Concetti Chiave
- La Legge di Gravitazione Universale descrive una forza attrattiva tra due masse, direttamente proporzionale alle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.
- L'energia potenziale gravitazionale di un oggetto dipende dalla sua posizione nel campo gravitazionale della Terra, diminuendo con l'aumentare della distanza dal centro della Terra.
- La forza gravitazionale è conservativa, il che significa che il lavoro svolto dipende solo dalla posizione iniziale e finale, non dal percorso seguito.
- Applicando la conservazione dell'energia meccanica, la velocità di un oggetto appena prima dell'impatto con la Terra è determinata principalmente dalla massa della Terra.
- Il calcolo della velocità di impatto ignora attriti e considera l'oggetto puntiforme, con il moto della Terra verso l'oggetto trascurabile a causa della differenza di massa.
In questo appunto di Fisica si spiega un’esperienza collegata alla Legge di Gravitazione Universale ed alla Conservazione dell’Energia Meccanica, in cui si calcola la velocità di impatto di un oggetto di massa M che si trova alla distanza di un raggio terrestre, R, dalla superficie della Terra. Si aggiunge una piccola introduzione sulla forza di attrazione gravitazionale e sull’energia potenziale ad essa collegata.
Indice
La Legge di Gravitazione Universale
Si considerino due punti materiali di masse
M_1
[/math]
e
M_2
[/math]
, distanti da qualsiasi altra massa in modo da non risentire delle forze di interazione con queste.
La legge di attrazione gravitazionale universale afferma che fra tali masse esiste una forza attrattiva,
F_g
[/math]
, avente le seguenti caratteristiche:
- direttamente proporzionale alle masse;
- inversamente proporzionale al quadrato della distanza fra le due masse stesse.
Questo significa che tale forza aumenterà se aumenta l’intensità delle masse in gioco e diminuirà con l’aumentare della distanza fra queste due masse (fino ad essere nulla per distanze infinitamente grandi).
Il modulo di tale forza è espresso dalla seguente relazione:
F_g = G \frac {M_1 M_2}{R^2}
[/math]
dove
G è la costante di gravitazione universale il cui valore è
G = 6,67 10^-11 N m^2 Kg^-2
[/math]
R è la distanza fra le due masse oggetto di studio (più precisamente la distanza fra i centri di massa).
La direzione di tale forza è individuata dalla retta che contiene il segmento che congiunge le due masse.
Il verso è sempre attrattivo.
Tale legge vale sia per i corpi celesti che per due semplici masse ed è diretta conseguenza delle Leggi di Keplero.
Energia potenziale gravitazionale
Supponiamo di studiare il moto di una massa M, la quale si trova ad una distanza sufficientemente grande dalla superficie terrestre (ad esempio) da poter considerare variabile l’accelerazione di gravità
g = 9,806 m s^-2
[/math]
(si ricordi che per lo studio del moto e dell’equilibrio di corpi o punti materiali in prossimità della superficie terrestre, la grandezza g viene considerata costante), ossia ad una distanza tale dalla superficie terrestre da poter considerare non costante la forza di attrazione terrestre.
Tale forza, come spiegato sopra, diminuisce se aumenta la distanza della massa M dal centro della Terra, secondo la legge:
F_g = G \frac {M M_t}{R^2}
[/math]
dove
M
[/math]
è la massa oggetto di studio
M_t
[/math]
è la massa del Terra
R è la distanza dal centro della Terra.
Si vuole calcolare il lavoro totale compiuto da tale forza per far compiere alla massa M uno spostamento fra due punti, da A a B (ovviamente nella direzione in cui agisce la forza
F_g
[/math]
):
L_AB = G \frac {M M_t}{R^2} (R_A – R_B)
[/math]
dove
R_A
[/math]
è la distanza del punto di partenza A, dal centro della Terra
ed
R_B
[/math]
è la distanza della posizione finale (punto B) della massa M dal centro della Terra
La differenza
R_A – R_B
[/math]
rappresenta lo spostamento che la massa M ha compiuto.
Se supponiamo di poter suddividere tale spostamento in tanti intervalli infinitesimi (tali che per ognuno di essi la forza di attrazione gravitazionale può essere considerata costante) e per ciascuno di essi poter calcolare il lavoro fatto dalla forza di gravitazione, otterremo che il lavoro totale è dato dalla somma dei lavori parziali su ogni intervallo, quindi avremmo:
L_A1 = G \frac {M M_t}{R^2} (R_A – R_1)
[/math]
dove
R_A – R_1
[/math]
è l’ampiezza del primo intervallo infinitesimo
L_12 = G \frac {M M_t}{R^2} (R_1 – R_2)
[/math]
dove
R_1 – R_2
[/math]
è l’ampiezza del secondo intervallo infinitesimo
E così via fino a
L_nB = G \frac {M M_t}{R^2} (R_n – R_B)
[/math]
dove
R_n – R_B
[/math]
è l’ultimo intervallo
Il valore di R varierà dal valore massimo
R_A
[/math]
al valore minimo
R_i
[/math]
, con i = 1,…,n.
A questo punto se si approssima il valore di R^2 con la media geometrica otterremo
R^2 = R_A R_i
[/math]
e l’espressione finale del lavoro compiuto dalla forza gravitazionale nello spostamento dal punto A al punto B sulla massa M è dato da:
L_AB = G M M_t (\frac {1}{R^B} - \frac {1}{R^A})
[/math]
Tale lavoro non dipende dalla scelta del percorso fatto per spostare la massa M dal punto iniziale A al punto finale B, ma solo dagli estremi dello spostamento, per cui la forza gravitazionale è conservativa.
