I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazioneall’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso o al relatore
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Appunti di Lettere e filosofia - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Esame Filosofia teoretica

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Secondo Kant il buon carattere è quello di chi pone il sentimento morale alla base delle sue scelte, è la disposizione ad avere come unico movente il sentimento morale assunto come massima del libero arbitrio. Non è innato, ma nella nostra natura è necessario che sia presente una disposizione ad esso.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Secondo Kant tre sono i livelli dell'essere umano: - animalità: tutto ciò che è legato alla natura e agli istinti; - umanità: ogni essere umano è un essere vivente ragionevole che vive in convivenza con altri; - personalità: l'essere umano è una persona suscettibile di responsabilità. La moralità si colloca nell'ambito della personalità.
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Esame Filosofia teoretica

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Secondo Kant nella storia dell'umanità si assiste alla coesistenza del principio del male accanto al principio del bene. La ragione del male si trova in una massima che l'arbitrio dà a se stesso per l'uso della propria libertà. Il fondamento del male è impenetrabile. Il principio del male è nell'essere umano, nella sua libertà, non è innato ma non è sradicabile. In questo modo Kant rifiuta la dottrina cristiana del peccato originale.
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Esame Filosofia teoretica

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Punto di partenza del pensiero filosofico di Kant in materia di religione è il fatto che la morale per essere valida non ha bisogno della sanzione religiosa. L'uomo non ha bisogno della religione per sapere cosa deve fare per essere buono. Ognuno ha in sé la legge morale. La legge morale è assoluta, incondizionata, disinteressata. Tuttavia l'uomo si chiede quale sia il fine della buona condotta.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. "La religione entro i limiti della sola ragione" è un'opera scritta da Kant dopo le tre Critiche, divisa in quattro parti: - la compresenza del principio cattivo e buono nell'animo umano; - la lotta del principio buono e cattivo; - la vittoria del principio buono sul cattivo; - il vero e il falso culto.
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Esame Filosofia teoretica

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Kant riprende le posizioni di Hume in materia di religione: la religione non ha a che fare con le scienze, con il ragionamento o con l'esperienza, perché l'esistenza di dio non si può dimostrare. I tre oggetti della metafisica, io, mondo e dio, vengono visti nella dialettica trascendentale di Kant come oggetti di un sapere falso, questioni di opinione personale che non si possono dimostrare. Kant arrivò a trattare ampiamente la tematica religiosa alla fine della sua vita, dopo le tre Critiche, dopo aver sistematizzato il suo sapere filosofico.
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Esame Filosofia teoretica

Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Secondo Hume tutto il materiale di cui disponiamo per la conoscenza dipende dai sensi, dall'esperienza. La sua opera fu condannata perché di dio non si poteva dimostrare l'esistenza. Hume era ammiratore di Newton e voleva fare in filosofia ciò che Newton aveva fatto in scienza, ossia voleva spiegare il modo in cui conosciamo con la legge dell'associazione delle idee. Nei Dialoghi sulla religione naturale il tema di dio viene affrontato secondo due prospettive, l'argomento a priori e l'argomento a posteriori. L'insegnamento di Hume è che si può credere in un dio senza dimostrare che esiste.
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Esame Filosofia teoretica

