I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazioneall’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso o al relatore
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Appunti di Economia - Università degli Studi di Salerno

L'avanzamento delle tecnologie digitali sta rimodellando il settore della revisione legale, portando nuovi strumenti e metodologie che migliorano la precisione, la trasparenza e la tempestività nell’analisi e nella valutazione dei dati finanziari. Questo studio approfondisce le innovazioni che stanno trasformando la revisione, con particolare attenzione al data analytics, all’intelligenza artificiale, alla blockchain e al cloud computing, evidenziando il loro impatto su controllo, verifica e rilevazione di anomalie. Nel primo, si introduce il valore delle tecnologie in revisione, analizzando l'evoluzione storica e i vantaggi operativi di un approccio digitale, insieme alle sfide implementative, come la necessità di infrastrutture tecnologiche e la gestione del cambiamento. Il secondo esplora le tecnologie chiave, come il data analytics e i big data, che permettono analisi predittive approfondite, e l’automazione e l’intelligenza artificiale, che rendono più eCiciente il rilevamento delle frodi tramite la Robotic Process Automation (RPA) e algoritmi di machine learning. Inoltre, si analizzano le potenzialità della blockchain per migliorare la trasparenza delle transazioni e il ruolo del cloud computing, che favorisce la gestione sicura dei dati in remoto. Il terzo approfondisce l’utilizzo di metodologie e strumenti avanzati, inclusi software di revisione integrati con funzionalità di analisi e reporting in tempo reale, e dashboard interattive che rendono il processo più dinamico e collaborativo. Si sottolinea anche l’importanza delle piattaforme di collaborazione digitale per garantire una comunicazione sicura e crittografata tra i revisori. Infine, il quarto si focalizza sulle prospettive future del settore, evidenziando le competenze che i revisori devono sviluppare per adattarsi alle tecnologie emergenti e le opportunità di crescita professionale oCerte dai programmi di formazione e certificazione. L'obiettivo di questo studio è fornire una guida completa alle principali tecnologie di revisione, analizzando sia le attuali soluzioni digitali sia le tendenze future, per ridefinire il ruolo del revisore e valorizzare l’adozione tecnologica come fattore strategico per migliorare l'affidabilità e la qualità della revisione contabile in un contesto digitale in rapida evoluzione.
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Nel lavoro di tesi si procede ad analizzare come è cambiato il rapporto dell'uomo con l'ambiente e alla crescente importanza che ha assunto la green economy; nella seconda parte, invece, si analizza l'importanza dell'acqua e il suo ruolo nel produrre energia idroelettrica.
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La dottrina aziendale è concorde nel definire la crisi d’impresa come un fenomeno che si sviluppa progressivamente su più stadi, attraverso un percorso lungo il quale sorge, si sviluppa e giunge ad un epilogo. Ad ogni stadio corrisponde una maggiore intensità della situazione di squilibrio. Più il processo segue il suo percorso di deterioramento dell’equilibrio economico-finanziario, più risulta difficile porre in essere gli opportuni interventi di risanamento. Appare, dunque, evidente l’esigenza di individuare tempestivamente i segnali di una crisi imminente. In questo ambito, assumono particolare rilevanza i modelli di previsione delle insolvenze, strumenti di supporto atti a prevenire l’insorgere della patologia, la sua diffusione e le gravi conseguenze che ne derivano. Alla luce di tali considerazioni, il presente elaborato si occupa, in una prima parte, di inquadrare il fenomeno della crisi d’impresa, delineandone gli stadi evolutivi e le principali cause e tipologie. Nel secondo cap, invece, attraverso una revisione della letteratura esistente in materia di previsione della crisi d’impresa, sono stati delineati i principali pregi e limiti dei più diffusi modelli di previsione delle insolvenze. Nell’ultima parte del lavoro è stata inserita un’applicazione del modello Logit ad un campione di imprese industriali italiane, allo scopo di valutare la capacità predittiva di quattro indici di bilancio, scelti tra quelli maggiormente utilizzati nella letteratura empirica dell’argomento e volti a rappresentare i principali profili della gestione aziendale, ovvero la capacità degli stessi di discriminare tra imprese sane ed imprese anomale.
