Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 32
Riassunto esame Antropologia culturale, prof. Bonato, libro consigliato Antropologia culturale, Kottak Pag. 1 Riassunto esame Antropologia culturale, prof. Bonato, libro consigliato Antropologia culturale, Kottak Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Antropologia culturale, prof. Bonato, libro consigliato Antropologia culturale, Kottak Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Antropologia culturale, prof. Bonato, libro consigliato Antropologia culturale, Kottak Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Antropologia culturale, prof. Bonato, libro consigliato Antropologia culturale, Kottak Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Antropologia culturale, prof. Bonato, libro consigliato Antropologia culturale, Kottak Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Antropologia culturale, prof. Bonato, libro consigliato Antropologia culturale, Kottak Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Antropologia culturale, prof. Bonato, libro consigliato Antropologia culturale, Kottak Pag. 31
1 su 32
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Cap 10 La Rivoluzione etnografica ed il funzionalismo di

Bronislaw MALINOWSKI

Negli anni precedenti il primo conflitto mondiale gli studi antropologici in

Gran Bretagna avevano subito importantitrasformazioni sia a livello di

iniziative di ricerca sia a livello metodologico. Questo periodo fu testimone di

un grandesviluppo dell’attività etnografica condotta dai primi antropologi

professionali provenienti dalle Università del Regno Unito.Gli anni della guerra

mondiale segnarono invece una stagnazione. Così come era accaduto in

Francia, anche in Gran Bretagna molti promettenti antropologi erano periti al

fronte, altri avevano rallentato o abbandonato le loro ricerche. Ma nonostante

ciò il 1922 fu, comunque, un anno decisivo in quanto fu l’anno di

pubblicazione di un libro considerato una pietra miliare della storia

dell’antropologia. Il 1922 fu infatti l’anno di pubblicazione di Argonauti

del Pacifico Occidentale di Bronislaw Malinowsky frutto delle ricerche

di Malinowski alle isole Trobriand in Australia. Quando scoppiò la prima guerra

mondiale essendo cittadino austro ungarico, Malinowsky, avrebbe dovuto

essere internato dalle autorità australiane ma fu lasciato libero di

compiere le proprie ricerche. Malinowsky studiò non solo l’organizzazione

sociale, economica e giuridica dei Trobriandesi ma anche la tecnica

dicostruzione delle canoe, i miti, i riti, la lingua ed il comportamento sessuale

di questi isolani.. Malinowski è stato fatto (ed è in parte ancora),oggetto di

una specie di culto in quanto personaggio dotato di particolari

qualità che lo metterebbero in grado di penetrare e quindi di cogliere

dall’interno la vita delle popolazioni che egli studiava. Malinowsky fu in effetti

colui che diede il via alla pratica della cosiddetta osservazione

partecipante (termine da lui coniato), una nuova tecnica che

consentiva ai ricercatori di entrare in un rapporto empatico con i

nativi. Osservare partecipando voleva dire cercare di prendere parte il più

possibile alla vita degli indigeni allo scopo di cogliere il loro puntodi vista, la

loro visione del loro stesso mondo. Quando però i diari segreti

dell’antropologo polacco vennero pubblicati a 25 anni dalla morte il suo mito

subì undurissimo colpo in quanto quella che traspariva era un immagine dello

studioso diversa rispetto a quella mitizzata. Malinowsky, attraverso la lettura

dei suoi diari, non appariva un tipo mite e controllato, ma nei suoi scritti

emergeva unmodo rude e anche volgare di parlare dei nativi e più volte

manifestando altresì il desiderio di trovarsi in altri luoghi chenon in quelli

oggetto dei suoi studi. In realtà questo disagio era determinato da quella che

in fondo è una problematica fondamentale dell’antropologia odierna che

consiste nel poter valutare in quale misura le interpretazioni dei

nativicontribuiscano a determinare le interpretazioni degli antropologi e

Malinowsky avvertiva come disagio il doversi confrontare anche con le

interpretazioni dei nativi. Egli definì, quindi, il disagio dell’antropologo, il

come e quanto un antropologo sia davvero in grado di cogliere il punto divista

dell’indigeno.

