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Appunti di Lettere e filosofia - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Esame Storia greca

Facoltà Lettere e filosofia

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3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Il merito di Tucididecome storico è stato riconosciuto dalla storiografia moderna. Egli ebbe infatti grandezza di metodo e di pensiero rispetto agli altri storici antichi. Scrisse un'opera storica dal titolo postumo di Storie o Guerra del Peloponneso con la prospettiva di chi già conosceva l'esito della guerra. La narrazione si interrompe al 411. Il metodo di Tucidide consisteva nel prendere appunti sugli eventi man mano che si svolgevano e nel non limitarsi a raccontare i fatti ma a interpretarli. Obiettivo di Tucidide è la verità, cui tuttavia ci si può solo avvicinare con una certa approssimazione. Il fine della storia, secondo Tucidide, sta nel suo valore pratico, ossia nell'aiuto che lo studio della storia apporta alla formazione delle decisioni.
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Esame Storia greca

Facoltà Lettere e filosofia

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4,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Erodoto nasce ad Alicarnasso nel 484, una generazione dopo Ecateo, Scrisse Storie sulle guerre persiane. Il termine greco historie viene dalla radice id- 'vedere'. Erodoto è il primo ad usare questa parola: la storia è la ricerca condotta con il metodo dell'autopsia. La visione autoptica è considerata il criterio più affidabile, in assenza di essa lo storico deve ricorrere all'interrogazione dei testimoni oculari.
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3,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Di Carone di Lampsaco abbiamo numerosi frammenti di opere, tra cui Annali di Lampsaco, in parte una sorta di storia locale della propria città, in parte un'opera simile ai peripli, opere etnografiche. Carone non narra solo avvenimenti e guerre, ma cerca acnhe di spiegare l'origine di culti e monumenti locali in un primo tentativo di eziologia.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Acusilao di Argo è il primo storico non asiatico. Scrisse Genealogie della sua città, molto ingenue, in quanto non poteva ignorare le leggende di Argo. Si servì delle tavolette di bronzo su cui i sacerdoti del santuario di Era ad Argo registravano ciò che avveniva anno per anno. Si trattò di una importante tappa di avvicinamento al pensiero storico greco, di un primo tentativo di storia prima della storiografia.
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4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Il primo storico greco, Ecateo, vive tra la fine del VI sec. e l'inizio del V, a Mileto, nell'ambiente culturalmente favorevole della Ionia. Visse nel periodo della rivolta ionica, non era solo un letterato, ma anche un politico con idee innovative. Rispetto a Esiodo, Ecateo compie un passo avanti verso la concezione laica della storiografia. Scrisse due opere: Genealogie e Descrizione della terra (Periegesi). Le Genealogie sono un tentativo di mettere in ordine gli avvenimenti umani chiarendone la sequenza e il perché. La Descrizione è un tentativo di ordinare il mondo interpretandolo razionalmente. Ecateo critica le tradizioni sulla base del criterio della verosimiglianza: respinge gli elementi non credibili, accetta quelli spiegabili razionalmente.
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4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Le prime opere storiche sono prodotti letterari che soddisfano una curiosità puramente letteraria, ma alcune hanno anche una utilità pratica. Si tratta, ad esempio, della letteratura di viaggio di mare. Gli ecisti potevano avere delle guide (peripli o portolani), in cui erano registrati i dati essenziali per le navigazioni, indicazioni delle distanze, scogli pericolosi, giorni di navigazione da un punto all'altro, informazioni sulla gente del posto. Alcune di queste opere cominciarono a circolare tra il pubblico. Dal VI sec. si diffusero saggi etnografici, frutto di esperienze di navigazione ma a volte anche di invenzione.