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Il presente elaborato si propone di analizzare il contraddittorio endoprocedimentale nel sistema tributario italiano alla luce dei recenti interventi normativi. Il contraddittorio, in ambito tributario, consente al contribuente di partecipare all'attività di accertamento fiscale, dando la possibilità al destinatario del provvedimento lesivo della sua sfera giuridica di addurre le proprie ragioni in ordine agli elementi su cui l'Amministrazione finanziaria intende fondare l'atto impositivo. Esso costituisce una garanzia per il contribuente, consentendogli non solo di conoscere la pretesa impositiva vantata e le ragioni a sostegno, ma anche di fornire elementi di fatto e di diritto utili per giungere ad un'obiettiva determinazione della pretesa fiscale. Allo stesso tempo, rappresenta uno strumento per ridurre il contenzioso, poiché attraverso un dialogo con l'Amministrazione finanziaria si può giungere a una soluzione accettabile per entrambe le parti, e costituisce un valido supporto per l'attività istruttoria dell'Amministrazione stessa, che potrà agire con maggiore accuratezza nell'esercizio dei propri poteri impositivi, avendo a disposizione le informazioni fornite dal contribuente. Si tratta, dunque, di un vero e proprio diritto del contribuente ad intervenire nel procedimento di accertamento o in una fase successiva, purché antecedente all'atto di accertamento, da cui derivano corrispondenti obblighi per l'Amministrazione finanziaria, la quale deve garantire che tale partecipazione sia effettiva, tenendo conto delle argomentazioni addotte dal contribuente. L’istituto in esame, dunque, realizza l'inalienabile diritto di difesa del cittadino sancito dall'art. 24 cost., assicura il buon andamento dell'amministrazione dettato dall'art. 97 cost. e consente, inoltre, di giungere ad una determinazione del carico fiscale che rispetti i principi previsti dall’art. 53 cost. Inoltre, il diritto di ogni individuo di essere sentito prima dell'adozione di qualsiasi decisione che possa incidere in modo negativo sui suoi interessi costituisce, altresì, un principio fondamentale del diritto dell'Unione europea, com'è stato chiarito in più occasioni dalla stessa Corte di Giustizia. Tuttavia, nonostante la sua indiscussa rilevanza, prima dei recenti interventi normativi, il contraddittorio endoprocedimentale non ha mai formato oggetto di una disposizione di carattere generale che ne prevedesse l'applicazione per ogni tipologia di tributo e per ogni metodologia di accertamento e ne disciplinasse in modo uniforme le modalità di applicazione e le conseguenze in caso di mancata instaurazione. Difatti, il legislatore ha regolato l'istituto solo con riferimento ad un numero limitato di ipotesi e ciò ha, nel tempo, reso sempre più frammentario l’utilizzo del contraddittorio preventivo. Tale contesto normativo ha inevitabilmente influenzato la giurisprudenza in materia, comportando la proliferazione di orientamenti di segno opposto, l’uno favorevole all’introduzione di un contraddittorio preventivo generalizzato, l’altro contrario, tali da imporre un intervento risolutorio da parte del Legislatore. A tal proposito, l’innovazione legislativa apportata dalla recente riforma fiscale, sembra aver finalmente generalizzato il contraddittorio preventivo endoprocedimentale. Il nuovo art. 6-bis della L. n. 212/2000 impone l'obbligo di contraddittorio a prescindere dalla natura del tributo oggetto di contestazione (armonizzati e non), dal tipo di controllo attuato (“a tavolino” o tramite accesso presso la sede del contribuente) ed anche dall’eventuale prova di resistenza fornita dal contribuente. Insomma, tale valorizzazione legislativa era stata lungamente desiderata e costituisce, senza dubbio, una positiva conquista conseguita all’esito di un faticoso processo evolutivo. Tuttavia, per un giudizio definitivo, sarà necessario osservare nel tempo come l’amministrazione fiscale darà attuazione alle nuove norme e attendere l’interpretazione che ne darà la giurisprudenza. Alla luce delle suesposte considerazioni, attraverso un'analisi della giurisprudenza nazionale ed europea, nonché dell'evoluzione normativa in tema di contraddittorio in ambito nazionale, si intende comprendere il contesto che ha condotto alla recente valorizzazione legislativa dell'istituto. Nello specifico, nel primo cap vengono delineati i principali aspetti del procedimento di accertamento tributario. Il secondo cap, attraverso l’analisi della giurisprudenza europea e nazionale in tema di contraddittorio endoprocedimentale, esamina il ruolo essenziale della partecipazione difensiva del contribuente nell’accertamento tributario. Nel terzo cap viene analizzata l’evoluzione normativa in materia di contraddittorio in ambito nazionale, con particolare riguardo alla recente innovazione legislativa introdotta dalla riforma fiscale.
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Tesi di laurea - La riconfigurazione della catena del valore nella trasformazione digitale delle imprese- in economia e gestione delle imprese completa di indice, introduzione, conclusione e bibliografia.
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Il presente elaborato si prefigge l’obiettivo di approfondire il concetto di turismo enogastronomico ed applicare a tale settore, così tanto dinamico e d’interesse, un’analisi strategica. Il settore del turismo enogastronomico, o enoturismo, è uno dei segmenti più in evoluzione ed in forte ascesa all’interno del più generale turismo.
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Esame Economia politica

