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Appunti di Lettere e filosofia - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di Lingua latina della professoressa Cecilia Braidotti. Il tema del presente latino indica l'azione nel suo svolgimento in opposizione al tema del perfetto, che indica l'azione nella sua compiutezza. Ci sono quattro categorie di presente latino: - presente a raddoppiamento; - presente con suffisso -sco; - presente con infisso nasale; - presente con suffisso nasale. All'interno del presente si può fare una distinzione tra aspetto durativo e aspetto momentaneo dell'azione: da temi del presente semplici con valore durativo si possono formare temi composti con prefissi perfettivizzanti con valore momentaneo.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. Il tema del perfetto latino indica un'azione compiuta in opposizione al tema del presente che indica un'azione nel suo svolgimento. Ci sono quattro categorie di perfetto in latino: - perfetto con alternanza vocalica (apofonia quantitativa e/o qualitativa); - perfetto con raddoppiamento; - perfetto sigmatico; - pefetto in -ui.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. Il rotolo di papiro (volumen) fu il primo mezzo di scrittura. Dal II-IV sec. d.C. si cominciò a usare la pergamena, pelle di animali trattata. Poiché si trattava di un materiale costoso, si diffuse l'uso di riutilizzare i codici raschiando la scrittura precedente (palinsesti). Nell'VIII-IX sec. d.C. avvenne il passaggio dalla maiuscola alla minuscola. Gli amanuensi medievali copiavano un codice (antigrafo) su un altro (apografo), commettendo errori, grazie ai quali è possibile ricostruire i rapporti tra i codici e tentare di risalire al testo dell'autore facendone l'edizione critica.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

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4,3 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. L'uso dei pronomi indefiniti in latino ha avuto uno sviluppo notevole perché supplisce all'assenza dell'articolo. Da quis, che è l'indefinito della possibilità pura, si è formata una serie di composti che chiariscono l'indefinitezza: - quidam: persona individuata ma non identificata; - aliquis: persona esistente ma non nota; - quispiam: equivalente ad aliquis, ma poco usato; - quisquam: persona che non esiste o di cui si contesta l'esistenza.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,3 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. Verbi frequentativi, intensivi o iterativi sono verbi derivati dal tema del supino del verbo da cui derivano e presentano un paradigma regolare della prima declinazione. Sono verbi che accentuano con varie sfumature l'azione del verbo: possono infatti aumentare l'intensità dell'azione o indicarne la ripetizione.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,7 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. A differenza dell'apofonia indoeuropea, che è un'alternanza vocalica quantitativa o qualitativa funzionale dal punto di vista morfologico, l'apofonia latina è un fenomeno fonetico meccanico, consistente nell'indebolimento vocalico e nella progressiva chiusura della vocale breve postonica, dovuta alla forza espiratoria dell'originario accento prototonico latino. Il fenomeno è giunto talvolta fino alla caduta della vocale (sincope).
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. Si definisce breve una sillaba aperta contenente una vocale breve; si definisce lunga una sillaba aperta contenente una vocale lunga e ogni sillaba chiusa. L'accento latino si basa sulla legge della penultima sillaba: se la penultima sillaba è lunga l'accento cade sulla penultima, se la penultima sillaba è breve l'accento cade sulla terzultima. Dunque in latino non ci sono parole accentate oltre la terzultima sillaba (legge del trisillabismo), né sull'ultima (legge della baritonesi). Nella divisione in sillabe il nesso muta cum liquida può dividersi o meno, determinando una sillaba precedente chiusa o aperta, a seconda delle necessità della metrica.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,5 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. L'aspirazione iniziale prevocalica era propria del latino arcaico e rimase in età classica nel latino urbano, era ignorata invece nel latino rustico. Questo portò a doppioni (hedera/edera) e ipercorrettismi. Lo sappiamo dalle fonti (Varrone, Mario Vittorino, Sant'Agostino, Nigidio Figulo, Catullo) e dai graffiti di Pompei. L'aspirazione consonantica, estranea al latino originario, era un tentativo di riprodurre in latino le consonanti aspirate del greco.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. La pronuncia del latino arcaico e classico è detta scientifica e non corrisponde alla nostra attuale pronuncia del latino, detta ecclesiastica perché adottata dalla Chiesa: - nel dittongo ae erano pronunciate entrambe le vocali; - la -s- intervocalica passa a -r- (rotacismo); - la -u- era pronunciata sempre come semivocale, anche in posizione iniziale davanti a vocale e in posizione intervocalica; - il gruppo -ti- davanti a vocale non era assibilato nella pronuncia in [tz] almeno fino al IV sec. d.C.; - le velari c e g erano sempre pronunciate con suono gutturale, anche davanti a vocali dolce (i, e) e a nasale nel gruppo gn-.
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Esame Lingua latina