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3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Storiografia è quella parte di letteratura di quegli scrittori che si occuparono di storia o di opere affini come le biografie. La storiografia greca è la prima narrazione di fatti storici (non mitici) disposti in ordine cronologico. La scoperta degli storiografi greci è la non casualità degli avvenimenti che avvengono invece secondo uno schema di causa-effetto.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. In politica estera, Filippo voleva estendere il proprio dominio ai paesi confinanti, per questo compì spedizioni in Illiria e Tracia. Occupò Anfipoli e Potidea, poi nel 346 sconfisse i Focesi e divenne presidente dell'anizionia delfica. Filippò assediò e conquistò Olinto (352-349). Ad Atene Filippo era appoggiato da Isocrate, Eschine e Eubulo, che vedevano in lui colui che avrebbe risollevato le sorti della Grecia, era osteggiato da Demostene, che vedeva in lui il nemico della libertà deei Greci. Si arrivò alla pace di Filocrate nel 346. Nel 338 alla vittoria di Filippo a Cheronea seguì un congresso panellenico a Corinto, in cui Filippo si proclamò capo di una lega panellinica e si arrogò il ruolo di egemone sulla Grecia.
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Questo appunto si riferisce al corso di toria greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Filippo II era un usurpatore, pertanto in politica interna fece riforme strettamente legate alla propria appropriazione del potere: creò un'istituzione, quella dei paides basilikoi, giovani presi dalle famiglie nobili per essere allevati insieme al figlio del re, in realtà come ostaggi per evitare rivendicazioni del trono. Dai paides basilikoi nascono gli eteri, i compagni del principe, allevati e addestrati per diventare i generali di Alessandro.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Filippo era stato mandato come ostaggio a Tebe. Alla morte di Perdicca III, il trono passò al figlio Aminta di 14 anni. Come tutore venne scelto Filippo, fratello di Perdicca, che si fece acclamare re. La famiglia cui Filippo apparteneva era quella degli Argeadi, e si vantava di discendere dagli Eraclidi. L'ordinamento della Macedonia era di tipo militare: il re diventalva tale sul campo e combatteva con i suoi soldati. I Macedoni erano chiamati barbari dai Greci per la lingua che parlavano. La Macedonia era un paese ricco e voleva inserirsi nella storia greca.
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3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Nel 356 i Tebani si unirono ai Tessali che volevano attaccare la Focide per prendere i tesori dell'anfizionia di Delfi. Tebani e Tessali accusarono mendacemente i Focesi di aver coltivato il terreno sacro. I Focesi si opposero e con il generale Filomelo occuparono Delfi e con il tesoro finanziarono l'esercito. Scoppiò così la guerra sacra. Il conflitto durò dieci anni (356-346). I Focesi rischiarono di essere rasi al suolo.
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4,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. La cosiddetta egemonia tebana ha inizio nel 371 con la vittoria di Pelopida sugli Spartani nella battaglia di Leuttra. Dopo la vittoria di Leuttra, Tebe vinse anche contro la Tessaglia nella battaglia di Cinocefale, in cui però morì Pelopida. Quindi Tebe si alleò con la Macedonia, che mandò ostaggi a Tebe come garanzia di questa alleanza. Tra questi ostaggi vi era il principe Filippo. Nel 362 Tebe combatté in Arcadia: nella battaglia di Mantinea Epaminonda trovò la vittoria ma anche la morte. Finì così il prestigio di Tebe.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Eventi che portarono alla fine dell'egemonia spartana e alla cosiddetta egemonia tebana: - 379: Tebe si allea con Atene; i democratici Pelopida e Epaminonda cacciano gli oligarchi spartani dalla Cadmea; - Epaminonda compie tre attacchi nel Peloponneso: in Messenia, in Arcadia, in Acaia; - 371: nel congresso di pace panellenico tenuto a Sparta Epaminonda voleva firmare come rappresentante della lega tebana, ma trovò l'opposizione di Sparta e Atene. Agesilao re di Sparta attaccò Tebe.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. A cento anni di distanza dalla prima lega delio-attica, nel 377 Atene fonda la seconda lega delio-attica a queste condizioni: - potevano partecipare alla lega le sole città non tributarie della Persia; - non si pagava un tributo (phoros) ma un contributo volontario (syntaxis); - i magistrati preposti al tesoro non erano Ateniesi, benché il tesoro si trovasse ad Atene; - nessun ateniese poteva avere possedimenti nelle città federate; - tutte le città federate dovevano godere di autonomia; - nelle città alleate non dovevano esserci governatori né presidi ateniesi.