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Secondo Spinoza esiste un'unica realtà eterna e infinita che si può chiamare sostanza, dio o natura. Fu condannato e accusato di ateismo, materialismo e panteismo. Ma le sue idee circolarono e tra fine '600 e inizio '700 in Olanda. Fino al '700-'800 la tematica religiosa fu al centro del dibattito filosofico. Bayle nel '600 in Olanda pubblicò un dizionario critico filosofico in lingua francese, in cui in una voce espose le idee di Spinoza. Attraverso quest'opera il pensiero di Spinoza penetrò in Francia. Nel '700 il problema religioso fu affrontato da tutti i pensatori.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. Il sistema verbale slavo ha tempi semplici e tempi composti. I tempi semplici sono: presente, imperfetto e aoristo. I tempi composti si formano con il participio perfetto e il verbo essere se sono del passato, con il futuro del verbo essere e l'infinito del verbo se sono del futuro.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. Quattro sono gli aoristi slavi: - aoristo forte atematico; - aoristo tematico; - aoristo sigmatico primo; - aoristo sigmatico secondo. In paleoslavo la seconda e la terza persona singolare sono uguali per tutti gli aoristi, e corrispondono all'infinito senza desinenza nei temi in vocale, mentre quando il tema è in consonante si aggiunge la vocale -e alla radice.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. I temi in o breve sono sostantivi maschili e neutri. Le desinenze sono in parte coincidenti con quelle dei temi in a lungo. I temi in u breve sono pochi nomi maschili con alternanza u/ou già in via di estinzione in paleoslavo, che tendono a confluire nella classe dei temi in o breve. I temi in i breve sono maschili e femminili con alternanza i/ei.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. I temi in a lungo dello slavo sono per lo più femminili, pochi sono i maschili. Essi si dividono in tre gruppi: - tipo duro in a lunga; - tipo molle in -ja (a questo tipo appartengono anche i femminili in consonante molle per terza palatalizzazione); - tipo ridotto in -i (si tratta di un grado ridotto di -a).
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. Vangelo di Marco, XIV-XVI è un testo normalizzato, cioè ricondotto a norme grafiche considerate corrette perché antiche e dal punto di vista dialettale di tipo slavo meridionale. Analisi linguistica e traduzione del brano.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. Il sistema verbale in paleoslavo è molto ricco di tempi e modi. I modi sono due, indicativo e imperativo. I verbi possono essere attivi o riflessivi. Manca il passivo, per esprimere il quale si ricorre al participio passivo in unione con il verbo essere. Dal punto di vista dell'aspetto, i verbi slavi si dividono in perfettivi e imperfettivi. Esistono infinito e supino, nomi verbali, e cinque participi, presente attivo e passivo, passato attivo e passivo e perfetto.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. In slavo l'aggettivo si presenta sotto due forme: l'aggettivo infatti può essere determinato o indeterminato. L'aggettivo determinato concentra in sé la funzione propria dell'aggettivo qualificativo e la funzione dell'articolo determinativo italiano. Esso presenta una forma lunga in quanto si è fuso con il pronome dimostrativo, posposto e agglutinato ad esso. L'aggettivo indeterminato progressivamente cessa di essere usato in casi diversi dal nominativo viene usato solo in funzione predicativa, sentito come una forma breve.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. In slavo il nome è articolato in temi in o breve, temi in a lunga, temi in u breve, temi in u lunga, temi in i breve. i primi due hanno una sottoclasse di temi molli in -jo e -ja. Lo slavo conserva i tre generi e i tre numeri dell'indoeuropeo. Il nome può essere aggettivo e sostantivo, e ancora in paleoslavo aggettivo e sostantivo si declinano allo stesso modo secondo la cosiddetta flessione nominale.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. La parola è costituita da una radice che ne costituisce il nucleo semantico, cui si aggiungono eventuali prefissi e suffissi che la inquadrano in una classe morfologica. La radice e il suffisso insieme compongono il tema. La desinenza dà le ulteriori specificazioni relative alla funzione sintattica. La sequenza costituita da suffisso e desinenza si chiama terminazione. Il protoslavo utilizza un sistema di terminazioni molto simile a quello indoeuropeo.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. Gli jer sono vocali ultrabrevi, una anteriore una posteriore, che discendono da i.e. i breve e u breve. In posizione debole cadono, in posizione forte aumentano la loro tensione e si riconvertono in vocali piene con esiti diversi nelle varie parti della Slavia. Gli jer sono in posizione debole quando sono in fine di parola, quando la sillaba seguente contiene una vocale piena e quando la sillaba seguente contiene uno jer in posizione forte. Gli jer sono in posizione forte sono sotto accento e quando la sillaba seguente contiene uno jer in posizione debole.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. Secondo alcuni fonetisti i dittonghi in slavo sarebbero sempre lunghi, la vocale in essi sempre breve, anche quando era originariamente lunga. Distinguerebbe i dittonghi con vocale originariamente breve dai dittonghi con vocale originariamente lunga l'intonazione, discendente o circonflessa nei primi, acuta o ascendente nei secondi. Dunque i dittonghi avrebbero accento acuto o circonflesso a seconda della quantità etimologica della vocale in essi contenuta. Chi invece non supporta questa tesi, ritiene invece che ci fossero dittonghi con vocale lunga e dittonghi con vocale breve, che avrebbero avuto esiti diversi nelle varie parti della Slavia.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. La defonologizzazione dell'opposizione di quantità e la differenziazione delle vocali in base a opposizione di quantità o timbro. Si tratta di una delle ultime trasformazioni del protoslavo. Tensione, compattezza, labialità, apertura/timbro sostituiscono la quantità quando questa era distintiva di significato. Con questa trasformazione le vocali lunghe diventano tese, le vocali brevi diventano compatte.
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