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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Restaino Franco

Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Dal punto di vista morale, Hume ritiene il politeismo migliore del monoteismo dal punto di vista morale, per quanto riguarda la tolleranza, in quanto autorizza qualsiasi altra opinione e pratica, a differenza del monoteismo che ha invece scatenato sanguinarie guerre di religione, e inoltre dal punto di vista del coraggio, perché i politeisti, credendo che gli dei siano stati uomini, sono portati a emularli.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, Hume indaga l'origine del monoteismo. Il monoteismo è nato dal politeismo, in particolare dal fatto che una divinità tra le altre è stata considerata più autorevole e degna di maggior venerazione. Tuttavia, una volta che il monoteismo si è affermato, c'è ancora la possibilità di una ricaduta nel politeismo. Hume parla a questo proposito di flusso e riflusso di politeismo e teismo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, Hume nota che poiché diverse sfere di influenza vengono distribuite tra varie divinità, l'allegoria entra a far parte dei sistemi tradizionali di politeismo. I principi del politeismo si fondano sulla natura umana: ricerca di cause ignote da cui dipendono le proprie felicità e infelicità; distribuzione dei compiti tra questi 'agenti' e allegoria; divinizzazione degli uomini migliori mediante il culto degli eroi; rappresentazioni visibili di intelligenze invisibili.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, Hume osserva che nella concezione politeistica gli dei non erano considerati creatori del mondo. Secondo Platone, ad esempio, il Demiurgo non avrebbe creato, bensì plasmato la materia. La tesi della mitologia tradizionale è quella della generazione naturale del mondo. L'antropomorfizzazione di dio è un fatto comune a tutte le religioni. Punto in comune tra politeismo e monoteismo è che gli dei o il dio hanno un potere invisibile e intelligente, e sono in possesso di un'intelligenza uguale ma superiore a quella umana, perché dotati di immortalità.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, Hume sostiene che l'umanità fu inizialmente politeista. Gli uomini infatti erano naturalmenti portati al politeismo dall'osservazione dei vari e contraddittori avvenimenti della vita umana. L'origine della religione politeista è dovuta all'ignoranza delle cause, che portò gli uomini a divinizzare le forze della natura. Il monoteismo nasce invece dalla conoscenza scientifica della natura che ci porta a concepire l'idea di un dio creatore unico.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, Hume tratta di politeismo e monoteismo. Il politeismo fu la prima religione degli uomini. Hume pone all'inizio della storia dell'umanità una fase di barbarie iniziale e sostiene in modo innovativo, contro la testimonianza dei testi biblici, che in origine l'umanità fu politeista, avvalendosi della testimonianza dei documenti storici dell'antichità ma anche delle popolazioni selvagge a lui contemporanee e della natura umana stessa. Il sentimento religioso sarebbe nato davanti al prodigioso, perché il prodigio è attribuito all'intervento divino.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, Hume tratta dell'origine della religione. La storia umana ci presenta la non universalità della religione: sin dall'inizio la religione non è intesa come unica, ma come varietà di forme di credenza in esseri superiori. L'origine della religione è da cercarsi in impulsi secondari. Il politeismo fu la prima religione degli uomini.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. I due scritti di Hume sulla religione, Dialoghi sulla religione naturale e storia naturale della religione, sono molto diversi tra loro ma strettamente connessi. Essi trattano rispettivamente di due questioni fondamentali della religione: - il fondamento della religione nella ragione; - l'origine della religione nella natura.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. In Storia naturale della religione, nell'introduzione, Hume finge di partire da quelle che nel dialogo erano le posizioni di Cleante. Due sono le questioni fondamentali della religione: il suo fondamento nella ragione e la sua origine nella natura umana. Quanto alla prima, Hume sostiene la posizione di Cleante: la natura rivela un creatore intelligente. Invece è della deconda che si occuperà in quest'opera.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Nella dodicesima e ultima parte dei Dialoghi sulla religione naturale di Hume, Filone trae le conclusioni del dialogo: la conclusione è scettica, essere scettico speculativo è il primo e più importante passo verso una salda fede cristiana. Dunque lo scetticismo non è ateismo, cioè negazione della divinità, ma bensì sospensione del giudizio su questioni non pertinenti alla ragione umana.