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3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Alla morte di Dario II gli successe sul trono di Persia il figlio Artaserse II. Ma Ciro, fratello minore di Artaserse, chiese aiuto a Tibrone di Sparta per muovere guerra al fratello e impossessarsi del trono. Da Sparta, Atene e altre città greche partirono diecimila mercenari. Dopo una serie di vittorie Ciro giunse a Cunassa, dove sconfisse Artaserse, ma trovò la morte. Senofonte, che partecipò alla spedizione, ci racconta nell'Anabasi la marcia di ritorno da Cunassa in Grecia.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Il gran re aveva abilmente manovrato Sparta e Atene spingendole ancora a farsi guerra tra loro e a indebolirsi. Egli infatti sarebbe stato più forte e ingerente finché le città greche fossero state in guerra tra loro. Nel 386 il gran re convocò i rappresentanti delle città greche a Sardi e dettò le condizioni di pace. Per questo la pace è detta pace del gran re o di Antalcida, dal nome del navarca spartano che in quegli anni aveva trattato con il gran re. Le città greche dell'Asia minore tornavano a pagare il tributo; veniva revocata la pace di Callia e tutto ciò che si era ottenuto con le guerre persiane; Sparta tornava a essere garante dell'ordine; tutte le leghe dovevano essere sciolte e le città greche dovevano mantenere l'autonomia, senza la possibilità di alleanze.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Dal 404 al 386 si parla di egemonia spartana. Essa iniziò con la vittoria di Sparta su Atene nella guerra del Peloponneso nel 404 e si concluse con la pace di Antalcida nel 386. Durante questo periodo Sparta divenne garante dell'ordine nelle città greche. Spartà compì tre spedizioni militari in Asia minore, sobillata dai Persiani, rispettivamente guidate da Tibrone, Dercillida e Agesilao II. Nel 394 l'ateniese Conone vinse gli Spartani a Cnido e propose un'alleanza contro Sparta al re di Persia. Nel 386 il gran re dettò le condizioni della pace con la pace di Antalcida o del gran re.
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4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Durante il governo dei trenta tiranni i cittadini banditi da Atene si rifugiarono a File. Qui Trasibulo e Anito prepararono il ritorno dei democratici ad Atene con settanta uomini. Dopo la vittoria a File arrivarono a Munichia al Pireo e qui durante la battaglia morì Crizia. Dieci tiranni rimasero ad Atene, gli altri andarono in esilio a Eleusi. Pausania II re di Sparta prima dell'arrivo di Lisandro andò ad Atene e propose a Trasibulo e Anito il ripristino della democrazia ad Atene, secondo la costituzione di Clistene. Anche gli altri tiranni si rifugiarono a Eleusi.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. Nel 404 Atene, dopo la resa, è costretta ad accettare, con la mediazione di Teramene, il governo dei trenta tiranni, oligarchici ateniesi con a capo Crizia. Teramene aveva salvato Atene dalla distruzione trattando con Sparta, ma rispetto alla democrazia si trattava di un passo indietro. Compito dei trenta era di rivedere la costituzione per ripristinare la costituzione dei padri. Crizia restrinse il corpo dei cittadini a 3000. Si trattava di coloro in grado di permettersi un'armatura. Undici uomini furono delegati per i servizi di polizia, in realtà cominciarono a depredare i patrimoni dei cittadini. I trenta si trasformarono in tiranni.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia greca tenuto dal professor Eugenio Lanzillotta. La terza fase della guerra del Peloponneso è anche chiamata guerra deceleica, dal nome della fortezza di Decelea a nord dell'Attica, occupata dagli Spartani. Agide, re di Sparta, occupò il Pireo. Quasi tutte le città della lega delio-attica defezionarono. Nel 406 alle Arginuse la flotta ateniese sconfigge quella spartana. Nel 404 a Egospotami gli Spartani distruggono la flotta ateniese, quindi Lisandro re di Sparta entra ad Atene, costretta ad accettare durissime condizioni di pace.
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