Facoltà Economia

Dal corso del Prof. R. Cerrone

Università Università degli Studi di Salerno

Tesi
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Tesi per la facoltà di economia, dell'università degli Studi di Salerno - Unisa elaborata dall’autore nell’ambito del corso di economia politica tenuto dal professoressa Cerrone dal titolo Le fusioni bancarie nel nuovo contesto normativo di riferimento. Scarica il file in formato PDF!
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Esame Economia politica

Facoltà Economia

Dal corso del Prof. R. Cerrone

Università Università degli Studi di Salerno

Tesi
Tesi per la facoltà di economia, dell'università degli Studi di Salerno - Unisa elaborata dall’autore nell’ambito del corso di economia politica tenuto dal professoressa Cerrone dal titolo Crisi bancarie: prevenzione e gestione alla luce della nuova direttiva BRRD. Il caso MPS. Scarica il file in formato PDF!
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L'obiettivo dell'elaborato è quello di dare una definizione al concetto di "Qualità", partendo dal generale al particolare; dai primi cenni storici ad oggi. altro obiettivo è quello di individuare le tecniche di misurazione della soddisfazione del cliente, ma soprattutto quella dei pazienti nelle strutture sanitarie, pubbliche e private.
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Lo scopo di questa tesi è quello di analizzare l'origine, la cause, lo sviluppo e gli effetti della crisi dei mutui subprime sul sistema economico-finanziario. Com'è noto, la crisi dei mutui subprime è stata una particolare crisi di natura finanziaria scoppiata nel mercato statunitense, a partire della seconda metà del 2006. Tale crisi affonda le sue radici nel mercato immobiliare americano, in particolare nel settore dei mutui subprime, e nell'operazione di cartolarizzazione di questi titoli. L'analisi svolta in questo elaborato comincia con l'esaminare il sistema finanziario americano, ovvero il più grande e sviluppato mercato dei capitali al mondo, con piazze borsistiche con i più grandi volumi di scambi al mondo, e istituzioni finanaziarie operanti a livello globale. Uno dei mercati più importanti, collegati al sistema finanziario, è certamento quello immobiliare, ovvero quello legato alla compravendita degli immobili, sia a scopo residenziale, che commerciale. Il mercato immobiliare americano, grazie all'abbondante liquidità immessa dalla Fed, che aveva sensibilmente abbassato i tassi di riferimento per i mutui, ha vissuto tra gli anni 90 e i primi 2000 un periodo di crescita sostenuta. Sempre in riferimento al sistema finanziario, nella tesi viene messo in evidenza come nel corso del tempo sia cambiato lo stesso modello di intermediazione finanziaria: dal modello originate and hold, in cui i titoli erano creati e detenuti in portafoglio, si è passati al modello originate and distribute, in cui si origina per poi distribuire, ed infine al modello originate to distribute, in cui si originano titoli, allo scopo di distribuirli sul mercato. Il secondo capitolo dell'elaborato si concentra invece sulle operazioni di trasferimento del rischio di credito (TRC). Si distinguono gli strumenti di TRC frutto della cartolarizzazione da quelli costituiti dai derivati sul credito. Con la cartolarizzazione, il rischio viene trasferito assieme al credito, nel senso che si realizza a tutti gli effetti una cessione del credito; mentre con i secondi si