I materiali pubblicati sul sito costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazione all’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso.
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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Bonato Laura

Appunti corso Antropologia culturale dell’università di Torino, corso di lingue tenuto dalla professoressa Laura Bonato. Gli appunti sono integrati con le slide del corso caricate online e con alcune parti del manuale Kottak.
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Dal corso del Prof. L. Bonato

Università Università degli studi di Torino

Appunti esame
Gli appunti di Antropologia culturale riguardano: la violenza di massa nel 900, il tema dell'eticità e il genocidio, la nazione, la relazione tra guerra e ambiente, l'impatto ambientale delle guerre, il patrimonio culturale, e la tutela dei beni culturali, infine il turismo di guerra.
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Dal corso del Prof. L. Bonato

Università Università degli studi di Torino

Appunti esame
3,5 / 5
Tutto il materiale necessario per il superamento dell'esame di Antropologia culturale presso l'università di Torino, cdl Scienze strategiche e della sicurezza basato su appunti personali del publisher presi alle lezioni del prof.sa Bonato dell’università degli Studi di Torino - Unito.
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Dal corso del Prof. L. Bonato

Università Università degli studi di Torino

Appunto
4 / 5
Appunti delle lezioni di antropologia culturale: Conflitti, guerre, tutela dei beni, turismo di guerra, violenza di massa, etnicità ed esempi di casi etnografici in situazione di crisi basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni della prof. Bonato.
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Riassunto per l'esame di Antropologia Culturale, basato su studio personale e studio autonomo del libro consigliato dal docente Laura Bonato: Halloween. La festa delle zucche vuote, a cura di Laura Bonato e Lia Zola, FrancoAngeli. Scarica il file in PDF!
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Appunti di Antropologia culturale per l'esame della professoressa Bonato. Gli argomenti trattati sono i seguenti: Panoramica delle teorie antropologiche, l'evoluzionismo, lo studio di Boias, Invenzione indipendente e diffusione, il funzionalismo e Malinowski.
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Riassunto per l'esame di Antropologia culturale, basato su rielaborazione di appunti personali e studio del libro adottato dalla docente Bonato Donne che scrivono, donne che leggono di Bonato, Porcellana sulla parte relativa alle donne che scrivono. Gli argomenti trattati sono: identità e corpi violentati nella narrativa di Elvira Dones, l'autobiografia, la scrittura femminile.
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Riassunto per l'esame di Antropologia culturale, basato su rielaborazione di appunti personali e studio del libro adottato dalla docente Bonato Donne che scrivono, donne che leggono di Bonato, Porcellana, sulla parte delle donne che leggono. Gli argomenti trattati sono: le pubblicazioni rivolte ai teenager, il modello Cioè, la grafica, lo stile, i contenuti.
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Riassunto per l'esame scritto di Antropologia culturale della professoressa Laura Bonato, basato su appunti personali e studio del del libro 1 edizione di Kottack. Gli argomenti trattati sono i seguenti: l’antropologia dell’età Vittoriana, l’Inghilterra vittoriana(1837 -1901), l’opera di Tylor.
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Appunti sul libro riassunto per l' orale di Antropologia cullturale, Tutti in festa, della Bonato. Gli argomenti trattati sono i seguenti: la festa e la sua nuova apparizione, i dibattiti e gli studi in merito al panorama festivo, l'ibridazione tra cultura di massa e tradizione.
