedia. L'incipit è il verso iniziale di un componimento. Il sonetto è un componimento di quattordici versi endecasillabi divisi in due quartine e due terzine. L'endecasillabo è un verso costituito da undici sillabe metriche.
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Questo appunto si riferisce al corso di Letteratura italiana, mod. B, tenuto dal professor Francesco Iovine. L'ottava 21 del libro VI e l'ottava 19 del libro VIII dell'Orlando Furioso di Ariosto si possono considerare ottava di entrata e di uscita. Esse sono state pensate insieme. La prima ottava è la descrizione dell'isola della maga Alcina, la seconda descrive Ruggiero in groppa all'ippogrifo portato vicino all'isola di Alcina. Confronto tra le due ottave.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Il titolo Orlando Furioso è un ossimoro: Orlando nella tradizione infatti è il paladino saggio, che rinuncia alla vita per la fede. Riprende l'Ercules furens di Seneca e l'Orlando innamorato di Boiardo. Si danno numerosi esempi di arte allusiva nell'Orlando Furioso, ripresi da Dante, Petrarca, Poliziano, Boiardo, Pulci e dai classici latini, soprattutto Virgilio, Seneca, Ovidio, Catullo, Orazio.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Paolo Cortese fu nel '400 fautore del ciceronianesimo. Nella lettera di Poliziano a Paolo Cortese, Poliziano dissente da Paolo Cortese riguardo allo stile. Ritiene infatti che non bisogna apprezzare solo quelli che scrivono seguendo il modello di Cicerone, ma piuttosto quelli che scrivono secondo un proprio stile. Non propone in alternativa un'imitazione eclettica, ma un ampliemento delle proprie letture e della propria consuetudine con i classici.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Dalla lettera di Petrarca a Boccaccio emerge la figura dell'intellettuale appartato, dedito agli studi, che disdegna ciò che piace al volgo. Vi è anche il tema dell'imitazione. L'imitatore deve essere simile, non uguale, come il figlio somiglia al padre. La fonte classica è Seneca, Lettere a Lucilio. Petrarca stesso cita l'immagine delle api di Seneca.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. La memoria letteraria consiste in un confronto con l'episteme letteraria, ossia l'esperienza poetica viene filtrata attraverso il bagaglio di letture con cui il poeta si confronta e da cui trasceglie. Il problema è il concetto di imitazione. Nell'arte allusiva l'operazione che si impone al lettore è quella di indagare il percorso che l'autore ha compiuto per arrivare all'esito finale del prodotto poetico. Ad aver parlato di arte allusiva è G. Pasquali.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. In Petrarca, RVF XXX, l'immagine della donna penetra attraverso gli occhi nel cuore del poeta, che è la sede della memoria (dottrina dell'innamoramento). Neanche l'evento della morte può separare il poeta dall'amata. La donna amata è cantata come epifania del divino. Vi è anche il tema della poesia che vince il tempo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Petrarca, RVF XXII è un componimento composto di soli endecasillabi. Nelle sestine tornano, sebbene con ordine diverso, le stesse parole-rima. L'ordine delle parole-rima è ferreo, vincolante, ABCDEF FEDCBA. I legami sono interstrofici, tra l'ultima rima della sestina precedente e la prima rima della sestina successiva.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Una metafora di un sonetto di Guinizzelli, tratta dall'ambito tecnico dell'uccellagione, è stata interpretata come un invito a soggiacere alla signoria altrui: un uccello catturato nella pania non deve divincolarsi, perché più si divincola più è preso ("un uccello preso al laccio ha difficile il dibattersi"). Contini ha suggerito una nuova interpretazione: la volontà sarebbe quella di Dio, la regola quella monastica, e il sonetto un'esortazione devota. Ma il principio del Cristianesimo è il libero arbitrio, dunque bisogna interpretare il sonetto nel contesto cronologico coevo. Il dio che esige la sottomissione della volontà nei testi coevi è il dio Amore.
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