trasferisce il rischio di insolvenza ma non si cede il credito. Ricollegandosi al mercato dei prestiti subprime, l'operazione di cartolarizzazione permette alla banca commerciale che emette un mutuo, di rimuoverlo dal proprio portafoglio, in modo da aggirare le norme relative alla dotazione minima di capitale e liberando nuove risorse per emettere altri prestiti. Il portafoglio di presiti ceduti poi dalla banca, finiscono nelle mani di un soggetto terzo, definito SPV (Special Purpose Vehicle), che emette un prestito obbligaziorio garantito dall'esistenza di tali prestiti. I bond emessi prendono il nome di MBS ( Mortgage Backed Securities) In altre parole le entrate generate dai titoli originariamente emessi dalla banca servono a pagare gli intessi dei Bond emessi. A loro volta gli MBS possono essere utilizzati per l'emissione di un'ulteriore emissione obbligazionaria, e questa volta il titolo prende il nome di CDO (Collateralized Debt Obbligations) Tale sistema è stato utilizzato in modo massiccio dal sistema finanziario americano, diffondendo tali titoli nei portafogli di investitori di mezzo mondo. Sempre tra le operazioni di traferimento del rischio del credito nel testo prendiamo in considerazione anche i derivati sul credito, ed i modo particolare i CDS (Credit Default Swaps). Lo schema di un CDS è molto semplice: vi è un investitore che vanta un certo credito nei confronti di un debitore, e vuole tutelarsi dal rischio che quest'ultimo si renda insolvente. Si accorda allora con una terza parte, che generalmente è una compagnia di assicurazione, configurando questo tipo di titolo. Il creditore si impegna al versamento di un premio periodico in favore del soggetto terzo, e quest'ultimo si impegna nel caso di insolvenza del debitore a risarcirlo con il valore nominale del credito, o per la parte di debito che il debitore non ha restituito. In questo sistema il ruolo delle Agenzie di Rating diviene fondamentale. Esse, occupandosi di valutare il merito creditizio dei soggetti emittenti di titoli sul mercato finanziario, offrono degli elementi importanti nella scelta d'investimento. Una errata o tardiva valutazione di queste rispetto ai titoli di cui abbiamo appena discusso, ha fatto si che alcuni investitori considerassero poco o quasi per nulla rischiosi titoli che invece lo erano. Infine nel terzo capitolo viene affrontata la vera e propria crisi, sia sotto l'aspetto finanziario, che economico. In primo luogo viene affrontata la bolla immobiliare, che si è venuta a creare, e come essa sia poi scoppiata causando il crollo del prezzo degli immobili. Come sappiamo dalle cronache dei mass media ciò ha causato il pignoramento di milioni di immobili, il congelamento del mercato immobiliare, e di riflesso nel sistema finanziario il crollo del valore dei titoli legati ai mutui. Osserviamo poi come la crisi si è allargata all'intero sistema finanziario, causando il crollo della fiducia degli investitori, il fallimento di alcune istitituzioni finanziarie pesantemente esposte con questi titoli, e la stretta creditizia. Il passaggio successivo è il contagio della crisi verso l'economia reale: il 2009 ed il 2011 furono anni di recessione per quasi tutte le economie industrializzate. Uno degli aspetti più duri di questa crisi è stato la disoccupazione, in modo particolare quella giovanile, che è aumentata a tassi che non si registravano da decennio in Europa. I Governi e le Banche Centrali si videro quindi