In funzione di tale caratteristica si può definire la funzione di stato energia potenziale:
U = - G \frac{M M_t}{R}
[/math]
La precedente espressione definisce l’energia potenziale della massa M nel campo gravitazionale generato dalla Terra.
Tale espressione ci dice che l’energia potenziale gravitazionale, a parità di masse, è massima se R è molto piccolo, mentre tende a zero per valori molto grandi di R.
Applicazione della Conservazione dell’Energia Meccanica ad una massa M
Un oggetto di massa M, che si trova alla distanza iniziale pari ad un raggio terrestre, R, dalla superficie della Terra, viene lasciato libero di muoversi (con velocità iniziale nulla).
Si vuole dimostrare che la velocità di tale oggetto, un attimo primo di impattare il suolo terrestre, è data dalla seguente espressione:
V = \sqrt{\frac{G M_t}{R}}
[/math]
Supponendo che sia l’oggetto di massa M sia la Terra siano sufficientemente lontani da qualsiasi altro corpo celeste o massa, in modo da poter trascurare gli effetti della forza gravitazionale con questi, osserveremo che sulla massa M, agirà la forza di attrazione gravitazionale esercitata dal pianeta Terra e tale massa inizierà a muoversi verso la superficie terrestre.
A tale moto, trascurando tutti gli attriti, possiamo applicare il Teorema di Conservazione dell’Energia Meccanica, considerando come punto iniziale quello che ha una distanza pari ad R (raggio terrestre) dalla superficie terrestre e come punto finale quello in prossimità della superficie terrestre.
E_i =
[/math]
energia meccanica nella posizione iniziale
E_i = \frac{M (V_i)^2}{2} - G \frac{M M_t}{2R}
[/math]
dove
V_i
[/math]
è la velocità iniziale ed è tale che
V_i = 0
[/math]
M
[/math]
è la massa dell’oggetto
M_t
[/math]
è la massa terrestre
E_f =
[/math]
energia meccanica nella posizione finale, ossia quella in prossimità del suolo terrestre
E_f = \frac{M (V_f)^2}{2} - G \frac{M M_t}{R}
[/math]
dove
V_f
[/math]
è la velocità un attimo prima dell’impatto col suolo ed è la velocità V che si vuole trovare.
Per il teorema di conservazione dell’energia meccanica si ha che:
E_i = E_f
[/math]
quindi
\frac{M (V_i)^2}{2} - G \frac{M M_t}{2R} = \frac{M (V_f)^2}{2} - G \frac{M M_t}{R}
[/math]
- G \frac{M M_t}{2R} = \frac{M (V_f)^2}{2} - G \frac{M M_t}{R}
[/math]
\frac{M (V_f)^2}{2} = G \frac{M M_t}{R} - G \frac{M M_t}{2R}
[/math]
\frac{M (V_f)^2}{2} = G \frac{M M_t}{2R}
[/math]
\frac{(V_f)^2}{2} = G \frac{M_t}{2R}
[/math]
(V_f)^2 = G \frac{M_t}{R}
[/math]
V_f = \sqrt{ G \frac{M_t}{R}}
[/math]
La precedente espressione della velocità è quanto si voleva dimostrare , poiché
V_f = V
[/math]
.
Tale velocità non dipende dalla massa dell’oggetto, ma dalla massa del pianeta Terra.
Si noti infine che tutte le distanze sono misurate dal centro della Terra che rappresenta il suo centro di massa.
Inoltre sono state fatte le seguenti approssimazioni:
- l’oggetto di massa M viene considerato puntiforme, poiché le sue dimensioni sono trascurabili al confronto di quelle della Terra;
- secondo la legge di attrazione gravitazionale, la forza attrattiva che agisce fra le due masse, innesca il moto di entrambe, considereremo trascurabile il moto della Terra verso la massa M, poiché quest’ultima massa risulta trascurabile rispetto alla prima.
Per ulteriori approfondimenti sulla gravitazione universale vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Qual è la Legge di Gravitazione Universale e come si applica?
- Come si definisce l'energia potenziale gravitazionale?
- In che modo si calcola il lavoro compiuto dalla forza gravitazionale?
- Qual è l'espressione della velocità di impatto di un oggetto di massa M?
- Quali approssimazioni sono state fatte nel calcolo della velocità di impatto?
La Legge di Gravitazione Universale afferma che tra due masse esiste una forza attrattiva direttamente proporzionale alle masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza tra di esse. Questa legge si applica sia ai corpi celesti che a due semplici masse.
L'energia potenziale gravitazionale è definita come la funzione di stato che dipende dalla distanza dal centro della Terra. È massima quando la distanza è minima e tende a zero per distanze molto grandi.
Il lavoro totale compiuto dalla forza gravitazionale si calcola come la somma dei lavori parziali su intervalli infinitesimi di spostamento, ed è dato dalla formula \( L_{AB} = G M M_t (\frac{1}{R^B} - \frac{1}{R^A}) \).
La velocità di impatto di un oggetto di massa M, un attimo prima di toccare il suolo terrestre, è data dall'espressione \( V = \sqrt{\frac{G M_t}{R}} \), dove \( M_t \) è la massa della Terra e \( R \) è il raggio terrestre.
Le approssimazioni includono considerare l'oggetto di massa M come puntiforme e trascurare il moto della Terra verso la massa M, poiché quest'ultima è trascurabile rispetto alla Terra.