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Appunti di Lettere e filosofia - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Esame Storia greca

Facoltà Lettere e filosofia

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3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Nel tardo elladico i palazzi cretesi vennero completamente distrutti. Per questa distruzione sono state ipotizzate varie cause: - ipotesi di una ribellione interna; - ipotesi di un'invasione esterna (da parte di Dori?); - ipotesi di cataclismi naturali, climatici o sismici; - ipotesi dell'invasione dei popoli del mare.
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Esame Storia greca

Facoltà Lettere e filosofia

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4,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Nel periodo del Medio Elladico ci sono tracce di popolazioni indoeuropee in Grecia, proto-greci che producono ceramica a impasto grigio. Nel Tardo Elladico, con la totale distruzione dei palazzi, si sviluppa e prende vigore la civiltà micenea a Pilo, Tirinto, Micene, Orkomeno, Tebe, Iolco. Nei palazzi sono state rinvenute tavolette in lineare B, connesse con l'amministrazione palaziale. La struttura della società micenea era piramidale, con il wanax al vertice, al di sotto il lavaghetas, poi gli echetas, i telestai e i douloi.
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Esame Storia greca

Facoltà Lettere e filosofia

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4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. I primi insediamenti nel mondo greco risalgono al 6000 a.C. - Neolitico inferiore: civiltà di Sesklo; - Neolitico suoeriore: civiltà di Dimini; - Neolitico finale: insediamenti a Creta. Creta: - periodo prepalaziale: primi insediamenti a Mirtos; - periodo protopalaziale: sorgono i primi palazzi; - età dei secondi palazzi: espansione di Creta sul mare.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. Il primo libro della Metafisica di Aristotele si compone di due capitoli introduttivi e altri otto che espongono le filosofie precedenti. Lo scopo è quello di mostrare che con il nome di sophia si intende la ricerca delle cause e dei principi. Tutti gli uomini tendono per natura al conoscere, legato alle sensazioni. L'uomo vive di techne (arte) e loghismos (ragionamento). I veri sapienti sono quelli che posseggono l'arte e sanno insegnarla. La sapienza è più dell'arte, perché permette di conoscere le cause. I sapienti conoscono dunque i principi generali di tutte le cose. La più sapiente tra le scienze è quella che ha come fine il puro sapere, la scienza che verte intorno ai principi primi.
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Esame Storia della filosofia antica

Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. Teofrasto diventò la fonte diretta delle raccolte di opinioni dei dossografi antichi: - Vetusta Placita, cui si sarebbe rifatto Aezio nella sua opera; - dossografie biografiche (Diogene Laerzio); - raccolte dossografiche per scuole (Sozione di Alessadria); - opere di scrittori di cronologie (Apollodoro di Alessandria).
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3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. Secondo Protagora, misura di tutte le cose è l'uomo. Su ogni argomento si possono fare due discorsi reciprocamente contrapposti (dissoi logoi): è la legge del discorso doppio. La potenza del linguaggio è strettamente legata al relativismo dei valori: l'uomo opera questa antiloghia ponendosi di volta in volta come metro di giudizio delle cose. Il potere del linguaggio si ritrova in Gorgia, che difende i grandi traditori della Grecia (Encomio di Elena; Difesa di Palamede) con la retorica. In Gorgia è anche l'annichilazione dell'essere, del conoscere e del comunicare (Nulla è; se anche fosse non sarebbe conoscibile; se anche fosse conoscibile non sarebbe comunicabile).
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Esame Storia della filosofia antica

Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. Nei frammenti di Democrito troviamo un gioco gioco di parole tra "den" e "meden", "ente" e "niente". "Den" è termine raro, significa "qualcosa", ma può anche essere termine asemantico ("ulla"/"nulla"). Si perde la coalescenza tra parola e cosa. Secondo Democrito l'essere non implica la realtà tutta, c'é anche il vuoto.
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Esame Storia della filosofia antica

Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. Melisso afferma l'unicità dell'essere, e solo per riaffermare quest'ultima prende in considerazione la molteplicità. Le molte cose per essere dovrebbero essere sempre uguali, e invece mutano. Se ci fosse il molteplice dovrebbe essere tale e quale l'uno. Perciò noi non vediamo rettamente, e le cose non rettamente sembrano molteplici. La conoscenza è ingannevole perché ci porta a credere in una realtà molteplice e ingannevole.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. Fondamentale nella filosofia antica è il verbo essere. Il verbo essere viene usato da Parmenide in modo copulativo ed esistenziale: "è/non è" non pone problemi sul piano linguistico ma ontologico, perché nella realtà percepita dai sensi si crea la contraddittoria mescolanza di essere e non essere. Melisso opera uno spostamento dall'essere di Parmenide, che è nel presente, all'essere eterno nel tempo, che è, era e sarà. Democrito è invece doppiamente pluralista, sia perché pone una pluralità di atomi, sia perché pone due principi ontologici, l'atomo e il vuoto: ente (atomo) e non ente (vuoto necessario al movimento) sono entrambi parimenti esistenti perché l'uno implica l'altro.
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Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. Il fr. 1 di Anassimandro è il primo frammento della filosofia greca. Apeiron si può tradurre 'infinito', 'illimitato', 'indeterminato'. Il frammento è costruito sull'opposizione tra genesis e phthora, nascita e distruzione, la cui legge è to chreon, la necessità. Ciò da cui tutte le cose nascono e verso cui si distruggono è l'arché, il principio, identificato con l'apeiron.
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Facoltà Lettere e filosofia