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dall professoressa Cecilia Braidotti. L'alfabeto latino è un adattamento dell'alfabeto greco che a sua volta deriva dall'alfabeto fenicio. Il latino riprende, in particolare, l'alfabeto greco di tipo occidentale attraverso la mediazione dell'alfabeto etrusco: il latino conserva infatti il digamma e non presenta distinzione tra e lunga e breve e tra o lunga e breva, come nell'alfabeto greco di Cuma; come nell'alfabeto etrusco, invece, il latino presenta un unico segno per la gutturale sorda e sonora.
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Esame Storia della lingua greca

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Storia della lingua greca tenuto dal professor Emanuele Dettori. Della lingua greca antica le varietà linguistiche che si conoscono meglio sono le lingue letterarie. La patina dialettale delle lingue letterarie greche è stilizzata e ha un valore fortemente letterario. Si tratta di lingue speciali o tecniche, contraddistinte soprattutto da particolarità lessicali: forestierismi, glosse, metafore, deformazioni, composti. La prima lingua letteraria del greco è quella di Omero, artificiale e polimorfica, che ha influenzato tutte le altre. Analisi linguistica dei primi cento versi del primo libro dell'Iliade di Omero.
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Esame Storia della lingua greca

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso si Storia della lingua greca tenuto dal professor Emanuele Dettori. Sin dalle sue prime attestazioni scritte (VIII sec. a.C.), la lingua greca presenta una notevole varietà dialettale. Le fonti per ricostruire tale varietà sono: fonti letterarie; grammatici antichi; iscrizioni. Sulla base delle innovazioni comuni si possono individuare i seguenti gruppi dialettali: eolico, ionico-attico, arcadio-ciprio, dorico e greco nord-occidentale, panfilio. Esempi di iscrizioni dialettali.
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Esame Storia della lingua greca

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso si Storia della lingua greca tenuto dal professor Emanuele Dettori. Il miceneo è una varietà di greco molto antica (1400-1200 a.C. ca), attestata in lineare B, una scrittura derivata dalla lineare A minoica e caratterizzata da sillabogrammi e ideogrammi. Si tratta di una lingua amministrativa finalizzata alla registrazione dei dati dell'economia palaziale. Il merito della decifrazione fu di M. Ventris e J. Chadwick. Fonetica e morfologia del miceneo. Esempi di tavolette da Pilo e da Cnosso.
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Esame Storia della lingua greca

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso si Storia della lingua greca tenuto dal professor Emanuele Dettori. Il greco dovette subire l'influsso del sostrato delle lingue delle popolazioni indigene della Grecia, su cui i Greci prevalsero. Tracce di queste lingue pre-greche sono confinate alla toponomastica. L'interferenza tra il greco e le lingue vicine conosciute è limitata al lessico. Le lingue vicine con cui il greco dovette avere contatti e interferenze sono: ittito, indoiranico, lingue anatoliche, lingue semitiche, lingue balcaniche.
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Esame Storia della lingua greca

Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso si Storia della lingua greca tenuto dal professor Emanuele Dettori. Nel panorama delle lingue indo-europee, il greco è una lingua kentum, che mantiene le gutturali. Dall'indoeuropeo si staccò un protogreco, e da una fase di greco comune nella preistoria si passò, attraverso disgregazioni e innovazioni comuni, alla varietà dialettale attestata. Caratteristiche fonetiche del greco comune: mantenimento del vocalismo originario e della natura dell'accento musicale; sviluppo di vocali protetiche; labializzazione delle labiovelari; legge di ]Grassmann; passaggio delle occlusive sonore aspirate a occlusive sorde aspirate; caduta delle sibilanti in posizione iniziale e intervocalica; caduta di digamma; trasformazioni di jod. Caratteristiche morfologiche. Tratti di conservazione: indipendenza dei temi verbali; perfetto; presente e aoristo; congiuntivo e ottativo. Tratti di innovazione: futuro; forme nominali del verbo; sincretismo dei casi; articolo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia della lingua greca tenuto dal professor Emanuele Dettori. A differenza della grammatica storia di una lingua, che della lingua studia fonetica, morfologia e sintassi, la storia della lingua ne studia origine, limiti, influssi di altre lingue, autori. Una lingua si individua sulla base di isoglosse, ossia tratti linguistici che uniscono più punti sul territorio, e sull'analisi delle stesse. Sulla base di innovazioni comuni si individuano le parentele tra le lingue. Di una lingua si può studiare la storia interna, che esclude i fattori extralinguistici, e la storia esterna, che contempla anche i fattori extralinguistici che influenzano il mutamento linguistico. Lo strutturalismo è l'approccio che cerca di spiegare tutti i fattori linguistici dall'interno, escludendo i fattori extralinguistici.
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Esame Linguistica greca

Facoltà Lettere e filosofia

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3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Linguistica greca tenuto dal professor Emanuele Dettori. Il presente greco è un tema verbale che presenta una notevole vartietà morfologica ereditata dall'indo-europeo. Esistono infatti nella lingua greca: - Presenti radicali atematici senza raddoppiamento; - Presenti radicali atematici a raddoppiamento; - Presenti radicali tematici senza raddoppiamento; - Presenti radicali tematici a raddoppiamento; - Presenti radicali atematici e tematici in nasale; - Presenti radicali tematici in gutturale e dentale; - Presenti radicali tematici in -sko; - Presenti radicali tematici in jod; - Presenti radicali tematici in vocale.
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Esame Linguistica greca

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Linguistica greca tenuto dal professor Emanuele Dettori. Il perfetto è un tema verbale conservato solo da greco, iranico e antico indiano, una forma verbale indo-europea molto antica, dunque, che in altre lingue si è confusa con altri temi verbali. In greco il perfetto ha una posizione particolare all'interno del sistema verbale: è una forma atematica e secondo alcuni non sarebbe un vero tema verbale, bensì un'Aktionsart, ossia una modalità dell'azione. Il perfetto esprime infatti uno stato presente risultante da un'azione passata. Presenta originariamente un valore intransitivo: il perfetto più antico indica una condizione, uno stato del soggetto risultante da un processo passato. Dal punto di vista formale, si caratterizza per la presenza del b]raddoppiamento, e di un elemento -k- che consente di evitare contatti e contrazioni tra le vocali. Anche l'alternanza vocalica o apofonia aveva in origine un ruolo attivo nella formazione del perfetto.
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Esame Linguistica greca

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,5 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Linguistica greca tenuto dal professor Emanuele Dettori. La lingua greca presenta quattro tipi di aoristo: - aoristo radicale atematico (fortissimo o terzo): caratterizzato dalla giunzione immediata delle desinenze alla radice, è una struttura morente, propria di alcune radici monosillabiche; - aoristo intransitivo: noto come aoristo passivo, si tratta in relatà di forme intransitivo-stative, da cui secondariamente si è sviluppato il significato passivo; - aoristo radicale tematico (forte o secondo): si forma attraverso la giunzione delle desinenze alla radice, per lo più al grado apofonico zero, mediante vocale tematica; - aoristo sigmatico (debole o primo): si tratta di un antico tipo atematico alfatematizzato con originaria alternanza vocalica, in cui è stato poi generalizzato il grado pieno.
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Questo appunto si riferisce al corso di Linguistica greca del professor Emanuele Dettori. Le desinenze verbali del greco si differenziano in desinenze primarie attive (tematiche e atematiche) e medio-passive, e desinenze secondarie attive e medio-passive. Le desinenze primarie sono impegate nella formazione dei tempi principali, quelle secondarie nella formazione dei tempi storici, compreso l'ottativo, che è appunto un tempo storico. Si distinguono alcune desinenze del perfetto, molto antiche, di origine indo-europea, conservatesi anche in altre lingue. Per il duale sono attestate solo desinenze di seconda e terza persona per l'attivo, di prima, seconda e terza per il medio-passivo. C'é una fluttuazione nell'uso delle desinenze duali: l'uso appare più corretto in attico che in Omero, dove sembra piuttosto un arcaismo.
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