I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazioneall’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso o al relatore
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Appunti di Ingegneria economico-gestionale

La tesi commenta l'articolo scritto da J. Mylan dal titolo "Understanding the diffusion of SPSS; insights from the sociology of consumption and practice theory", pubblicato nel Journal of Cleaner Production. La presente tesi spiegherà il punto di vista dell'autore e l'importanza del suo lavoro per lo sviluppo degli SPSS, in particolare la parte relativa al consumo, utilizzando la sociologia del consumo. La tesi inizia con una introduzione dei sistemi SPSS in genere, successivamente viene spiegato in che modo la teoria della pratica può aiutare a capire la diffusione di tali sistemi. Dopo una esauriente spiegazione di tale teoria, questa viene applicata a due casi di studio per analizzarne diffusione e assorbimento nelle pratiche dei consumatori. I due casi studio sono le seguenti innovazioni: energy efficient lighting e low temperature laundry. Le conclusioni riguardano la rilevanza di tale analisi per i Sustainable Product Service System.
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Tesi di laurea compilativa per il corso di laurea triennale in ingegneria gestionale. La diffusione dell’industria moderna nelle regioni sottosviluppate dell’Africa è essenziale per contrastare la povertà della gente che le abita. Qui si vuole chiarire come l’introduzione delle moveable factories può rendere possibile lo sviluppo dell’industria in Regioni che non hanno mai avuto la possibilità di investire seriamente in infrastrutture e educazione. L’articolo di riferimento è tratto dalla rivista internazionale Technology in Society, ed è intitolato: “Moveable factories: How to enable sustainable widespread manufacturing by local people in regions without manufacturing skills and infrastructure”, di Stephen Fox. Nell’articolo in questione l’autore spiega come l’attuale industria africana e la persistenza di un’economia di sussistenza e principalmente basata sull’esportazione di materie prime ed importazione di prodotti finiti non consentono lo sviluppo di una classe media, e contribuiscono a rendere la povertà sempre più radicata. La soluzione non è sicuramente la costruzione di grandi industrie centralizzate come quelle che attualmente sono sinonimo di crescita economica nei Paesi Industrializzati. Sia perché, per l’attuale situazione economica, la costruzione di tali impianti e sistemi in queste regioni è quasi impensabile, sia perché le grandi industrie di massa sono una delle principali cause che concorrono a rendere endemico l’inquinamento ambientale. Le domande a cui l’autore vuole trovare risposta sono: quali beni dovrebbero essere prodotti dalla gente locale in regioni senza alcuna skill manifatturiera e infrastrutture? E come può tale mancanza essere superata? In particolare l’indagine è stata focalizzata sulle regioni del Corno d’Africa e dell’Africa dell’Ovest, attraverso interviste e questionari semi strutturati. L’autore presenta tre differenti tipi di moveable factory: le singole fabbriche mobili, insiemi di fabbriche mobili e fabbriche modulari. Tutte hanno la caratteristica di poter cambiare il luogo di produzione, spostarsi. Questo tipo di industrie presenta innumerevoli vantaggi rispetto all’industria centralizzata di massa (i.e. riduzione dei costi di trasporto e dell’inquinamento ad esso connesso) e permettono, come si vedrà, il raggiungimento degli obiettivi globali dell’industria. La struttura dell’elaborato segue questo schema: cosa produrre, come superare le difficoltà che ostacolano la produzione e perché produrlo. In particolare, il capitolo 1 analizza separatamente quali prodotti è conveniente produrre nel Corno d’Africa e quali nell’Africa dell’Ovest, focalizzandosi sul potenziale insito nella produzione di questi prodotti con le moveable factories. Il capitolo 2 si occupa di rispondere alla seconda domanda, ovvero come produrre i beni di cui si parla nel capitolo 1, analizzando separatamente le barriere di competenza, ovvero il gap di skill degli abitanti del Corno d’Africa e dell’Africa dell’Ovest, e la mancanza di infrastrutture in tali regioni. Infine nel capitolo 3 viene detto come l’adozione delle moveable factories sia in linea con gli obiettivi mondiali dell’industria, ovvero come queste contribuiscono ad una produzione sostenibile e distribuita. L’articolo di S. Fox risulta molto efficace in quanto in ogni analisi l’autore segue tre prospettive teoriche: Resource – Based Theory (RBT), Knowledge – Based View (KBV) e Transaction Cost Economy (TCE). Il capitolo 3 si apre proprio con un’esposizione sintetica di queste.
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Esame Ingegneria della Qualità e dell'Innovazione

Facoltà Ingegneria

Dal corso del Prof. N. Mezzetti

Università Università degli Studi di Trento

Tesi
Tesi per la facoltà di Ingegneria dell'università, degli Studi di Trento - Unitn elaborata dall'autore nell'ambito del corso d'esame di Ingegneria della Qualità e dell'Innovazione che è tenuto dal professore Mezzetti. Scarica il file in formato PDF!
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Esame Miglioramento efficienza produttiva tramite tool di lean management