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Riassunto per l'esame di Antropologia Culturale, basato su rielaborazione di appunti personali e studio del libro adottato dal docente Antropologia Culturale di Kott. Gli argomenti trattati sono: antropologia come una disciplina integrata che esamina la diversità umana, biologica e culturale, nello spazio e nel tempo, come la diversità socioculturale si manifesta e si esprime in ambiti come la lingua, i sistemi economici e politici, la famiglia e la parentela, il matrimonio, il genere, la religione e le arti, le trasformazioni dei principali ambiti della vita culturale e le loro espressioni nel mondo moderno.
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Riassunti per l'esame di Antropologia culturale della professoressa Bonato, basato su appunti personali e studio autonomo del testo consigliato dal docente Travel Lifestyle. Evasione, avventura, emozioni di Bonato . Le montagne, i laghi, gli oceani, i deserti e le giungle rappresentano luoghi sognati, desiderati, che offrono la possibilità di fruire di stimoli per ciò che riproducono nel nostro immaginario collettivo. Diventa importante, allora, porsi domande sul perché ci sentiamo attratti come turisti da territori che abbiamo conosciuto attraverso la letteratura o che abbiamo già “visto” nei film, luoghi che sollecitano i nostri sensi (e il nostro rapporto con la sessualità) in modo estremo o che ci obbligano a pensare alla guerra, a catastrofi naturali e di conseguenza alla morte. Il dislocamento della propria vita, del proprio sé da ciò che è ordinario in straordinario è solitamente al centro di ogni aspettativa quando pensiamo al viaggio, e rischio, eccitamento, pericolo, avventura sono alcune parole chiave necessarie per identificare un filone turistico, antico e al contempo riletto dalla modernità, che va espandendosi sempre più, anche nelle sue diverse specificità, sino a raggiungere soglie su cui interrogarsi più ampiamente. Contributi di Monica Martello, Marta Martone, Valentina Rollo. Contenuti: Sandra Degli Esposti Elisi Introduzione. Spazi in movimento (pag. 11-26) Laura Bonato Luoghi di memoria, cinema e letteratura. Per un turismo di emozione e di consumo (pag. 27-47) Monica Martello Viaggiatori nel mirino: il turismo nelle aree di conflitto (pag. 49-94) Valentina Rollo Il lato oscuro del viaggio: il dark tourism e i luoghi della memoria (pag. 95-138) Marta Martone Eros in viaggio (pag. 139-170)
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Riassunto per l'esame di Antropologia culturale della professoressa Bonato, basato su appunti personali e studio autonomo del testo consigliato dal docente Vita da Strega . Il termine masca compare per la prima volta in forma scritta - a noi nota nell'editto di Rotari (643 d.C.) con il significato di strega. In buona parte del territorio piemontese e nell'arco alpino occidentale la strega conserva tale denominazione, anche se risulta difficile identificare la masca con il concetto tradizionale di strega, perché non ne possiede alcune delle tipiche connotazioni che l'hanno caratterizzata nel corso dei secoli. La masca, figura dell'immaginario popolare molto diffusa in passato ma vissuta come presenza reale nella comunità, era generalmente una donna vecchia e brutta che faceva del male, soprattutto ai bambini e agli animali della stalla, e poteva muoversi in "spirito" nello spazio per recarsi in diversi luoghi uscendo dalla bocca e lasciando il corpo esanime. Negli ultimi anni in molte località piemontesi la masca è diventata protagonista di feste, un'operazione che rientra nelle ben note pratiche di riproposta e di rivitalizzazione delle tradizioni popolari, e poi di camminate ed escursioni organizzate nei "luoghi magici" che rientrano in più ampi progetti di recupero territoriale e di valorizzazione delle bellezze paesaggistiche.
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Riassunto per l'esame di Antropologia Culturale basato sulla rielaborazione del libro A passo di donna di Degli Espositi Elisi.