costrette ad intervenire nelle economia: nell'elaborato ci concentreremo sulle mosse attuate sia dal Governo americano e la Fed, sia dall'Unione Europea, la BCE ed i Governi Nazionali europei. I piani elaborati negli States e in Europa mostrano alcune caratteristiche comuni, quali: – il salvataggio o la nazionalizzazioni di alcune importanti istituzioni finanziarie, considerate too big to fail. – l'acquisto da parte delle banche centrali di quei titoli ritenuti tossici, in modo da ripulire i bilanci delle banche, in modo da far ripartire il sistema del credito – l'emissione di nuova base monetaria, in modo da stimolare una ripresa dell'economia Un caso particolare è rappresentato dall'Islanda, un piccolo paese nel nord dell'Atlantico, che ha attuato alcune strategie di fuoriuscita dalla crisi non-convenzionali: in modo particolare ha deciso di lasciar fallire alcune banche in difficoltà, ed ha deciso di non accollarsi i debiti di queste che avevano nei confronti di risparmiatori stranieri. Essa però ha potuto sfruttare il fatto che è un'economia di piccole dimensioni, e le prospettive di applicare lo stesso modello ad economie più importanti mostra elevato rischi di contagio sistemico. Infine viene esaminata la crisi dei deibiti sovrani europea: essa è strettamente collegata alla crisi americana, in quanto il periodo di recessione affrontato è stato capace di rivelare tutti i difetti strutturali del percorso di intergrazione europeo. L'Europa è infatti un sistema molto complesso che si basa su un'unione monetaria, accompagnata da un'unione economico-politica lungi dall'essere compiuta. Nel testo verrà analizzato uno per uno tutti i paesi europei che hanno affrontato il pericolo di un default: la Grecia in primis, ma anche l'Irlanda, la Spagna, il Portogallo, l'Italia e Cipro. Le conclusioni alle quali giungiamo sono sostanzialente le medesime che sono trattate dalla stampa specializzata, e buona parte del mondo accademico. In particolare possiamo affermare che il processo di deregulation operato in America, e l'abbondante liquidità sono sicuramente i due fattori scatenanti della bolla immobiliare. Un ruolo importante è stato svolto dalle società di rating, che hanno un evidente conflitto d'interesse nei confronti delle stesse società che vanno a valutare. La crisi si è estesa all'intero sistema finanziario, invece, per 2 motivi: il primo è l'uso eccessivo della leva finanziaria da parte di molte istituzioni finanziarie, che le hanno pesantemente esposte nei confronti dei titoli frutto di cartolarizzazione. Sappiamo infatti che la leva finanziaria, cosi come può generare guadagni importanti, può anche amplificare le perdite, causando effetti devastanti sui bilanci. Il secondo è la globalizzazione dei mercati dei capitali. Ormai esso è globale, e ciò che succede da una parte , è inevitabile che influenzi qualcos'altro dall'altra parte del mondo. Infine per quanto riguarda la questione europea occorre che venga finalmente ultimato il percorso di integrazione, o come alcuni paventano verso il ritorno alle moneta nazionali. L'Ue e la BCE, per come è la situazione attuale, non riescono ad intervenire come potrebbero, per limiti legislativi comunitari, e gli Stati Nazionali non hanno più la sovranità monetaria, che un tempo avrebbe portato quasi sicuramente a svalutazioni competitive della moneta nazionale, in modo da far ripartire l'export.
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