Facoltà Ingegneria

Tesi
Tesi per la facoltà di Ingegneria, dell'università degli Studi Politecnico delle Marche - Univpm elaborata dall’autore nell’ambito del corso di Miglioramento efficienza produttiva tramite tool di lean management tenuto dal professore Germani. Scarica il file in formato PDF!
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Esame Gestione della produzione e logistica

Facoltà Agraria

Dal corso del Prof. R. Iavagnilio

Università Università degli Studi di Foggia

Tesi
Tesi di laurea in Logistica Industriale che illustra i metodi per ottimizzare le scorte di un magazzino ricambi presentando un caso di studio pratico aziendale. Indice: 1. Premessa 2. Introduzione 2.1. Presentazione dell’azienda 2.2. Analisi delle criticità: il magazzino ricambi come punto strategico 2.3. Procedura di gestione delle entrate merci 2.4. Procedura di gestione della manutenzione a guasto 2.5. Sistema informativo aziendale: utilizzo del SAP 3. Descrizione delle attività svolte e delle finalità e discussione della attività svolte e dell’esperienza acquisita 3.1. Gestione a fabbisogno 3.2. Gestione a scorte 3.2.1 Calcolo dell’Economic Order Quantity 3.2.2. Calcolo del Livello di Riordino 3.2.3. Livello di servizio del magazzino 3.3. Ricambi specifici e utilizzo del SAP: caso applicativo 3.4. Ricerca dei ricambi 3.5. Riduzione dei costi di fermo macchina: i benefici di un efficiente magazzino ricambi 3.5. Sviluppi futuri 3.6. Ricadute dell’esperienza di tirocinio sulla formazione 4. Considerazioni conclusive Voto finale: 110 con lode. Tesi elaborata dall’autore nell’ambito del corso di gestione della produzione e logistica tenuto dal professore Iavagnilio dal titolo Riprogettazione tecnica ed ottimizzazione gestionale di un magazzino ricambi. Scarica il file in formato PDF!
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Esame Ingegneria economico-gestionale

Facoltà Ingegneria

Dal corso del Prof. F. Visintin

Università Università degli Studi di Firenze

Tesi
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Questa tesi si propone di affrontare il tema della previsione della domanda per quanto concerne il settore del fashion. Questo argomento, negli ultimi anni, è stato oggetto di svariati studi da parte di ricercatori ed esperti del settore, poiché di fondamentale importanza per una corretta gestione e ottimizzazione della supply chain. Tali ricerche hanno portato alla formulazione di varie tecniche previsionali; le problematiche relative alla tematica affrontata sono di vario genere: innanzitutto il primo problema risiede nella natura del settore in cui andiamo ad operare, infatti la domanda nel settore della moda è influenzata da vari fattori; questa tipologia di domanda è spesso molto variabile e discontinua, caratteristiche che la rendono difficilmente prevedibile. Un altro problema riguarda le conseguenze che un’inefficace previsione comporta in termini economici; infatti, nel caso di sovrapproduzione di articoli invenduti, il produttore dovrà sostenere i relativi costi di obsolescenza e del tenere a magazzino; viceversa, nel caso in cui avvenga una sottoproduzione di articoli di successo, ci sarà un costo opportunità legato alle mancate vendite. Inoltre, all’interno dello stesso settore moda, la situazione è eterogenea: infatti a secondo della fascia di mercato in cui una determinata azienda si colloca (ad es. luxury, fast fashion etc.) si manifesteranno dinamiche diverse di comportamento della domanda. Lo scopo di questo documento è quello di, attraverso una ricerca bibliografica basata sul campione di documenti raccolti, analizzare l’attuale stato dell’arte dei metodi previsionali nell’ambito fashion e utilizzando dei casi studio, analizzare vantaggi e svantaggi che tali metodi comportano a secondo del settore di mercato in cui vengono utilizzati. Successivamente si discute possibili direzioni per ricerche future. Nel capitolo successivo verrà esposta una breve introduzione, andando ad analizzare le peculiarità che caratterizzano il sistema moda. Nel secondo capitolo viene spiegata la metodologia di ricerca, facendo riferimento a i vari passaggi seguiti per redigere il documento. Nel terzo capitolo si studia il contesto generale nel quale si adottano le tecniche di previsione, andando ad analizzare i fattori che hanno portato alla necessità di tali metodi. Nel quarto capitolo si descrive le caratteristiche dei metodi di previsione quantitativi e si vanno ad analizzare nel dettaglio alcune delle tecniche più innovative. Nel quinto capitolo si individuano vantaggi e svantaggi di tali tecniche, cercando di individuare il contesto in cui è più conveniente applicare una determinata tecnica. L’elaborato si conclude nel sesto capitolo, con delle riflessioni riguardanti i risultati presentati e i possibili sviluppi futuri. Nel settimo ed ultimo capitolo è riportata la bibliografia.
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Esame Logistica industriale m

Facoltà Ingegneria

Dal corso del Prof. M. Bortolini

Università Università degli Studi di Bologna

Tesi
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Questo documento offre informazioni su come redigere una tesi di laurea, iniziando con indicazioni generali che coprono tutti gli aspetti fondamentali della preparazione, strutturazione e stesura del documento. Successivamente sono presenti veri e propri consigli pratici, frutto sia delle direttive specifiche fornite dal professore sia delle esperienze personali.
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