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Riassunto per l'esame di Antropologia culturale, basato su appunti personali e studio autonomo del testo consigliato dal docente Tieni il tempo: Riti e ritmi della città, Bonato. Sul volume che sottolinea come le tradizioni contadine non solo hanno resistito ai processi di industrializzazione e di urbanizzazione, ma, pur se in alcuni casi abbandonate per anni, sono diventate protagoniste di una notevole ripresa. Esempio ne è la festa tradizionale, che si è reinventata, adattandosi al modificarsi del contesto in cui compare, riplasmando funzioni e simbologie alle nuove esigenze. Indagini sul campo compiute negli ultimi anni hanno dimostrato come le tradizioni contadine - ritenute perse a causa delle mutate condizioni socio-economiche e culturali delle nostre campagne determinate dai processi di industrializzazione e di urbanizzazione degli anni '50-'60 del secolo scorso - non solo abbiano resistito ma, pur se in alcuni casi abbandonate per anni, siano diventate protagoniste di una notevole ripresa. In particolare, anche se i nuovi modelli della cultura di massa generati dal boom economico sollecitavano il rifiuto della tradizione e del sapere legato al passato e al mondo rurale, la festa ha "tenuto il tempo", si è reinventata: essendo "plastica" per definizione, essa è infatti in grado di adeguarsi e di adattarsi al modificarsi del contesto in cui compare, riplasmando funzioni e simbologie alle nuove esigenze.
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Riassunto per l'esame di Antropologia culturale, basato su appunti personali e studio autonomo del testo consigliato dal docente Tutti in festa: Antropologia della cerimonialità, Bonato. La festa è stata, ed è, oggetto di osservazione e di studio per demologi, antropologi, etnologi. È un argomento che apre una gamma di complesse questioni di ordine generale, che comportano problemi concettuali e di definizione. Contestazione, orgia, eversione, iniziazione, rito di passaggio, ricomposizione dell'alienazione del quotidiano, momento di socializzazione, scadenza calendariale, rifondazione del tempo o dell'inizio di anno o di stagione, documento di identità comunitaria o, più semplicemente, riposo: ecco, in sintesi e alla rinfusa, un ventaglio di ipotesi interpretative. E tutte, nonostante l'apparente contraddittorietà delle une rispetto alle altre, sono in una certa misura vere e accettabili se calate nella contingenza di un dato momento storico piuttosto che di un altro. Facendo ricorso all'osservazione etnografica e alle testimonianze orali raccolte, che costituiscono la documentazione fondamentale del lavoro, l'autore cerca di rispondere ad alcuni interrogativi. Qual è il significato della festa nell'attuale società? L'analisi della festa ci permette di entrare nel gioco locale/globale? Perché la festa, più di altri segni sociali, pare meglio esprimere la continuità, il radicamento ai valori tradizionali? La dimensione economica è indubbiamente rilevante: ma questa basta a spiegare la mole di lavoro volontario, di cura e di immagine impiegati nell'organizzazione di una festa?
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Riassunto per l'esame di Antropologia Culturale, basato su rielaborazione di appunti personali e studio del libro di Grimaldi sulle forme dell’alimentazione sono un fatto la cui specificità storica e culturale è quanto di più specifico dell’identità dei popoli. Da qui il peculiare valore degli studi sulle pratiche alimentari. Il tratto più significativo dell’alimentazione, forse il suo specifico rispetto a altri, consiste nell’occupare per intero il segmento ai cui estremi stanno natura e cultura. La cucina tiene sempre strette l’una e l’altra. È facile dimostrare la connessione tra i diversi modi di nutrirsi dei popoli e l’ambiente naturale nel quale essi vivono e sono vissuti nel corso dei secoli. Altrettanto facile è segnalare nella loro cucina la presenza di cibi conseguenti a scambi culturali. Nel nostro Paese non sono pochi i cibi, ma anche le bevande, consumati grazie al fatto di trovarsi al centro di un crocevia storico di estensione secolare. Di fatto l’alimentazione ribadendo lo statuto unitario della condizione umana, ne afferma la sacralità ritualizzando le sue pratiche. Si comincia a capire solo adesso che la perdita delle tradizioni alimentari costituisce per le società un impoverimento della loro umanità. Questa opera esemplare di Piercarlo Grimaldi serve a ricordarcelo. Ad avvertirci che l’unica vera sfida dell’uomo alla morte è la conservazione della propria memoria culturale.
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