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3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. In età bizantina la povertà di interesse speculativo ha portato alla conservazione delle opere precedenti, non essendo prodotte nuove opere. Pochissimi sono i papiri di filosofia greca, come il papiro di Derveni, e l'Empedocle di Strasburgo. Risale a questo periodo anche la dossografia: i dossografi erano autori di opere che esponevano il pensiero dei filosofi precedenti. I principali autori di citazioni sono: Plutarco, Sesto Empirico, Clemente Alessandrino, Ippolito, Diogene Laerzio, Stobeo.
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4,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. A partire dal I sec. d.C. la filosofia cristiana penetra nel pensiero filosofico antico. Viene meno l'attenzione per i testi pagani e si determina una contrapposizione tra scritti pagani e scritti cristiani. Poiché i testi pagani venivano trascurati, alcuni autori andarono perduti. Inoltre la concorrenza di Platone e Aristotele contribuì ad oscurare la filosofia precedente. Per il resto abbiamo infatti epitomi, antologie e riassunti che si sono sostituiti alle opere stesse.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. Tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C. vengono ripresi in modo originale il platonismo e il pitagorismo. Queste filosofie cercavano di dare risposta alle esigenze religiose dell'epoca. Assume centralità l'idea di una relazione mistica tra l'uomo e dio, cui si cerca di dare uno sfondo filosofico. Il neopitagorismo finisce per offuscare il pitagorismo antico, attribuendo, le proprie dottrine a Pitagora. Neoplatonismo e neopitagorismo si incrociano: Il neoplatonico Plotino parte dal pitagorismo, il neoplatonico Porfirio scrive una vita di Pitagora.
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Facoltà Lettere e filosofia

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4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. Lo stoicismo, ampiamente diffuso a Roma, persegue l'idea dell'integrazione tra materia e elemento razionale. Il cosmo è frutto dell'opera di una provvidenza. L'ordinatore dell'universo è l'essenza divina che permea tutte le cose, è logos la cui manifestazione materiale è lo pneuma. Il fine dell'uomo è una vita conforme al logos, ossia la realizzazione della propria natura più alta. Ideale massimo è l'autarchia del saggio stoico, l'autosufficienza, perché le circostanze esterne sono indifferenti. Essere autarchés significa aver raggiunto la felicità. Il sommo bene è la virtù che si identifica con la saggezza.
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4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. L'epicureismo si rifa alla filosofia di Democrito. Per dare certezze all'individuo, è necessaria una nuova interpretazione dell'universo: cosmologia ed etica sono strettamente legate. Secondo Epicuro la causa dell'infelicità umana sta nella religione, ossia nella paura degli dei. Per superarla, eclude la necessità dell'intervento divino, elaborando la teoria atomistica. Elabora inoltre la teoria del piacere inteso come assenza di dolore. Per raggiungere l'atarassia, assenza dei turbamenti, Epicuro prescrive una vita appartata, lontana dalla vita pubblica.
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4,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. Con la morte di Alessandro Magno (323 a.C.) si fa convenzionalmente iniziare il periodo dell filosofia ellenistica. Epicureismo e stoicismo nascono dall'esigenza di soddisfare al nuovo contesto storico-sociale. Venute meno le città stato, e con esse il rassicurante senso di appartenenza a una comunità ristretta, le nuove filosofie cercano di dare risposte alle incertezze degli individui. Le risposte delle due principali filosofie di questo periodo sono l'atarassia (imperturbabilità) dell'epicureismo e l'autarchia (autosufficienza) dello stoicismo.
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Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. Nella Fisica Aristotele descrive la scala naturae: i corpi celesti si muovono di un moto circolare determinato da Dio, che è motore immobile, causa ultima finale che tutto determina e verso cui tutto tende. Nella Metafisica sono trattate le cause ultime della natura La logica (Organon è l'insieme delle opere di logica) per Aristotele è lo strumento della conoscenza filosofica. Nelle opere scientifiche Aristotele operò un'attività descrittiva e classificatoria in cui mostra conoscenze dettagliate insospettabili.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. Per venti anni Aristotele fu discepolo di Platone, e questo lasciò un profondo segno nel suo pensiero, sebbene si tratti di una personalità diversa rispetto al maestro, di una mentalità più orientata al concreto. Per Aristotele il mondo trascendente è una duplicazione immaginaria, bisogna restare al mondo dell'esperienza. La materia procede tuttavia verso un fine, che ciascuna cosa realizzi la propria natura. Ogni oggetto è un sinolo di materia e forma, ha in sé un impulso che tende a fargli realizzare, o mettere in atto, la propria natura che è già in potenza (atto e potenza).
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Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. La filosofia di Patone cerca di spiegare le affermazioni lasciate aperte da Socrate e di risolvere i problemi della filosofia di Parmenide. Pone il Bene al vertice del mondo delle Forme o Idee, entità ideali aventi un'entità sostanziale, modello su cui vengono esemplate le molteplici rappresentazioni della realtà. Il molteplice esiste come rappresentazione reale ma imperfetta di un mondo ideale e perfetto al di là dello spazio e del tempo, che solo il filosofo riesce, elevandosi, a ricordare, poiché l'anima lo aveva già visto (dottrina della reminiscenza).
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia della filosofia antica tenuto dal professor Lorenzo Perilli. Il fr. 7-8 di Parmenide è il testo più lungo della filosofia presocratica. Distingue tra conoscenza sensibile e conoscenza razionale, la prima fallace, la seconda efficace a penetrare l'essere. Sono elencate le caratteristiche dell'essere: ingenerato, imperituro, intero, unico, immobile, eterno. La conclusione è che tutto ciò che possiamo dire è che l'essere è. La filosofia di Parmenide si può chiamare monismo. Parmenide gioca su tre piani: linguistico, gnoseologico e ontologico.
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