Argonauti del Pacifico Occidentale, non era una descrizione delle

componenti della cultura delle isole Trobriand, mapartiva da un aspetto

particolare della vita di essa per poi aprirsi sugli altri aspetti. L’oggetto di

Argonauti era infatti costituitoda una forma di attività di scambio praticata da

un certo numero di comunità stanziate su isole anche molto lontane tra loro

ma comunque comprese entro un’area geografica circoscritta. Questa forma

di scambio, o Kula nella lingua delle Trobriand veniva evidenzianta da

Malinowsky come un fenomeno economico notevole e di

importanza che occupa un posto più importante nella vita tribale di

questi indigeni. Malinowsky affrontò pertanto lo studio di questo fenomeno

partendo dall’analisi di tuttigli elementi della vita sociale connessi alla pratica

del Kula. Esso è una forma di scambio cerimoniale che consiste inperiodi

che spedizioni su canoe che ogni gruppo organizza per andare a

fare visita alle comunità delle altre isole, con cuivengono scambiati

doni. Lo scambio simbolico si basava su due tipi di doni: collane di conchiglie

rosse,venivano scambiate con braccialetti di conchiglie bianche. A questo si

aggiungeva un baratto informale detto con cui venivano scambiati oggetti

d'uso di ogni topologia. L’osservazione partecipante di Malinowsky

produsse effetti rilevanti sul piano teorico: in primo luogo la comparsa di una

nuova concezione della cultura e della società come complessi di fenomeni

reciprocamente correlati e quindi non astraibili dal contesto generale entro il

quale si manifestano abitualmente ciò equivaleva a rappresentare l’oggetto

di studio in una prospettiva di tipo olistico

(olos = tutto) e non settoriale. Inoltre l’oggetto di studio dell’antropologia (le

società e le culture)risultava costituito da parti tra loro collegate in senso

funzionale.

E’ proprio in quest’ottica si inserisce lo scambio Kula e lafunzione che esso

assolve nel mantenere e nel rafforzare i rapporti tra gli individui ed i gruppi.

L’Analisi condotta da

Malinowsky sullo scambio di Kula mise in evidenza l’esistenza di una

rete di rapporti tra individui, clan,tribù fondati su ciò che da allora in poi

sarebbe entrato a far parte del lessico antropologico col nome di principio di

reciprocità

Gli studi di Malinowsky compresero anche quelli circa l’origine della famiglia

degli aborigeni. Malinowsky confutò l’ipotesi della promiscuità originaria che i

lavori degli etnografi di allora sembravano confermare descrivendo di

cerimonie durante le quali erano consentiti rapporti sessuali con parteners

diversi da quelli matrimoniali.

Malinowsky dimostra invece che anche gli episodi di licenza sessuale

che hanno luogo durante alcune cerimonie particolari accadono

seconde precise regole, normee restrizioni e non consistono

nell’accoppiamento indiscriminato. Alla opinione allora prevalente egli oppose

quindi lipotesi del carattere universale e originario della famiglia

elementare. Malinowsky presentò quindi la famiglia come il luogo della

riproduzione biologica e culturale allo stesso tempo. L’incesto è bandito, in

quanto disgregherebbe la famiglia e come la società risultava essere il

prodotto dell’estensione dei rapporti familiari, così la pratica dell’esogamia

appariva un effetto della proibizione dell’incesto. L’immagine della società e

della cultura che Malinowski era andato elaborando era quella di un insieme

di pratiche e di comportamenti tra loro integrati tendenti al mantenimento

dell’equilibrio interno alla società e del funzionamento di

essa(funzionalismoristretto).