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Nell'undicesima parte dei Dialoghi sulla religione naturale di Hume, Cleante sostiene che se abbandoniamo l'analogia tra dio e uomo viene meno anche la religione, perché non riusciamo più a formarci un'idea di dio. Se invece manteniamo l'analogia con l'uomo, poiché esiste il male nel mondo, non possiamo supporre che dio sia infinitamente perfetto, ma solo che sia finitamente perfetto. Questo è il problema della teodicea, ossia della presenza del male nel mondo da conciliare con l'esistenza di un dio buono.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Nella decima parte dei Dialoghi sulla religione naturale di Hume, Demea si associa alla posizione espressa da Filone alla fine della nona parte: ogni uomo avverte la verità della religione dentro di sé, come fatto personale legato alle risorse del sentimento, non del ragionamento. Poiché la religione si basa su paure e speranze dell'uomo, è l'uomo stesso che crea la religione.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Già un secolo prima di Hume si era scoperta la non validità dell'argomento a priori: già Locke aveva aveva descritto la mente umana come una tabula rasa, dunque non può esserci nessuna argomentazione puramente a priori. Nella nona parte dei Dialoghi sulla religione naturale di Hume, Cleante mostra le contraddizioni dell'argomento a priori: esse vertono sui concetti di esistenza fattuale, necessità, materia, eternità, causa.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Nella nona parte dei Dialoghi sulla religione naturale di Hume, Demea espone l'argomento a priori, così chiamato perché prescinde dall'esperienza e si fonda sulla logica. Questo argomento era pertanto considerato semplice ed evidente, come le dimostrazioni della matematica. Esso permetterebbe di dimostrare l'esistenza, l'infinità e l'unità di dio. Si basa sul fatto che se qualcosa esiste deve esistere anche una causa che sia appunto causa della sua esistenza.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Nella sesta parte dei Dialoghi sulla religione naturale di Hume, Filone afferma che l'universo sembra essere un grande organismo animale, nel senso di essere animato. Il mondo è un essere animato e la divinità è l'anima che lo muove. Questo è un forte elemento di analogia con gli esseri umani, considerati sin dall'antichità come corpi animati da anime (Aristotele). Inoltre partendo dall'esperienza sono possibili tutti i sistemi: lo scetticismo, il politeismo, il monoteismo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Nella quinta parte dei Dialoghi sulla religione naturale di Hume, Filone mette in ridicolo le conseguenze dell'argomento di Cleante. Le nuove scoperte astronomiche dimostravano l'autosufficienza dei fenomeni dell'universo, che non necessitano del continuo intervento di dio, mentre le cose deperibili del mondo, che sono opera dell'uomo, necessitano di manutenzione. Le conseguenze dell'argomento a posteriori sono: rinuncia al carattere di infinità di dio; rinuncia al carattere di perfezione di dio; mancata attribuzione di tutti i meriti all'unico dio; rinuncia all'unicità di dio; teogonia; antropomorfismo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Nella quarta parte dei Dialoghi sulla religione naturale di Hume, Cleante accusa Demea di dare adito agli scettici e agli atei sostenendo l'inconoscibilità di dio. Demea accusa a sua volta Cleante di antropomorfismo. Filone interviene a mettere in luce gli inconvenienti cui va incontro l'antropomorfismo di Cleante.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Nella seconda parte dei Dialoghi sulla religione naturale di Hume, Filone confuta l'argomento a posteriori, che secondo Cleante dimostrerebbe l'esistenza la natura di dio, e ne mostra le assurdità: bisogna procedere con prudenza nell'istituire analogie nel campo dell'esperienza; non bisogna dare eccessivo peso alla mente umana, che è solo una piccola parte dell'universo confinata al pianeta terra; per sostenere che l'universo abbia avuto origine da una mente simile a quella umana dovremmo aver avuto esperienza dell'origine dei mondi.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. Nella seconda parte dei Dialoghi sulla religione naturale di Hume, Cleante propone l'analogia tra prodotti umani e mente umana da un lato e tra universo e mente divina dall'altro. Si tratta di un argomento a posteriori che secondo Cleante dimostra l'esistenza la natura di dio: la mente divina sarebbe simile alla mente umana ma di capacità ben più vaste, vista la grandiosità della sua creazione.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia teoretica tenuto dal professor Franco Restaino. La seconda parte dei Dialoghi sulla religione naturale di Hume si apre con l'affermazione da parte di Demea che non è in discussione l'esistenza di dio tra gli intellettuali, ma la natura di dio, che secondo Demea è incomprensibile e sconosciuta per le deficienze del nostro intelletto. La tesi estrema di Demea è che della natura di dio non si può dire né pensare nulla. Demea si richiama a Malebranche, filosofo francese, secondo il quale di dio non si può dire che cos'è, si può dire solo che non è materiale. Sul fatto che non si può dire nulla della natura di dio anche Filone concorda con Demea.
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