Con gli scritti pubblicati postumi nel 1944 una teoria scientifica della

cultura il panorama cambia. Al funzionalismo, ristretto si affianca una

concezione particolare della cultura che adesso Malinowsky definisce anche

comeun vasto apparato, in parte materiale, in parte umano e in parte

spirituale con cui l’uomo può venire a capo dei concreti,specifici problemi che

gli stanno di fronte.Alla concezione strumentale della cultura, cioè al

funzionalismo allargato di Malinowski, è da ricondurre anche la sua

teoria sulla magia. Respinte le teorie evoluzionistiche che vedevano nella

magia un goffo tentativo di manipolare lo svolgersi dei fenomeni naturali, per

Malinowsky anche la magia ha una sua funzione. Malinowski rifiuta la teoria

di Frazer secondo laquale la magia era una forma primitiva e distorta di

conoscenza scientifica, una pseudo-scienza. Per Malinowski il ricorso

almagico è funzionale a far fronte a quei rischi che dipendono da

fattori derivanti dal caso (e sono perciò imprevedibili)rispetto ai quali il

peso della scienza è irrilevante. Il sapere scientifico e la tradizione magica

sono per Malinowski Strumenti per sottoporre a controllo umano la realtà

esterna nella totalità dei suoi aspetti. Il senso ultimo della magia è quello di far

sìche l'uomo non desista dall'operare, offrendogli una via d'uscita là dove si

profila il rischio dell'impasse.

Cap.11 L’antropologia psicoanalitica e lo studio della cultura

L’antropologia psicoanalitica tenta di applicare la teoria psicoanalitica ai

fenomeni della cultura e del comportamento sociale per spiegare l’origine e

lo sviluppo della cultura stessa nonché l’adattamento dell’individuo a

quest’ultima. Una teoria su tale origine e sviluppo fu proposta da Sigmund

Freud in Totem e tabù dove l’autore cercò di spiegare cosa fosse il

totemismo e quale relazione esiste tra totemismo ed esogamia.

Freud parte dallo scenario iniziale di una famiglia al cui interno si sviluppa il

conflitto tra il padre (detentore del controllo assoluto delle femmine madridei

suoi figli) e i figli che, alla fine per potersi accoppiare con le femmine del

gruppo, lo uccidono e lo divorano. La tesi di Freud

si esplica, quindi, in quello che egli definì il complesso di Edipo ovvero il

desiderio inconscio del figlio disopprimere il padre per potersi congiungere

con la madre. Dopo l’uccisione ed il pasto cannibalico i figli, colpiti darimorso,

avrebbero idealizzato la figura del padre traslandone la figura nel totem e,

come autopunizione, si sarebberovietate le madri e le femmine del gruppo in

generale (esogamia). Totemismo ed esogamia affondavano quindi le

proprie radici nel sentimento di colpa dei figli e nella constatazionedella totale

inutilità dell’atto commesso. In totem e tabù, Freud affronta anche il tema di

quella che chiama ambivalenza emotiva collegata al tabù. Freud

sostiene che, in maniera analoga al nevrotico, i selvaggi osservano i

tabù (proibito, pericoloso) nei confronti a azioni,cose o persone che

essi in realtà desiderebbero compiere o possedere, dimostrando un

atteggiamento ambivalenteverso i loro tabu; a livello inconscio, infatti, hanno

il desiderio di trasgredire, ma hanno anche il timore di farlo. Freud però

avverte che l’analogia è valida solo nella forma cioè esteriormente e non

nella sostanza. La proibizione, infatti, inibisce la pulsione ma non la elimina.

Essa rimane relegata nell’inconscio ma attiva anche se contrastata dalla

proibizione introiettata culturalmente. Si crea così la fissazione psichica da

cui può derivare il comportamento nevrotico, caratterizzato proprio a

questa ambivalenza dovuta a una attrazione verso un certo oggetto

azione a un atoe dalla proibizione di soddisfare tale pulsione dall’altro.

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
32 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mubadawi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Bonato Laura.